ANNI 1770-1788

000000

PREMESSA

Sulle motivazioni che hanno scatenato la Rivoluzione sono stati versati fiumi di inchiostro, giungendo a conclusioni piu' o meno convincenti e/o condivisibili.
Non rientra nei limiti di questa cronologia addentrarsi in analisi di questo genere. E' preferibile mettere in evidenza alcune cifre che, nella loro nuda schematicita', lasciano intendere assai piu' di un intero volume di argomentazioni.
Attenzione pero' a queste cifre! Esse non sono MAI esatte in senso assoluto. Le fonti sono molte e tutte in disaccordo tra di loro; quindi le cifre esposte servono solo a stabilire dei ragionevoli ed accettabili "ordini di grandezza"
(Alcuni dati sono tratti da: FREVILLE - Annuaire de la Soc. de l'Hist. de France - 1787).


- Nel 1789 il territorio della Francia (compresa la Corsica) misurava 534.000 km. quadrati ed era uno dei piu' popolosi paesi d'Europa.

. Anno 1770 = 26.600.000 di abitanti
. Anno 1775 = 27.000.000
. Anno 1785 = 27.650.000
. Anno 1789 = 28.000.000



Nell'anno 1789 (inizio della Rivoluzione) la popolazione risultava cosi' ripartita:

Categoria SocialePopolazione
Nobilta'370.000
Clero190.000
Funzionari pubblici, militari500.000
Operai specializzati, artigiani,
professionisti, commercianti, borghesi
4.700.000
Contadini piccoli proprietari11.000.000
Salariati agricoli7.000.000
Operai e manovalanza generica4.240.000
Totale popolazione 178928.000.000

Mediamente il 75% della popolazione viveva nelle campagne ed il restante 25% nelle citta' e nei borghi.

La gerarchia nobiliare comprendeva, in ordine discendente, i seguenti titoli: Principe, Duca, Marchese, Conte, Visconte, Barone e Cavaliere.



Popolazione di alcune delle principali citta':

Citta'Abitanti
Parigi ante 1789450.000
Parigi dopo 1789 (*)650.000
Lione150.000
Marsiglia110.000
Bordeaux110.000
Rouen100.000
Nantes100.000
Lille100.000
Tolosa100.000

(*) Circa 120-130.000 vivevano di elemosine, di assistenza e di espedienti.



PROPRIETA' DELLA TERRA (1789):

. Nobilta' (n. 370.000) deteneva il 47% delle terre
. Clero (n. 190.000) deteneva il 20% delle terre
. Piccoli propr.(n. 11.000.000) detenevano il 33% delle terre

Il prodotto lordo per ogni ettaro di terreno era di circa 50 lire tornesi, cosi' ripartite:

. Rendita del proprietarioL. 12
. Utile del coltivatoreL. 5
. Spese accessorieL. 1
. Imposte fondiarie e decimeL. 7
. Salari a stagionaliL. 25

Per il grano il raccolto si aggirava intorno ai 37 milioni di ettolitri.


PATRIMONIO ZOOTECNICO (1789) - Consistenza e consumi annuali:

Quantita'TipoConsumo CittadinoConsumo Campagne
2.700.000Buoi da lavoro200.000100.000
390.000Buoi da ingrasso190.000200.000
4.000.000Vacche450.0006.000
3.000.000Vitelli1.500.0001.200.000
20.000.000Ovini3.750.0001.500.000
4.000.000Maiali440.0002.000.000


MONETA CORRENTE (1789):

LIRA tornese, pari a 5 grammi di argento.
La Lira era suddivisa in 20 SOLDI ed
Un soldo era suddiviso in 12 DENARI

SCUDO d'argento pari a 6 lire tornesi
LUIGI d'oro pari a 24 lire tornesi

MARCO d'argento (lingotto) pari a 244 grammi.


RETRIBUZIONI (1789)

Valori medi giornalieri per 10-14 ore di lavoro e per 300 giorni lavorativi annuali:

LuogoCategoriaSalario
Grandi citta'Operaio specializ.30-35 Soldi

Manovale15-25 Soldi
CampagnaSalariato agricolo12-18 Soldi

Per i salariati agricoli i giorni lavorativi erano circa 240-250.


