Donare

Perché donare il sangue

Donare il sangue fa male?

Chi riceve il nostro sangue

Donatore periodico

Memorandum del donatore

Autoesclusione

Esclusione dalla donazione

 

Perché donare il sangue

Il sangue umano è un "prodotto" naturale, spontaneo, non riproducibile artificialmente, indispensabile alla vita. E' anche una fonte di energia rinnovabile ed è quindi possibile privarsi di una parte di esso senza avere danni, perché l'organismo lo reintegra prontamente.

Donare sangue volontariamente e con consapevolezza rappresenta un gesto importante: vuol dire infatti rendere concreta la propria disponibilità verso gli altri ed anche verso se stessi, poiché così facendo si alimenta un "patrimonio" collettivo di cui ciascuno può usufruire al momento del bisogno.

Ogni giorno, 24 ore al giorno 365 giorni l'anno c'è bisogno di sangue, per uomini e donne, anziani e bambini esso rappresenta l'unica possibilità di vita. Le scorte in Italia non sono sufficienti al nostro fabbisogno quindi siamo costretti a fare ricorso all'importazione da paesi terzi con gravi dispendi economici e un rischio maggiore di contrarre malattie per il ricevente poiché tale sangue non sempre proviene da donatori abituali e volontari. Donare il sangue è indolore e assolutamente sicuro perché tutto il materiale usato e del tipo usa e getta. La donazione non comporta alcun disagio fisico e il sangue donato viene riprodotto in brevissimo tempo dal nostro organismo.

La donazione è un dovere sociale: donare il sangue, e i suoi derivati dovrebbe far parte dei doveri di ogni cittadino, significa poter salvare vite umane e mettere a disposizione della collettività uno strumento prezioso e di insostituibile solidarietà umana. Donare il sangue è un atto volontario e non retribuito, che fa appello al senso civico di aiuto verso chi ne ha bisogno.Donare sangue volontariamente e con consapevolezza permette di concretizzare la propria disponibilità verso gli altri, ma anche verso se stessi, poiché così facendo si alimenta un patrimonio collettivo di cui ciascuno può usufruire al momento del bisogno. In Italia attualmente non è stato ancora raggiunto l’obiettivo dell’autosufficienza nazionale: esistono profondi squilibri tra le diverse regioni del nostro Paese, per cui il divario fra la raccolta e il reale bisogno non trova compensazione creando uno stato di emergenza e di carenza continuo. Per sanare questo divario, l’unica strada percorribile è quella di sensibilizzare fortemente i cittadini nei confronti della donazione volontaria e periodica del sangue e dei suoi emocomponenti.

Donare il sangue fa male?

Per un adulto sano che si sottopone regolarmente alle valutazioni di idoneità la donazione non comporta alcun rischio. Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue: la quantità di sangue che viene sottratta mediamente a ogni prelievo è minima ed è stabilita con Decreto Ministeriale in 450 centimetri cubi ±10%, e comunque in percentuale inferiore al 13% del sangue presente nell’organismo umano. L’intervallo tra una donazione di sangue intero e l’altra non deve essere inferiore a 90 giorni. La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell’uomo e a 2 nelle donne in età fertile. I controlli e le visite periodiche costituiscono inoltre medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.

 

 

Chi riceve il nostro sangue

Pazienti sottoposti ad intervento chirurgico: nel corso di qualsiasi intervento può diventare necessario, a giudizio del medico anestesista e dei chirurghi, trasfondere al paziente globuli rossi concentrati e/o plasma e/o talvolta piastrine. Ci sono interventi più "a rischio" emorragico (per esempio in cardiochirurgia, in trapiantologia, nei grossi interventi addominali, in neurochirurgia); in previsione di un intervento di questo tipo si può consigliare al paziente l'autodonazione, ossia il prelievo, da eseguirsi prima dell'operazione se le condizioni cliniche lo consentono, di una o più sacche del proprio sangue. Questo sangue viene somministrato al paziente stesso, in caso di necessità, durante o dopo l'intervento. La pratica dell'autodonazione è consigliabile quando sussistono le condizioni per eseguirla: possibilità di programmare l'intervento (quindi non nei casi d'urgenza), buone condizioni generali del paziente, valori di emoglobina superiori a 11 mg/dl; così il paziente ricevendo il proprio sangue consente di risparmiare quello proveniente dalle donazioni che viene quindi indirizzato verso altri riceventi, ma soprattutto tutela maggiormente la propria salute.

