La Bussola Numero Uno


No alla guerra!

La Zona di Cagliari ha risposto compatta all'invito per una raccolta di fondi e generi di prima necessità da destinare ai profughi del Kosovo.
Domenica 25 aprile è diventata occasione per riflettere sull'importanza della pace con l'Operazione "Fenicotteri e Aquile". Precedentemente un contingente di undici Capi sardi si è recato in Albania per assistere i profughi Kosovari. I nostri sono rientrati sabato 24 aprile, ad eccezione dell'unico partecipante della nostra Zona, rimasto nel campo di Kavaje sino al 7 maggio. Sul prossimo numero raccoglieremo alcune testimonianze significative e, se riceveremo le relative informazioni dai gruppi, contiamo di potervi fornire il resoconto dell'iniziativa.
La Redazione

Ecco i "Capigiovani". Incontro di formazione per Capi tirocinanti

Ecco i "Capigiovani" Incontro di formazione per Capi tirocinanti 20 marzo 1999. Si realizza l'atteso incontro di formazione per Capi tirocinanti, grazie all'impegno del Comitato di Zona. Alle 16 ci ritroviamo in località Mont' e Cresia, dove i Capi formatori ci stanno già attendendo. Puntuale il nostro "Eccomi". Siamo 15 "Capigiovani", non tutti consapevoli di cosa ci aspetta, trattandosi del primo evento a noi dedicato, cosě come delineato nel nuovo Progetto di Zona. Inizia l'avventura con l'ambientazione della Branca E/G ed il gioco per la formazione delle Squadriglie che scioglie il ghiaccio. E poi, via...subito a preparare il proprio angolo, organizzare gli incarichi di Sq. ed incominciare a riflettere sulle scelte del Patto Associativo. La sera trascorre veloce. Siamo già all'ora del fuoco di bivacco che ha per tema "I disagi che abbiamo trovato nella Comunità Capi". Una serie di simpatiche scenette, a cura delle Squadriglie e dei Capigruppo, presenti per il contemporaneo svolgersi del Consiglio di Zona, hanno sottolineato il momento dell'accoglienza del nuovo arrivato in Co.Ca., quali attenzioni riceve, il trapasso delle nozioni e lo spazio negli staff. Ne è seguito un confronto molto partecipato e che ci ha fatto riflettere sulla disponibilità a prenderci cura di chi muove i primi passi nell'Associazione. Domenica 21, appena il sole fa capolino tra le tende, si riprende la vita tipica del campo scout. Alle 9.00 la S.Messa, momento privilegiato di incontro con Dio, comunione tra Capi e riflessione personale, che ha dato un buon avvio alla giornata (un grosso grazie a don Luciano). La presentazione dei lavori, affidata alle Sq., sul Patto Associativo e poi affrontiamo subito il secondo tema del nostro incontro: "l'essere e fare il Capo". Con molta semplicità Mariano ha chiarito il significato dell'essere capo educatore, ha parlato dell'utilità dell'esperienza di tanti capi, dei vizi e tentazioni, delle virtù e dei valori del capo scout. La sua spiegazione, arricchita con alcuni esempi tratti dalla sua esperienza scout personale, ha catturato la nostra attenzione e reso la mattinata molto interessante. Dopo la cucina "alla trapper", è ripresa l'attività per gruppi di lavoro: problematiche dei tirocinanti, Patto Associativo, confronto metodologico, Poi il Consiglio della Legge, con le nostre impressioni su questo evento, che ha fatto luce sulle nostre incertezze, ha fornito l'opportunità del confronto sperimentando il Metodo scout. A Luca, Antonio, Mariano, grazie di cuore! Castori, Chiurli e Canguri.
A cura di Mirella (Villasor 1)

Anche noi contro gli incendi

Con la partecipazione alla diretta televisiva del 9 maggio, la Zona di Cagliari rilancia l'impegno contro una delle principali piaghe della nostra isola. La "12 ore contro gli incendi", realizzata in collaborazione con la Telecom Italia e con l'emittente Videolina, è l'occasione per lanciare il Campo prevenzione Incendi '99, organizzato ogni estate dall'85 a cura del settore EPC zonale.
Queste le prossime date: Per informazioni: Giulio Oppes - 0339.5808187 Antonia Carta - 070.766658

