Lo psicologo clinico
nei Servizi della Giustizia Minorile |
Elisabetta Ciuffo*,
Alessandro De Iacobis*, Simona Iacoella*
*Psicologo,
Dipartimento Giustizia Minorile
Con questo breve contributo intendiamo fornire un quadro
esplicativo che illustri ruolo e funzioni dello psicologo nellambito
dellamministrazione della giustizia minorile, ambito in cui tale figura
professionale si è solo di recente stabilmente inserita; storicamente, infatti, lo
psicologo clinico ha prestato il proprio contributo prevalentemente in qualità di
consulente, ed è soltanto dal 1997 che è entrato a tutti gli effetti come professionista
dipendente in tale settore.
La nuova posizione lavorativa ha determinato dei rilevanti
mutamenti nel modo di collocarsi di tale figura professionale sia nellambito del
contesto lavorativo, sia nel rapporto con lutenza, con conseguenti ripercussioni
sulla metodologia di intervento e sullo stesso prodotto del proprio lavoro. Nei prossimi
numeri della Newsletter ci proponiamo di trovare ulteriori spazi per entrare
maggiormente nel dettaglio delle esperienze portate avanti nei singoli contesti
lavorativi.
Attualmente gli psicologi prestano il proprio contributo a
tutti i livelli dellAmministrazione della Giustizia Minorile. Essi, infatti, sono
inseriti sia nei Servizi cosiddetti operativi, a diretto contatto con i minorenni, sia in
settori organizzativi che svolgono funzioni di programmazione, organizzazione dei suddetti
Servizi, nonché di formazione del personale in esso impiegato.
A livello nazionale, sono presenti 26 psicologi di ruolo e
67 in convenzione.
I servizi nei quali essi operano sono:
- i Centri di Prima Accoglienza, destinati ad
ospitare i minori arrestati o fermati fino alludienza di convalida (ovvero per un
massimo di 96 ore); il mandato istituzionale di tali Servizi è di produrre una prima
relazione conoscitiva sul minore arrestato e sul suo contesto familiare, della quale la
magistratura e gli altri Servizi del settore possano avvalersi per lindividuazione
della risposta sanzionatoria più adeguata. Lo psicologo presta il suo contributo:
- nella fase di accoglienza del minore che entra in contatto
con il sistema penale attraverso una valutazione della sua personalità volta a fornire
allAutorità Giudiziaria elementi che consentano di disporre la misura penale che
precede il giudizio (piede libero, permanenza in casa, affidamento ad una comunità,
detenzione cautelare) tenendo conto delle sue caratteristiche psicologiche;
- a sostegno del minore che entra nel sistema penale e della
sua famiglia, facilitando nel ragazzo la consapevolezza relativa alle possibili
conseguenze dellarresto, derivanti anche dallassunzione o meno di
responsabilità;
- assistendo il minore nella prima fase del processo (udienza
di convalida).
- gli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni,
allinterno dei quali vengono attivati diversi tipi di intervento per i minori
coinvolti in procedimenti giudiziari, assicurando assistenza e sostegno anche in sede di
udienza, e favorendo il reinserimento sociale dei minori entrati nel circuito penale. In
tali Servizi lo psicologo fornisce il proprio contributo:
- nella valutazione della personalità del minore finalizzata
a fornire allAutorità Giudiziaria elementi necessari per la disposizione di misure
penali adeguate alla personalità del minore e alle sue esigenze di crescita;
- sostenendo il minore dal punto di vista psicologico in ogni
stato e grado del procedimento, promuovendone il senso di responsabilità e facilitando
lelaborazione dellevento reato;
- collaborando nelle attività di studio, ricerca e
consulenza in materia di prevenzione e trattamento della devianza.