Pazienti affetti da neoplasie: la chemio e la radioterapia riducono significativamente in questi pazienti il numero di cellule nel sangue ossia globuli rossi, piastrine e globuli bianchi. Inoltre la malattia stessa determina spesso come effetto secondario la riduzione delle cellule ematiche. Di norma è necessario trasfondere soprattutto piastrine, anche per più giorni, dopo ogni ciclo terapeutico.
Pazienti affetti da malattie del sangue: gli emofilici richiedono la somministrazione per tutta la vita di una o più proteine della coagulazione di cui sono carenti dalla nascita e che vengono prodotte dal plasma umano; i talassemici sono sottoposti a trasfusioni periodiche di sangue in guanto non sono in grado, per un difetto congenito, di produrre emoglobina normale.
Immunodepressi: pazienti affetti da deficit congeniti o acquisiti delle difese immunitarie; è spesso necessario somministrare a queste persone immunoglobuline, cioè anticorpi ottenuti dalla lavorazione del plasma umano.
Trapiantati di midollo osseo: le indicazioni al trapianto di midollo osseo sono molteplici; prima di eseguire il trapianto, in ogni caso, il paziente deve essere sottoposto a chemioterapia ad alte dosi e/o a radioterapia con conseguente azzeramento delle difese immunitarie e della produzione di globuli rossi e piastrine fino ad "attecchimento" del trapianto; questo avviene in media dopo 10-14 giorni; in questo intervallo di tempo il paziente necessita di quotidiane trasfusioni.

Politraumatizzati: pazienti vittime di incidenti solitamente stradali o sul lavoro; necessitano quasi sempre di grandi quantità di sangue e spesso di plasma.
Altre patologie: ai pazienti affetti da insufficienza epatica terminale e sindrome nefrosica resistente ai diuretici viene periodicamente somministrata albumina in quanto ne sono gravemente carenti; alte dosi di albumina vengono somministrate anche ai pazienti sottoposti a plasmaferesi terapeutica; tale procedura trova indicazione soprattutto in alcune patologie neurologiche (per es. sindrome di Guillain-Barrè) e autoimmuni (per es. crioglobulinemia). L'albumina è la proteina più abbondante nel plasma; ed è dal plasma dei donatori che viene prodotta. 

Donatore periodico

Perchè è importante che il donatore di sangue sia un donatore periodico ?
Anzitutto:

per la tutela dello stesso donatore la cui salute viene controllata periodicamente con esami clinici e di laboratorio;
per la sicurezza del sangue che va al malato "ricevente" che è sicuramente maggiore di quella del sangue ottenuto dal donatore occasionale;
per la garanzia di avere una "fornitura" di sangue programmata e costante nel tempo anche in periodi particolari dell'anno come le festività, le vacanze estive etc.;
infine perchè favorisce la formazione nel cittadino-donatore di una sensibilità eticamente e socialmente significativa
L'impegno che il donatore assume è un impegno morale: donare il sangue da una a quattro volte l'anno, secondo una scelta programmata.
Il donatore periodico ha il vantaggio di usufruire di analisi cliniche e di laboratorio almeno una volta l'anno.

Il controllo sanitario periodico costituisce una forma di medicina preventiva che serve a migliorare la qualità della vita. Il donatore periodico associato è tra i pochi cittadini sani che, "sa di essere sano" e che può individuare tempestivamente l'insorgere di malattie e quindi curarle con altrettanta tempestività.