Problemi di animazione. Consigli per capi maturi

"Ci stiamo accanendo contro i sintomi". Questa la diagnosi formulata il 20 marzo da Enrico Euli, l'esperto di animazione per adulti chiamato dal Comitato di Zona a gestire la prima attività di formazione permanente per Capi Gruppo. Ascoltate le osservazioni sui problemi di relazione e di efficienza all'interno dei nostri gruppi, Enrico ha riscontrato una serie di difetti nella nostra azione di Capi. È emerso un quadro omogeneo dei problemi, che dimostra sempre una forte motivazione ma nel contempo una scarsa capacità di coinvolgere i Capi più giovani, quella che Enrico ha chiamato "sindrome del missionario". Siamo stati invitati a valutare molto meno le intenzioni e molto più gli effetti, ad ascoltare e responsabilizzare, a ipotizzare soluzioni più creative. Per migliorare l'efficienza del gruppo, Euli ci invita a gestire meglio il tempo e a rendere più convincenti le nostre decisioni. Quindi i conflitti in Co. Ca. non sono il problema ma il sintomo. La nostra percezione dei problemi, secondo Enrico, è a livello di relazione (tabella seguente), quindi niente male per iniziare a migliorarci!
  1. CONTESTO
  2. RELAZIONE ("abbiamo qualche problema")
  3. CONTENUTO ("perché abbiamo problemi?")
  4. PERSONA ("il problema sei tu!!") A. Mameli

    Scautismo e spiritualità

    Pensando al tema della spiritualità scout, mi viene in mente una lezione sulla fede, seguita al mio primo tempo (attuale C. F. M.). Ciò che mi colpì maggiormente, fu lo scoprire che Baden Powell, nel fissare i quattro punti base del metodo educativo scout (carattere, salute, abilità manuale, servizio verso il prossimo), decise di non inserire esplicitamente l'ambito fede; certamente non perché secondario, ma perché lo considerava presupposto fondamentale, quindi scontato, in un sistema educativo finalizzato a formare "buoni cittadini", in rapporto a qualunque confessione religiosa si appartenesse. Per questo motivo, nell'Agesci, la fede non è un semplice aspetto della progressione personale, ma è il suo stesso fondamento, essa costituisce la radici di quell'albero, che nel nostro immaginario, rappresenta il sentiero personale di ciascuno, la sua stessa esistenza. Questo dato è un elemento importante, per comprendere l'unità che ci propone il Patto Associativo tra la scelta scout, la scelta cristiana e quella politica. Il Patto, in cui ci riconosciamo e verso cui ci impegnamo ad essere fedeli come capi dell'associazione, nel capitolo sulla scelta cristiana, afferma : "I capi dell'associazione hanno scelto di fare proprio il messaggio di salvezza annunciato da Cristo e ne danno testimonianza... Gesù Cristo è infatti la parola incarnata di Dio e perciò stesso l'unica verità capace di salvare l'uomo. (...) Siamo così uniti dall'amore di Dio con tutti coloro che hanno questa stessa speranza e ci sentiamo responsabili... di partecipare alla crescita di questo corpo che è la Chiesa, in comunione con coloro che Dio ha posto come pastori. (...) Per vivere questa esperienza di fede, che deve sempre crescere e rinnovarsi nell'ascolto della parola di Dio e nella preghiera, ci riuniamo in comunità, che trovano il loro momento privilegiato nella liturgia eucaristica e che si sforzano di informare la loro vita a uno spirito di servizio, come espressione concreta della carità."(1) Queste parole non possono lasciarci indifferenti, e non interrogarci sulla scelta di servizio associativo nel suo valore di vocazione. Essere educatori cristiani è un impegno che nasce dall'incontro con Gesù Cristo, parola incarnata, e dal farne esperienza nella quotidianità. È questa la fonte da cui sgorga l'esigenza del servizio, &erave; in questa dimensione esistenziale che si alimenta e cresce la spiritualità di uno scout, e più in generale, di ogni donna ed ogni uomo. Possiamo allora comprendere come la nostra scelta di vita, la Promessa e l'adesione alla Legge scout, sia la risposta ad una chiamata che ci interpella, alla Parola che ci sollecita, ci mette in discussione e propone di agire nel mondo da testimoni. Viene spontaneo il riferimento ai testi biblici: 1 libro di Samuele, cap.3 (La chiamata di Dio a Samuele); Isaia cap.42, 6-7 (Vocazione del servo del Signore); Marco cap.1, 16-20 (Vocazione dei primi discepoli); Matteo cap.5, 13-16 (Essere sale della terra e luce del mondo). 1.= Statuto, ed. Fiordaliso - quaderni AGESCI; Il Patto associativo: un'idea in movimento, ed. Fiordaliso - quaderni AGESCI.

