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FISIOPATOLOGIA EMODINAMICA DELLA SAFENA ESTERNA

C. FRANCESCHI
(traduzione R. Carbone)


Fisiologicamente, la safena esterna drena verso la vena poplitea, i tessuti superficiali della gamba e del piede, ma anche le vene profonde del piede, attraverso le perforanti normalmente avalvulate della volta plantare (suola di LEJARS).

La sua continenza impedisce ogni reflusso dalla vena poplitea verso la superficie, ma anche dalla superficie verso la suola di LEJARS.

Durante la marcia, lo svuotamento dovuto all' appoggio della suola plantare si svolge in 2 fasi.

La prima precede la contrazione del polpaccio e si attua preferenzialmente verso le vene profonde; la seconda contemporanea alla contrazione, si attua soprattutto attraverso la safena esterna, essendo le vene profonde fisiologicamente schiacciate dai muscoli.

Secondo la conformazione del piede, assicurando in maniera piú o meno precoce un appoggio totale della suola di LEJARS, la partecipazione allo svuotamento della safena esterna sará piú o meno preponderante determinando, quindi, un carico emodinamico variabile al suo livello.

Migliore sará la corrispondenza volta plantare-calzatura, meno importante sará il sovraccarico safenico.

Le varianti anatomiche della safena esterna possono anche influire sulla sua emodinamica, a secondo che essa sbucherá piú o meno in vicinanza di un gioco valvolare profondo, essendo il carico diastolico tanto meno forte se essa si abbocca piú vicino e a monte di una valvola continente.

Le varianti anatomiche del sistema profondo influenzano anch' esse l' emodinamica della safena esterna, a secondo che la contrazione del polpaccio attuerá piú o meno precocemente o piú o meno armoniosamente lo schiacciamento delle vene profonde.

La fisiopatologia della safena esterna è assai univoca.

L' incontinenza congenita o acquisita della crosse porta a uno shunt veno-venoso, che provoca un iper-afflusso con iper-pressione emodinamica durante la marcia, che spiega anche la claudicazione venosa attraverso un effetto di "patologia dei compartimenti".

Contrariamente a quello che si potrebbe legittimamente supporre, il reflusso della crosse è raro durante la contrazione muscolare.

Al contrario esso è massiccio durante la diastole muscolare.

Questi shunt potranno stabilirsi tra la crosse e delle perforanti del polpaccio e/o la suola di LEJARS.

Le conseguenze trofiche superficiali si localizzano preferenzialmente nella regione del malleolo esterno, perché questo territorio dipende unicamente dalla safena esterna.

Il reflusso della crosse durante la contrazione muscolare si produce quando la vena di Giacomini è presente o quando esiste un' altra branca ascendente della crosse.

Cosí, la situazione secondo la quale, il tronco safeno esterno è anterogrado durante la contrazione (sistole), retrogrado durante la diastole, la crosse retrograda verso una branca ascendente non è eccezionale durante la sistole e verso il tronco safeno esterno durante la diastole.

Talvolta una varicosi della safena interna puó prodursi in assenza di incontinenza della sua crosse, dipendendo allora dal suo tragitto di coscia e di gamba dalla crosse della safena esterna attraverso la vena di Giacomini, quando il tronco della safena interna rimane lui stesso continente.

Questi fatti sottolineano che l' evacuazione della crosse della safena esterna verso le sue branche ascendenti dovrá essere rispettata durante la chirurgia perché essa potrá agire come via di fuga supplente a un ostacolo muscolo venoso permanente o funzionale situato nella coscia anche nel cavo popliteo ma a valle della crosse della safena esterna.

La misconoscenza della fisiopatologia della safena esterna puó rendere conto di certi insuccessi e recidive della chirurgia della safena esterna, indipendenti anche dalle varianti anatomiche, fonti di confusione per-operatoria.

La safena esterna costituisce una via di drenaggio non trascurabile della gamba.

Se la sua disfunzione deve essere corretta, questo non deve essere fatto al prezzo del sacrificio della sua funzione, che puó essere a sua volta patogena.

E' con questo scopo, che le malattie della safena esterna dovranno essere affrontate in un' ottica emodinamica dal punto di vista sia diagnostico sia terapeutico.