Verso
la metà del ventesimo secolo, la psicologia americana era
dominata da due scuole importanti , Il comportamentismo e la psicologia
freudiana.
La
crescente insoddisfazione riguardo questi due orientamenti che non
chiarivano in modo adeguato la natura della psiche umana condusse allo
sviluppo della psicologia umanistica. Il portavoce principale e
maggiormente rappresentativo di questa nuova corrente è stato il
noto psicologo americano Abraham Maslow.
Egli
offriva una critica incisiva dei limiti del comportamentismo e della
psicoanalisi, ossia rispettivamente della prima e della seconda forza
in psicologia, ,come era solito definirle, e formulò i
principi di un nuovo approccio alla psicologia (A. Maslow).
L'obiezione
principale di Maslow al comportamentismo riguardava lo studio degli
animali, quali ad esempio il ratto e il piccione; egli
evidenziò i limiti di quegli studi sottolineando
che essi possono solo contribuire a chiarire quegli aspetti
del funzionamento umano che noi condividiamo con questi animali, ma non
hanno alcuna rilevanza per la comprensione di qualità
più elevate squisitamente umane, specifiche della natura
umana, quali l’amore, l’autocoscienza,
l’autodeterminazione, la libertà personale,la
moralità, l’arte, la filosofia, la religione e la scienza.
Tali studi sono inoltre relativamente inutili rispetto ad altre
caratteristiche negative specificamente umane, quali l’avarizia,
il desiderio di potere, la crudeltà, e la tendenza
all’ “aggressione maligna"
Maslow
nella sua critica ha inoltre rilevato il disinteresse dei
comportamentisti per la coscienza e l’introspezione ed il loro
concentrarsi esclusivamente sullo studio del comportamento ; il loro
interesse si focalizzava con enfasi sull’effetto
determinante dell’ambiente, sui meccanismi di stimolo/risposta e
di ricompensa/punizione; questa visione venne sostituita nella
psicologia umanistica con una focalizzazione sulla
capacità individuale dell’essere umano di essere
interiormente motivato a realizzare se stesso e a sviluppare il
proprio potenziale . L'interesse
primario della psicologia umanistica, la terza forza di Maslow, si
concentrava sui soggetti umani, e questa disciplina teneva in
alta considerazione la coscienza e l’introspezione come
importanti complementi dell’approccio oggettivo alla
ricerca.
Nella
sua critica alla psicoanalisi, Maslow indica come Freud e i suoi
seguaci traessero conclusioni circa la psiche umana principalmente
dallo studio della psicopatologia: egli non era d’accordo con il
loro “ riduzionismo biologico” di tutti i
processi psicologici ad istinti di base .
La
psicologia umanistica, d’altra parte, si concentrava su
popolazioni sane, o persino su individui che mostravano
funzionamenti supernormali in varie aree (" gli individui
più evoluti fra la popolazione” di (Maslow), sulla
crescita , sul potenziale umano e sulle funzioni più alte
della psiche. Inoltre
ha enfatizzato che la psicologia deve mostrarsi sensibile ai bisogni
umani pratici e servire interessi e obiettivi importanti della
società umana. Alcuni anni dopo Abraham
Maslow ed Anthony Sutich fondarono l'associazione per la psicologia
umanistica (AHP) e la sua rivista omonima.
Il
nuovo movimento diventò estremamente popolare fra i
professionisti del settore medico-sanitario americano della salute
mentale e anche fra il grande pubblico. La
prospettiva multidimensionale della psicologia umanistica e la
sua enfasi sulla persona nel suo complesso, ha fornito un ampio
contenitore per lo sviluppo di un ricco spettro di
nuovi approcci terapeutici efficaci che hanno notevolmente
espanso la gamma di possibilità nell’occuparsi di problemi
emozionali, psicosomatici, interpersonali e psicosociali.
Una
delle qualità importanti di queste nuove terapie è stata
quella di determinare uno spostamento decisivo dalle strategie
esclusivamente verbali della psicoterapia tradizionale, verso una
modalità di espressione diretta delle
emozioni, dall’esplorazione della storia individuale e
della motivazione inconscia, verso le sensazioni ed i processi di
pensiero dei clienti nel qui ed ora.
Un'altro
aspetto importante di questa rivoluzione terapeutica è
stato il focalizzarsi sull’interconnessione fra psiche e
corpo e il superamento del tabù del “contatto
fisico” che precedentemente dominava il campo della psicoterapia;
varie forme di lavoro sul corpo sono quindi venute a costituire
una parte integrante delle nuove strategie di trattamento.
