Mongolfiere per la pace
* Una tecnica nonviolenta per contrastare operativamente la guerra, per la
prima volta sperimentata lo scorso anno.
* Per uscire dalla subalternità ed opporsi concretamente alla guerra con la
"nonviolenza dei forti".
Vorremmo segnalare e proporre alla riflessione una nuova tecnica nonviolenta
per la prima volta sperimentata lo scorso anno ad Aviano per ostacolare i
decolli dei bombardieri. La tecnica nonviolenta delle mongolfiere per la
pace.
Si tratta di una modalità concreta ed efficace di opposizione alla guerra,
che non si limita alla testimonianza simbolica ma contrasta operativamente la
macchina bellica.
Elaborata dal "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo nel periodo
della guerra illegale e stragista del 1999, sperimentata efficacemente per
alcune ore ad Aviano in quel tragico frangente, essa si fonda sulla
consapevolezza
che l'unico momento in cui è possibile opporsi efficacemente ai bombardieri
stragisti con un'azione nonviolenta senza mettere in pericolo la vita di
alcuno è quello immediatamente antecedente il decollo: si tratta cioè di
impedire il decollo dei bombardieri.
Essendo le basi aeree militari in periodo di guerra evidentemente non
penetrabili senza mettere in pericolo la vita di alcuno, l'unica possibilità
nonviolenta concreta e praticabile di impedire i decolli consiste
nell'ostruire lo spazio aereo circostante e sovrastante le piste di decollo
con oggetti che ingombrino lo spazio, ostacolino la visuale, disturbino
sensibilmente i congegni elettronici della base e degli aerei.
Di qui l'idea delle mongolfiere per la pace, ovvero l'occupazione dello spazio
aereo intorno e sopra le basi militari così da effettivamente ostacolare ed
impedire il decollo dei bombardieri.
Tali mongolfiere, realizzate con materiali di costo assai basso, non
inquinanti, controllate con la tecnica del "pallone frenato" affinché
non possano provocare pericoli a persone o beni altrui, recanti piccoli
componenti metallici di disturbo per le apparecchiature elettroniche militari,
possono efficacemente contrastare i decolli dei bombardieri.
Segnaliamo en passant che l'azione diretta nonviolenta delle mongolfiere per
la pace è stata l'unica azione in Italia che ha contrastato operativamente la
guerra lo scorso anno; l'unica che si è contrapposta materialmente sul
piano strategico, tattico, logistico e per così dire "sul terreno",
alla macchina bellica; l'unica non meramente simbolica o finalizzata alla
visibilità sui mass-media, bensì pensata e realizzata come intervento
concreto ed efficace nel conflitto, come azione di contrasto reale alla
guerra; appunto come intervento pratico della nonviolenza per fermare eserciti
e stragi; l'unica in una logica non vittimistica, bensì intesa come
"nonviolenza dei forti" che combatte nonviolentemente contro la
guerra ed i suoi apparati per sconfiggerli sul campo e renderli impotenti.
Naturalmente questa tecnica nonviolenta richiede, per essere applicata, piena
e pienamente consapevole assunzione personale di responsabilità, limpidezza
di condotta ed assoluta fedeltà alla nonviolenza da parte di chi la utilizza.
Lo scorso anno raccogliemmo alcuni materiali relativi a questa proposta ed
esperienza in una "Guida pratica all'azione diretta nonviolenta delle
mongolfiere per la pace con cui bloccare i decolli dei bombardieri".
Ne riproponiamo ora, mettendolo a disposizione di tutti i movimenti pacifisti
e nonviolenti nella rete telematica, un estratto essenziale, recante in
appendice un comunicato emesso a seguito dell'archiviazione del procedimento
giudiziario a carico del responsabile del "Centro di ricerca per la
pace" di Viterbo che tale iniziativa aveva ideato, proposto e realizzato
con lo scopo di cercar di salvare la vita delle persone bersaglio dei
bombardamenti, di fermare la guerra, di difendere e ripristinare la legalità
costituzionale violata.
Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
tel. e fax 0761/353532
e-mail: nbawac@tin.it
Viterbo, 20 settembre 2000