Aderenza: della placca e/o sacca di raccolta alla cute.

Adesivo microporoso: modello perfezionato di adesivo.

A.I.O.S.S.: Associazione Italiana Operatori Sanitari in Stomaterapia.

A.I.STOM.: Associazione Italiana Stomizzati.

Ambulatorio di Stomaterapia: si identifica con il “Centro di Riabilitazione Enterostomale”, situato generalmente nell’ambito di un presidio ospedaliero, normalmente affiliato all’A.I.STOM.

Anello: può essere l’anello di karaya oppure l’anello magnetico del sistema Maclet.

Ano artificiale: sinonimo di ano praeternaturale. L’espressione andrebbe limitata ai casi in cui l’atto chirurgico ha dovuto risolversi con l’asportazione del retto e dell’ano “naturali”.

Ano iliaco: termine generico per enterostomia. Equivale per lo più alla sigmoidostomia o alla ileostomia.

Ano praeternaturale, che eccede, che supera i limiti o le leggi del mondo naturale, voce dotta dal latino praeter = oltre; e “naturale”. Vale enterostomia.

Ansa stomale: la parte dell’intestino che fa capo allo stoma.

Antifruscio: il mercato della stomia distribuisce sacche in TNT (tessuto non tessuto) che allo stropicciamento operato dal corpo o dai vestiti non irritino (specie in estate) e non diano fruscio.

Apparecchiatura (dello stoma): da <<apparecchiare>>, che vale preparare, approntare, mettere a punto, allestire. Anche se il termine all’apparenza stride con le pratiche enterostomali, vi si può ben adeguare.

Applicazione: della sacca di raccolta e/o della placca alla cute.

Assistenza diretta: è un modo di fornitura del cosiddetto materiale protesico. Si distingue dalla assistenza indiretta nella quale prima si paga e poi si presenta l’istanza per ottenere il rimborso dell’ASL e/o regione.

Ausili per l’incontinenza: sacche, placche, sonde, cateteri, pannolini e quant’altro serve allo stomizzato ed incontinente. Detti “Ausilii” sono così definiti dal Nomenclatore Tariffario Protesico (D.M. Sanità n. 332/99).

Bambino stomizzato: Lo stoma nel bambino ha qualche peculiarità, per quanto valgano le stesse regole dell’adulto: sono diverse le malattie che lo necessitano (malformazioni anorettali, enterite ulceronecrotica, valvole uretrali, ipospadia, malformazioni complesse, traumi, ma soprattutto la malattia di Hirschsprung, o megacolon congenito). Quasi sempre la stomia è temporanea.

Barriera protettiva: vale “placca”, ed è la parte della sacca e/o placca che si fa aderire alla cute, composta di sostanze che dovrebbero favorire il trofismo cutaneo e non allergizzanti.

Biofeedback training (mediante il controllo volontario delle funzioni fisiologiche): è un metodo di riabilitazione.

Borsa: sinonimo di sacca, o sacchetto per la raccolta delle feci o dell’urina.

Bricker (intervento secondo -): è una uretero-ileocutaneostomia (derivazione urinaria esterna) coi due ureteri abboccati a un’ansa del tenue isolata che all’altro capo è portata alla parete addominale in forma di stomia, dalla quale, ovviamente, esce soltanto urina.

Brooke: ileostomia secondo -. Indica la confezione di un’ileostomia con eversione della mucosa. E’ considerato ottimo accorgimento nella confezione dell’ileostomia, quello che ne consente la migliore apparecchiatura.

Calibro (o diametro): è la larghezza del foro centrale della placca (o della sacca monopezzo), cioè del tondo che aderisce alla cute e viene a contenere lo stoma: precostituito (secondo varie misure generalmente standard) o da ritagliare.

Canna di fucile: è un tipo di colostomia o, a volte, di ileostomia a doppia canna.

Carbone attivo: è contenuto nei filtri e serve per l’assorbimento di gas e odori nelle sacche di raccolta.