La
terapia Gestalt di Fritz Perls, la bioenergetica di Alexander Lowen ed
altri metodi neo-reichiani, i gruppi di incontro e le
sessioni-maratona, possono venire qui menzionate come esempi salienti
di terapie umanistiche. Nonostante
la popolarità della psicologia umanistica, gli stessi fondatori,
Maslow e Sutich, divennero sempre più insoddisfatti della
struttura concettuale che avevano originariamente generato.
Divennero
sempre più consapevoli di aver tralasciato un elemento
estremamente importante: la dimensione spirituale della psiche umana
(Sutich).
La
rinascita di interesse verso le varie tradizioni mistiche,
la meditazione, la saggezza antica ed aborigena e le filosofie
orientali, come pure la diffusa sperimentazione psichedelica durante i
tempestosi anni ’60, rese assolutamente chiaro che una psicologia
esaustiva ed interculturale, per essere completa, dovesse
includere osservazioni da aree quali stati mistici, coscienza cosmica,
esperienze psichedeliche, fenomeni di trance, creatività ed
ispirazione religiosa, artistica e scientifica.
Nel
1967 un piccolo gruppo di lavoro comprendente Abraham Maslow, Anthony
Sutich, Stanislav Grof, James Fadiman, Miles Vich, e Sonya
Margulies si incontrò a Menlo Park in California, con
l’intento di creare una nuova psicologia che onorasse
l'intero spettro dell’ esperienza umana, inclusi vari stati di
coscienza
non-ordinari.
Durante
queste discussioni Maslow e Sutich seguirono il suggerimento di Grof e
chiamarono la nuova disciplina "psicologia
transpersonale". Questo
termine prese il posto dell’appellativo originario
"transumanistica" o “rivolta oltre le questioni
umanistiche”. Subito dopo formarono l’Associazione di
Psicologia Transpersonale (ATP) e pubblicarono il Giornale di
Psicologia Transpersonale.
Parecchi
anni dopo, nel 1975, Robert Frager fondò l’Istituto
(Californiano) di Psicologia Transpersonale a Palo Alto, che è
rimasto la punta di diamante nei settori dell'educazione, della
ricerca e della terapia Transpersonale per oltre trent’anni. La
psicologia transpersonale, o quarta forza, ha messo in luce
alcune delle maggiori concezioni errate nei filoni psichiatrici e
psicologici
principali.
Ha
inoltre risposto ad osservazioni importanti che provengono dalla
moderna ricerca sulla Coscienza e da parecchi altri campi, per
le quali il paradigma scientifico esistente non aveva
spiegazioni adeguate.
Michael
Harner, Antropologo americano con buone credenziali accademiche,
che sperimentò, nel suo lavoro sul campo in Amazzonia, una
potente iniziazione sciamanica, ha riassunto brevemente le imperfezioni
della psicologia accademica nella prefazione del suo libro “La
via dello sciamano” (Harner 1980). Egli suggerisce che la
comprensione della psiche nella civiltà industriale
è gravemente di parte, cioè etnocentrica e
cognicentrica (un termine migliore potrebbe essere
pragmacentrica).
È
etnocentrica nel senso che è stata formulata e promossa
da scienziati materialistici occidentali che considerano la
propria prospettiva superiore a quella di ogni altro gruppo umano in
qualsiasi momento storico.
Secondo
questi scienziati la materia è primaria, mentre la vita,
la coscienza e l'intelligenza sono suoi prodotti secondari
più o meno accidentali.
Essi
ritengono che la spiritualità in qualsiasi forma e livello,
anche quella più erudita, non è che il riflesso
dell’ ignoranza dei fatti scientifici, della superstizione,
della credulità infantile, dell’ autoinganno e del
pensiero magico primitivo.
Le
esperienze spirituali dirette che coinvolgono figure e reami
archetipici sono viste come prodotti patologici del cervello.
Gli
psichiatri moderni del filone principale interpretano le esperienze
visionarie dei fondatori delle grandi religioni, dei santi e dei
profeti, come manifestazioni di malattie mentali gravi, sebbene essi
manchino di una spiegazione medica adeguata e di dati di laboratorio
necessari a convalidare tale posizione.
La
letteratura psichiatrica contiene numerosi articoli e libri che
discutono su quale potrebbe essere la diagnosi clinica appropriata per
molte delle grandi figure della storia spirituale.
