PERSONA ("il problema sei tu!!")
A. Mameli
Scautismo e spiritualità
Pensando al tema della spiritualità scout, mi viene in
mente una lezione sulla fede, seguita al mio primo tempo
(attuale C. F. M.). Ciò che mi colpì maggiormente,
fu lo scoprire che Baden Powell, nel fissare i quattro punti base
del metodo educativo scout (carattere, salute, abilità
manuale, servizio verso il prossimo), decise di non inserire
esplicitamente l'ambito fede; certamente non perché
secondario, ma perché lo considerava presupposto
fondamentale, quindi scontato, in un sistema educativo finalizzato
a formare "buoni cittadini", in rapporto a qualunque confessione
religiosa si appartenesse. Per questo motivo, nell'Agesci, la fede
non è un semplice aspetto della progressione personale, ma
è il suo stesso fondamento, essa costituisce la radici di
quell'albero, che nel nostro immaginario, rappresenta il sentiero
personale di ciascuno, la sua stessa esistenza. Questo dato
è un elemento importante, per comprendere l'unità che
ci propone il Patto Associativo tra la scelta scout, la scelta cristiana
e quella politica.
Il Patto, in cui ci riconosciamo e verso cui ci impegnamo ad essere
fedeli come capi dell'associazione, nel capitolo sulla scelta
cristiana, afferma : "I capi dell'associazione hanno scelto di fare
proprio il messaggio di salvezza annunciato da Cristo e ne danno
testimonianza... Gesù Cristo è infatti la parola
incarnata di Dio e perciò stesso l'unica verità
capace di salvare l'uomo. (...) Siamo così uniti dall'amore
di Dio con tutti coloro che hanno questa stessa speranza e ci
sentiamo responsabili... di partecipare alla crescita di questo
corpo che è la Chiesa, in comunione con coloro che Dio ha
posto come pastori.
(...) Per vivere questa esperienza di fede, che deve sempre
crescere e rinnovarsi nell'ascolto della parola di Dio e nella
preghiera, ci riuniamo in comunità, che trovano il loro
momento privilegiato nella liturgia eucaristica e che si sforzano
di informare la loro vita a uno spirito di servizio, come
espressione concreta della carità."(1)
Queste parole non possono lasciarci indifferenti, e non interrogarci
sulla scelta di servizio associativo nel suo valore di vocazione.
Essere educatori cristiani è un impegno che nasce
dall'incontro con Gesù Cristo, parola incarnata, e dal farne
esperienza nella quotidianità. È questa la fonte da
cui sgorga l'esigenza del servizio, &erave; in questa dimensione
esistenziale che si alimenta e cresce la spiritualità di uno
scout, e più in generale, di ogni donna ed ogni uomo.
Possiamo allora comprendere come la nostra scelta di vita, la
Promessa e l'adesione alla Legge scout, sia la risposta ad una
chiamata che ci interpella, alla Parola che ci sollecita, ci
mette in discussione e propone di agire nel mondo da testimoni.
Viene spontaneo il riferimento ai testi biblici: 1 libro di
Samuele, cap.3 (La chiamata di Dio a Samuele); Isaia cap.42, 6-7
(Vocazione del servo del Signore); Marco cap.1, 16-20 (Vocazione
dei primi discepoli); Matteo cap.5, 13-16 (Essere sale della
terra e luce del mondo).
1.= Statuto, ed. Fiordaliso - quaderni AGESCI;
Il Patto associativo: un'idea in movimento, ed.
Fiordaliso - quaderni AGESCI.
L' ANGOLO DI BARUC
Il biglietto da visita di Madre Teresa:
"Il frutto del silenzio è la preghiera
il frutto della preghiera è la fede
il frutto della fede è l'amore
il frutto dell'amore è il servizio
il frutto del servizio è la pace."
Madre Teresa di Calcutta offriva alla gente queste parole,
scritte su cartoncini gialli, che chiamava i suoi "biglietti
da visita", perché esprimevano l'orientamento del suo
servizio, il suo cammino semplice. (La meditazione è
tratta da: "Il cammino semplice", Mondadori.)
