Raccontiamo le nostre esperienze

( ultimo aggiornamento di questa pagina: 26/11/01 )





Se anche tu hai vissuto delle esperienze in prima persona e desideri renderle pubbliche, in quanto pensi che possano risultare utili a qualche altra coppia, scrivici e raccontale:
adozionigiuste@email.com

 

Questo è uno spazio dedicato al racconto delle esperienze vissute in prima persona da alcune persone che hanno o stanno per adottare un figlio/a.

E' nostra intenzione, man mano che arriveranno contributi dai visitatori del sito, organizzarli su tematiche specifiche (es. problemi incontrati, suggerimenti, rapporti con il figlio e/o con la società) per agevolarne la consultazione. Alcune informazioni e considerazioni vengono estratte anche dal newsgroup it.sociale.adozione che consigliamo a tutti voi di seguire.

Solo una raccomandazione: le storie ed i dati qui raccolti non hanno assolutamente valore statistico in quanto, si sa, spesso succede che il desiderio di raccontare la propria "storia" nasce soprattutto nelle coppie che hanno incontrato delle difficoltà sul percorso di adozione. Speriamo, comunque, che anche coloro che hanno trovato agevole l'iter di adozione manifestino le loro opinioni e forniscano il loro contributo, in modo da equilibrare, almeno in parte, la visione non certo rosea che probabilmente trasparirà da questa pagina.




INDICE

TUTELA DELLA PRIVACY  

Ai sensi della Legge 675/96 si dichiara che compilando i moduli del sito, il visitatore del sito ci autorizza alla detenzione dei dati personali da lui inseriti.
I suddetti dati saranno utilizzati esclusivamente per l'invio dell'eventuale risposta e/o pubblicazione in questo sitoAnche l'indirizzo di e_mail comparirà nel sito, solo qualora il mittente l'abbia inserito nel modulo e quindi abbia acconsentito esplicitamente.
Si ricorda, inoltre, che ai sensi dell'articolo 13 della legge 675/96, si ha diritto di chiedere, in qualunque momento, la cancellazione dei propri dati nonchè la trasformazione in forma anonima, il loro aggiornamento, rettificazione ed integrazione.


Storie di adozione

In questa sezione inseriamo il link a pagine che raccontano "storie di adozione" dei visitatori del sito.

Abbiamo inserito anche la "nostra storia di adozione" ... anche se non è ancora conclusa! Confidiamo, inoltre, nel fatto che la nostra decisione di renderla pubblica possa servire di stimolo per qualche visitatore, a contribuire con il proprio "racconto", nella speranza che le esperienze di tutti noi siano di utilità a qualche altro futuro visitatore di questo sito.

Forse, alcune delle "esperienze" vi potranno sembrare una "semplice cronistoria di eventi banali": speriamo, comunque, che tutte insieme sappiano dare una panoramica di questo variegato "mondo delle adozioni"!!

Inviateci anche voi la vostra esperienza: la pubblicheremo con piacere in questa sezione del sito. Ovviamente, chiunque desideri la pubblicazione della propria "storia" di adozione, deve assumersi la responsabilità del contenuto fornito: anche per questo motivo, in generale preferiamo non inserire "esperienze" anonime. Inoltre auspichiamo che si acconsenta a rendere pubblico un proprio indirizzo di e-mail, con il quale poter essere eventualmente contattati dai visitatori del sito. Infatti, raccontare la propria storia deve soprattutto essere (oltre eventualmente uno sfogo personale) un'occasione per trasferire ad altri la propria esperienza, per cui sarebbe assai opportuno rendersi rintracciabili via e-mail.
Nota: se preferisci non rendere pubblico il tuo indirizzo di e-mail principale, puoi crearne uno nuovo gratuito da qualche parte in Internet. Alcuni, ad esempio www.email.it , www.email.com o yahoo.it, consentono anche di configurare l'indirizzo di e-mail in modo tale da redirigere automaticamente le mail in arrivo ad un altro indirizzo, quale la vostra casella di e-mail principale!!

Esperienza 1: la "storia di adozione" di Mary ed Enzo ()

Esperienza 2: la "storia di adozione" di Daniela e Mauro ()

Esperienza 3: la "storia di adozione" di Loredana e Michele ()

Esperienza 4: la "storia di adozione" di Emanuela e Fabio ()

Esperienza 5: la "storia di adozione" di Rita ed Andrea ()

Esperienza 6: la "storia di adozione" di Angela ed Giuliano ()

Esperienza 7: la "storia di adozione" di Gaetano ()



Tempi

Premendo il pulsante seguente visualizzi una tabella che riassume i tempi impiegati per completare l'iter di adozione da alcune coppie che hanno visitato il sito:

--- Inserisci anche tu i tempi della tua adozione premendo il pulsante seguente!!!!

... anche questa tua esperienza può essere di aiuto ad altre coppie che ripercorreranno in futuro i tuoi stessi passi!!





