Come abbiamo visto nel
capitolo del cilindro ruotante, a parte le complicazioni costruttive, esso
non offre considerevoli forze sostentatrici, pertanto non trova
applicazioni pratiche in Aeronautica.
Migliori risultati si
ottengono invece orientando opportunatamente una lastra piana sottile in
una vena fluida.
La sua posizione nei
confronti della vena viene stabilita tramite il valore di un angolo, detto
di "INCIDENZA", formato dalla lastra stessa e dalla direzione di
avanzamento del fluido. All'angolo di incidenza viene dato segno positivo
se la lastra è rivolta verso l'alto, segno negativo in caso contrario
(fig.1) |
Fig.1 |
Se una lastra piana viene
posta parallelamente ai filetti fluidi, cioè ad incidenza zero, il campo
aerodinamico è quello già noto e la resistenza, molto piccola, è in
pratica dovuta alle sole forze di attrito.
Se ora variamo la
posizione della lastra facendole assumere una incidenza di pochi gradi
positivi, il campo aerodinamico subisce profonde mutazioni e la lastra
diviene portante (Fig.2). |
Fig.2 |
In particolare notiamo
una deviazione dei filetti fluidi a monte della lastra, un campo basso di
pressione sulla sua parte superiore o dorso, delle sovrappressioni nella
parte inferiore o ventre, una deviazione verso il basso del flusso che
abbandona la lastra stessa.
Queste caratteristiche
ammettono una risultante inclinata verso l'alto, cui si da il nome di
"FORZA AERODINAMICA TOTALE".
L'intensità e
l'inclinazione della forza dipendono dalla geometria della lastra, dal suo
orientamento e dalle caratteristiche del fluido.
In pratica la formula che
consente di ricavarla è simile a quella della resistenza e cioè: |
Dove S
rappresenta la superficie della proiezione della lastra su un piano
parallelo al vento. In
tal modo si può ritenere che tale proiezione, per piccoli angoli di
incidenza, coincida con la superficie della lastra stessa. Il
coefficiente C
invece è funzione sia dell'incidenza che delle caratteristiche
geometriche della lastra. Se
si aumenta l'angolo di incidenza oltre un certo valore, in genere oltre i
15°, il sostentamento diminuisce bruscamente a causa del distacco della
vena fluida dal dorso. Il
punto d'applicazione della forza lo si ritiene individuato
dall'intersezione della retta d'azione col piano della lastra e lo si
definisce "CENTRO DI PRESSIONE" (Fig.2
C.P.) |
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