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Il dramma di nascere
bambina Come
drammaticamente testimoniano i rapporti dell'Unicef, come afferma il grande scrittore
indiano W. S. Naipaul, essere bambina, venire alla luce femmina, in alcuni paesi di questo
Mondo, vuol dire non nascere. In troppi luoghi, essere bambina vuol dire rischiare la
vita, oppure, non vivere. Esse sono condannate ad essere trascurate nel cibo e nelle cure
mediche; ma anche l'aborto selettivo è il primo passo. Dall'India alla Cina, dall'Africa
al Brasile, vengono documentate scioccanti storie d'ordinaria violenza, l'eccidio silente
di un'infanzia negata fin dall'origine. Sono neonaticidi, infanticidi e figlicidi,
drammaticamente resi legittimi in conformità del contesto culturale da cui
originano e appatengono; una cultura che ha la sovranità di decidere se le bambine
debbano crescere e divenire, a loro volta, adulti autori, o inermi spettatori, di storie
di un'infanzia violata e annichilita, oppure di disporre il loro eccidio.
In Cina scompaiono, condannate
dalla loro identità femminile, 2 milioni di bambine a causa di una legge emessa nel 1979
e sancita come "Legge eugenetica e protezione della salute", che
proibisce ai cinesi di avere più di un figlio in famiglia e che dà la priorità al
maschio.
Secondo i dati dell'Unicef, ad
Haiti su 1000 bambini tra i due e cinque anni muoino 61 femmine e 48 maschi. In Pakistan
il 71% dei bambini sotto i due anni ricoverati in ospedale sono maschi; alle bambine
vengono spesso negate le cure mediche, la precedenza è rivolta ai bambini maschi. In
India, su di un campione di 8000 aborti praticati a Bombay, più di 7000 rigurdavano
feti di sesso femminile. In India, i matrimoni con bambine è una pratica diffusa; per le
famiglie, una figlia giovane e vergine è spesso l'unica ricchezza economica. Un'atroce
sorte aspetta alle ragazze e bambine che non obbediscono abbastanza, ma soprattutto che
non riecono a mantenere le loro promesse di devozione verso lo sposo, ad esse viene
sfregiato il viso e il corpo con l'acido, oppure bruciate. Analogo destino hanno le
bambine afghane.
In gran parte del mondo, alle
bambine non solo viene negata l'infanzia, ma anche l'istruzione. Soltanto i maschi,
infatti, hanno il diritto di studiare; mentre per loro non restano che i lavori pesanti e
la prostituzione.
In Thailandia, i bordelli
recludono più di 1 milione di minorenni.
Molte bambine di Rio de
Janeiro, di San Paulo du Brasil vengono destinate ai "garimpos", alle miniere
d'oro dell'Amazzonia; qui, seviziate e violentate moriranno da schiave minorenni.
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