 


Costi

In teoria, buona parte dei costi necessari per una adozione sono a carico della società e non dovrebbero gravare sulla coppia: questo è comunque vero solo per l'adozione nazionale, "privilegio" comunque di pochi sia per il numero (fortunatamente) esiguo di bambini abbandonati in Italia sia per l'impossibilità di fare eventuale ricorso. Per quella internazionale esistono, invece, sicuramente almeno i costi per le pratiche necessarie sia in Italia sia nel Paese di origine del bambino/a. Esistono poi costi potenzialmente aggiuntivi, ad esempio per accelerare i tempi richiesti per effettuare alcuni esami medici richiesti, per eventuali ricorsi (avvocato, consulente tecnico scelto dal Tribunale, consulente tecnico di parte), per contributi che l'ente autorizzato richiede per svolgere al meglio il suo operato e per supportare le spese che deve sostenere, procurando alla coppia anche il soggiorno all'estero per il periodo necessario.

--- Inserisci anche tu i costi della tua adozione premendo il pulsante seguente!!!!

... anche questa tua esperienza può essere di aiuto ad altre coppie che ripercorreranno in futuro i tuoi stessi passi!!








Giudizi

Raccogliamo qui i "giudizi" (o sarebbe meglio dire le "impressioni") che i visitatori del sito hanno dato relativamente agli enti autorizzati con i quali hanno interagito per ottenere semplici informazioni e/o per affidarsi nel completamento del processo di adozione. Ovviamente sono opinioni personali e non necessariamente oggettive.

 


Consigli

Raccogliamo qui alcuni suggerimenti che ci arrivano, anche a rischio di sembrare forse un po' presuntuosi: non ce ne vogliate!

Alle coppie

  1. Durante i colloqui con assistente sociale e psicologo, ricordatevi sempre che ogni vostra frase potrebbe essere "usata contro di voi" (come avviene in un interrogatorio!). Infatti, quello che vi viene talvolta presentato come un "percorso" che la coppia deve compiere, con la guida di persone specificatamente preparate, allo scopo di prendere (semmai ce ne fosse necessità) completa consapevolezza delle problematiche che un'adozione comporta, è innanzitutto un "test di conformità" sulla vostra idoneità all'adozione. Perciò, esiste il pericolo che, anche se il giudizio conclusivo dello psicologo e dell'assistente sociale è positivo, vengano da questi ultimi riportate, nelle loro relazioni, frasi da voi pronunciate e che queste (magari estrapolate dal contesto in cui erano state dette e/o riportate) costituiscano una motivazione di rifiuto della vostra richiesta di adozione da parte del Tribunale dei Minori.

 

Agli psicologi ed assistenti sociali

  1. Se siete professionalmente e con coscienza convinti dell'idoneità di una coppia all'adozione, cercate nelle vostra relazione di essere sintetici e di tener sempre presente la sua finalità. Perciò, non inserite frasi ambigue o comunque inutili in quel contesto per motivare il vostro giudizio: alcuni giudici, non avendo come voi avuto occasione di conoscere approfonditamente la coppia nelle molte ore di colloquio, potrebbero "interpretare" soggettivamente quelle stesse frasi e "ribaltare" completamente il vostro giudizio.

 

Ai giudici

  1. Ricordarvi, nell'emettere il vostro verdetto, che molto probabilmente non esiste nel mondo reale la coppia "perfetta" per l'adozione (che cioè risponde completamente a tutta una serie di requisiti ideali), così come non esiste il genitore "perfetto" per un figlio "biologico". Esistono, invece, molte coppie che sono in grado di intraprendere l'avventura dell'adozione con il necessario amore, con la stessa o spesso maggiore consapevolezza e determinazione che un concepimento comporta (o, perlomeno, dovrebbe comportare). Proprio per questo, probabilmente il rischio (comunque intrinseco in ogni scelta di vita) è comunque minore rispetto ad una generica coppia che concepisce un figlio. Cercate di sviluppare, sempre più in voi, il sentimento di vera umanità che comporta anche l'accettazione di una "percentuale di rischio" teorico che comunque oggettivamente esiste sempre. Ogni domanda di adozione da voi rifiutata, per forse eccessivo garantismo, ha delle conseguenze proprio su quei bambini che devono così continuare ad aspettare più a lungo l'affetto dei genitori.


Problemi incontrati durante l'iter di adozione

Vengono qui riepilogati alcuni problemi segnalatici dai visitatori del sito, durante l'iter di adozione ed anche in seguito.

 

 


Rapporti con il figlio

Raccogliamo qui alcune problematiche che verranno evidenziate relativamente al rapporto con il figlio/a.

