GIANFRANCO STEVANIN

Gianfranco Stevanin
 

                            STEVANIN: UN SERIAL KILLER TRAVESTITO DA AGRICOLTORE

                       VENEZIA, 24 MAG - La vicenda di Gianfranco Stevanin ha inizio quasi casualmente il
                       16 novembre 1994, dalla denuncia di una tentata aggressione presentata da una prostituta
                       austriaca, Sigrid L., fuggita nei pressi del casello autostradale di Verona. Dalle
                       perquisizioni nell' automobile e poi nel cascinale di Stevanin escono i primi «reperti»
                       sessuali, foto ma anche taglierini e armi, che fecero sospettare dell'esistenza di un
                       «mostro». Mentre Stevanin veniva condannato a due anni e sei mesi per la tentata
                       violenza, il 3 luglio 1995 il ritrovamento di un tronco umano nelle campagne veronesi dà
                       un' ulteriore svolta alle indagini. Pochi mesi dopo iniziano gli scavi attorno al podere di
                       Terrazzo, ed emergono prima il cadavere di Biljana Pavlovic, in novembre, e un anno
                       dopo quello ormai imputridito, avvolto nel cellophane, di Claudia Pulejo. Dopo le
                       scoperte nel casolare degli orrori, Stevanin comincia a collaborare, con amnesie e
                       reticenze. Tra i negativi della sua macchina fotografica si scoprono le foto di una ragazza
                       austriaca, Roswita Adlassnig, scomparsa nel 1993, e quelle di una ragazza con gravi
                       lesioni causate da un rapporto erotico «estremo». L' ultima vittima è Blazenka Smoljo,
                       anch' essa prostituta di origine slava, che Stevanin confessa di aver gettato nell' Adige nel
                       1994. L' ultimo ritrovamento riguarda una coscia ripescata dall' Adige e ritenuta
                       compatibile con il tronco femminile trovato nel campo. (ANSA).
 


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