ALCUNI PREZZI (1789):

ProdottoPrezzo
Pane3 soldi la libbra
Carne bovina5 soldi la libbra
Carne di maiale6 soldi la libbra
Burro8 soldi la libbra
Lardo10 soldi la libbra
Sale8 soldi la libbra
Vino5 soldi la pinta (1,136 litri)

La libbra poteva variare da 453 a 489 grammi, secondo la localita'.


IMPOSTE E TASSE (1789):
L'applicazione variava sensibilmente in ogni Distretto. In linea di massima la situazione era questa:

ImposizioneCleroNobilta'ContadiniCittadini
Imposta fondiaria reale No Si Si Si(?)
Diritti feudali No = Si No
Decima al clero = No Si No
Dazi, gabelle, pedaggi No ? Si Si
Imposte sui consumi ? ? Si Si
Imposta del ventesimo No ? Si Si
Corvée in natura No No Si No
Servitu' di caccia No No Si No

Mediante la "servitu' di caccia" qualsiasi nobile poteva organizzare battute di caccia (cinghiale, volpe, ecc.) sui terreni dei contadini, anche nella imminenza dei raccolti. Questo significava che una battuta, con 20-30 cavalieri, battitori e mute di cani, poteva distruggere in pochi minuti il lavoro di un anno di una famiglia contadina. A volte era un sistema adottato per costringere i proprietari a vendere il terreno ai nobili, per un pezzo di pane, e poi andarsene o rimanere a servizio, come braccianti salariati.
Al contrario i contadini non potevano cacciare o tendere trappole sui loro proprii terreni; poteva essere considerato bracconaggio punibile con l'impiccagione.

Occorre ancora rammentare:
il Bac, un diritto di signoria che rendeva oneroso il prelievo delle acque dei fiumi a scopo irriguo;
la Banalita', l'obbligo di servirsi dei mulini, dei forni e dei torchi dei signori, con oneri di accesso elevatissimi.

Per quanto riguarda le decime occorre ancora qualche precisazione. La massa degli appartenenti al clero era, grosso modo, cosi' ripartita:
- 40.000 curati/addetti alle parrocchie
- 10.000 alti prelati, cardinali, vescovi, insegnanti ed altri
-140.000 ospitati in circa 10.000 conventi/monasteri (solo a Parigi se ne contavano 110).
Tutta questa massa viveva parassitariamente prelevando denaro, per un totale di 120 milioni di lire annue, con le seguenti imposizioni:
. decime sulla produzione principale dei poderi di contadini/proprietari (Grosses)
. decime speciali sui terreni di nuova coltura (Novales)
. decime sull'allevamento del bestiame (Charnage)
. decime sull'allevamento del pollame (Mixtes)
. decime sulla retribuzione giornaliera dei salariati agricoli
. decime una tantum su proventi occasionali, ecc.


CONDIZIONI DI VITA (1789):
- Il 50,63% della popolazione vive nel benessere o discretamente bene
- il 21,52% della popolazione si trova sulla soglia della poverta'
- il 27,85% della popolazione e' povera e necessita di aiuti o elemosine
(Nota: la precisione non e' assoluta; cifre determinate su un campione molto ridotto.)
- Il 50% della popolazione risulta analfabeta.

In particolare:
nel 1770 a Parigi risultavano censite 25.000 case di abitazione; di queste:
- 3200 erano di proprieta' del clero
- 750-1000 appartenevano a piccoli proprietari (artigiani, operai specializzati, ecc.)
- 250 erano proprieta' di servitori domestici privilegiati non ospitati presso la nobilta'.

L' 80% della popolazione parigina (360.000) vive in case d'affitto costituite da 1-2 stanze prive di acqua, di servizi igienici elementari e di riscaldamento. Per il riscaldamento si sopperiva con camini, dove c'erano, oppure con pericolosi bracieri e/o fornelletti in terracotta sui quali si poteva anche cucinare. Unico combustibile la legna da ardere, l'uso del carbone era proibito e quindi introvabile. Le feci dei cavalli, raccolte per strada e debitamente essicate, erano una possibile alternativa.
Raramente le camere disponevano di finestre con vetri. In genere si sopperiva con telai sui quali veniva stesa della carta oleata o tela impregnata di resina.
L'acqua, per la quale e' stato calcolato un consumo giornaliero pro-capite di 5-10 litri, veniva procurata presso le fontane pubbliche o da pozzi (sovente inquinati) scavati nei cortili delle case.

