Il problem solving interpersonale
rappresenta una competenza complessa di natura cognitiva, emotiva e
comportamentale attraverso la quale un individuo o un gruppo identifica
efficaci mezzi per fronteggiare i problemi di natura interpersonale,
individuando una o più risposte che risultino efficaci nell’alterare la
situazione problematica e/o la propria reazione ad essa così che questa
non venga più percepita come un problema, massimizzando i benefici e
minimizzando le conseguenze negative.
Tale processo include sia la
produzione di soluzioni alternative sia la scelta del comportanto e la sua
attuazione.
In questo senso, la capacità di
risolvere i problemi non implica solo un ragionamento cognitivo sulle
diverse possibilità atte a superare la discrepanza tra la situazione
attuale e quella desiderata dall’individuo ma, allo stesso tempo,
richiede la gestione delle proprie emozioni, il controllo delle eventuali
distorsioni cognitive attuate nel momento valutativo, l’acquisizione e
l’utilizzo di specifiche abilità e conoscenze procedurali per
l’esecuzione della soluzione prescelta.
Il problem solving può essere quindi
considerato sia un processo di apprendimento sociale, sia una tecnica di
automonitoraggio, sia una strategia trasversale di fronteggiamento delle
situazioni stressanti della vita.
In primo luogo, dal momento che la
soluzione di un problema può condurre al miglioramento nel funzionamento
personale, interpersonale o rispetto a qualsiasi altra area di esperienza,
esso è un processo di apprendimento. Inoltre, visto che il problem
solving può essere applicato autonomamente da un individuo in una grande
varietà di situazioni, esso è una tecnica di autegestione e un’attiva
e versatile strategia di fronteggiamento.
Le abilità e le strategie della
competenza di problem-solving sono in grado di aumentare la probabilità
di attuare un valido fronteggiamento degli eventi stressanti, sia per la
possibilità di trovare strategie comportamentali atte a modificare la
situazione, sia per la capacità di orientare l’individuo a gestire gli
eventi secondo stili di valutazione e fronteggiamento adattivi. I
risultati delle ricerche evidenziano, a tale riguardo, che i soggetti
valutati come competenti nella soluzione dei problemi presentano più alte
aspettative di successo, sono meno impulsivi ed evitanti, mostrano una
chiara comprensione dei problemi,possiedono un concetto di sè più
positivo, producono minori pensieri disfunzionali (irrazionali), sono più
assertivi socialmente e risultano meno intuitivi e dipendenti
nell’assumere una decisione.
Il possesso di abilità di soluzione
di problemi si correla alla competenza sociale, che costituisce uno degli
indicatori più rilevanti di salute e, inoltre, appare negativamente
correlata con lo sviluppo di disagio.
La mancanza di abilità di soluzione
dei problemi si associa, più spesso, a tratti di personalità di tipo
depressivo ed ansioso.
In ultimo, è da rilevare che il
possesso di abilità di soluzione di problemi si correla positivamente a
più elevata percezione di controllo e aspettative di successo.
Le convinzioni di controllo
ottimistiche, a loro volta, sostengono l’assunzione e il mantenimento di
comportamenti direttamente connessi con la salute. Specificamente, si è
osservato che gli individui più consapevoli e fiduciosi circa le proprie
capacità di influenzare e gestire positivamente le situazioni personali,
abbiano più facilità a conformare il proprio stile di vita alle
abitudini riconosciute come rilevanti per il benessere ( esempio: evitare
di fumare, preferire grassi vegetali a quelli animali, fare attività
fisica regolare, etc.). Questi soggetti, inoltre, incorrono meno
frequentemente in comportamenti direttamente dannosi per la salute come
l’abuso di alcool e di altre sostanze psicoattive.
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