C.R.A.C.
Comitato Romano delle Associazioni Culturali

In occasione dell'assemblea di avvio del C.R.A.C. (Comitato Romano delle Associazioni Culturali) intendiamo proporre a quanti vi aderiscono l'approvazione di un documento politico, con l’ impegno a rappresentare la neonata organizzazione nelle sedi opportune.

Il lavoro che in questi due mesi abbiamo svolto è stato principalmente finalizzato a sviluppare un più stretto e proficuo rapporto fra il Comune di Roma ed il mondo dell'associazionismo culturale.

Il nostro primo obiettivo consiste ora nella creazione di un canale di comunicazione permanente fra il C.R.A.C. e l'Amministrazione tramite un tavolo di confronto sul quale portare le istanze più urgenti.

A questo proposito vi sottoponiamo alcuni punti che riteniamo qualificanti e di primaria importanza:

 

BANDI e REGOLAMENTI 

Siamo troppe volte soggetti a norme che anziché favorire la collaborazione con l'Amministrazione Comunale sembrano paradossalmente orientate ad ostacolare il nostro lavoro. 

Riteniamo non rimandabile affrontare e risolvere alcuni problemi: 

ß  chiediamo che venga approvato un nuovo regolamento complessivo per il finanziamento delle attività di spettacolo, ciò ai fini di ottenere una più attenta programmazione ed una effettiva trasparenza;

ß vogliamo che sia rivista la funzione della commissione di congruità perché divenga un  reale organismo di controllo e di valutazione equilibrata, senza le  distorsioni che ne hanno caratterizzato il lavoro negli ultimi anni; 

ß si ritiene eccessivo lo sbilanciamento tra i fondi destinati alle attività culturali tramite bandi pubblici e quelli assegnati ad personam: solo 1/3 dei fondi disponibili sembra venir assegnato tramite bando; 

ß  chiediamo che la dotazione di fondi assegnati dall’ Amministrazione all’ Assessorato alla Cultura sia interamente stabilita ad inizio anno, e non, come adesso avviene, deliberata ed erogata in più riprese, questo per consentire una adeguata progettualità, piuttosto che la realizzazione di sporadici eventi pensati al momento della disponibilità finanziaria;

ß siamo convinti che debba essere allargato il regolamento che finanzia unicamente gli archivi storici ed artistici della città, a quelle associazioni che svolgono un compito di rilevante incidenza sul territorio, per la diffusione culturale. 

ß  Chiediamo che parte dei fondi della cultura sia destinato anche alla educazione e formazione culturale.

E' auspicabile che a partire da oggi si inneschi un graduale adeguamento del sistema normativo generale perché sia consequenziale alle necessità del nostro lavoro, superando l'attuale situazione dove sembra che le istituzioni siano più  propense a bloccare che a sostenere.  

 

 

 

GLI SPAZI 

Il problema è forse quello più storicizzato: per fare una buona attività occorre avere una sede e agire in spazi adeguati alle attività proposte; occorre garantire, anche a chi una sede ce l'ha, di poter realizzare tranquillamente il proprio lavoro, senza la paura della chiusura da parte delle autorità. Queste sono le principali necessità delle associazioni culturali romane. E evidente che favorire la diffusione e lo sviluppo dell'associazionismo, soprattutto nelle periferie, rappresenta il mezzo più efficace per ottenere una reale crescita sociale e culturale dei cittadini;

è indispensabile che:

ß una parte del patrimonio immobiliare  del Comune venga destinato stabilmente a questo scopo, che siano previste specifiche forme di finanziamento per realizzare migliorie  all'interno delle sedi già operative e che sia realizzato, come negli anni passati per i piccoli teatri del centro della città, un piano per poter sanare le eventuali irregolarità o inadempienze che possano compromettere l'esistenza stessa delle associazioni.  

 

NUOVO AUDITORIUM DI ROMA 

Il nome di Auditorium é stato trasformato in Associazione “Il Parco della Musica”. Esso é costituito, come noto da tre sale e una cavea, oltre a vari altri servizi tra cui tre sale di prova attrezzate. L organizzazione prevede che i tre soci del Parco della Musica ( Comune, Musica per Roma e Santa Cecilia) siano i gestori dello stesso. L Accademia di Santa Cecilia ha per legge diritto ad avere gratuitamente una sua sede comunale e quindi questa sarà la sua sede, sia per l Istituzione con tutti i servizi connessi (Biblioteca, Aule, Sala prova), che per l uso di una sala (all interno delle tre). Ciò che deve esser chiarito è che Santa Cecilia non ha priorità sul resto delle sale e degli spazi nel Parco della Musica, così chiamato in quanto polo che calamita su se stesso molteplici attività romane, come dichiarato dal sindaco Veltroni a più riprese. Così come va chiarito che, avendo tali sale esigenza di introito commerciale, nel caso di utilizzo supplettivo rispetto alla programmazione normalmente e istituzionalmente condotta da Santa Cecilia, sarà essa stessa soggetta a pagamento degli spazi travalicanti quelli in concessione gratuita. 

ß Si chiede di assicurare l accesso agli spazi del Parco della Musica per tutte le Associazioni Culturali, Festival, Scuole Popolari romane, senza preclusioni preventive. 

ß Per quanto concerne la programmazione, in virtù del fatto che esistono associazioni romane dedicate da anni a generi di musica diversi, si chiede che le attività istituzionali di Santa Cecilia, nel repertorio sinfonico e da camera, siano considerate pertinenti e possano usufruire del trattamento di gratuità, mentre per i generi diversi sia posta massima attenzione ad evitare situazioni di concorrenza impari, su un terreno che non può esser considerato in alcun caso di primaria attività per un ente lirico-sinfonico. 