Un dato drammatico: nel 1789 la vita media era calcolata in 21 anni e 9 mesi, per i bassi strati della popolazione; nell'ambito della nobilta' era di circa 32 anni. Queste cifre erano condizionate dall'elevato tasso di mortalita' infantile; in determinate condizioni solo 2 bambini su 10 superavano il primo anno di vita. (De Lavergne).

MATRIMONIO - FAMIGLIA
Le famiglie regolarmente costituite su base matrimoniale erano relativamente scarse; tra i poveri e le classi piu' basse della popolazione dominava il concubinaggio.
Puo' sembrare strano ma il matrimonio, che la chiesa imponeva come sacramento, era di fatto impedito dal clero che pretendeva tariffe esose per la sua celebrazione; tariffe tali da escludere del tutto i meno abbienti, i quali venivano poi regolarmente additati come peccatori. Un decreto del 1770, che imponeva alla chiesa la celebrazione gratuita del matrimonio a favore dei piu' poveri, fu grandemente osteggiato e diede scarsi risultati. La situazione verra' sbloccata solo nel 1791, in piena rivoluzione.

TRASPORTI - COMUNICAZIONI
Nel 1789 la Francia disponeva di 40-45000 km. di strade carrozzabili destinate a degradarsi rapidamente, negli anni della Rivoluzione, sia per scarsa manutenzione, sia per il notevole movimento di truppe e di carriaggi militari dovuti ai conflitti che hanno caratterizzato il periodo.
Era di notevole importanza l'esistente rete di canali e di fiumi navigabili che permettevano il trasporto economico di merci di scarso valore e la flottazione del legname.
I trasporti via terra di passeggeri e merci erano gestiti da 6 grandi aziende e da un consistente numero di piccoli imprenditori. Il trasporto passeggeri era eseguito con diligenze, carrozze e carri.
Riservare un posto su di un mezzo di trasporto costava:
16 soldi in diligenza
10 soldi in cabriolet o carrozza
6 soldi su carro o furgone.
A questo occorreva naturalmente aggiungere il costo della tratta da percorrere. Ogni passeggero aveva diritto a 10 libbre di bagaglio gratuito.
Viaggiando in diligenza, nella buona stagione, si poteva far conto su di una percorrenza media di 100 km. al giorno. Ci volevano, mediamente 8 giorni da Parigi a Marsiglia, 5 per Lione, 3 per Bruxelles, ecc.
In tutti i centri di qualche importanza il servizio di trasporto urbano era espletato mediante vetture a nolo. A Parigi, in particolare, si contavano circa 620-640 vetture a nolo per le quali venivano applicate le seguenti tariffe:
- corsa diurna: 30 soldi la prima ora e 25 soldi le ore successive
- corsa notturna: 40 soldi la prima ora e 36 soldi le ore successive.
Era una regola ferrea per tutti i vetturali accettare qualsiasi cliente che dimostrasse di poter pagare; qualsiasi discriminazione era punita con il carcere.
Quanto ai trasporti privati, eseguiti con mezzi propri, essi erano riservati ai cittadini piu' facoltosi, in grado di pagare, oltre a tutto il resto, anche le pesanti tasse imposte dallo stato su cavalli e carrozze, considerati beni di lusso.
Tassa annuale sui cavalli: 20 lire il primo cavallo, 40 il secondo, 80 il terzo, 160 il quarto. (Un tiro a quattro costava quindi 300 lire l'anno solo di tasse).
Tassa annuale sulle carrozze: 20 lire la prima carrozza, 40 lire la seconda e 120 lire(!) la terza.
Tassa annuale sulle carrozze da nolo: 5 lire per il cavallo e 10 lire per ogni ruota del veicolo.

Il servizio postale, gestito dagli Appaltatori di Imposte (Fermiers Généraux), utilizzava gli stessi mezzi di trasporto per le lettere, le messaggerie ed il collettame. Su determinate tratte le lettere venivano anche trasportate con vettori a cavallo.