    L' ANGOLO DI BARUC Il biglietto da visita di Madre Teresa: "Il frutto del silenzio è la preghiera
    il frutto della preghiera è la fede
    il frutto della fede è l'amore
    il frutto dell'amore è il servizio
    il frutto del servizio è la pace."
    Madre Teresa di Calcutta offriva alla gente queste parole, scritte su cartoncini gialli, che chiamava i suoi "biglietti da visita", perché esprimevano l'orientamento del suo servizio, il suo cammino semplice. (La meditazione è tratta da: "Il cammino semplice", Mondadori.)

    BIBLOS In questo primo numero vi proponiamo tre libri: 1. "Sentiero fede", il progetto - le schede, Agesci, Nuova Fiordaliso, pp.160+200, L. 39.000. Questo testo si rivolge ai capi e alle comunità capi, presenta un'interpretazione dell'educazione alla fede, descrivendo nascita e sviluppo della spiritualità scout. Lo accompagnano delle schede che offrono concrete piste di lavoro, per significative esperienze da realizzare con il metodo scout. 2. Jacques Sévin, "Meditazioni scout sul Vangelo", Nuova Fiordaliso, pp.120, L. 11.000. Per esploratori e guide, il libro ripropone i contenuti del Vangelo attraverso un linguaggio semplice e concreto, mettendo a confronto la vita scout con il Vangelo, soffermandosi sugli esempi pratici della vita di gruppo, del campo, della legge... 3. David Maria Turoldo, "Chiamati ad essere", Servitium editrice, pp.88, L.10.000. Raccolta di brevi scritti sulla vocazione, non solo religiosa, ma dell'uomo in quanto tale, che si riscopre continuamente attraverso il dialogo con la parola di Dio. Molto utile per la formazione permanente di ogni capo!

    LA BACHECA DI GIONA Proponiamo due eventi, le cui caratteristiche saranno approfondite nei prossimi numeri: Il Campo Ora et Labora di S. Pietro di Sorres (Borutta - SS); ed il Campo Bibbia di S. Agostino di Abbasanta (OR). Il Campo Ora et Labora è un evento nazionale per la branca R/S. I rover e le scolte saranno accolti dalla "giovane" comunità benedettina del monastero di S. Pietro di Sorres (XII sec.), avranno l'occasione unica di vivere la comunità, la strada ed il servizio nella dimensione della preghiera e del lavoro (ora et labora), in cui il metodo scout riscopre l'armonia e la ricchezza spirituale della regola benedettina. Dal 18 al 24 luglio 1999. Il Campo Bibbia, evento nazionale per capi, può costituire un significativo momento di crescita nella formazione permanente di ciascun capo. Offre la possibilità di fare esperienza concreta della parola di Dio, di interrogarsi sulle radici della propria spiritualità, ed acquisire strumenti interpretativi indispensabili per un'azione educativa alla fede, consapevole e motivata. La sua struttura è costituita dal campo di introduzione, per chi sente il bisogno di una formazione di base; e dal campo di approfondimento, per coloro che hanno maggiore familiarità col mondo biblico. Loc. S. Agostino di Abbasanta, dal 29 agosto al 5 settembre 1999
    * Per informazioni, rivolgersi ad Alessandro Mascia (070.530101)