BIBLOS
In questo primo numero vi proponiamo tre libri:
1. "Sentiero fede", il progetto - le schede, Agesci, Nuova
Fiordaliso, pp.160+200, L. 39.000. Questo testo si rivolge ai
capi e alle comunità capi, presenta un'interpretazione
dell'educazione alla fede, descrivendo nascita e sviluppo della
spiritualità scout. Lo accompagnano delle schede che
offrono concrete piste di lavoro, per significative esperienze
da realizzare con il metodo scout.
2. Jacques Sévin, "Meditazioni scout sul Vangelo", Nuova Fiordaliso,
pp.120, L. 11.000. Per esploratori e guide, il libro ripropone i
contenuti del Vangelo attraverso un linguaggio semplice
e concreto, mettendo a confronto la vita scout con il Vangelo,
soffermandosi sugli esempi pratici della vita di gruppo, del campo,
della legge...
3. David Maria Turoldo, "Chiamati ad essere", Servitium editrice,
pp.88, L.10.000. Raccolta di brevi scritti sulla vocazione, non
solo religiosa, ma dell'uomo in quanto tale, che si riscopre
continuamente attraverso il dialogo con la parola di Dio.
Molto utile per la formazione permanente di ogni capo!
LA BACHECA DI GIONA
Proponiamo due eventi, le cui caratteristiche saranno approfondite
nei prossimi numeri: Il Campo Ora et Labora di S. Pietro di Sorres
(Borutta - SS); ed il Campo Bibbia di S. Agostino di Abbasanta (OR).
Il Campo Ora et Labora è un evento nazionale per la branca
R/S. I rover e le scolte saranno accolti dalla "giovane"
comunità benedettina del monastero di S. Pietro di Sorres
(XII sec.), avranno l'occasione unica di vivere la comunità,
la strada ed il servizio nella dimensione della preghiera e del
lavoro (ora et labora), in cui il metodo scout riscopre l'armonia e
la ricchezza spirituale della regola benedettina. Dal 18 al 24
luglio 1999. Il Campo Bibbia, evento nazionale per capi, può
costituire un significativo momento di crescita nella formazione
permanente di ciascun capo. Offre la possibilità di fare
esperienza concreta della parola di Dio, di interrogarsi sulle
radici della propria spiritualità, ed acquisire strumenti
interpretativi indispensabili per un'azione educativa alla fede,
consapevole e motivata. La sua struttura è costituita dal
campo di introduzione, per chi sente il bisogno di una formazione
di base; e dal campo di approfondimento, per coloro che hanno
maggiore familiarità col mondo biblico. Loc. S. Agostino di
Abbasanta, dal 29 agosto al 5 settembre 1999
* Per informazioni, rivolgersi ad Alessandro Mascia (070.530101)
Baden-Powell ed EPC. Dove e quando B-P ha scritto di protezione
civile
Dove e quando Baden-Powell ha scritto di protezione civile
Questa domanda mi e` giunta a ciel sereno. Ho avuto un tuffo
al cuore, essendomi saltata addosso come il balzo improvviso
di un feroce e affamato Shere Khan.
Da quanto tempo non rileggevo i "sacri testi" dello scautismo?
E, subito, un pensiero subdolo - degno del piu` vile dei
Tabaqui - mi e` frullato per il capo: "Quanti altri educatori
scout si troveranno nelle mie stesse condizioni?"
Eppure, a varie riprese (tra le altre, ad esempio, Headquarters
Gazette - ottobre 1911 - e La Strada verso il Successo - 1922)
il nostro Fondatore ci ha richiamato all'utilita` (stavo per
scrivere il "dovere", anche se questa parola sembra essere
caduta in disuso tra noi scout) di rileggere periodicamente i suoi
scritti. Che non rappresentano certo delle anticaglie da relegare
in un museo o in soffitta, ma contengono le radici del nostro
essere scout e del nostro operare da Capi con il "suo" metodo
educativo e non con qualcosa d'altro.
Siamo certamente aggiornati, ma e` ai "suoi" suggerimenti che dobbiamo
TUTTI e CONTINUAMENTE rifarci, se vogliamo fare "vero scautismo".
E, per convincerci che i suoi scritti sono una miniera, allo
stesso tempo semplice e inesauribile, basta andare - appunto - a
rileggerceli. Fatta questa, per me doverosa, premessa, torniamo
alla domanda iniziale. Baden-Powell sin dai suoi primi scritti
si e` sempre preoccupato che tutti gli Esploratori piu` grandi ed
i Rovers fossero addestrati e pronti ad intervenire "in ogni
circostanza, in quello che oggi chiamiamo l'ambito dell'emergenza
e della protezione civile.