ESERCITO
All'inizio del 1789, l'esercito regolare francese (professionale) era composto da:

N.FORMAZIONI
102Reggimenti di fanteria
12Battaglioni di fanteria leggera
62Reggimenti di cavalleria
7Reggimenti di artiglieria

per un totale stimato di 150.000 uomini. Circa 1/4 dei soldati era di origine tedesca, svizzera e irlandese: si trattava in buona parte di mercenari.
Tra gli ufficiali i 2/3 erano nobili; i sottufficiali che non disponevano dei 3/4 di nobilta' previsti avevano poche speranze di carriera e di accesso ai gradi superiori di capitano, maggiore, colonnello, ecc.
All'esercito regolare spettava, ovviamente, il compito di difendere i confini della patria dalle minacce provenienti dall'esterno, mentre la:

GUARDIA NAZIONALE
che verra' fondata nel 1789, (Guardia Borghese, Guardia Cittadina, Guardia Nazionale Parigina, Guardia Francese, ecc.) e' un corpo militarizzato al quale spettera' il compito di presidiare e mantenere l'ordine nei centri abitati e proteggere i cittadini da tumulti e da sommosse contro le legalita' che si verranno a costituire. Non avra' mai compiti di polizia criminale che sono delegati alle competenti Prefetture di Polizia. Sara' quindi, attraverso molteplici vicende, un elemento di protezione del territorio cittadino.

MEDIA
Ovviamente solo giornali, periodici e libelli con una tiratura dalle 2.000 alle 10.000 copie (salvo eccezioni). Il soffio di liberta' introdotto dalla Rivoluzione ha prodotto l'uscita, tra il 1789 ed il 1792, di oltre 500 nuove testate giornalistiche.
Il costo di un giornale era di 2 soldi la copia, 30 lire per un abbonamento annuale in Parigi e 35 lire per un abbonamento annuale in Provincia.

ALTRE SITUAZIONI ANOMALE
- Qualsiasi attivita' investa una funzione pubblica e' un privilegio acquistato a caro prezzo o ereditato; questo vale anche per i mestieri e le professioni piu' diffuse, raggruppati in consorterie. Abbracciare una professione significa acquisirne il titolo con lo studio e con pesanti condizioni finanziarie.
- Le cariche civili, militari ed ecclesiastiche sono riservate ad alcune classi privilegiate e, nell'ambito di queste, solo ad alcuni individui.
- Nell'ambito della giustizia la carica di magistrato e' sovente acquistata, diventa patrimonio familiare ed e' trasmissibile agli eredi. In molti distretti l'amministrazione della giustizia e' a pagamento il che', fuori perifrasi, significa che in una causa vince chi ha piu' soldi da versare al giudice, normalmente e legalmente corrotto.
- La liberta' di stampa e' condizionata al placet dei censori regi ed agli umori del clero.
- Il re puo' ordinare la carcerazione a tempo indeterminato e senza alcun processo mediante le famigerate lettres de cachet.
- Il re concede abitualmente patenti di nobilta' in cambio di grosse somme destinate alle sue casse personali (Lettres d'anoblissement). Alla vigilia della Rivoluzione se ne contavano oltre 4.000.
- Una odiosa forma di censura era quella praticata da un misterioso ente il: Cabinet Noire. Grazie alla complicita' di corrieri ed addetti postali, asserviti o ricattati, provvedeva ad aprire con il vapore, leggere e risigillare la corrispondenza di persone importanti. Molti, a conoscenza di questa forma di spionaggio, avevano inventato degli ingegnosi sistemi di criptografia. Questa pratica e' durata, per qualche anno, anche durante la Rivoluzione; sotto il Direttorio il Cabinet era diretto da Nicolas Restif de la Bretonne.




Mappa integrale di Parigi
ai tempi della Rivoluzione.

(Attn.= Caricamento lungo: 2MB!)



700000

ANNO 1770

LUIGI (Capeto), Delfino di Francia, nipote di Luigi XV, all'eta' di 16 anni sposa:
MARIA ANTONIETTA, figlia di Francesco I, di anni 15.

LUIGI (Capeto), delfino di Francia e futuro re Luigi XVI, nipote di Luigi XV, era figlio di:
Louis (Delfino di Francia) e di Maria Josefa di Sassonia.

Nato a Versailles il 23/8/1754, era il primo di quattro fratelli:

- Louis-Stanislas Xavier, conte di Provenza (detto Monsieur), nato a Versailles il 17/11/1755. Nel 1814 diventera' re Luigi XVIII.