Sant’Antonio
è stato definito schizofrenico, San Giovanni della
Croce è stato invece etichettato come “degenerato
ereditario ”, Santa Teresa d' Avila e’ stata liquidata come
una " grave psicotica isterica " e le esperienze mistiche di Maometto
sono state attribuite all'epilessia.
Molti
altri personaggi religiosi e spirituali, quale il Buddha,
Gesu’, Ramakrishna, e Sri Ramana Maharshi sono stati visti come
affetti da psicosi a causa delle loro esperienze visionarie
e delle loro credenze. (Franz Alexander 1931).
Allo
stesso modo alcuni antropologi formati in modo
tradizionale hanno discusso della possibilità di
diagnosticare gli sciamani come schizofrenici, psicotici ambulanti,
epilettici o isterici. Il famoso psicanalista F. Alexander,
conosciuto come uno dei fondatori della medicina psicosomatica, ha
scritto un saggio in cui persino la meditazione buddista è
descritta in termini psicopatologici e si riferisce ad essa come
"catatonia artificiale".
La
psicologia e la psichiatria occidentali descrivono i rituali e la vita
spirituale di culture antiche e native in termini patologici, mentre i
pericolosi eccessi della civilizzazione industriale che mettono
potenzialmente in pericolo la vita sul pianeta, sono a tal punto
divenuti parte integrante della nostra vita che raramente
attraggono l’attenzione di medici e ricercatori, né
vengono riconosciuti come patologici.
Siamo
quotidianamente testimoni di manifestazioni di insaziabile
avidità e aggressione maligna - saccheggio di
risorse non rinnovabili trasformate in inquinamento industriale,
invasione di altri paesi che generano massacri di civili e
genocidi, abuso di scoperte scientifiche per lo sviluppo delle
armi di distruzione di massa, guerra chimica e biologica, danni alla
natura a causa di precipitazioni radioattive e da perdite
accidentali di petrolio.
Gli
ingegneri e i protagonisti principali di tale scenario di
distruzione, non solo sono liberi di muoversi, ma sono anche ricchi,
famosi e detengono posizioni di potere all’interno della
società, ricevendo varie onorificenze.
Allo
stesso modo persone che hanno stati mistici che possono potenzialmente
trasformare una vita, finiscono ospedalizzate con diagnosi
stigmatizzanti e prescrizioni farmacologiche soppressive.
Questo
é ciò a cui Michael Harner si riferiva parlando di
polarizzazione etnocentrica nel giudicare ciò che
é normale e ciò che e’ patologico.
Secondo
Michael Harner, la psichiatria e la psicologia occidentali mostrano
anche una forte polarizzazione cognicentrica. Con questo vuole
sottolineare che queste discipline formularono le loro teorie sulla
base di esperienze e osservazioni fatte dal punto di vista di stati di
coscienza ordinari e hanno sistematicamente evitato o
interpretato erroneamente le prove fornite da stati non ordinari,
come i risultati ottenuti da osservazioni fatte in terapie
psichedeliche, in potenti psicoterapie esperienziali, o il lavoro
svolto con individui in crisi psicospirituali, varie ricerche
meditative, studi in campo antropologico o tanatologico.
I
dati di rottura di paradigma provenienti da queste aree di
ricerca sono stati o sistematicamente ignorati o mal giudicati e male
interpretati a causa della loro fondamentale incompatibilità con
il paradigma imperante.
La
psicologia transpersonale ha fatto significativi progressi verso
la correzione della polarizzazione etnocentrica e cognicentrica della
psichiatria e della psicologia, particolarmente con il riconoscimento
della natura e del valore delle esperienze transpersonali.
Alla
luce delle osservazioni che provengono dallo studio degli
stati non-ordinari di coscienza, "l' attuale irrispettosa
denigrazione e patologizzazione della spiritualità ",
caratteristica del materialismo monistico, appare ora improponibile.
Negli
stati non-ordinari, le dimensioni spirituali della realtà,
possono essere sperimentate direttamente in un modo altrettanto
convincente della nostra esperienza quotidiana del mondo materiale, se
non di più. E’ anche possibile descrivere
passo dopo passo le procedure e i contesti appropriati che facilitano
l’accesso a tali esperienze. Uno studio accurato delle esperienze
transpersonali dimostra che esse sono ontologicamente reali e
contengono informazioni circa dimensioni di esistenza importanti
e solitamente nascoste, le quali possono essere consensualmente
convalidate.
In
generale lo studio degli stati non-ordinari di
coscienza conferma la visione di C. G. Jung secondo la quale le
esperienze originate a livelli profondi della psiche, ( nella mia
terminologia : le esperienze “perinatali” e
“transpersonali” ) hanno una certa qualità che egli
chiama (riprendendo il termine di Rudolph Otto) "Numinosa "(Jung 1964
).