Memorandum del donatore

Almeno 90 gg dall’ultima donazione di sangue per gli uomini e 180 gg per le donne
Età 18-65 anni (dopo i 65 anni, se donatore abituale, a discrezione del medico prelevante) 
In caso di prima donazione l’età non deve superare i 60 anni
Peso: NON inferiore ai 50 Kg; NON recente calo di peso
Per le donne: NON in gravidanza; NON durante l’allattamento; ad 1 anno da parto o 6 mesi da aborto; non nel periodo mestruale
Non raffreddore
Non allergie acute
3/6 mesi da intervento chirurgico secondo il tipo (chiedere al trasfusionista)
1 anno da contatto stretto con epatici, 5 anni da trasfusioni di sangue
NON malattie fegato; NON malattie renali; NON malattie cardiache; NON malattie polmonari (non TBC in fase acuta); NON malattie emorragiche
Non diabete
Non ulcera
Non epatite virale, non ittero (anche se in età giovanile), 2 anni da brucellosi
Non convulsioni
Non crisi epilettiche
Estrazione dentaria almeno da una settimana (a discrezione del trasfusionista)
1 anno da vaccino anti-rabbia
2 mesi da vaccino anti-vaiolo
2 settimane da vaccino anti-febbre gialla
15gg. Da vaccino: anti-morbillo, anti-parotite, anti-influenza, anti-tifo, anti-colera, anti-tetano, anti-difterita
1 mese da vaccino anti-rosolia
1 mese da siero
1 anno nei trattamenti con immonoglobuline contro epatite B
6 mesi da agopunture o che abbiano lavorato in ambienti a rischio (es. emodialisi)
7gg. da trattamento con farmaci contenenti aspirina, 15gg. dall’uso di antibiotici. Sono permessi i farmaci anticoncezionali
NON malaria (6 mesi dal rientro in zone di endemia purchè asintomatici e non assunzione di farmaci antimalarici, 3 anni da quando sono diventati asintomatici se hanno contratto la malattia; 3 anni da profilassi antimalarica - in questo caso è possibile effettuare solo la donazione di plasma-) 
NON omosessuali; NON eterosessuali a rischio
NON tossicodipendenti
NON miopia grave
3 mesi da tatuaggi se effettuati in centri specializzati
La legge n°107 del 04/05/90 art.13 riconosce il diritto al donatore di una giornata di riposo, conservando la normale retribuzione per la medesima giornata, anche ai fini della pensione. Ai lavoratori dipendenti che lo richiedono verrà rilasciato un  foglio giustificativo per il datore di lavoro, valido per la giornata di riposo collegata con la donazione. In caso non sia possibile effettuare la donazione e/o si eseguano solo esami di controllo sarà rilasciato un giustificativo che copre solo il tempo impiegato per gli esami preliminari.

Autoesclusione

Il donatore deve autoescludersi in caso di:

rapporti sessuali con partner occasionali o sconosciuti, negli ultimi sei mesi;
omosessualità (definitivamente);
assunzione di droghe;
epatiti ed ittero;
malattie veneree;
positività al test per la sifilide;
positività al test per l'AIDS;
positività al test per l'epatite B o C;
foratura delle orecchie, tatuaggi, piercing, agopuntura negli ultimi sei mesi;
interventi chirurgici, anche piccoli, estrazioni dentarie devitalizzazioni negli ultimi sei mesi;
rapporti sessuali con persone nelle condizioni sopra descritte.