- gli Istituti Penali per i Minorenni, destinati alla
applicazione delle misure detentive cautelari o esecutive della pena. Allinterno di
tali Servizi lo psicologo fornisce il proprio contributo:
- nel contesto delléquipe fornendo indicazioni sulla
personalità del minorenne utili allelaborazione e realizzazione del progetto
individualizzato;
- sostenendo il minore in stato di detenzione, con
lobiettivo di tutelarne la salute psichica e di promuoverne il processo di
responsabilizzazione e comprensione del provvedimento penale in atto;
- sostenendo il minore nelle situazioni critiche, al fine di
favorire lelaborazione dei vissuti inerenti allo stato di detenzione, al rapporto
con listituzione e con gli altri minori in essa presenti;
- svolgendo attività di psicoterapia individuale, quando le
caratteristiche del percorso penale (durata della detenzione, tipo di reato, obiettivi
trattamentali a lungo termine, indicazioni della magistratura, ecc..) e della personalità
del minore (gravità del disturbo, particolare disponibilità ad un certo tipo di lavoro)
rendono necessario e possibile questo tipo di intervento;
- svolgendo attività di gruppo con i minori, sia di tipo
psicoterapeutico che più limitatamente orientate alla discussione ed elaborazione di
particolari tematiche;
- pianificando la fase di fuoriuscita dal sistema penale e
sostenendo il minore nel processo di risocializzazione;
- elaborando, coordinando e partecipando a progetti di
intervento finalizzati alla sperimentazione di nuove modalità operative più consone alle
caratteristiche dellutenza attuale e che coinvolgono le molteplici componenti
istituzionali ed extraistituzionali che operano allinterno dellIstituto
(educatori, operatori dei laboratori, Scuola, Sert, mediatori culturali ecc..);
- svolgendo attività di formazione e supervisione
prevalentemente rivolta a tirocinanti;
- svolgendo attività di studio e ricerca nellambito
del settore operativo specifico.
Per quanto riguarda il livello organizzativo gli psicologi
sono inseriti:
- Nei Centri per la Giustizia Minorile, strutture decentrate
con competenze regionali o interregionali e con funzioni di programmazione, gestione e
verifica degli interventi proposti dai Servizi della Giustizia Minorile presenti nel
territorio di competenza. In tali centri lo psicologo fornisce il proprio contributo:
- nelle attività di programmazione, verifica e coordinamento
del servizio psicologico nei Servizi dipendenti del distretto;
- nelle attività di studio, documentazione e progettazione
in tema di prevenzione e trattamento della devianza minorile;
- curando i rapporti con i referenti esterni (Enti Locali,
ASL, Università, agenzie del territorio).
- nelle Scuole di Formazione del Personale per i Minorenni,
strutture deputate alla formazione del personale della Giustizia Minorile, nelle quali lo
psicologo fornisce il proprio contributo:
- nelle attività di programmazione e verifica dei progetti
formativi per tutto il personale che opera allinterno dellAmministrazione
della Giustizia Minorile;
- nelle attività daula nellambito dei percorsi
formativi proposti dalle Scuole di Formazione.
- nel Dipartimento per la Giustizia Minorile, la sede
centrale dellAmministrazione della Giustizia Minorile con compiti di indirizzo,
consulenza e verifica sulle attività dei Servizi della Giustizia Minorile a livello
nazionale. In tale settore lo psicologo fornisce il proprio contributo:
- nelle attività di programmazione, progettazione,
pianificazione, gestione e verifica del Servizio Psicologico a livello nazionale;
- nelle attività di studio e ricerca nellambito della
prevenzione della devianza minorile e della tutela dei diritti del minore;
- nella progettazione di nuovi modelli di intervento nel
contesto penale con particolare attenzione alla tutela della salute psichica del minore;
- nelle attività in materia di convenzioni internazionali di
competenza dellAutorità centrale:
a- Convenzione
tra la Repubblica Italiana e la Repubblica del Perù in materia di adozione internazionale
di minori firmata a Lima il 17/12/1993;
b- Convenzione
europea sul riconoscimento e lesecuzione delle decisioni in materia di affidamento
dei minori e di ristabilimento dellaffidamento, aperta alla firma a Lussemburgo il
20 maggio 1980;
c- Convenzione
sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori, aperta alla firma a
LAja il 25 ottobre 1980;
d- Convenzione
in materia di rimpatrio dei minori, aperta alla firma allAja il 28 maggio 1970.
Il quadro qui presentato mette in evidenza come la
professionalità dello psicologo sia stata prevista in tutti i settori
dellAmministrazione della Giustizia Minorile: sia nei Servizi dove lattività
è più "strettamente clinica" (rapporto diretto con unutenza); sia in
ambiti, come i Centri per la Giustizia Minorile, le Scuole di Formazione e il Dipartimento
della Giustizia Minorile dove vengono richieste competenze nel campo della ricerca, della
psicologia delle organizzazioni e della formazione.
Lobiettivo dellintervento dello psicologo
clinico, a qualsiasi livello esso si esplichi, è quello di lavorare affinché
lintervento penale venga attuato tenendo conto della personalità e delle esigenze
del minore, e di favorire lo sviluppo di tutte le risorse presenti "sul campo",
sia quelle personali e familiari dei ragazzi coinvolti, sia quelle istituzionali e
comunitarie.