Il
termine " Numinoso" e’ relativamente neutrale e quindi
preferibile ad altre denominazioni simili, come religioso, mistico,
magico, santo o sacro, che sono spesso state usate in contesti
problematici e possono facilmente trarre in inganno. Il senso di
" numinosità " è basato sull’apprendimento diretto
del fatto che siamo di fronte ad un reame che appartiene ad un ordine
di realtà superiore, sacro e radicalmente diverso dal mondo
materiale.
Per
prevenire incomprensioni e confusioni che hanno compromesso molte
altre discussioni simili in passato, e’ necessario fare una
chiara distinzione fra spiritualità e religione. La
spiritualità e’ basata su esperienze dirette di aspetti e
dimensioni di realtà non-ordinari e non necessita per
essere esperita di un luogo speciale o di una persona
ufficialmente preposta a mediare il contatto col divino.
I
mistici non hanno bisogno di chiese o templi. Il contesto in cui essi
sperimentano la dimensione sacra della realtà, compresa la loro
stessa divinità, è il loro corpo e la natura ;
e al posto di un prete officiante, necessitano di ricercatori e
compagni a loro affini o la guida di un maestro più
evoluto di loro nel cammino interiore.
La
spiritualità consiste in uno speciale tipo di relazione fra
l’individuo e il cosmo ed è, in essenza, un fatto
personale e privato.
Allo
stesso modo la religione organizzata è un’attività
di gruppo istituzionalizzata che ha luogo in un posto designato, tempio
o chiesa, e comprende un sistema di officianti designati che possono o
meno aver avuto esperienze personali di realtà spirituali.
Una
volta che una religione diventa organizzata, spesso perde completamente
la connessione con la sua sorgente spirituale e diventa
un’istituzione mondana che sfrutta i bisogni spirituali
umani senza soddisfarli.
Le
religioni organizzate tendono a creare un sistema gerarchico con
l’intento di perseguire potere, controllo, mire politiche,
denaro, possedimenti e altre preoccupazioni mondane. In simili
circostanze la gerarchia religiosa, di regola, non vede di buon occhio
e scoraggia le esperienze spirituali dirette dei suoi membri
poiché esse portano indipendenza e non possono essere
efficacemente controllate.
Quando
questo accade la vita spirituale genuina continua solo nei contesti
mistici, negli ordini monastici e in sette estatiche delle religioni
coinvolte. Mentre è chiaro che il fondamentalismo e il dogma
religioso sono incompatibili con la visione scientifica del mondo, sia
essa Cartesiana-Newtoniana o basata sul nuovo paradigma, e non vi
e’ ragione per cui non dovremmo studiare seriamente la natura e
le implicazioni delle esperienze transpersonali.
Come
Ken Wilber fa notare nel suo libro" A Sociable God " (Wilber
1983), non ci può essere conflitto fra scienza genuina e
autentica religione. Se un conflitto sembra esserci è molto
probabile che si tratti di falsa scienza e falsa religione, dove
entrambe le parti hanno una seria incomprensione della posizione
altrui e molto probabilmente rappresentano una versione
falsa della propria disciplina.
La
psicologia transpersonale così come è, è
nata alla fine degli anni ’60, era culturalmente sensibile e
trattava i rituali e le tradizioni spirituali delle culture antiche e
native con il rispetto che esse giustamente meritavano nella visione
delle scoperte della moderna ricerca sulla coscienza
.
Essa
abbraccia ed integra anche un’ampia gamma di “fenomeni
anomali”, osservazioni che vanno a spezzare il paradigma
della scienza accademica e che quest’ ultima non è
ancora stata in grado di spiegare. Comunque, sebbene fosse
esaustiva e ben documentata, la nuova branca rappresentava
un tale radicale allontanamento dal pensiero accademico nei circoli
professionali, che non poteva conciliarsi né con la psicologia e
psichiatria tradizionali, né con il paradigma
Newtoniano-Cartesiano della scienza occidentale.
Come
conseguenza di questo essa era estremamente vulnerabile
alle accuse che la tacciavano di essere
“irrazionale”, “non-scientifica” e persino
traballante, particolarmente da quegli scienziati che non erano a
conoscenza dell'ampio corpo di osservazioni e di materiale su cui il
nuovo movimento era basato.
