SE CANTEN I GAIJNN, TAS EL
GALL
Le difficoltà di
convivenza tra nuora e suocera, rappresentate in questa commedia, sono una
situazione che spesso si presenta in molte famiglie, soprattutto se entrambe
abitano sotto lo stesso tetto.
Nella commedia brillante "se canten i gaijnn, tas el gall"
la suocera della situazione è isolina,
da anni vedova, ma ancora saldamente al timone nella conduzione
della casa.
La nuora, irene, non riesce ad adattarsi ad una convivenza difficile
anche per la differenza di generazione, ma resiste per amore di luigino, suo marito e figlio di
Isolina, salumiere di professione.
Luigino è bersagliato dalle
richieste e dai battibecchi delle due donne e disperatamente cerca di trovare
un accordo che inizialmente sembra impossibile.
zia
gioietta,
cognata zitella di Isolina, vive in suo mondo romantico e sentimentale, ma non
disdegna di raccogliere e a volte inventare pettegolezzi, per cercare di far
breccia nel cuore di norberto.
Costui, amico d'infanzia di
Irene, è ospite nella casa milanese per visitare in Fiera una mostra di moto
sportive, di cui è grande appassionato.
Le sue stravaganze hanno
come bersaglio giulio, consuocero
di Isolina, il quale frequenta assiduamente la casa in cui si svolge la
vicenda, poiché teneramente attratto e ricambiato dalla padrona di casa.
Della semplicità di Giulio
approfitta però rosetta,
collaboratrice domestica al servizio di Isolina.
La lingua lunga della
servetta, in combutta con zia Gioietta, crea una serie di equivoci intorno ai
quali si snoda la vicenda.
A questo punto entra in
scena adone, garzone nella
salumeria di Luigino. La sua passione per il ballo liscio, lo porta ad
avvicinarsi maggiormente alle vicende che si svolgono nella nostra casa.
Proprio Adone, insieme a
Rosetta, è il protagonista di un colpo di scena finale che sarà l'occasione per
attenuare e risolvere i conflitti e le cattiverie che avevano avvelenato
l'atmosfera della casa.
Finalmente: "tasen i gaijnn e canta el gall!"
Oltre al divertimento e al
quadretto di vita milanese, la commedia "se
canten i gaijnn, tas el gall", ci fa riflettere sulla inutilità
di alcuni nostri orgogliosi atteggiamenti fatti di cattiverie e rancori che,
spesso, avvelenano la convivenza di molte famiglie, quando invece basterebbe un
briciolo di serenità e comprensione per aiutarci a vivere meglio i nostri
rapporti all'interno del focolare domestico.