ß

Pertanto si chiede: 

ß 1) di aprire, in tempi rapidi, uno Sportello all’ interno dell Assessorato alle politiche culturali, adibito esclusivamente alla programmazione del Nuovo Auditorium, al quale le Associazioni possano far capo; 

ß 2) di assicurare, tramite il Comune e per mezzo di un tavolo di lavoro appositamente costituito, la possibilità di confronto con l Associazione Parco della Musica (Comune, Santa Cecilia, Musica per Roma) negli eventuali casi in cui per la valutazione artistica di un progetto presentato dalle Associazioni possano verificarsi veti ingiustificati, situazioni di contenzioso, situazioni di concorrenza sleale; 

ß 3) la pubblicazione di appositi bandi o altri atti pubblici che indichino ufficialmente le modalità artistiche, economiche, organizzative, tramite le quali le Associazioni possano proporre i loro progetti per accedere al Parco della Musica 

ß 4) sia favorito l intervento dell associazionismo nella programmazione, stabilendo, per esso, tariffe agevolate delle sale, perchè l offerta di spettacoli, comunque proposta anche dalle grandi istituzioni, coprirà solo una parte della capienza effettiva degli spazi.

Si ritiene quindi ragionevole l’ interesse della Società di gestione e del Comune di Roma 

ß a) ad avvicinarsi alla massima copertura delle date utilizzabili 

ß b) a garantire la partecipazione culturale alle associazioni cittadine anche ai fini della fruizione del Parco della Musica da parte di pubblici differenziati, agendo in tal modo da volano per l inserimento graduale della struttura nel novero dei luoghi maggiormente frequentati.  

ß

I GRANDI EVENTI 

La programmazione del Teatro dell Opera, la nascita dell Auditorium, il desiderio di eventi speciali, la recente adozione delle proposte jazz, e non solo, da parte dell1 Ente Lirico Sinfonico “Accademia di Santa Cecilia” hanno fatto sì che è aumentata una affannosa  ricerca di “grandi nomi” da fare esibire a Roma. Tutto ciò, pur avendo indubbi vantaggi per l offerta alla città, ha anche dei lati fortemente negativi come quelli di far lievitare consistentemente i cachet dei gruppi, nonché di creare imbarazzanti situazioni di “esclusiva” mettendo in seria difficoltà tutti gli altri organizzatori. Ed inoltre, sono proprio degli eventi? Molte di quello che viene proposto è stato da noi già fatto in periodi recenti.

 

Noi chiediamo che:

ß l Amministrazione, pur determinando direttamente la scelta di particolari eventi, apra un efficace dialogo alla collaborazione degli operatori culturali della capitale e cerchi di   riequilibrare

l offerta culturale senza mortificare chi ha consolidato nel tempo la fruizione di questa importante fetta culturale della città.  

ß l Amministrazione affidi l organizzazione di tali eventi a chi opera continuativamente, e spesso a proprio rischio, sul territorio, e non a organizzatori che esistono solo in caso di eventi interamente finanziati. Questo è un fattivo modo di creare occasioni di lavoro certamente retribuito per le Associazioni; 

ß si auspica che il  Comune di Roma eviti accuratamente di investire ulteriori fondi per finanziare attività di spettacolo extra - istituzionali dell Accademia di Santa Cecilia (vedi concerti pop, rock ed eventi vari) o di continuare a servirsi delle Società a capitale pubblico gestite dalla stessa Amministrazione.  

 

CASA DEL JAZZ 

Dopo due incontri ufficiali, aperti a tutti gli operatori, e dopo un nostro concreto intervento in una recente riunione al Campidoglio, il Sindaco ha recepito e fatta sua la proposta di indire un bando pubblico per la gestione della Casa del Jazz. Ma da successive dichiarazioni, sembra vi sia l’ intenzione di delegare la sola gestione tecnica dei servizi, mentre la direzione artistica sarà affidata a persona di gradimento dell Amministrazione. 

Noi pensiamo che le due gestioni, artistica e tecnica, non possano essere disgiunte ma debbano coincidere su un medesimo progetto: questo impone che venga elaborato un progetto complessivo che, pur garantendo qualità artistica, non sia economicamente remissivo, con il rischio di far morire sul nascere questa importante iniziativa. D altro canto bisogna vigilare affinché le diverse iniziative evitino la concorrenza con le realtà imprenditoriali ed associative che già esistono sul territorio. Tutta questa serie di problemi andranno affrontati con un serrato e costruttivo incontro con il Gabinetto del Sindaco affinché si giunga nei prossimi due anni, necessari per la ristrutturazione della villa, ad un progetto comune basato sul consenso generale delle associazioni e degli interlocutori romani di questo contesto culturale.  


 

CONSIDERAZIONI FINALI 

In sintesi chiediamo una maggiore partecipazione nelle decisioni sul progetto culturale della città nei prossimi anni, una maggiore trasparenza nelle decisioni e nei finanziamenti, la possibilità concreta di intervenire nella formulazione di una delibera programmatica sulla cultura. 

In questo senso va completamente ripensata la strategia culturale romana, insieme al Comune, mettendo al primo posto le esigenze della cultura, della formazione, del prodotto artistico, indipendentemente dai riscontri economici.  

 

 

ß NO AL CLIENTELISMO

ß  TRASPARENZA DEL MERCATO

ß PARI OPPORTUNITA E CONDIZIONI

ß  EFFETTIVA PARTECIPAZIONE

ß  SUPERAMENTO DEI VECCHI SCHEMI

ß CULTURA PER LA CULTURA

ß PENSIERO NUOVO,IDEE NUOVE, INSIEME.

 

Il documento è stato approvato dall’Assemblea e sono stati eletti come portavoce :

Teresa Azzardo, Gisella Belgeri, Luca Bracci,Mario Ciampà, Stefano Ribeca