-Chiesa San Pantaleo

La chiesa è dedicata al patrono di Macomer, San Pantaleone martire. Posta all'estremità sud della cittadina, presenta una tipologia architettonica influenzata da vari stili, con forme gotico-pisane e rinascimentali. L'accordo per la costruzione della chiesa fu preso dal curato coi committenti, esponenti della ricca famiglia Delitala, i quali vollero sostituire la chiesetta che serviva l'antica cittadella fortificata. Il campanile, costruito negli anni successivi al 1573, è a canna quadrata e misura 22 metri di altezza, con una scala elicoidale interna.  E' sormontato da una guglia piramidale ornata di gattoni agli spigoli con una merlatura sui quattro lati. Dai quattro spigoli si elevano dei pinnacoli. Dei quattro ordini che la costituiscono solo l'ultimo, quello della cella campanaria, è alleggerito da monofore con cornice leggermente oggivale.Al suo interno presenta l'ultima cappella della navata destra, dedicata a San Giovanni Battista, che è considerata quella del vecchio castello  ed è dunque l'unica parte esistente dell'antica chiesa. A pianta quadrata, è coperta da una volta a crociera sorretta da costoloni con lo stemma della famiglia Delitala nella chiave di volta e sulla lastra tombale. 


 
 
 
 
 
 
 
 
La chiesa è articolata in tre navate: quella centrale è coperta da una volta a botte sostenuta da quattro robusti archi per parte, che scaricano su pilastri a pianta a croce in trachite rossa. Le arcate che delimitano gli ingressi delle cappelle hanno volte a crociera. Senza considerare le cappelle, la cui profondità varia dai quattro ai quattro metri e mezzo, la chiesa misura sedici metri di larghezza per ventidue di lunghezza, completata dal presbiterio a pianta rettangolare con copertura a botte per un totale di trenta metri. Le strutture di sostegno e le profilature in trachite rossa spiccano sull'intonaco chiaro delle pareti, costituendo un motivo ornamentale essenziale. La navata centrale presenta una leggera rastremazione, aumentando così l'effetto prospettico. Sul lato destro vi sono le cappelle del Rosario, della Pietà, del Crocifisso. Su quello sinistro le cappelle di Sant'Antonio, di Lourdes, delle Anime, di San Giovanni. La facciata è divisa in tre zone mediante quattro lesene. Nella parte centrale il portale in trachite rosa presenta ai lati una doppia riquadratura di lesene all'interno, di colonne all'esterno, entrambe con capitelli compositi. Sulla trabeazione vi è il timpano triangolare, contenente una 'tabula' con un'iscrizione ormai illeggibile. Nel registro superiore  è preasente una monofora centinata, mentre le due zone piene laterali, corrispondenti alle cappelle interne, sono alleggerite da una bucatura centrale di finestre rettangolari.
Il crocifisso:
L'opera, che dà il nome alla terza cappella, ha una grande tensione spirituale e un pregevole valore artistico. Il Cristo crocifisso occupa tutta la parete di fondo al di sopra dell'altare, per un totale di m.2,60 per m.2,40. Il corpo  di Gesù è realizzato con un  modellato accurato e preciso, il volto è scarno, colto nel momento composto dell'abbandono al Padre, in cui sono evidenti soprattutto la plastica anatomica delle costole e dei muscoli  pettorali scarni e tirati. Non si è riusciti a datare con precisione quest'opera, derivante senzaltro dal tardo conquecento napoletano.
La Pietà:
L'opera si rifà alla celebre opera di Michelangelo della Basilica di San  Pietro. Di difficile datzione, viene probabilmente da qualche bottega genovese di fine cinquecento. Rappresenta una Maria giovanissima che regge il corpo del Figlio morto. Nei due personaggi è visibilissima una forte carica drammatica espressa nello straziante abbandono dei corpi. L'armonia della composizine è data anche dal ricco panneggio che funge da basamento, oltre che dall'estrema finitura del marmo che fa assumere alla composizione un aspetto cereo.

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