LA RESTAURAZIONE MORFOFUNZIONALE
DEGLI ELEMENTI POSTERIORI COMPROMESSI
Dott. Giorgio Rattalino

I continui progressi dei materiali compositi e delle tecniche adesive hanno portato ad ottimi risultati funzionali ed estetici nel restauro conservativo con tecniche dirette.
Tuttavia nei casi in cui la perdita di sostanza è notevole tali tecniche possono non essere sufficienti per un successo a lungo termine.
Denti vitali in cui residuano solo pareti molto sottili o denti trattati endodonticamente vengono abitualmente ricostruiti con ricoperture totali o parziali in oro, ceramica o materiali compositi, integrali o su oro.
A fronte di casi in cui è indispensabile il ricorso a ricoperture totali
 

in cui la ceramica cotta su oro elettrodepositato permette di unire i ben noti vantaggi di estetica e non adesività della placca batterica alla precisione e versatilità delle cappette aurogalvaniche, utilizzabili sui margini di finitura più disparati, la grande maggioranza dei casi può essere vantaggiosamente risolta con restauri ad onlay.

Soprattutto i casi di restauro di denti estremamente compromessi devono essere impostati in maniera più conservativa possibile con lo scopo di utilizzare tutta la struttura dentale residua dotata di robustezza intrinseca o ripristinabile con appropriato build up con tecniche adesive.
 
 

Nel caso illustrato, 1.6 è stato ricostruito con vite e composito (tecnica di scelta).
Essendo impossibile mantenere il campo asciutto, 1.7 è stato ricostruito con un perno moncone parziale, non composto, con appoggio stabile sulla parete vestibolare, quindi  è stato preparato per una corona 7/8. In questo modo buona parte delle forze si scaricano sulla parete vestibolare conservata per tutto il suo spessore.
Un perno moncone tradizionale finalizzato con una corona totale, assottigliando la parete vestibolare residua, comporterebbe una trasmissione delle forze su pareti sottilissime, in particolare alla triforcazione, con quasi certa frattura della radice.
La radiografia di controllo è a sei anni dalla finalizzazione.


Mentre è in costante evoluzione l'impostazione tecnico-clinica delle restaurazioni ad onlay, soprattutto per il continuo progresso dei materiali a nostra disposizione, sono noti i presupposti teorici di tale impostazione.
Shillinburg (Fundamentals of tooth preparations for cast metal and porcelain restorations) afferma che la preparazione del dente è governata da cinque principi:

- rispetto della struttura del dente
- morfologia ritentiva e resistente
- prognosi del restauro
- integrità dei margini
- rispetto del parodonto
Pameijer (Periodontal and occlusal factors in crown and bridge procedures) ricorda che, se possibile la ricopertura parziale è sempre preferibile.
Mangani (Passato e presente nella restaurazione conservativa postendodontica degli elementi posteriori - XX Congr. Naz. S.I.E. 1999, Roma) sostiene che mentre i restauri ad onlay in oro sono altamente affidabili, i restauri ad onlay in materiali estetici metal-free presentano ancora molti apetti non chiari legati principalmente alla resistenza dei materiali ed alle tecniche di laboratorio indaginose, e afferma che il risultato è spesso operatore-dipendente.


A fronte del "problema" estetico, l'oro presenta molteplici vantaggi:

- può essere lavorato nelle forme più insolite ed in spessori molto ridotti
- permette di conservare pareti anche molto sottili
- è agevole il controllo dei margini (e la loro rifinitura e brunitura)
- leghe adatte presentano valori di durezza e resistenza all'usura ottimali, soprattutto in casi su pazienti bruxisti
- con un corretto build up con tecnica adesiva e materiale composito il dente riacquista in parte la sua intrinseca elasticità e robustezza (parametro da considerare collegato ai primi due punti presi in considerazione)



Nei due casi presentati in seguito la restaurazione con onlay in oro ha permesso una restitutio ad integrum dell'elemento dentario con la conservazione della vitalità pulpare nonostante l'esiguità delle pareti rimaste.
Le caratteristiche di lavorabilità e resistenza dell'oro rendono in casi simili tale opzione più affidabile delle ricostruzioni ad onlay metal-free, che restano per ora indicati per casi di distruzione meno estesa e con adeguato smalto per la mordenzatura a livello cervicale.
Il bisello cervicale garantisce un'elevata precisione marginale e concorre alla forma di resistenza.
 
 

a. situazione iniziale
b. dente pronto per il build up.
c. modello di lavoro.
d. onlay cementato.
e. radiografia pre-cementazione.
f. radiografia finale.



 
a. situazione iniziale dopo rimozione amalgama.
b. dente pronto per il build up.
c. dente preparato con filo retroattore inserito.
d. particolare dell'impronta (bisello lungo distale)
e. f. onlay cementato



Procedure standardizzate attraverso un corretto build up, la scelta continuamente rivalutata dei materiali, la doppia strumentazione diamante-frese multilama al carburo di tungsteno
 
 

rendono la ricustruzione ad onlay in oro una metodica estremamente affidabile e versatile, anche in protesi fisse (tutti i casi sono stati finalizzati con oro del 4° tipo).

Soprattutto le resturazioni ad onlay in metallo, metallo-ceramica (ceramica cotta su cappette in oro elettrodepositato) o metal-free, entrando della routine dello studio, migliorano il servizio reso al paziente superando la dicotomia
 

otturazione/ricostruzione corona

e permettendo un approccio terapeutico personalizzato e conservativo.
 
Dott. Giorgio Rattalino
ODONTOIATRA
Via Germanasca, 36
10138 - TORINO