La
situazione cambiò drasticamente durante i primi due decenni di
esistenza della psicologia transpersonale. Come risultato di nuovi
concetti e scoperte rivoluzionarie in varie discipline scientifiche, la
filosofia della scienza occidentale tradizionale, le sue assunzioni di
base e il suo paradigma Newtoniano-Cartesiano, sono state sempre
più seriamente messe alla prova.
Fra
queste sfide vi erano quelle poste dalle scoperte e dalle
implicazioni filosofiche della fisica quantistico-relativistica come
indicato da Fritjof Capra ( Capra 1975), Fred Alan Wolf (1981),
Nick Herbert (Herbert 1979), Amit Goswami (Goswami ) e molti
altri: la teoria dell’ olomovimento di David Bohm (Bohm
1980), il modello olografico del cervello di Karl Pribram (Pribram
1971), la brillante sintesi di cibernetica, teorie dei sistemi
e dell’ informazione, logica, psicologia e altre
discipline di Gregory Bateson (Bateson 1979), il lavoro sui campi
morfogenetici di Rupert Sheldrake (Sheldrake 1981), gli studi
sulle strutture dissipative e ordini di fluttuazione di Prigogine
(Prigogine 1980) il principio Antropico in astrofisica ( Barrow e
Tripler 1986) e molti altri.
E’
stato molto entusiasmante vedere come tutti questi nuovi sviluppi,
sebbene inconciliabili con il monismo materialista ed il pensiero
Newtoniano-Cartesiano del diciassettesimo secolo, siano compatibili con
la psicologia transpersonale.
E’
diventato sempre più possibile immaginare che la psicologia
traspersonale divenga in futuro accettata nei circoli accademici e
possa essere parte integrante di una visione scientifica del mondo
radicalmente nuova.
Mentre
i progressi rivoluzionari fatti in varie discipline della scienza
moderna continuano a demolire l’ormai obsoleta visione
materialistica del mondo del diciassettesimo secolo, è
già possibile veder emergere la forma generica di una nuova
comprensione di noi stessi, della natura e dell’universo in cui
viviamo.
Questo
nuovo paradigma dovrebbe essere in grado di riconciliare la
scienza con una spiritualità basata sull’esperienza,
universale e onnicomprensiva della natura e capace di portare ad
una sintesi di scienza moderna e saggezza antica.
Anche
a questo stadio di sviluppo, noi abbiamo più di un mosaico di
pezzi sconnessi fra loro riguardo questa nuova visione della
realtà .
Almeno
due dei maggiori tentativi intellettuali di integrare la
psicologia transpersonale in una nuova e più ampia visione
del mondo meritano di essere menzionati in questo contesto. La prima di
queste avventure pionieristiche e’ stato il lavoro di Ken Wilber.
In
una serie di libri a cominciare dal suo " Spettro della
Coscienza " (Wilber 1977) , Ken ha operato una sintesi altamente
creativa di dati presi da un’ampia varietà di aree e
discipline che vanno dalla psicologia, all’antropologia, dalla
sociologia alla mitologia e alla religione comparata, passando
attraverso la linguistica, la filosofia e la storia, fino ad arrivare
alla cosmologia, alla fisica quantistica e relativistica, alla
biologia, alla teoria evoluzionistica e alla teoria
dei sistemi
La
sua conoscenza della letteratura e’ veramente enciclopedica, la
sua mente analitica è sistematica ed incisiva e la sua
abilità nel comunicare chiaramente idee complesse è
eccellente. L’impressionante larghezza di vedute, la
capacità di sintesi ed il rigore intellettuale del lavoro
di Ken hanno fatto sì che esso diventasse una teoria della
psicologia transpersonale largamente acclamata ed altamente influente.
Sarebbe
però troppo aspettarsi che un lavoro interdisciplinare di
questa portata e profondità sia perfetto e senza falli in ogni
dettaglio. Infatti il lavoro di Ken ha attirato non solo plausi ma
anche serie critiche da varie fonti. Gli scambi sugli aspetti
controversi della sua teoria hanno spesso provocato dibattiti
molto accesi, in parte a causa del suo stile spesso polemico che non
rinuncia ad attacchi personali con parole forti.
Alcune
di queste discussioni sono state raccolte in un volume intitolato" Ken
Wilber in
Dialogue" ( Rothberg e Kelly 1998) e altre in numerosi
articoli e
siti internet.
Molte
di queste discussioni sul lavoro di Ken Wilber si concentrano su
aree e discipline che non hanno a che fare con la psicologia
transpersonale e discuterne qui trascenderebbe la natura e lo scopo di
questo scritto
Negli
anni Ken ed io ci siamo scambiati idee, in modo specifico
riguardo a vari aspetti della psicologia transpersonale; questo ha
comportato sia complimenti che critiche circa le nostre rispettive
teorie.
