DONAZIONE MIDOLLO OSSEO
A COSA SERVE "DONARE IL MIDOLLO OSSEO"?
Alcune malattie del sangue, fra cui forme gravi di leucemia e l'anemia aplastica, possono trovare possibilità di guarigione nel trapianto di midollo osseo. Si può stimare che nella sola Italia circa un
migliaio di persone ogni anno, di cui quasi la metà bambini,
potrebbero trovare beneficio da questo tipo di intervento, al quale,
in molti casi, non vi è alternativa per vivere. Nell'ambito
familiare è possibile trovare talvolta un donatore
"compatibile" (fratello o sorella). |
A CHE COSA E' SOTTOPOSTO IL DONATORE CHE VIENE TROVATO "COMPATIBILE" CON UN PAZIENTE?
Il prelievo del midollo osseo avviene in anestesia generale o epidurale, con un intervento della durata media di circa 45 minuti. Durante l'anestesia viene prelevata, mediante ripetute punture delle ossa del bacino, la quantità necessaria di midollo osseo, che è variabile in funzione dell'età e del peso del paziente (mediamente circa 1000 cc.). Dopo il prelievo si preferisce tenere il donatore sotto controllo per 12-24 ore prima di inviarlo a casa e si consiglia comunque un periodo di riposo precauzionale di 4-5 giorni. Il rischio correlato al prelievo è essenzialmente quello anestesiologico ed è quantificabile in circa 1:30.000/35.000. Al donatore usualmente residua solo un lieve dolore nella zona del prelievo, dolore che all'uscita dall'ospedale si è di norma trasformato in un indolenzimento destinato a sparire in pochi giorni. Durante il prelievo del midollo osseo viene di solito trasfusa un'unità di sangue, prelevata al donatore stesso circa una settimane prima.Tale procedura garantisce al donatore l'assenza dei rischi di infezione da trasfusione, in quanto viene trasfuso con il suo stesso sangue. Il midollo prelevato al donatore si ricostituisce nell'arco di due settimane circa, riportando quindi il donatore stesso nella situazione di partenza, senza alcuna menomazione. Il nostro organismo è in grado di sopportare più di una donazione di midollo osseo ma il Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (Registro IBMDR), in collaborazione con il Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo (GITMO), ha stabilito che i donatori volontari non verranno più inseriti nel Registro dopo aver effettuato una prima donazione, a tutela dei donatori stessi. |
COS'E' IL" MIDOLLO OSSEO" UTILIZZATO PER IL TRAPIANTO?
Il midollo osseo utilizzato per il trapianto (detto in termine tecnico "midollo emopoietico") si presenta alla vista come sangue e viene prelevato solitamente dalle ossa del bacino (ossa iliache). Esso svolge la funzione di produrre i globuli bianchi, i globuli rossi e le piastrine. Il midollo osseo non è il midollo spinale. |
IN CHE
COSA CONSISTE L'OPERAZIONE DI TRAPIANTO
DEL MIDOLLO OSSEO?
L'operazione di trapianto
del midollo osseo consiste in due fasi distinte: la prima, durante
la quale il paziente viene sottoposto a chemioterapia e/o a radioterapia, ha lo scopo di distruggere tutte le cellule midollari
del paziente stesso (fra cui ovviamente anche quelle malate); la seconda
consiste nel somministrare al paziente, mediante trasfusione,
il midollo osseo prelevato dal donatore. Le cellule midollari riescono a trovare da sole la strada per raggiungere la collocazione che compete loro e iniziare a lavorare. In un periodo variabile normalmente tra una e due settimane dopo il trapianto, si incominciano a vedere i primi risultati, con la comparsa, nella circolazione sanguigna, di alcuni globuli bianchi nuovi e successivamente anche delle altre componenti del sangue (globuli rossi e piastrine). |
COME SI FA A DIVENTARE DONATORI DI MIDOLLO OSSEO?
Per diventare
donatori di midollo osseo è necessario, senza impegnativa
medica, sottoporsi al prelievo di un campione di sangue (come
per una normale analisi) e firmare l'adesione al Registro
Italiano Donatori Midollo Osseo. I risultati delle analisi
vengono poi inseriti in un archivio elettronico gestito a
livello regionale e a livello nazionale. Grazie all'interessamento di ADMO, dopo anni di iter parlamentare nel 2001 è stata approvata la legge n.52 per il riconoscimento del Registro Italiano Donatori Midollo Osseo. La legge, entrata in vigore il 16 marzo, prevede permessi retribuiti per l'espletamento di tutti gli esami relativi alla donazione e tutela la figura del donatore in tutti i suoi aspetti. |
CHI PUO' CANDIDARSI COME DONATORE DI MIDOLLO OSSEO?
Qualunque individuo di età compresa tra i 18 anni (per motivi legali) e i 35 anni, che abbia un peso corporeo superiore ai 50 kg, può essere un donatore di midollo osseo purché, ovviamente, non sia affetto da malattie del sangue o da altri gravi forme infettive (AIDS, epatite, ecc.). La disponibilità del donatore resta valida fino al raggiungimento dei 55 anni (per motivi medici). Il donatore di midollo osseo è
uno dei pochi donatori che, una volta chiamato a rispondere
della propria disponibilità, ha la consapevolezza di poter
contribuire al tentativo di salvare la vita di un individuo
ben preciso, spesso di un bambino. "I principali motivi per cui non devono donare sangue coloro che così facendo metterebbero a rischio la salute dei riceventi la donazione, come il caso di coloro che hanno comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive o sono affetti da infezioni da virus HIV/AIDS e/o da epatite o sono tossicodipendenti o fanno uso di sostanze stupefacenti". Estratto dal Decreto riguardante i protocolli per l'accertamento dell'idoneità del donatore di sangue e di emocomponenti emanato dal Ministero della Sanità il 26 gennaio 2001. |
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