- Charles Philippe, conte di Artois, nato a Versailles il 9/10/1757. Nel 1824 diventera' re Carlo X.

- Philippine Marie Helene, (detta Madame Elisabeth di Francia), nata a Versailles il 3/5/1764.

Luigi XVI, anche se dotato di buona volonta', non era certo il tipo di regnante che occorreva alla Francia a quei tempi. Da bambino, la sua educazione viene affidata al Duca di La Vauguyon ed ad un confessore, l'abate Edgeworth; cresce debole, indeciso, timido ed assurdamente bigotto. Dopo il matrimonio diviene, ben presto, succube della regina e del suo entourage che lo soffocano con i loro atteggiamenti contrari a qualsiasi innovazione ed alle riforme che i tempi imponevano. Deciso comunque a promuovere le riforme piu' necessarie (la riforma fiscale), non ha poi il coraggio e la volonta' di sostenere ed imporre quei rimedi che alcuni ministri (anche molto validi) gli indicano come indispensabili. E' incapace di far fronte all'alzata di scudi che il suo Parlamento (Corte di Giustizia manovrata dai nobili e dal clero) e la stessa Corte di Versailles oppongono ad ogni qualsiasi accenno di equita' fiscale.
Mal consigliato dai suoi cortigiani e condizionato dal dispotismo della regina, finira' col perdere, oltre al potere di monarca assoluto e quello di monarca costituzionale, anche la testa sul patibolo.
Malgrado la ritrattistica ufficiale, e' piccolo, obeso, timido e con seri problemi ad esercitare i diritti/doveri maritali a causa di una malformazione (fimosi), poi chirurgicamente risolta, che gli impedisce per 7 anni di consumare il matrimonio. Finira' cosi' subornato dal carattere e dalla autorita' della moglie.

MARIA ANTONIETTA, regina di Francia, era nata a Vienna il 22/11/1755, figlia di Francesco I e di Maria Teresa, imperatrice d'Austria.
Maria Antonietta era l'esatto contrario del marito. Molto bella, vivace, intraprendente, intrigante e priva di scrupoli, avida di vivere al meglio la sua vita, anche oltre le larghe possibilita' che le erano consentite.
Non ha molta stima del marito che non esita ad indicare come le pauvre homme.
La regina ama appartarsi al Trianon, dove si circonda, ben presto, di una allegra massa di parassiti e di furfanti che la inducono a pazze prodigalita' ed a comportamenti che, alla fine, mineranno la stima ed il rispetto con cui il popolo francese l'aveva accolta.
I pettegolezzi corrono (specie dopo l'affare del "collier") ed il discredito si riversa anche sul re, giudicato incapace di governare il suo menage familiare e di essere una marionetta nelle mani della dispotica consorte.
Vengono diffusi libelli (L'Autrichienne en Goguette, L'Orgie Royal, ecc.) nei quali Maria Antonietta viene, secondo le occasioni, indicata come Madame Veto per i suoi atteggiamenti negativi contro le riforme, Madame Deficit per le sue spese pazze o, ancora, l'Austriaca, in senso spregiativo, la Poulle od anche la Première Salope a detta del Marchese di Sade.
L'aiuto (per quanto interessato) che La Fayette e Mirabeau avrebbero potuto dare al re, viene impedito dalla regina che, costantemente in contatto con Vienna, cerca segretamente di promuovere un intervento militare dall'esterno, per riprendere in mano le redini di una situazione ormai disperata.

Dal matrimonio di Luigi e di Maria Antonietta nasceranno quattro figli:

- Marie Thérèse, (detta Madame Royale), nata nel 1778.

- Xavier, conte di Viennois, primo delfino di Francia, nato nel 1781 e prematuramente morto nel 1789.

- Louis-Charles, conte di Normandie, secondo delfino di Francia. Nato il 27/3/1785 e morto prematuramente l'8/6/1795, nella prigione del Tempio di Parigi. In teoria e' stato re di Francia dal 1793 (morte di Luigi XVI) sino al 1795, con il titolo di Luigi XVII.

- Sophie, nata nel 1786 e morta prematuramente nel 1787.