Come
prima cosa ho analizzato similitudini e differenze fra il
modello della mente secondo Ken, e le mie osservazioni e
costrutti teoretici, nel mio libro Oltre il Cervello" (Grof
1985 La Cittadella Edizioni ).
Più
avanti sono ritornato su questo soggetto nel mio contributo al
compendio intitolato "Ken Wilber in Dialogue" (Rothberg e Kelly
1998) e nel mio Psicologia del Futuro (Grof 2000 edizioni
RED ).
Nel
mio tentativo di valutare criticamente le teorie di Ken, mi sono
avvicinato a questo compito da una prospettiva clinica, basandomi
principalmente sui dati della ricerca moderna sulla coscienza, mia e di
altri.
Il
problema principale negli scritti di Ken riguardanti la psicologia
transpersonale dipende dal fatto che egli non ha nessuna esperienza
clinica e le fonti principali dei suoi dati provengono dalle sue
vaste letture e dalle esperienze tratte dalla sua pratica spirituale
personale.
Inoltre
egli ha tratto la maggioranza dei suoi dati clinici da scuole che usano
metodi di psicoterapia verbale e strutture concettuali limitate
alla biografia post-natale. Egli non tiene in considerazione
l’evidenza clinica raccolta nelle ultime decadi di terapia
esperienziale con o senza sostanze psichedeliche.
Per
una teoria così importante ed influente quale
è diventato il lavoro di Ken, non e’ sufficiente che essa
integri materiale da diverse fonti, antiche e moderne, in un sistema
filosofico che mostri coesione logica interna; mentre la
consistenza logica è certamente un prerequisito
importante: una teoria " valida " deve comprendere una
qualità
ulteriore che è ugualmente, se non più,
importante. E’
generalmente accettato fra gli scienziati che un sistema di idee
è una teoria accettabile se, e solo se, le sue conclusioni sono
in accordo con fatti osservabili (Frank 1957). Io
ho tentato di definire le aree in cui le speculazioni di Ken
erano in conflitto con i fatti osservabili e quelle che
implicavano incongruenze logiche. Una
di queste discrepanze consiste nell’omissione del
reame prenatale e perinatale dalla sua mappa della
coscienza e dal suo schema di sviluppo. Un’altra era
l’accettazione acritica sull’accento posto dalla psicologia
freudiana e post-freudiana sull’origine post-natale
dei disordini emozionali e psicosomatici, e il suo mancato
riconoscimento delle loro radici perinatali e transpersonali
La
descrizione di Ken della natura strettamente lineare dello sviluppo
spirituale, l’incapacità di vedere la natura paradossale
della relazione pre-trans, e la riduzione del
problema della morte in psicologia (Thanatos) ad una transizione
da un fulcro di sviluppo ad un altro, sono state ulteriori aree
di disaccordo.
Particolarmente
problematico è stato il suggerimento di Ken di
diagnosticare i clienti in termini di problemi
emozionali, morali, intellettuali, esistenziali, filosofici e
spirituali che essi mostrano, in accordo al suo schema ( Wilber) ; e
assegnarli a differenti terapeuti specializzati in
quelle aree. Questa
raccomandazione potrebbe favorevolmente impressionare un neofita
facendogli credere che sia una soluzione sofisticata a problemi
psicologici, ma è “ naif ” e non realistica
dal punto di vista di qualsiasi esperto clinico.
I
problemi citati qui sopra riguardo ad aspetti specifici del
sistema di Wilber possono facilmente essere corretti e non invalidano
minimamente l’utilità della sua visione totale, in quanto
traccia per una comprensione esaustiva della realtà. In anni
recenti Ken si è distanziato dalla psicologia transpersonale a
favore della sua propria visione che egli chiama psicologia integrale.
Ad
un esame più ravvicinato, quello a cui Wilber si riferisce
con Psicologia Integrale va ben oltre a quello che noi
tradizionalmente intendiamo con questo appellativo, poiché
comprende aree che appartengono ad altre discipline. In
questo senso il suo approccio integrale rappresenta un contesto
vasto e utile per la psicologia transpersonale, piuttosto che un suo
sostituto.