Noi - con la nostra mania di spezzettare quello che e` nato come un
metodo unitario per l'educazione globale della persona - abbiamo
creato, tra gli altri, il settore EPC, con il bel risultato che
l'attivita` specifica viene praticata solo da una modestissima parte
degl iinteressati. Infatti, secondo i risultati percentuali di
partecipazione pubblicati su SardegnaScout e La Bussola solo l'8%
circa degli R/S sardi hanno partecipato al Campo di prevenzione
incendi dei Sette Fratelli nel 1993 (ultimo dato pervenuto).
Per inciso: e` certo che gli incendi estivi siano una delle piaghe
peggiori della nostra Isola. Mi sembra pero` molto riduttivo limitare
il nostro "intervento istituzionale" a questo solo ramo della protezione
civile, per cui mi permetto di esortare la Pattuglia Zonale di Cagliari,
quella Regionale (se esiste), e lo stesso Incaricato Nazionale, Mauro
Mulas a studiare, eventualmente con le altre Associazioni di
volontariato specializzate, un programma di esercitazioni di
Pronto Soccorso, salvamento a nuovo, smistamento di traffico, pronto
intervento nelle alluvioni e nei terremoti, collaborazione a centri
di assistenza sociale, barche di lavataggio ecc. Ma ritorniamo alla
nostra strada (verso il successo).
A conforto della mia tesi citero` alcune pagine scritte da B-P, sin
dai primi anni di vita del Movimento. Da questi testi si capisce
perfettamente che il principale obiettivo del metodo scout e`
quello di far crescere nei giovani un vero spirito di servizio
verso la comunita` civile. E` il famoso Quarto punto che B-P
chiama "servizio al prossimo" e che, per lui, e` la sola strada
praticabile verso la felicita`.
Si tratta di allenarsi bene ed essere competenti per poter
intervenire IN QUALSIASI OCCASIONE. Si tratta della parte pratica
che precede la ipotetica partecipazione ad eventi calamitosi
(individuali o collettivi) durante i quali gli scout mettono
al servizio degli altri cio` che hanno imparato in spirito di
verso servizio. Ottimo mezzo - scrive sempre il nostro
Fondatore - per estirpare l'egoismo.
Ed ecco ora le citazioni:
Da "Scautismo per ragazzi" (1908) [Ed. Ancora 1964]
- I ragazzi di Mafeking (chiaccherata di bivacco n. 1)
- Cavalleria (B.A.) e Salvataggi (chiaccherata n. 2)
- tutto il capitolo 8 (salvataggi e chiaccerate 23, 24, 25)
E` appena il caso di sottolineare che si tratta, perlopiu`,
di suggerimenti per esercitarsi, individualmente o in
Pattuglia, al massimo in Reparto.
Se vi prenderete il gusto di leggere, o rileggere, quelle
pagine, ne scoprirete lo spirito e la spinta al servizio
per la comunita` civile. Per estirpare l'egoismo e raggiungere
la vera felicita`. E vi par poco?
Da "Suggerimenti per l'educatore scout"(1920) ed. Ancora 1979
dalla prima parte: Lo Scautismo (pp. 39-42)
dalla seconda parte: Servizio per la comunita` (pp. 124-126)
Da "La strada verso il successo" (1922) ed. Ancora 1963
- Servizi civici (pp. 123-250)
- Il Servizio (pp. 171-172)
Specie in queste ultime parti la preoccupazione di B-P per una
vera e propria preparazione, psicologica e pratica, ad un
effettivo servizio civile, il piu` esteso possibile, da parte
dei piu` grandi del Reparto e, sňprattutto Rover e Scolte,
raggiunge il suo acme. Egli usa parole semplici, ma
appassionate e convincenti quant'altre mai, sino ad
ipotizzare "Nuclei di Pronto Intervento".
Questo e` quanto. A Voi che mi leggete, la parola. O meglio,
la penna. A tutti Buona Strada e... Miglior servizio da
Hathi
(Valeriano Cinquini, Cagliari 3)