1) Il problema delle origini (da Le F.A.Q. sull'adozione)

Per ragioni di riservatezza e per evitare possibili problemi al minore ed alla coppia adottiva, vengono di norma inibiti i contatti tra genitori biologici ed adottivi, nel caso di adozione sia nazionale sia internazionale. Raramente, quindi, i genitori adottivi hanno notizie diffuse dei genitori biologici. Uniche eccezioni sono il cognome ed il nome "originario" del minore, comunque citati nell'atto integrale di nascita. Gli altri dati vengono custoditi dal TdM.
È naturale che un figlio adottivo si ponga, ad un certo punto del proprio percorso di crescita, il problema dell'identità dei genitori biologici e delle ragioni dell'abbandono (detto anche "problema delle origini").
Contrariamente a quanto di solito pensano i "non addetti ai lavori" (anche per l'opera di disinformazione di molti media), nella stragrande maggioranza dei casi, tale problema viene superato dal minore con l'aiuto della famiglia, ed il figlio Adottivo non desidera conoscere l'identità dei propri procreatori. Tale affermazione, comune nella letteratura specializzata, è testimoniata da un indagine
ANFAA, che dimostra come nei primi cinque mesi del 1999, a fronte di 88.500 minori adottati in Italia dal 1967, i 22 TdM scelti come campione (su 29) abbiano ricevuto solo 48 richieste di comunicazione dell'identità dei genitori biologici.
Essendo, poi, lo stato di adottabilità dichiarato solo in seguito ad abbandono permanente, spesso i genitori biologici eventualmente rintracciati non desiderano stabilire contatti, ed ove questo avvenga, molto raramente essi sono duraturi.
La legge prevede che l'adottato, raggiunta l'età di venticinque anni, possa accedere a informazioni che riguardano la sua origine e l'identità dei propri genitori biologici. Puo' farlo anche raggiunta la maggiore età, se sussistono gravi e comprovati motivi attinenti
alla sua salute psico-fisica. L'istanza deve essere presentata al tribunale per i minorenni del luogo di residenza. In tal caso, il TdM sentite le persone interessate, assume tutte le informazioni di carattere sociale e psicologico, al fine di valutare che l'accesso alle notizie sulle origini non comporti grave turbamento all'equilibrio psico-fisico del richiedente. In tal caso, il TdM autorizza con decreto l'accesso alle notizie richieste. L'accesso alle informazioni non è consentito se l'adottato non sia stato riconosciuto alla nascita dalla madre biologica e qualora anche uno solo dei genitori biologici abbia dichiarato di non voler essere nominato, o abbia manifestato il consenso all'adozione a condizione di rimanere.

2) La rivelazione (da Le F.A.Q. sull'adozione)

Non tutti i bambini adottati hanno coscienza e chiari ricordi del fatto di non aver sempre vissuto con i loro attuali genitori. Si pone quindi il problema del "come dirglielo", essendo unanimemente ritenuto un errore e un rischio la scelta di "non dirglielo"; tra l'altro la legge
prevede espressamente che i genitori informino il bambino, nei modi e nei tempi che ritengono piu' opportuni, del suo status.
L'esperienza degli psicologi che si occupano di adozione tende da tempo a sconsigliare di giungere ad un momento della "rivelazione" se inteso come unico e improvviso, ed a consigliare piuttosto una serie di "rivelazioni" adeguate all'età e ai modi di comunicazione del bambino, a partire dai primissimi tempi dopo l'incontro. L'importante è che ogni successiva integrazione del racconto non contraddica ma arricchisca la precedente.
Sono comunque l'esperienza dei genitori e la loro progressiva conoscenza del bambino il miglior metro di misura del quando e del come, tenuto conto che il "dire troppo" può spaventare ed essere rischioso quanto il "dire poco". Psicologi dei servizi sociali e delle associazioni sono a disposizione per aiutare i genitori: non bisogna aver timore di chiedere consigli. Attualmente la grande maggioranza delle coppie adottive testimonia che, se affrontati dalla coppia con serenità e preparazione, i momenti della rivelazione non costituiscono un grosso problema per il bambino.

 


Rapporti con la società

Raccogliamo qui alcune problematiche che verranno evidenziate relativamente al rapporto con la società.

1) Aspetti legati all'inserimento scolastico (da Le F.A.Q. sull'adozione)

I problemi legati all'inserimento scolastico e la possibile soluzione dipendono molto dalle condizioni in cui si trova il bambino (es. paese e lingua di origine, eventuale diversità di razza o di colore, età di adozione e quindi tempo già trascorso nella nuova situazione familiare).
In generale, la difficoltà dell'inserimento scolastico è legata al grado di inserimento (effettivo e percepito dal bambino) nell'ambito della sua famiglia. È, infatti, la famiglia stessa che può aiutare il bambino a superare le difficoltà che possono insorgere dall'inserire il bambino in un ambiente meno "protetto" quale è la scuola. I problemi più frequenti sono i seguenti:

2) Detrazioni fiscali (da contributi del newsgroup it.sociale.adozione)

La nuova legge per l'adozione internazionale prevede che i costi sostenuti possano essere detratti dalla propria dichiarazione dei redditi dell'anno di competenza (data della ricevuta): si noti che l'adozione potrebbe non essersi ancora conclusa. Sebbene si possa dedurre anche al 50% di ogni contribuente, risulta più conveniente che la deduca interamente colui che ha il reddito più alto. Le spese per le adozione, infatti, "abbattono" l'imponibile fiscale e quindi si otterrà un rimborso maggiore.

3) Esenzione ticket sanitari per gli esami richiesti per l'adozione?

www.genitorisidiventa.it/esenzionetiket.htm


 


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