Cecostomia (o Ciecostomia): è una colostomia tangenziale, o laterale, fatta sul cieco.

Centro (di riabilitazione enterostomale): come dire ambulatorio, ma con significato più estensivo. Vi sono infatti i “Centri” affiliati all’A.I.STOM., cui afferiscono competenze e specialisti vari (chirurgo, urologo, psicologo, dietologo e stomaterapista).

Cintura regolabile: indossata come supporto alle protesi che non aderiscono bene al piano cutaneo, o al momento della irrigazione.

Clisma opaco transtomale: la sonda e il mezzo di contrasto vanno introdotti dallo stoma (analogamente alla colonscopia transtomale).

Colon Conduit: derivazione urinaria esterna ottenuta con anastomosi ureterale su ansa del colon isolata ed esteriorizzata alla parete addominale. Conduce soltanto urina. Simile all’<<ileal conduit>>.

Colopessi : intervento di minima per rimediare a un prolasso di colostomia (semplice o a doppia canna) .

Colostomia: stomia sul colon.

Colostomia a doppia canna: è la “classica” canna di fucile con le due anse appaiate  e una sola conducente feci.

Colostomia a sperone: esteriorizzazione dell’ansa colica su bacchetta di vetro poggiata alla cute con successiva apertura dell’intestino.

Colostomia decompressiva: intervento d’urgenza, o palliativo, per una evenienza acuta (es.: una occlusione, una perforazione, un trauma).

Colostomia definitiva: che non prevede la ricongiunzione intestinale.

Colostomia di protezione: atta a proteggere una anastomosi distale alla colostomia medesima.

Colostomia temporanea: provvisoria. Destinata alla chiusura.

Colostomia terminale:  classico esempio è rappresentato dalla sigmoidostomia.

Complicazione dello stoma: si inquadrano nella voce <<patologia stomale>>.

Confezione dello stoma: oltre ad allestimento, esecuzione, realizzazione; con lo stesso significato.

Cono: la parte terminale dell’irrigatore (in gomma) che s’introduce nello stoma per effettuare l’irrigazione.

Controllo (della evacuazione e delle secrezioni in senso lato): si collega al concetto di continenza, cioè alla capacità di avvertire lo stimolo di evacuare od urinare ed eventualmente essere in grado di ritardare lo stimolo.

Coprisacca: sacca di TNT (tessuto non tessuto) in commercio, che fa da copertura al sacchetto di raccolta, impedendone il contatto con la cute ed in estate la visibilità del sacchetto.

Correzione: di anomalia o difetto stomale.

Crema barriera: medicamento (per l’appunto in forma di <<crema>>) protettivo sulla pelle intorno alla stomia.

Cura dello stoma: l’insieme degli atti e delle attenzioni che allo stoma vengono dedicati. Per gli inglesi è lo <<stoma-care>>.

Deflussore: parte dell’irrigatore: è il tubo in plastica flessibile che conduce l’acqua, provvisto di regolatore di flusso e cono.

Deodoranti: Polveri e/o liquidi introdotti nella sacca di raccolta.

Derivazioni urinarie esterne: L’urina vien fatta deviare dal suo corso ed esce da un orifizio praticato sulla parete addominale cui confluisce un uretere o un’ansa intestinale.

Dermatite peristomale: si manifesta con l’arrossamento della cute attorno allo stoma, avente la forma della placca e confini netti e allora la dermatite è allergica, oppure ha forma irregolare, magari con lesioni cutanee ragadiformi o cheratosiche, ed è sostenuta da miceti, batteri. A volte lo stesso contenuto intestinale, o le urine, ristagnando sopra la pelle, la <<irritano>>. Altre volte compare l’eczema. Oppure si vede un eritema dove appoggia la sacca e lì è da contatto.