    Baden-Powell ed EPC. Dove e quando B-P ha scritto di protezione civile

    Dove e quando Baden-Powell ha scritto di protezione civile Questa domanda mi e` giunta a ciel sereno. Ho avuto un tuffo al cuore, essendomi saltata addosso come il balzo improvviso di un feroce e affamato Shere Khan. Da quanto tempo non rileggevo i "sacri testi" dello scautismo? E, subito, un pensiero subdolo - degno del piu` vile dei Tabaqui - mi e` frullato per il capo: "Quanti altri educatori scout si troveranno nelle mie stesse condizioni?" Eppure, a varie riprese (tra le altre, ad esempio, Headquarters Gazette - ottobre 1911 - e La Strada verso il Successo - 1922) il nostro Fondatore ci ha richiamato all'utilita` (stavo per scrivere il "dovere", anche se questa parola sembra essere caduta in disuso tra noi scout) di rileggere periodicamente i suoi scritti. Che non rappresentano certo delle anticaglie da relegare in un museo o in soffitta, ma contengono le radici del nostro essere scout e del nostro operare da Capi con il "suo" metodo educativo e non con qualcosa d'altro. Siamo certamente aggiornati, ma e` ai "suoi" suggerimenti che dobbiamo TUTTI e CONTINUAMENTE rifarci, se vogliamo fare "vero scautismo". E, per convincerci che i suoi scritti sono una miniera, allo stesso tempo semplice e inesauribile, basta andare - appunto - a rileggerceli. Fatta questa, per me doverosa, premessa, torniamo alla domanda iniziale. Baden-Powell sin dai suoi primi scritti si e` sempre preoccupato che tutti gli Esploratori piu` grandi ed i Rovers fossero addestrati e pronti ad intervenire "in ogni circostanza, in quello che oggi chiamiamo l'ambito dell'emergenza e della protezione civile. Noi - con la nostra mania di spezzettare quello che e` nato come un metodo unitario per l'educazione globale della persona - abbiamo creato, tra gli altri, il settore EPC, con il bel risultato che l'attivita` specifica viene praticata solo da una modestissima parte degl iinteressati. Infatti, secondo i risultati percentuali di partecipazione pubblicati su SardegnaScout e La Bussola solo l'8% circa degli R/S sardi hanno partecipato al Campo di prevenzione incendi dei Sette Fratelli nel 1993 (ultimo dato pervenuto). Per inciso: e` certo che gli incendi estivi siano una delle piaghe peggiori della nostra Isola. Mi sembra pero` molto riduttivo limitare il nostro "intervento istituzionale" a questo solo ramo della protezione civile, per cui mi permetto di esortare la Pattuglia Zonale di Cagliari, quella Regionale (se esiste), e lo stesso Incaricato Nazionale, Mauro Mulas a studiare, eventualmente con le altre Associazioni di volontariato specializzate, un programma di esercitazioni di Pronto Soccorso, salvamento a nuovo, smistamento di traffico, pronto intervento nelle alluvioni e nei terremoti, collaborazione a centri di assistenza sociale, barche di lavataggio ecc. Ma ritorniamo alla nostra strada (verso il successo). A conforto della mia tesi citero` alcune pagine scritte da B-P, sin dai primi anni di vita del Movimento. Da questi testi si capisce perfettamente che il principale obiettivo del metodo scout e` quello di far crescere nei giovani un vero spirito di servizio verso la comunita` civile. E` il famoso Quarto punto che B-P chiama "servizio al prossimo" e che, per lui, e` la sola strada praticabile verso la felicita`. Si tratta di allenarsi bene ed essere competenti per poter intervenire IN QUALSIASI OCCASIONE. Si tratta della parte pratica che precede la ipotetica partecipazione ad eventi calamitosi (individuali o collettivi) durante i quali gli scout mettono al servizio degli altri cio` che hanno imparato in spirito di verso servizio. Ottimo mezzo - scrive sempre il nostro Fondatore - per estirpare l'egoismo. Ed ecco ora le citazioni: Da "Scautismo per ragazzi" (1908) [Ed. Ancora 1964] - I ragazzi di Mafeking (chiaccherata di bivacco n. 1) - Cavalleria (B.A.) e Salvataggi (chiaccherata n. 2) - tutto il capitolo 8 (salvataggi e chiaccerate 23, 24, 25) E` appena il caso di sottolineare che si tratta, perlopiu`, di suggerimenti per esercitarsi, individualmente o in Pattuglia, al massimo in Reparto. Se vi prenderete il gusto di leggere, o rileggere, quelle pagine, ne scoprirete lo spirito e la spinta al servizio per la comunita` civile. Per estirpare l'egoismo e raggiungere la vera felicita`. E vi par poco? Da "Suggerimenti per l'educatore scout"(1920) ed. Ancora 1979 dalla prima parte: Lo Scautismo (pp. 39-42) dalla seconda parte: Servizio per la comunita` (pp. 124-126) Da "La strada verso il successo" (1922) ed. Ancora 1963 - Servizi civici (pp. 123-250) - Il Servizio (pp. 171-172) Specie in queste ultime parti la preoccupazione di B-P per una vera e propria preparazione, psicologica e pratica, ad un effettivo servizio civile, il piu` esteso possibile, da parte dei piu` grandi del Reparto e, sňprattutto Rover e Scolte, raggiunge il suo acme. Egli usa parole semplici, ma appassionate e convincenti quant'altre mai, sino ad ipotizzare "Nuclei di Pronto Intervento". Questo e` quanto. A Voi che mi leggete, la parola. O meglio, la penna. A tutti Buona Strada e... Miglior servizio da Hathi
    (Valeriano Cinquini, Cagliari 3)