Endoarteriectomia carotidea: indicazioni e benefici
Giancarlo Bracale, Massimo Porcellini, Benedetto Bernardo, Lucio Selvetella,
Maria Baldassarre
Cattedra e Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare
Università Federico II, Napoli
Sebbene negli ultimi anni siano stati compiuti molti progressi nella chirurgia
della carotide, esistono ancora molte controversie sulle indicazioni chirurgiche,
nei pazienti con stroke instabile, progressing-stroke e TIA in crescendo
(se in emergenza, in urgenza o in elezione), così come nei pazienti
asintomatici con stenosi significativa.
Per quanto riguarda le indicazioni, per le quali l'efficacia dell'EA
carotidea è indiscutibile, l'American Health Association ha stabilito
le seguenti linee guida: 1) pazienti sintomatici con stenosi unilaterale
della carotide >= 70% con intervento eseguito da un chirurgo la cui morbidità
e mortalità chirurgica sia inferiore al 6%; 2) stenosi asintomatiche
della carotide >= 60% con intervento eseguito da un chirurgo la cui morbilità
e mortalità sia inferiore al 3%. L'EA carotidea, inoltre, rimane
accettabile anche quando ci troviamo di fronte a stenosi carotidee tra
il 50-60% con placca di tipo "soft" o ulcerata che abbia determinato episodi
di TIA ricorrenti.
Numerosi fattori sono interessati nella genesi dello stroke: morfologia
della placca, circolo collaterale, carotide controlaterale, carotide esterna
e arterie vertebrali.
Molti sono i metodi di monitoraggio cerebrale perioperatorio; la misurazione
della stump pressure, sebbene dia delle valide informazioni, non è
attendibile nel 100% dei casi; i potenziali evocati, l'elettroencefalogramma
continuo e il Doppler trans-cranico sono metodiche di gran lunga più
attendibili ma sono disponibili solo in alcuni Centri di Chirurgia Vascolare.
Il loro uso è giustificato nei casi di stenosi bilaterali o di lesioni
associate, quando non è disponibile o consigliabile l'applicazione
di uno shunt temporaneo.
I metodi di protezione cerebrale durante il clampaggio includono l'uso
dello shunt temporaneo che viene impiegato in maniera sistematica o selettiva
in base allo stato del circolo cerebrale, oppure mai da altre scuole chirurgiche.
I risultati dei trials ECST e NASCET dimostrano che una stenosi sintomatica
> 70% in pazienti con deficit neurologici persistenti dovrebbe essere trattata
chirurgicamente con buoni risultati e diminuzione della incidenza di stroke
a distanza se comparata con la sola terapia medica.
Anche pazienti asintomatici con stenosi critica possono beneficiare
dell'endoarteriectomia con ridotta incidenza di stroke a distanza.
Nonostante questi indubbi vantaggi la chirurgia convenzionale è
tuttora associata ad una discreta morbidità perioperatoria (3-7%)
includendo anche lesioni di nervi cranici, infezioni della ferita, ematomi
del collo e complicanze cardiovascolari. Era quindi inevitabile che le
tecniche di angioplastica e di stenting invadessero anche il settore delle
affezioni cerebro-vascolari nonostante i differenti aspetti fisiopatologici
rispetto ai distretti periferici. Ma bisogna sottolineare che i risultati
a breve e medio termine e soprattutto i risultati a distanza non sono ancora
standardizzati e quindi risultano di difficile interpretazione.
Viceversa per i numerosi trials randomizzati eseguiti in pazienti con
insufficienza cerebro-vascolare (NASCET, ECST, ACAS), l'endoarterierectomia
carotidea può essere attualmente definita il gold-standard nel trattamento
dei pazienti con aterosclerosi della biforcazione carotidea e la migliore
procedura di prevenzione dello stroke.