Diarrea: Dovuta a cause varie. Ovvio che nelle stomie prossimali sul tenue o sul cieco non è diarrea in senso patologico ma normale emissione del contenuto intestinale che vi corrisponde. Vale la regola che le feci, più si vanno allontanando verso il colon sinistro, più si rassodano (stitichezza è quando si rassodano troppo, o cala la peristalsi). Feci troppo liquide causano con facilità dermatiti peristomali.

Dieta (Alimentazione): argomento dalle molteplici sfaccettature. In linea generale le esigenze dietetiche sono diverse nell’ileostomizzato e nel colostomizzato (nel paziente con urostomia la dieta ha ben poca importanza); in entrambi costituisce un metodo di regolazione dell‘intestino, inteso all’ottenimento della giusta composizione chimico-fisica delle feci nell’un caso, della migliore frequenza e qualità delle evacuazioni nell’altro caso.

Difetto stomale: Vedi patologia stomale.

Dilastom: dilatatore di materiale plastico di diverso calibro per eseguire una dilatazione a lungo termine a domicilio di colostomie stenotiche.

Dilatatore: strumento che serve a dilatare uno stoma stenotico.

Disturbo sessuale: sopravviene, nell’uomo come nella donna (in questa più difficilmente definibile) dopo un intervento di amputazione del retto o dopo una proctectomia. A volte è organico, come si suoI dire, da sezione dei nervi del parasimpatico pelvico (riguarda l’erezione), spesso ha ragioni psicologiche. Fuori di questo caso, in operati d’altri interventi che pure esitano nella stomia, esso è essenzialmente psicologico.

Edema dello stoma: un piccolo edema dello stoma succede nei primi momenti dopo l’intervento, finché non ne avviene la “maturazione” (v. <<maturazione>>).

Endoscopia transtomale: esame endoscopico condotto attraverso lo stoma.

Enterostomia: termine generico: stomia intestinale.

Enterostomista: (abbreviazione E.T.): è l’infermiere professionale esperto di stomaterapia; titolo acquisito con apposito corso  congiunto A.I.STOM./AIOSS.

Enterostomizzato: lo stesso che <<stomizzato>> nell’accezione comune, ma in particolare, stomizzato d’intestino, esistendo anche<<urostomizzato>>.

Esplorazione dello stoma: si fa con il dito mignolo (o l’indice se lo stoma lo consente).

Eritema peristomale: è una manifestazione della dermatite peristomale (v.).

Ernia parastomale (o <<peristomale>>, difficile dire quale sia la dizione corretta): in effetti è un laparocele, a volte d’enormi dimensioni, susseguente alla interruzione della fascia muscolare dove viene confezionato lo stoma.

Esofagostomia: abboccamento dell’esofago alla cute in anastomosi terminale o laterale. L’esofagostomia in realtà è soltanto cervicale.

Faringostomia: abboccamento della faringe alla cute.

Fecaloma: non molto diversamente che nel retto, può formarsi nell’ansa stomale e anche qui può apportarvi i suoi benefici il dito, che delicatamente lo rimuove.

Filtro: un tempo si davano in dotazione insieme con le sacche, e vi si apponevano. Oggi sono <<incorporati>> nelle sacche di raccolta.

FINCO: Federazione Italiana INCOntinenti, Associazione senza fini di lucro (ONLUS) che tutela circa tre milioni di cittadini incontinenti, è nata per volontà dell’A.I.STOM. Per statuto il Presidente deve essere un incontinente.

Fistola stomale: è transtomale, viscerocutanea, o cieca interna, secondo una nota classificazione. Le prime dovute generalmente alla persistenza o a una recidiva della malattia di Crohn; la seconda assai spesso causata dalla ritenzione di un filo di sutura non riassorbibile.

Flangia: bordo anulare rilevato della placca adesiva nei sistemi a <<due pezzi>> cui si fa corrispondere per incastro l’anello scanalato della sacca.

Gas: dallo stoma intestinale.

Gastrostomia: viene eseguita quasi sempre con l’intendimento di alimentare l’ammalato e dunque ha significato diverso dagli stomi <<derivativi>>.

Gestione dello stoma: come dire manutenzione, governo, nursing, stoma-care.

