LA GESETTA DEL PASQUIROEU

La commedia "LA GESETTA DEL PASQUIROEU" ci propone In modo esplicito innumerevoli vicende che rispecchiano situazioni attuali e più che mai reali. I contrasti tra Don Lisander e Don Angelo, suo nipote, altro npn sono che la diversità di interpretare la realizzazione degli ideali di vita. Don Lisander, con il suo atteggiamento moderato ma fermo ed il suo comportamento sincero, è l'immagine della tradizione e della coerenza. Don Angelo, con la sua attitudine ed il suo interessamento ai problemi sociali, è sinonimo di progresso e di modernità. Due modi di essere testimoni della stessa fede che non riescono però a trovare la giusta simbiosi ma creano frequenti atteggiamenti di incomprensione e incomunicabilità. Questa condizione potrebbe verificarsi anche per noi; dovremmo in tal caso, a differenza di Don Lisander e di Don Angelo, evitare di essere caparbi bensì di accettare con comprensione ed umiltà i concetti, gli intendimenti ed i comportamenti altrui in modo da creare le premesse per realizzare quell'armonia di vita alla quale tutti tendiamo e ricerchiamo. Un'altra realtà evidente nella commedia "LA GESETTA DEL PASQUIROEU" sono i diseredati raffigurati dal barbone, dal cieco e dalle prostitute. Simbolicamente bastano queste categorie ma l'elenco degli emarginati oggi è molto più lungo ed articolato. Anche da loro comunque ci vengono lanciati messaggi di meditazione. La condivisione del poco "avere" tra il barbone ed il cieco è molto significativa ed è un esempio concreto di solidarietà umana. L'ottimismo del barbone, malgrado tutto, è un segno di speranza. La redenzione di Stella, pur difficoltosa e sofferta, esprime forza di volontà e desiderio convinto di rifarsi una vita dopo esperienze amare ed umilianti. Tutto questo avviene non casualmente ma perché esiste in alcuni una fondamentale propensione d'aiuto verso queste persone spesso dimenticate al loro destino. E noi, di fronte alle povertà che ci circondano e di cui sentiamo parlare tutti i giorni, quale disponibilità concediamo? Il quadro è completato infine da personaggi come le pie donne Rita e Filomena falsamente moraliste e sempre attente con acredine alle vicende parrocchiali; il buon Sallustio sagrestano informato di .tutto ciò che avviene nel rione; Paoli no mite e generoso fidanzato di Stella; il commendator Mazzei portavoce della Curia; Gina e Rosa passeggiatrici convinte della loro condizione; Teresa, sorella di Don Lisander, curiosa, un po' pettegola nonché perpetua con tutto ciò che ne deriva; bonaria però e di cuore generoso; Salvatore prepotente e dispotico come conviene a chi, come lui, esercita una professione per niente edificante. Avvicinarsi a questa commedia per coglierne tutte le espressioni di svago ed umoristiche è giusto e soddisferà le aspettative; coglierne tutte le indicazioni, e ce ne sono parecchie, di riflessione, di impegno ed altruismo è doveroso per far crescere la nostra sensibilità verso gli indi genti.