Esclusione dalla donazione

    Esclusione Temporanea

        Cause di esclusione temporanea dalla donazione:

transaminasi aumentate (oltre i valori di soglia determinati sulla media della popolazione locale)
anemia: valori di emoglobina inferiori a 12.5 gr/dl per le donne ed a 13.5 gr/dl per gli uomini controindicano la donazione di sangue intero, ma consentono di accedere alla donazione di plasma e piastrine per aferesi. A giudizio del medico del Centro Trasfusionale possono essere accettati alla donazione soggetti con valori lievemente ridotti e comunque con una ridotta frequenza di donazioni per anno. Ogni quadro di anemia viene comunque valutato dal medico del Centro Trasfusionale che consiglia gli eventuali approfondimenti diagnostici da eseguire e l'eventuale cura. Dopo la normalizzazione dei valori di emoglobina solitamente il donatore può riprendere le donazioni di sangue intero.
deficit di ferro: viene valutato sui valori di ferritina; se necessario il medico del Centro Trasfusionale prescrive la terapia a base di ferro e le indagini cliniche per valutare la causa di questa carenza. Il deficit di ferro, che spesso è causa di anemia, controindica la sola donazione di sangue intero e consente la donazione di plasma e piastrine da aferesi. La normalizzazione dei parametri consente la ripresa delle donazioni di sangue intero.
rapporti sessuali occasionali: dopo un rapporto occasionale le donazioni devono essere sospese per sei mesi.
agopuntura: sospensione per sei mesi.
tatuaggi: sospensione per sei mesi.
gravidanza: la gravidanza in atto determina la non idoneità alla donazione, dopo il parto o dopo l'interruzione di gravidanza permane la sospensione dalle donazioni per un anno.
pregresse trasfusioni: sospensione per cinque anni.
interventi chirurgici in anestesia generale: sospensione per sei mesi.
assunzione di alcuni farmaci: in particolare antibiotici ed antifiammatori/analgesici, la sospensione è in media di 15 giorni; conviene sempre chiedere al medico del Centro Trasfusionale.
malaria: determina sospensione dalle donazioni per tre anni dalla guarigione; il soggiorno in zone geografiche a rischio malarico determina sospensione per sei mesi da tutte le donazioni, se inoltre è stata effettuata la profilassi anti-malarica la sospensione viene prolungata a tre anni per le donazioni di sangue intero e di piastrine, mentre è possibile donare il plasma.
brucellosi: sospensione per due anni dalla guarigione.
vaccinazioni: parotite (14 giorni), rosolia (14 giorni), poliomielite (14 giorni), morbillo (14 giorni), vaiolo (2 mesi), febbre gialla (14 giorni), rabbia (1 anno).
sieroterapia: sospensione per un anno dalla somministrazione intramuscolare di immunoglobuline per la profilassi dell'epatite B.
contatto con epatitici: sospensione per sei mesi

    Esclusione Definitiva

        Cause di esclusione definitiva dalla donazione:

epatite virale in atto.
positività per HBsAg: in quanto indica la persistenza del virus nell'organismo. Una pregressa epatite B con scomparsa dell'HBsAg non costituisce controindicazione alla donazione.
partner HBsAg positivo
positività per anticorpi anti-HCV
partner positivo per anticorpi anti-HCV
positività per anticorpi anti-HIV 1-2
partner positivo per anticorpi anti-HIV 1-2
omosessualità
infezione luetica
allergie gravi
uso di droghe pesanti
assunzione di psicofarmaci (escluso ansiolitici)
pregresse crisi convulsive
alcoolismo cronico
neoplasie maligne
cardiopatie
ipertensione arteriosa grave: valori di pressione massima stabilmente superiori a 180 mmHg e di minima stabilmente sopra i 100 mmHg
anomalie della coagulazione: da patologie a carico dei meccanismi della coagulazione o da assunzione di farmaci anticoagulanti (ad es. Sintrom e Coumadin).
malattie del sangue: talassemia (il tratto talassemico controindica la donazione di sangue intero, ma consente la donazione di plasma e piastrine), altre anomalie dell'emoglobina, tumori del sangue, deficit enzimatici congeniti (ad es. deficit di glucosio 6PDH).
diabete
malattie autoimmuni
TBC