Il
secondo tentativo pionieristico di integrare la psicologia
transpersonale in una nuova ed esaustiva visione del mondo,
è il lavoro di Ervin Laszlo, il più
importante teorico di sistemi del mondo, scienziato
interdisciplinare e filosofo di origine Ungherese, attualmente
vivente in Italia. Uomo dalle molte sfaccettature, con una
gamma di interessi e talenti che ricordano le grandi figure del
rinascimento, Laszlo raggiunse fama internazionale come bambino
prodigio e pianista concertista durante l’adolescenza.
Poi
rivolse il suo interesse, pochi anni dopo, alla scienza ed alla
filosofia, dando inizio alla sua ricerca di una vita sulla natura
umana e sulla natura della realtà.
In
un tour de force intellettuale e in una serie di libri, Laszlo ha
esplorato una vasta gamma di discipline, incluso l’astrofisica,
la fisica quantistica e relativistica, la biologia e la psicologia
(Laszlo 1993,1995,2004, Laszlo e Abraham 2004). Ha segnalato una grande
quantità di fenomeni, osservazioni paradossali e sfide
paradigmatiche, per le quali queste discipline non hanno ancora
spiegazione.
Egli
ha poi esaminato i tentativi di vari pionieri della nuova
scienza-paradigma di fornire soluzioni a queste sfide
concettuali. Questo
include la teoria dell'olomovimento di Bohm, il modello olografico del
cervello di Pribram, la teoria dei campi morfogenetici di Sheldrake, il
concetto delle strutture dissipative di Prigogine, e altri.
Egli
ha preso in considerazione i contributi di queste teorie ed anche i
problemi che esse sono state incapaci di risolvere.
Attingendo
dai progressi delle scienze esatte e dalla matematica, Laszlo ha
quindi offerto una soluzione agli odierni paradossi della scienza
occidentale, la quale trascende i confini delle singole discipline.
Egli
ha raggiunto tale scopo attraverso la formulazione della sua
“ connectivity hypothesis " ( teoria sistemica generale
dell'evoluzione).
Pietra
miliare del suo lavoro è insito nel concetto di "Campo Psi"
"campo di punto zero" ( Laszlo 1993,1995, Laszlo e
Abraham 2004).
Egli
lo descrive come un campo subquantico, che detiene la
memoria olografica di tutti gli eventi che sono accaduti nel
mondo fenomenico. Laszlo include esplicitamente, nella sua teoria
onnipervadente, la psicologia transpersonale e le filosofie spirituali,
come illustrato nel suo scritto su Jung e la ricerca sulla coscienza
(Laszlo ), e nel suo ultimo libro "La scienza e Il campo Akascico: una
teoria integrante di tutto” (Laszlo 2004).
Associazione
Internazionale Transpersonale (ITA)
Fin
dai suoi esordi, alla fine degli anni ’60, l’Associazione
di Psicologia Transpersonale (ATP) ha tenuto regolari conferenze
annuali ad Asilomar, California.
Poichè
l’interesse per il movimento cresceva e si estendeva al di
là della zona della Baia di San Francisco e fuori dagli
Stati Uniti, sono stati organizzati incontri
internazionali occasionali sul traspersonale in varie parti
del mondo.
I
primi due ebbero luogo a Bifrost, Islanda; il terzo a Inari, Finlandia,
ed il quarto a Belo Horizonte, Brasile. Al tempo dell’incontro
brasiliano queste conferenze erano ormai talmente popolari e
di tale affluenza che fu deciso di formalizzarle creando
un’istituzione che le organizzasse, l’Associazione
Transpersonale Internazionale (ITA).
L’ITA
fu inaugurata da Stanislav Grof che ne divento’ il presidente
fondatore, a cui si unirono Michael Murphy e Richard Price; questi
ultimi due, nei primi anni ’60, diedero inizio all
’Istituto Esalen a Big Sur, California, il primo centro per
lo sviluppo della potenzialità umana.
A
differenza dell’Associazione di Psicologia Transpersonale,
l’ITA era esplicitamente internazionale e interdisciplinare.
A
questo punto, l’orientamento transpersonale era ormai apparso in
molte branche della scienza e in altre aree di attività umana.
Quindi il programma di conferenze dell’ITA includeva non solo
psicologi, psichiatri e psicoterapeuti, ma anche fisici, biologi,
dottori in antropologia, mitologi, filosofi, matematici, artisti,
maestri spirituali, educatori, politici, economisti e molti altri.
L’ITA ha tenuto le sue conferenze a Boston, Massachussets;
Melbourne, Australia; Bombay, India; Davos, Svizzera; Kyoto, Giappone;
Santa Rosa, California; Eugene, Oregon; Praga, Cecoslovacchia;
Killarney, Irlanda; Santa Clara, California; Manaus, Brasile e Palm
Spring, California, USA.
