La Marina italiana ha una piccola, ma potente, arma aerea. La sua missione principale
è la guerra antisommergibile, per la quale impiega gli elicotteri SH-3D e AB 212ASW.
Una legge recente ha consentito un salto di qualità delle capacità di combattimento,
con l’acquisizione dei caccia ad ala fissa Harrier II Plus.
L’aviazione della Marina Militare Italiana (MMI) prese vita ufficialmente il 1° agosto
1956, con la costituzione del Primo Gruppo Volo Elicotteri nella base di Augusta
Terravecchia. Nel 1961 venne creata la prima sezione di volo a bordo di una nave,
con un AB 47J imbarcato sulle fregata Luigi Rizzo. Un passo importante fu l’acquisizione
nel 1969 dell’SH-3D Sea King e, nel 1976, del nuovo Agusta-Bell AB 212ASW. L’ultimo
passo, il più importante, fu l’approvazione nel 1989 di una legge che consentiva alla
MMI l’acquisto di velivoli ad ala fissa; i primi due Harrier biposto atterrarono sul
ponte della Giuseppe Garibaldi i 23 Agosto 1991: iniziava una nuova era. Il Comando
dell’Aviazione di Marina è a Roma, Stato Maggiore, 6° Reparto Aeromobili. Esso è
responsabile di organizzare la flotta aerea per rispondere alla necessità di CINC-NAV
(Comando in capo delle forze navali). La 6° Divisione ha il compito di controllare
tutte le operazioni e i programmi di addestramento e di sviluppo. Per svolgere questi
compiti ha sotto il suo controllo tre basi aeree. La base Maristaeli di Lumi si trova
vicino a La Spezia in Liguria e ospita Grupelicot 1, equipaggiato con gli AB 212ASW,
e Grupelicot 5, con gli Agusta-Sikorsky SH-3D/H. La loro missione primaria è la guerra
antisommergibile (ASW), ma possono anche effettuare trasporti leggeri, ricerca e soccorso,
lotta antincendio e supporto navale. Grupelicot 1 fornisce inoltre supporto tecnico e
logistico per la sezione di volo della Garibaldi e per gli elicotteri imbarcati.
L’AB 212ASW è il "mulo" della Marina italiana e grazie alle relativamente piccole
dimensioni può trovare posto a bordo della maggior parte delle navi. Di essi furono
acquistati 59 esemplari. L’equipaggiamento tipico comprende un radar di ricerca MM/APS-705,
un trasponder MM/UPX-719 e un sonar Bendix/FIAR AN/ALQS-13B. Questo ha un raggio di
ricerca di circa 4km. Il suo sensore può essere calato fino a 140m di profondità
dall’AB 212ASW in volo stazionario a 15m dalla superficie. Per l’attacco ai sottomarini
l’AB 212 è dotato di due siluri Mk.46. L’AB 212ASW può essere usato in compiti antinave,
e alcuni sono stati modificati appositamente con un "radome" contenente il sistema TG 2
per la guida TV del missile OTOMAT. Quest’arma può essere lanciata anche dalle navi e
in questo caso l’AB 212ASW fa da "ponte" per il lancio e la guida dell’OTOMAT oltre
l’orizzonte. Cinque AB 212ASW sono stati modificati in una versione ECM/ELINT soprannominata
"Eligufo", poiché porta un impianto ESM/ECM Elettronica ELT-165 Gufo ed è facilmente
riconoscibile dalle numerose carenature e antenne.
Grupelicot 5
Grupelicot 5, con i suoi Sea King, ha i compiti di supporto per gli aeromobili della
Garibaldi. La Marina Militare ha conquistato 30 Sea King, tutti equipaggiati con
lo stesso radar di ricerca, lo stesso trasponder e lo stesso sistema sonar dell’AB 212ASW.
In più c’è un MAD con un sensore di profondità AN/AQS-81. I Sea King sono usati
principalmente per missioni ASW e trasportano da due a quattro siluri Mk 46. Alcuni
SH-3D/H sono stati modificati appositamente con un sistema elettronico per missioni
antinave, e in questo ruolo sono armati con missili a media portata Oto Melara Marte Mk 2.
La base Maristaeli di Catania Fontanarossa, in Sicilia, ospita Grupelicot 2, con AB 212ASW
e Grupelicot 3 con SH-3D/H. Questi gruppi di volo hanno assegnati gli stessi compiti
degli elicotteri della base Luni, ma anche quello dell’addestramento finale e del
passaggio opertivo dei nuovi piloti d’elicottero della Marina. La base Maristaeli di
Grottaglie, presso Taranto, è la sede di Grupelicot 4 con gli AB 212ASW e di Grupaer,
l’unico gruppo di volo della Marina dotato di velivoli ad ala fissa, i nuovi
AV-8B Harrier II Plus.
