Minerva Angiologica Vol.17,Suppl.3 al n.2

COMPLICANZE DELL'ATTUAZIONE CHIRURGICA DELLA CURA CHIVA

C. Foggia, M. De Donato, C. Falasconi, L. Scaramuzzino,
S. De Franciscis, Studio Medico Esculapio, Napoli

La cura CHIVA, metodica emodinamica per il trattamento ambulatoriale
della insufficienza venosa,necessita di una fase chirurgica
per l'attuazione delle correzioni emodinamiche programmate
dall'emodinamista. Tale fase consiste in gesti chirurgici essenzialmente
limitati ed assolutamente in anestesia locale, mercé l'identificazione
di punti pre-marcati con assoluta precisione durante il "mappaggio"
ecotomografico (morfologico) e Doppler C.W. (emodinamico).
Tuttavia qualsiasi gesto chirurgico seppur limitato espone
a possibili complicanze; in questo lavoro gli autori desiderano
rendere noto le complicanze da loro riscontrate dopo l'attuazione
chirurgica della cura CHIVA in 205 pazienti.
Dal 1990 ad oggi sono stati da noi trattati con cura Chiva 205
pazienti, di cui 49 maschi e 156 femmine; gli arti trattati sono
stati 76 a destra e 85 a sinistra, inoltre in 44 casi è stato eseguito
un trattamento bilaterale.
Si sono avute 17 tromboflebiti (TF) di cui 6 a livello di coscia
in cui era interessata la safena interna e 11 segmentarie di rami
collaterali safenici ectasici; in un caso ciò è stato attribuito
ad un riscontrato deficit di AT III; negli altri 16 casi ad un errore
di scelta di una perforante di calibro insufficiente a sostenere il
'rientro' nel circolo profondo oppure ad un errore nella
scelta del livello di interruzione del tronco venoso rispetto alla
perforante di rientro (o troppo vicino o troppo lontano).
A livello delle incisioni inguinali si sono avuti 2 casi di linforrea,
2 ascessi ed 1 rigetto del materiale usato per le legature.