EL FIOEU DI SCIRES

La commedia di Roberto Marelli “EL FIOEU DI SCIRES”, ci propone uno spaccato di vita contadina molto simile a quella che si viveva pochi decenni fa, in contrapposizione a un modo di vivere e ad una mentalità prettamente cittadina.

ZIO RICO, è il “REGIÙ” di una famigliola di campagna ancorato ai principi positivi della tradizione contadina ma anche insofferente nei confronti di ogni forma di autoritarismo e di ipocrisia. La sua passione simpaticamente libertaria, è spesso accesa da qualche fiasco di buon vino, cosa che fa infuriare la moglie.

ZIA PINA, il vero timoniere della casa, sempre attenta a ciò che succede e capace in genere di proporre soluzioni semplici ma assennate. Le pesa però non poter offrire una condizione economica più solida alla nipote da lei allevata e che è in procinto di sposarsi.

CATERINA, una ragazza semplice, gran lavoratrice che non si è mai allontanata dalla cascina in cui è nata e sembra destinata a una tranquilla e povera esistenza, seppur dignitosa, insieme al suo promesso sposo.

GIANNI, un giovane contadino profondamente innamorato di Caterina; sereno e perfettamente integrato in una cultura paesana in cui il caffè della piazza è il luogo dove ci si raccontano le novità e i pettegolezzi, e la famiglia patriarcale è il modello a cui adeguarsi, anche se ci si deve imparentare con: ROMIN, il cugino di Caterina, come lei rimasto orfano e allevato dagli zii, la voglia di lavorare non lo ha mai entusiasmato e il suo mondo infantile è dominato dall’idea di essere figlio di signori, quindi non adatto alla campagna e al bestiame. La sua vicenda, sarà lo spunto per un’idea di zia Pina che trasferirà la storia a Milano in casa del: COMMENDATOR FERRI, industriale di bevande arricchitosi grazie al boom economico. La sua vita, ha qualche piega non bene illuminata e gli eventi lo porteranno a dover cercare una soluzione insieme alla adorata moglie:

ALBA, donna della borghesia meneghina, molto attenta all’aspetto esteriore, alle formalità, al giudizio degli altri e proprio per questo, tesserà una ingarbugliata ragnatela nella quale resteranno temporaneamente impigliati molti personaggi, non ultimo: BERNARDO, maggiordomo tuttofare di casa Ferri, che dietro un’apparenza impeccabile e falsamente dignitosa, svela un carattere utilitaristico e molto orientato al personale interesse.

Dopo vari colpi di scena, la vicenda arriverà ad un momento di confronto tra il modo di pensare semplice ma pragmatico della gente di campagna e quello apparentemente perbenista, ma in realtà ipocrita e vuoto dei personaggi di città.

Le situazioni poi troveranno una soluzione il cui denominatore comune sarà la riflessione sulla necessità di vivere onestamente e serenamente per ciò che si è e non per ciò che si vorrebbe apparire.