Come
indica la seguente lista, fra i partecipanti e relatori
hanno presenziato personalità di spicco della vita
scientifica, culturale e politica.
Psicologia
e Psichiatria :
Frances
Vaughan, Roger Walsh, Sandra Harner, June Singer, John Perry, James
Fadiman, Arthur Hastings, R D.Laing, Virginia Satir, Dora Kalff,
Elisabeth Kubler-Ross, Marie-Louise von Franz, Jean Shinoda Bolen,
Claudio Naranjo, Ken Pelletier, Ralph Metzner, Angeles Arrien,
Christopher Bache, Paul Grof, Stanislav Grof, Christina Grof, Charles
Tart, Steven Larsen, Robin Larsen, Kenneth Ring, Arthur Hastings,
Judith Cornell, Richard Tarnas, Jean Houston, Steve Aizenstat, Arnold
Mindell, Amy Mindell, Roger Woolger, Gilda Moura, Raymond Moody, John
Bradshaw, Pierre Weil, Marion Woodman, Massimo Rosselli, Ann Armstrong,
Paulo Rzezinski, Linda Leonard, Jane Middelton - Moz, Rokelle Lerner,
Charles Whitfield, John Mack, Robert Jay Lifton, Robert McDermott,
Stanley Krippner, Andrew Weil, Seymour Boorstein, Dean Shapiro,
Charlene Spretnak, Marilyn Schlitz, Hércoles Jaci, John Beebe,
Jenny Wade, Michael Mithoefer, Charles Grob, Richard Yensen, Vladimir
Maykov, Donna Dryer, Dennis Slattery, Rick Strassman, Phillippe
Bandeira de Melo, Michael Grosso, David Ulansey, Don Juan Nuñez
del Prado, Roberto Baruzzi, e altri.
Altre Scienze :
David
Bohm, Karl Pribram, Fritjof Capra, Rupert Sheldrake, Fred Alan Wolf,
Ervin Laszlo, Elizabeth Kuebler-Ross, Willis Harman, Albert Hofmann,
Orlando Villas-Boas, Vasily Nalimov, Ilya Prigogine, Lee Sannella, Igor
Charkovsky, Elmer and Alyce Green, Michael Harner, Peter Russell,
Richard Katz, Russell Targ, Arthur Young, Jean Achterberg, Duane Elgin,
Ivan Havel, Zdenek Neubauer, Carl Simonton, Frederic Leboyer, Peter
Schwartz, Bernard Lietaer, Brian McCusker, Terence McKenna, Brian
Swimme, Amit Goswami, Igor Charkovsky, Luiz Augusto de Queiroz, Michel
Odent, Rachel Naomi Remen, and others.
Vita
Spirituale:
Madre
Teresa, Sua Santita' il Dalai Lama, Swami Muktananda, Fratello David
Steindl-Rast, Pir Vilayat Khan, Sheikh Muzaffer and the Halveti-Jerahi
dervishes, Sogyal Rinpoche, Ram Dass, Chungliang Al Huang, Matthew Fox,
Jack Kornfield, Wes Nisker, Nishitani Roshi, Gopi Krishna, Thomas
Banyacya, Don Manuel Q'espi, Andrew Harvey, Lauren Artress, Alex Polari
de Alverga, Huston Smith, Cecil Williams, Shairy Jose Quimbo, Brooke
Medicine Eagle, Zalman Schachter, Olotunji Babatunde, Shlomo Carlebach,
e altri.
Attività artistiche e culturali:
John
Cleese, Alarmel Vali, Paul Horn, Mickey Hart, Steven Halpern,
David Darling, Randall Bramblett, Michael Vetter, Gabrielle Roth, Nina
Wise, Jiri Stivín, Patricia Ellsberg, Alex Grey, Silvia Nakkach,
Lorin Hollander, Tara Tupper, Nina Simons, Jon Voight, Jai Uttal,
Geoffrey Gordon, Russell Walder, Vishnu Tattva Das, Barbara Framm,
Susan Griffin, Robert Bly, Robert Schwartz, Gloria Steinem, Isabel
Allende, Jill Purce, Georgia Kelly, Steve Roach, Rusty Schweickart,
Raizes Caboclas Orchestra, Mar Azul Capoeira group, Lost at Last, e
altri.
Politica
:
Karan
Singh, Václav Havel, Jerry Brown, John Vasconcellos, Jim
Garrison, Burnum Burnum, Sulak Sivaraksa
Riferimenti
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