M.A. Farina, V. Aversano, D. Castellitto, D. Paternosto, A. Marra*
I Div. di Chirurgia Generale- Sezione Agg.di Chirurgia Vascolare Ospedale di
Caserta
*Servizio di Cardiologia Ospedale "A.G.P." di Piedimonte Matese (CE)
A più di quattro anni dall' introduzione, nella pratica flebologica ambulatoriale,
della CHIVA, ci apprestiamo ad una valutazione di questa nuova strategia
nei confronti della tradizionale safenectomia. Tale studio si riferisce
ad un periodo di 12 mesi che va dal dicembre 1988 al dicembire 1989.
Ai pazienti venivano illustrate in dettaglio sia la tecnica CHIVA che la tecnica,
dello stripping e, ad essi era affidata la scelta per l'una o per l' altra.
In questo modo abbiamo ottenuto una popolazione di 209 pazienti: di questi
107 sono stati sottoposti al trattamento CHIVA e 102 a safenectomia.
Il follow-up è stato eseguito per tutti i pazienti In V - VII giornata, in XXX
a 3 ed ogni 6 mesi. Nei pazienti sottoposti stripping la valutazione dei
risultati immediati è stata caratterizzata. Dall'alto numero di pazienti che
lamentavano dolore spontaneo o provocato lungo il canale dello stripping,
associato ad ematoma nella stessa sede. Nei pazienti CHIVA, invece, anche se
sottoposti ai "gesti complementari", nei primi controlli, i risultati immediati
dal punto di vista funzionale ed emodinamico sono stati globalmente
buoni. Altra sequela nei pazienti con stripping totale sono i disturbi neurologici locali.
Le complicanze dopo stripping sono cosi ripartite: Parestesie 2; Ecchimosi 4;
Suppurazione locale 1; Tromboembolie 0; Emorragie 0. Le recidive
post stripping sono state 4.
Le complicanze nel gruppo CHIVA sono state: 1 flebite profonda; 2 flebiti di
vene superficiali; 8 infezioni,della ferita chirurgica; 1 linforrea. Le recidive
riscontrate in questo gruppo di pazienti sono state 5.
Abbiamo eseguito un controllo a 29 mesi su un campione di 60 pazienti ed il
confronto dei risultati ci indica delle percentuali pressoché identiche.
In conclusione dal confronto tra le due metodiche chirurgiche crediamo di poter
affermare che tra le due metodiche, pur presentando risultati pressoché
sovrapponibili, Ia tecnica CHIVA presenti oltre al minor trauma, degli innegabili
vantaggi rispetto alla tecnica dello stripping che si concretizzano nella
conservazione del patrimonio venoso e linfatico del paziente.