Che cosè il
trapianto? Il trapianto rappresenta oggi unefficace
terapia per alcune gravi insufficienze che colpiscono
diversi organi. Grazie allesperienza maturata in
questi ultimi anni lintervento consente al
paziente trapiantato una durata e una qualità di vita
che nessuna altra terapia è in grado di garantire. Chi può essere considerato potenziale
donatore di organi?Le persone decedute che si trovano
in condizione di morte cerebrale, cioè i
soggetti deceduti nei reparti di Rianimazione nei quali
si realizza la cessazione irreversibile di tutte le
funzioni del cervello. La diagnosi di morte
cerebrale può essere formulata solo se è
riscontrata la contemporanea presenza di: stato di
incoscienza, assenza di riflessi del tronco e della
respirazione spontanea, silenzio elettrico cerebrale (elettroencefalogramma
piatto per almeno due volte a distanza di sei ore).
Solamente gli individui cerebralmente morti,
in assenza di malattie trasmissibili, sono considerati
potenziali donatori di organi.
Chi accerta la morte cerebrale?
Laccertamento è realizzato da un collegio di
tre medici (medico-legale, anestesista-rianimatore,
neurofisiologo) indipendenti dalléquipe di
prelievo e trapianto. Questi medici verificano il
perdurare delle condizioni determinanti la morte per un
periodo di osservazione di almeno 6 ore per adulti e
bambini di età superiore a 5 anni; almeno 12 ore
per bambini di 1-5 anni ed almeno 24 ore nei
bambini con meno di un anno.
Perché si parla di cadavere a
cuore battente? Le Unità di Rianimazione,
grazie alle moderne tecnologie, riescono a salvare
persone le cui condizioni cliniche fino a poco tempo fa
erano considerate irrecuperabili. Ed è grazie a queste
tecnologie che è possibile mantenere artificialmente e
per un periodo di tempo limitato, in soggetti in morte
cerebrale, la funzione respiratoria e quindi la
circolazione sanguigna. Questa procedura è
indispensabile per garantire la vitalità degli organi
destinati al successivo prelievo per trapianto. Leventualità
descritta si realizza solo in caso di lesione cerebrale
totale e irreversibile sopraggiunta in un soggetto
giovane, generalmente dopo un trauma violento. Le comee
invece possono essere prelevate anche dopo 6 ore dalla
morte clinica.
Come si esegue il prelievo?Gli
organi sono prelevati, in strutture sanitarie pubbliche,
da una équipe medico-chirurgica nel più grande rispetto
del defunto. Dopo il prelievo, il corpo è a disposizione
dei congiunti per le procedure relative alla sepoltura.
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Quali sono gli organi
prelevabili? Reni, cuore, fegato, pancreas, polmoni
ordinariamente; stomaco e intestino in sperimentazione
avanzata. Oltre agli organi si prelevano anche tessuti,
quali: cornee, segmenti vascolari, segmenti ossei... Esistono limiti di età per le donazioni? Generalmente
il prelievo può essere effettuato dai primi anni di vita
fino ai 65 anni. La cornea può essere prelevata
senza limiti di età.
Cosa prevede la legge sul problema
del consenso? La legge n. 644/75 prevede
che il prelievo dal cadavere sia vietato quando il
soggetto abbia esplicitamente negato in vita il proprio
assenso, o quando vi sia opposizione scritta del coniuge
non separato o dei parenti di I grado. La recente Legge 9
1/99 e il suo decreto attuativo di prossima emanazione
prevedono invece il principio del consenso
consapevole per il quale, in assenza di una
esplicita dichiarazione del soggetto, i familiari
possono opporsi. Pertanto la necessità di questa
campagna dinformazione perché tutti si esprimano
attraverso la tessera che ci sarà consegnata.
Si può vendere un
organo? Il commercio di organi è espressamente
vietato dal nostro ordinamento e considerato reato penale.
Tutte le operazioni (con la sola eccezione della cornea)
si fanno in strutture pubbliche; il medico che
diagnostica la morte cerebrale è persona diversa da chi
decide a chi è destinato lorgano: è di fatto
impossibile commettere tale reato.
Le varie confessioni religiose sono
favorevoli o contrarie al prelievo di organi? Tutte
le gerarchie religiose: cattolica, protestante, ebraica,
musulmana, buddista, sono aperte sulla questione dei
prelievi di organi. Raccomandano soltanto che la
donazione sia frutto di una libera scelta e non di una
costrizione.Sono attualmente più di 300.000 le persone
in tutto il mondo che vivono grazie ad un trapianto con
una sopravvivenza di questi pazienti che può superare i
20-25 anni, grazie soprattutto al perfezionamento delle
metodiche chirurgiche, ma soprattutto all
avanzamento delle conoscenze immunologiche che
permettono di coiitrollare il rigetto dellorgano
trapiantato.In Italia la sopravvivenza al trapianto di
rene è pari al 90% a 3 anni dallintervento, dell86%
dopo 10 anni. Per i trapianti di cuore la sopravvivenza a
3 anni è dell84%. Per i trapianti di fegato è
superiore al 68% a 3 anni.Si tenga presente che la
sopravvivenza a 3 anni dei pazienti in lista di attesa
per un trapianto di cuore e fegato, ma non trapiantati,
è del 30%.Attualmente i pazienti italiani in attesa di
trapianto salva-vita sono 12.800 (tra cui 10.000 per il
rene, 600 per il cuore, 800 per il fegato, 120 per il
pancreas, 50 per il polmone) e 7.000 per la cornea, ma
sono stati solo 788 i donatori di organo nellanno
1999. I tempi medi di attesa vanno da 5-6 mesi per
fegato e cuore a 7-8 anni per il rene. Mentre la media
europea è di quasi 20 donatori/anno per milione di
abitanti (mda), in Italia nel 1999 si scende a 13,7 mda;
a 5,5 donatori mda nel Meridione; a 7,3 donatori
mda in Puglia.
Acconsentire alla donazione degli
organi vuol dire credere nella continuità della vita al
di là della nostra morte.
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