Goligher: tecnica di, procedimento extraperitoneale di-. Descritta nel famoso trattato di J.G. Goligher: <<Surgery of the anus, rectum and colon>>. L’ ansa  destinata alla stomia vien fatta passare dietro il peritoneo parietale e qui viene fissata sì da ottenerne una maggiore stabilità, che eviti il prolasso.

Granuloma stomale: così vien chiamato il rilievo mucoso di forma irregolare che sporge dalla mucosa stomale soprattutto dove questa è prominente e vi si appoggia la superficie della sacca, tanto che si è pensato possa esserne questa la causa. A volte di questi <<granulomi>> tutto lo stoma è disseminato, facile al sanguinamento. Si tolgono facilmente con elettrocoagulazione ma altrettanto facilmente si riformano.

Handicap:  la stomia è un handicap ? una menomazione ? una mutilazione ? Orbene anche se lo stomizzato non gradisce essere definito handicappato, certamente la stomia definitiva è un intervento chirurgico fortemente demolitivo che comporta varie problematiche (igieniche, sessuali, relazionali, rallentamento dei riflessi psico-motori, ecc., ecc..). Ne consegue, che a parere dell’A.I.STOM. e non solo (vedere Risoluzione n. 700869 ed Atto Camera n. 684 e Abbinati), la stomia, di fatto è un handicap <<invisibile>>. Anche perché diversamente essi non potrebbero rivendicare i permessi giornalieri retribuiti dall’INPS, utili per recarsi al proprio domicilio e/o in un luogo parimenti idoneo, e provvedere in tutta serenità e riservatezza alla sostituzione delle sacche di raccolta (6° comma dell’art.33, della legge n.104/92 – legge quadro sull’handicap).

Hartmann: resezione del sigma secondo -. Resecato il tratto di sigma, il capo prossimale del colon viene abboccato alla parete addominale, quello distale chiuso a fondo cieco.

Karaya: resina naturale, poi combinata in sintesi derivante da un albero delle sterculiacee che annovera anche il cacao. Applicata alle sacche in forma di anello, alle stomie in forma di pasta, polvere.

Kock: o tasca continente, serbatoio di Kock (Kock N.G. lntraabdominal reservoir in patients with permanent ileostomy Arch.  Surg. 99, 223, 1969): in principio come perfezionamento della ileostomia, poi esteso alle neovesciche ileali e tentato altresì nelle colostomie. Si allestisce una sorta di sacca con anse intestinali ravvicinate e aperte una nell’altra, una di queste ricostruita a valvola. Lo svuotamento della sacca si ottiene, a volontà, infilando una sonda dallo stoma. Ha entusiasmato molti ma gravano su di esso non poche complicazioni e disfunzioni sicché, dopo alterne fortune, oggi tende a effettuarsi meno di un tempo.

Ileal conduit: derivazione urinaria costruita mediante anastomosi degli ureteri con un’ansa intestinale isolata e abboccata alla cute.

Ileostomia: temporanea o definitiva, terminale o laterale, continente o incontinente (molte caratteristiche sono comuni alle colostomie).

Inapparecchiabilità: più d’una condizione rende difficoltosa l’apparecchiatura dello stoma ma una in particolare arriva a impedirla ed è lo stoma mal situato. Può accadere quando non si effettua il posizionamento preoperatorio della stomia.

Incontinenza: altro non è che l’incontra rio della continenza. Invero acquisisce  un significato diverso che nelle persone non stomizzate incontinenti (di feci o d’urina) per fatti loro, pur se la distinzione è così pedante che quasi nessuno la fa. Ma qui, nello stomizzato, è una condizione, là è una malattia. Nel senso che laddove passano feci liquide, o urine, e non c’è uno sfintere a trattenerle, non può esservi continenza. Questa nelle stomie di sinistra spesso si consegue ma non basta l’esercizio della volontà, occorrono bensì espedienti vari, <<riabilitativi>>. L’individuo in definitiva deve essere riabilitato e riabituato.