Riportato per cronaca e senza garanzia di verita': Luigi XVI e Maria Antonietta avrebbero avuto anche un quinto figlio, affidato a terzi, dopo la nascita, per oscuri motivi.
Si tratta di un certo Naundorff, di professione orologiaio, del quale si ignorano le date estreme, sepolto a Delft in Olanda. Sulla sua tomba sono scolpiti tutti i titoli di competenza del Delfino di Francia.
Dopo la Restaurazione, i suoi discendenti intentarono varie cause contro il governo francese per far riconoscere i loro diritti.
(V.950608)


740000

ANNO 1774

Alla morte del nonno, Luigi XVI sale malvolentieri al trono, al posto del fratello maggiore prematuramente scomparso.
Tra i suoi primi atti il re conferisce al Ministro Turgot l'incarico di risanare le disastrate finanze dello Stato.

ANNE ROBERT JACQUES TURGOT, barone di LAULNE (1727-1781). Uomo di stato ed economista di notevole levatura, nominato da Luigi XVI come ministro "Controllore Generale delle Finanze", abolisce le dogane interne e cerca di ristabilire la liberta' nel commercio e nell'industria, sopprimendo le corporazioni che soffocavano questi settori dell'economia. Per risanare le finanze statali crea l'Imposta Fondiaria Unica.


760000

ANNO 1776

Il Ministro Turgot si dimette dal suo incarico

Turgot e' stato costretto a dimettersi per la grande ostilita' con la quale nobilta' e clero hanno accolto la sua Imposta Fondiaria Unica. D'altro canto era prevedibile: nobilta' e clero (circa il 2% della popolazione francese) detenevano circa il 66% di tutte le terre del paese. Il clero, in particolare, era sempre stato esente da qualsiasi tipo di imposta. Si sa: la chiesa e' povera!

Il 4 Luglio viene resa ufficiale la rottura fra le tredici Colonie Inglesi in Nordamerica e la madrepatria con la famosa Dichiarazione d'Indipendenza. Inizia cosi' una guerra che si concludera' 5 anni dopo e che avra' un pesante impatto sulle gia' precarie finanze francesi.


770000

ANNO 1777

Il banchiere Necker assume la direzione delle finanze statali.

JACQUES NECKER, nato a Ginevra il 30/9/1732 e morto a Coppet(CH) il 9/4/1804. Banchiere ginevrino, in affari a Parigi associato al finanziere Thelusson. Luigi XVI lo nomina Direttore Generale delle Finanze con l'incarico di mettere ordine nella voragine del bilancio statale.


780000

ANNO 1778

Il 6 Febbraio viene ratificato un trattato di alleanza ufficiale fra le tredici colonie (ora Stati Uniti d'America) e la Francia. I volontari statunitensi del generale Washington se la passavano male, accerchiati a Valley Forge, mentre nel resto del paese imperversavano le truppe inglesi, superiori per mezzi e per l'appoggio della loro flotta; i francesi erano interessati a sbloccare la situazione in favore degli insorti anche per rivalersi sugli inglesi per la perdita delle colonie americane ( che la Gran Bretagna aveva sottratto alla Francia durante la Guerra dei Sette Anni). Viene inviata una prima squadra navale francese al comando di d'Estaing.


800000

ANNO 1780

Le forze terrestri francesi (fra cui i reggimenti di fanteria Gâtineau e Touraine e la legione coloniale Lauzun, formata da mercenari stranieri), comandate dal generale Rochambeau, sbarcano nel Massachusetts.


810000

ANNO 1781

Il banchiere Necker si dimette dal suo incarico.

Dimissioni richieste a viva voce!
Necker, da buon banchiere, svizzero e pragmatico, ha avuto l'ardire, tra le altre cose, di criticare, con il suo documento Compte Rendu, le spese folli e gli incredibili sprechi della Corte, che ammontavano ad oltre 200 milioni di lire.
Alcune cifre largamente indicative:
- Il Debito Pubblico ammontava a circa lire 2.340.000.000
- Gli interessi annui dovuti sul Debito Pubblico erano di circa Lire 425.000.000
- Spesa pubblica corrente annuale circa lire 360.000.000
- Spese della corte lire 200.000.000.
A fronte di una uscita annuale fissa di circa lire 985.000.000 le entrate correnti per imposte, tasse, ecc. ammontavano a circa lire 600.000.000. La cifra relativa alle entrate e' molto incerta in quanto la maggior parte dei nobili versava acconti sulle imposte dovute con ritardo di anni.