Operazioni dell'Harrier
L’Harrier è impiegato in compiti multiruolo ognitempo, di difesa aerea della Garibaldi
e in missioni di attacco al suolo, che comprendono il supporto aereo ravvicinato/BAI
(Brigata Anfibia Interforze) per operazioni offensive e di supporto alle truppe da
sbarco (San Marco). La Marina ha acquistato sedici monoposto e due biposto TAV-8B e
mantiene un’opzione per altri otto. Il monoposto AV-8B II Plus è equipaggiato con un
radar AN/APG-65, che gli fornisce un’eccellente capacità aria-aria e aria-superficie.
La capacità aria-aria sarà molto migliorata quando gli aerei saranno armati con missili
AMRAAM AIM-120.
Armamenti dell'Harrier
Al momento, l’Harrier è armato con gli AIM-9L/M Sidewinder e un cannone GAU-12/A da
25mm installato in un contenitore esterno posto sotto alla fusoliera. Per le missioni
d’attacco, l’Harrier ha sei piloni alari disponibili per numerosi tipi di armamento,
compresi missili AGM-65 Maverick, lanciarazzi, bombe Mk 81, 82 e 83, Mk.20 a grappolo
e a guida laser (LGB). Gli Harrier della Marina italiana sono in grado di rifornirsi
in volo e sono dotati di cruscotti compatibili con NVG. Gli AB 212ASW di Grupelicot
4 forniscono essenzialmente supporto alle sezioni di volo delle navi di stanza nel
porto di Taranto. Inoltre supportano il centro di addestramento aereo navale di Taranto,
che fornisce personale sia per le navi sia per gli aerei. Insieme ai Sea King rischierati
a Grottaglie da Catania e da Luni, danno supporto al gruppo operativo del battaglione
di truppe da sbarco "San Marco" e al battaglione di incursori COMSUBIN. Le ultime
componenti di volo della Marina italiana sono i BR 1150 Atlantic, assegnati al 30°
Stormo a Sigonella. Questi aerei sono assegnati all’Aeronautica Militare, che rifornisce
parte degli equipaggi e il supporto tecnico e logistico, mentre la Marina ha il controllo
dei velivoli per i compiti operativi. Il comandante dello stormo è un pilota dell’AMI,
ma il capo Ufficio Operazioni è un ufficiale della Marina. Gli equipaggi di volo e il
personale di terra provengono da entrambe le forze.
I piani per il futuro
Per l’immediato futuro, i piani di acquisizione della Marina riguardano gli elicotteri
EH Industries EH 101, con un ordine di 16 per rimpiazzare i Sea King, e gli NH Industries
NH 90, per sostituire gli AB 212ASW. Più avanti la Marina medita di sostituire gli Harrier
con il Joint Strike Fighter.
Come si diventa piloti della Marina Mlitare Italiana
Per diventare pilota di Marina è necessario provenire dall’Accademia Navale. L’addestramento
è differente per gli elicotteri e per l’ala fissa. La maggior parte dei piloti dell’ala
rotante sono addestrati negli Stati Uniti, ma alcuni anche in Italia alla scuola
dell’Aeronautica. Gli allievi inviati negli Stati Uniti iniziano l’addestramento al
NAS di Whiting Field sui T-34C della Marina statunitense. Dopo questa fase di addestramento
comune, i piloti selezionati per volare sugli Harrier si trasferiscono al NAS di Meridian
nel Mississippi, per ottenere le ali di Aviatore di Marina, volando sui T-2 Buckeye e
TA-4 Skyhawk. I piloti selezionati per gli elicotteri o gli Atlantic si trasferiscono
al NAS di Corpus Christi per volare sui T-44 King Air e ottenere la medesima qualifica.
Poi i piloti di Atlantic completano l’addestramento ai reparti operativi. I piloti di
elicottero ritornano al NAS di Whiting Field, dove volano sul TH-57A Sea Ranger.
Al rientro in Italia, sono assegnati alla base Maristaeli di Catania e alla base
Marinecentad di Taranto per i passaggi e ulteriore addestramento. In seguito vengono
avviati ai reparti operativi per ottenere la qualifica di "pronti al combattimento".
I piloti di Harrier, terminato l’addestramento a Meridian, si trasferiscono all’MCAS
di Cherry Point, dove fanno il passaggio sul velivolo. Quando tornano in Italia sono
assegnati direttamente a Grupaer per l’istruzione finale. Gli allievi che svolgono
l’addestramento in Italia sono inizialmente assegnati a Latina dove, se hanno successo,
ricevono il brevetto di Pilota di Aeroplano su SIAI SF 260 del 70° Stormo. Dopo di che,
si trasferiscono a Lecce per volare con gli Aermacchi MB 339 del 61° Stormo, dove ottengono
il brevetto di Pilota Militare d’Aeroplano. Infine i piloti di Atlantic si trasferiscono
all’unità operativa per il passaggio sul velivolo e la parte finale dell’addestramento;
i piloti di elicottero vanno a Frosinone per ottenere il brevetto di Pilota Militare di
Elicottero, volando sugli NH 500D del 72° Stormo. Dopo questa fase, tutti i piloti di ala
rotante sono assengati alla base Maristaeli di Catania, per i passaggi operativi e
l’addestramento, prima dell’assegnazione finale ai reparti.
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