Irrigazione (transtomale):  <<Tecnica terapeutica consistente nell’introdurre, sotto determinata pressione, una corrente di liquido medicamentoso in una cavità mucosa>>. Sinonimi : lavaggio, clistere. Negli Ambulatori di Riabilitazione Enterostomale dell’A.I.STOM., tale pratica viene insegnata ai colostomizzati dagli E.T.  In talune particolari situazioni possono esistere cause di impedimento alle irrigazioni transtomali.

Localizzazione dello stoma: il suo posizionamento sull’addome, che ovviamente dovrebbe essere fatto prima dell’intervento.

Macerazione (della cute peristomale): si vede nelle urostomie, ove la cute di continuo impregnata di urina diviene bruniccia e tende a ipertrofizzarsi, così che si formano, evidentemente per il continuo deposito di sali urinari commisti a cheratina, rilievi cutanei a corona da un lato detto stoma o tutto intorno.

Manegevolezza: maualità, manutenzione, son tutte parole costruite con <<mano>>. Non c’è altro che le mani a dar sollievo allo stomizzato, a sminuirgli il disagio della sacca. Una sacca di raccolta, un irrigatore, quant’altro serve allo stomizzato, sono tanto più maneggevoli quanto più ne è semplice l’impiego.

Malposizione dello stoma: cioè lo stoma situato nel posto sbagliato, il che può comportare problemi gestionali o l’insorgenza di complicanze.

Maturazione dello stoma:  Lo stoma, c’impiega il suo tempo, prima debbono andarsene l’edema, la congestione, la reazione ai punti di sutura, sempre che non vi siano complicazioni.

Miles: intervento secondo M., o amputazione addominoperineale del retto. Si conclude con una sigmoidostomia terminale. La maggior parte dei pazienti che si presentano in ambulatorio di stomaterapia e hanno una colostomia definitiva, sono stati operati di amputazione del retto secondo Miles. A meno di controindicazioni particolari i pazienti vengono avviati alla pratica dell’irrigazione.

Mimetizzazione (dello stoma): sotto un vestito, sotto una pancera, c’è chi è davvero bravo in questo esercizio. Quelli che hanno l’intestino perfettamente regolato mettono un cerotto sullo stoma e vanno sicuri.

Minisacca: modello di formato ridotto di sacca, da usarsi dopo l’irrigazione; taluni, ostentando la massima certezza di <<pulizia>>, rinunciano anche a questa e si contentano di un semplice cerotto che copra lo stoma.

Modello (della sacca o d’altro): affine al <<tipo>>, altro non è che il nome che vien dato alle protesi in tutte le loro svariate forme, similitudini e piccole differenze. Una classifica generale si può fare tra modelli <<a un pezzo>>, con adesivo, e modelli <<a due pezzi>>, con placca adesiva separata e provvista di flangia.

Mollette: di plastica, servono alla chiusura superiore della sacca di scarico, utilizzata durante l’irrigazione.

Morsetto (o fermaglio): aggeggio di plastica che s’adopera per le sacche a fondo aperto dopo che si sono vuotate, o quando s’indossano.

Mucocutanea (sutura): tipo di sutura fra lo stoma e la cute, specialmente nelle colostomie di sinistra, a punti staccati, che esita in una stoma a piatto (non più rilevato come si usava un tempo) sul piano cutaneo.

Nefrostomia:  Si fa con una cannula fuoriuscente dalla cute per detendere il rene in caso di idronefrosi.

Neoplasia dello stoma: è la estensione di una recidiva neoplastica intestinale o è un tumore primitivo formatosi sulla mucosa stomale. Quest’ultimo è d’una assoluta rarità.

Neostoma: si dice di un nuovo stoma addominale fatto contemporaneamente alla chiusura del <<vecchio>> necessitata da una grave flogosi o da assoluta inapparecchiabilità o da altro, oppure in aggiunta a uno stoma già presente.

Nomenclatore Tariffario Protesico: riporta in codici la normativa europea vigente e (UNI-ISO/9000) l’elenco delle protesi e degli ausili ottenibili gratuitamente dal Servizio Sanitario Regionale ed AUSL, le quantità massime prescrivibili e le modalità per ottenere la fornitura. Il Decreto del Ministero della Sanità, periodicamente emesso, serve unicamente come indirizzo <<linee guida>> alle regioni ed AUSL, poiché ogni regione, autonomamente, legifera emanando un <<proprio>> Nomenclatore Tariffario Regionale di riferimento.

Odore: non effonde dallo stoma, bensì dal suo contenuto. Poco o molto che sia non può mancare, come detta fisiologia. Più facile a sentirsi nelle stomie coliche e a sinistra. Varia molto da un individuo all’altro e secondo la dieta.

Palliativo: stomi temporaneì o definitivi decompressivi defunzionalizzanti semplici o a doppia canna, possono essere tutti palliativi cioè intesi a migliorare uno stato o una malattia senza che se ne eliminino le cause.

Parastomale: (v. <<Ernia - >>): di lato allo stoma.

Pastiglia: termine preso in prestito dalla bottega del farmacista, ma a dire il vero non privo d’una incisiva efficacia. E’ il dischetto di cute e sottocutaneo che il chirurgo ritaglia sulla parete addominale nel punto dove verrà costruito lo stoma. Del diametro di due centimetri circa per le ileostomie, due e mezzo per le colostomie.

Patologia stomale: l’insieme delle affezioni dello stoma, precoci e tardive, precostituite, spontanee, secondarie. Le cosiddette <<complicazioni stomali>> ne costituiscono un capitolo grande.

Perforazione dello stoma: dipende da dove si realizza : se nello spessore della parete addominale può formarsi una suppurazione o una fistola. Se più sotto, in cavo addominale, potrebbe ancora risolversi, purché limitata a un pertugio, con metodi incruenti, altrimenti necessita la chirurgia. L’abbiamo vista conseguire a una colonscopia transtomale, o a una irrigazione maldestra. Vi predispone una condizione di diverticolosi.

Peristomale: attorno allo stoma. V. <<dermatite ->>.

Placca. Ha tanti significati, ma se riferito alla nostra placca è una <<lamina sottile di karaya>>. In commercio esistono differenti qualità di placche, ma tutte morbide e sottili (si adattano bene alle pieghe della pelle).

Polvere protettiva: avrebbe anche la funzione di assorbire un eccesso di trasudato. Lo stessa Karaya può essere <<polvere>>.

Posizionamento (dello stoma). Preoperatoriamente il chirurgo e l’enterostomista dovrebbero individuare la sede più adatta per confezionare una stomia.

Presidio: come sinonimo di sacca, sacchetto, placca, pannolino, ovvero di <<Protesi>>.

Prolasso dello stoma: dovuto al cedimento o alla mancata fissazione del viscere al peritoneo parietale. Sempre buona la distinzione in <<mucoso>> e <<totale>>. Nelle stomie a doppia canna una soltanto può fare prolasso o entrambe. A volte è così cospicuo che la sacca fa fatica a contenerlo e sotto la pressione che esso le imprime tende a staccarsi dalla cute. A volte si mostra infiammato, duro, congesto, scuro color vinaccia; non rientra più in addome: è il segno dello strozzamento o quantomeno della irriducibilità.

Pulizia (igiene) dello stoma. La detersione della cute peristomale non va mai attuata con alcol o etere o altre sostanze <<irritanti>>. Vanno bensì usati acqua e sapone neutro.

Raccoglitore: chi ha una urostomia, di notte collega la sacca poggiata sull’addome a un sacchetto ai piedi del letto, di maggior capacità, così che non ha bisogno di recarsi in bagno per il cambia della sacca. Sembra poco ma è funzionale ed  utilissimo.

Recidiva stomale: d’una malattia infiammatoria o neoplastica. V. <<Neoplasia stomale>>.

Regolamento: come tutte le associazioni che si rispettino l’A.I.STOM. , la FINCO (Federazione Italiana INCOntinenti) e l’AIOSS hanno uno Statuto con presidente, segretario, tesoriere, revisori dei conti e consiglieri. E’ convocata almeno una assemblea l’anno a cui partecipano i soci.

Regolazione (dell’intestino): quel che si regola è l’alvo; vi sono  metodi naturali (dietetici, farmacologici) o meccanici (irrigazione).

Retrazione dello stoma: qualcuno la chiama affondamento, ma qui non è che affondi, soltanto si ritrae. La retrazione di solito porta a flogosi e a stenosi. Succede quando l‘ansa stomizzata alla cute si pone in trazione, a volte favorita da una deiscenza parziale della anastomosi, che si distacca e pian piano dispone il tessuto intorno alla fibrosi. A volte, nelle persone grasse, le stomie sono al fondo di una retrazione cutanea a imbuto dovuta allo spessore del tessuto adiposo. Il guaio peggiore è che rende inapparecchiabile la stomia.

Ricanalizzazione dell’intestino: allorquando si chiude una stomia e si esegue una ricongiunzione  intestinale.

Riconfezione dello stoma:per tutte le passibili complicazioni che si sono fin qui raccontate arriva il momento della riconfezione dello stoma, che può farsi nella stessa sede dove già si trova, o in altra posizione. Nel secondo caso si parla più esattamente di <<trasposizione>>.

Rieducazione dell’intestino: Rieducare l’intestino significa fargli riprendere una condizione di buona regolarità, che riconduca a un buon equilibrio fisico e morale lo stomizzato. Laddove non sia possibile la esecuzione di stomie continenti nè la pratica delle irrigazioni, più che la dieta e l’uso di qualche farmaco  non si può.

Rimodellamento dello stoma: una stomia ristretta (lo è quando non vi passa l’estremità del mignolo ma talora è così serrata, a pertugio, che vi passa a malapena una matita e uno pensa come faranno mai a passare le feci) può essere rimodellata cioè ricondotta a una buona funzione con un semplice intervento chirurgico in anestesia locale.

Sanguinamento dello stoma: per lo più una banalità, quando è semplice <<congestione>>, o fragilità della mucosa, o qualche <<granuloma>> che trasuda sangue. Altre volte è il continuo fregamento operato dalla parete della sacca; altre volte ancora può essere un polipo, un diverticolo, una recidiva neoplastica. Generalmente si blocca tamponando con acqua fredda o acqua ossigenata.

Scelta della protesi: il mercato mette a disposizione un’ampia varietà di <<protesi>> e non v’è limitazione nè dev’esservi alcun condizionamento; l’enterostomista deve aiutare lo stomizzato nell’individuare il modello più confacente alla propria epidermide e sicurezza relazionale.

Sede: è il punto della parete addominale in cui affiora lo stoma.

Serbatoio: s’intende la vaschetta contenente l’acqua dell’irrigatore oppure il serbatoio intraaddominale di Kock o ileostomia continente.

Set: termine inglese che vuoi dire serie, insieme, complesso, assortimento. In genere si dice il set (<<completo>> se c’è tutto) dell’irrigatore, ovvero tutte le parti che messe insieme costituiscono l’irrigatore.

Sigmoideo (Ano -): ano fatto sul sigma, ove <<sigmoideo>> è sinonimo di <<sigmoide>>”: che ha la forma di una S. Direi che è l’equivalente di <<ano iliaco>>.

Sigmoidostomia: costituisce l’occorrenza più frequente in ambito di enterostomie. E’ la stomia <<classica>> cui spetta la migliore collocazione topografica sulla parete addominale, secondo regole ormai stabilite potendo essa accompagnare (come è per la ileostomia) la vita dell’operato per tutto il tempo a venire. <<Terminale>>, a <<doppia canna>>.

Sistema: termine troppo generico perché gli si attribuisca un valore di catalogazione. Nel nostro mestiere, almeno. Si dice sistema a un pezzo o a due pezzi, sistema con Karaya, con cintura, con filtro, a valvola, magnetico.

Smontare (una stomia):  Smontare una stomia indica chiuderla per ricanalizzare l’intestino o per allestirne un’altra con lo stesso tratto d’intestino o con uno diverso.

Stenosi dello stoma: uno stoma che non sia facilmente esplorabile col dito mignolo viene considerato stenotico. Si distingue una stenosi cutanea e fasciale.

Stomia: vocabolo che deriva dal greco, affine a bocca.

Stomaterapia:  <<riabilitazione enterostomale>>.

Stomaterapista: lenterostomista o l’E.T. Quale delle tre dizioni sia la migliore lasciamolo stabilire ai lettori. L’E.T. è una figura molto importante per lo stomizzato, poiché <<operativamente parlando>> sono gli infermieri professionali E.T. che assistono sin dall’immediato decorso post-operatorio gli stomizzati. L’A.I.STOM. e L’AIOSS da anni rivendicano al Ministero della Sanità il riconoscimento giuridico di simile figura professionale.

Supporto: è afflitto da un significato che resta nel vago. Vale: sostegno. Una cintura regolabile, una ventriera, sono indubbiamente di supporto, ma esiste anche il “supporto” psicologico.

Suppurazione stomale (o peristomale): a volte in forma di veri ascessi o flemmoni peristomali, coi segni generali della infezione, che vanno drenati. Attribuiti a contaminazione fecale della ferita dove s’è fatto lo stoma.

Sussidio: sinonimo di protesi o ausilio.

Tappo: è applicabile nelle colostomie dopo aver effettuato l’irrigazione.

Ticket: gli stomizzati sono esenti per i farmaci inerenti la patologia ma pagano il ticket sulla ricetta.

Trasparente: una sacca per enterostomia può essere trasparente oppure opaca e colorata secondo i casi. Nel periodo post-operatorio, per esempio, la sacca trasparente facilita l’osservazione del contenuto intestinale e consente di seguire la maturazione della stomia.

Trasposizione dello stoma: per grave affezione dello stoma non altrimenti emendabile. Si fa dallo stesso lato dell’addome, o dal lato opposto.

Trasversostomia: stomia fatta sul traverso: terminale o tangenziale o a doppia canna; sempre più rara a vedersi (qualche indicazione rimane, ma se ne rende difficile l’apparecchiatura). A destra o a sinistra. Quella di sinistra, per consistenza del contenuto intestinale e per le possibilità di regolazione dell’alvo e di continenza, somiglia alla sigmoidostomia.

Trasversostomia a doppia canna: v. <<Colostomia a doppia canna>>.

Tutore: sottile tubo intraureterale o intravescicale che, nelle derivazioni urinarie esterne  è posto a protezione di una anastomosi. Nella ureterocutaneostomia, da ciascun uretere abboccato alla cute, esce un tutore che va rimosso e cambiato ogni 3-4 settimane, ma destinato a rimanere a permanenza.

Ureteroileocutaneostomia: Vedi Bricker, intervento secondo -.

Ureterocutaneostomia: è forse la più esemplare delle derivazioni urinarie esterne, che sempre meno è destinata a vedersi. Bilaterale o monolaterale.

Urostomia: Ha valore generico di derivazione urinaria esterna.

Urostomizzato: il <<portatore>> di una urostomia.

Ventriera: come pancera, giacchè pancia e ventre sono la stessa cosa. Fino a qualche tempo fa si usavano apposite ventriere con un orifizio, a destra o a sinistra, entro cui si faceva passare la sacca stomale, e anche lo stesso stoma rimaneva allo scoperto, non trattenuto dal sostegno elastico. Poi si è detto che vanno meglio le ventriere chiuse le quali non impediscono  l’uscita delle feci né il riempimento del sacchetto e neppure sembrano causa di trauma sullo stoma.