Le truppe di Rocahambeau e la squadra navale comandata dall'ammiraglio De Grasse bloccano l'avanzata degli inglesi sbarcati in Georgia e preparano la vittoria definitiva del generale Washington. I britannici, comandati da Lord Cornwallis, si chiudono nella fortezza di Yorktown assediati da americani e francesi.

Il 19 Ottobre Lord Cornwallis capitola a Yorktown davanti a Washington e Rochambeau. La Gran Bretagna e' ormai sconfitta, ma firmera' un trattato di pace solo il 3 Settembre 1783. (Occorre rendersi conto del tempo che occorreva per superare le grandi distanze oceaniche. Nel 1814 verra' combattuta una battaglia a Nuova Orléans fra britannici ed americani, dopo la ratifica della pace, solo perche' nessuno sapeva ancora che questa era stata firmata in Inghilterra).

A conti fatti, le spese militari francesi, nel quadriennio di guerra 1778-82, hanno costituito il 20% delle spese totali del demanio pubblico.


830000

ANNO 1783

Calonne prende il posto di Necker alla direzione delle finanze statali.
In un suo primo rapporto al re cosi' si esprime:
La Francia e' un reame composto di "Paesi Stati" e di "Paesi d'Amministrazione mista", le cui provincie vivono straniere le une alle altre; dove innumerevoli barriere separano e dividono all'interno i sudditi del medesimo sovrano; dove certe regioni sono immuni da quelle imposte, di cui altre sopportano tutto il peso; dove la classe piu' abbiente meno paga, e i privilegi rompono ogni equilibrio e rendono impossibile ogni norma costante ed ogni voto comune; quindi e' necessariamente un regno imperfettissimo, pieno d'abusi e tale che e' impossibile di ben governarlo.

CHARLES ALEXANDRE de CALONNE, nato a Douai il 20/1/1734 e morto a Parigi il 29/10/1802.
Amministratore avveduto ed oculato, prima di sostituire Necker alla Direzione Generale delle Finanze, aveva occupato posti di notevole prestigio come Procuratore al Parlamento locale di Douai, Intendente Generale a Metz, nelle Fiandre, ecc.
A parte i suoi meriti personali, la scelta della Corte e' stata, probabilmente e favorevolmente, influenzata da una sua pubblicazione critica contro il Rendiconto, compilato dal suo predecessore Necker, che egli definisce inesatto.


850000

ANNO 1785

L'Affare del Collier, ovvero la storia di una vispa contessina e di un cardinale intrigante ed un po' citrullo. In breve: il cardinale di Rohan cerca una entratura a corte, presso la regina, per mettere in atto qualche grande furfanteria. La contessa La Motte, introdotta a corte ed intima di Maria Antonietta, gli consiglia di far precedere e di favorire la sua entrata a corte, con un omaggio alla regina: dare garanzia sul pagamento di un collier che, a conti fatti, verra' a costare 1.600.000 lire tornesi.
Lo stesso re, qualche tempo prima, si era irrigidito di fronte alla richiesta di un cadeau cosi' costoso.
Anche se la cifra e' enorme il cardinale non batte ciglio; evidentemente spera di ricavare molto di piu' dai suoi intrallazzi a Versailles. Ordina quindi il monile ai gioiellieri Bassange et Boehmer e lo consegna ad un presunto emissario della regina, che poi si scoprira' essere l'amante della contessa La Motte, il quale porta il gioiello a Londra, lo smonta e lo rivende mettendo in tasca un sacco di quattrini.
I due malcapitati Bassange et Boehmer, dopo qualche tempo, chiedono al cardinale di essere pagati; questi rifiuta ed allora i due si rivolgono alla corte, sapendo bene che la destinataria del gioiello era Maria Antonietta. A questo punto scoppia lo scandalo che dilaga, non solo in Francia, ma in tutta l'Europa.
Il cardinale fa la figura del gonzo e la regina quella di una donna avida, attenta solo ai propri piaceri ed alle proprie ambizioni.
Il re, travolto dallo scandalo, emette lettere di cachet e fa rinchiudere il cardinale e la contessa nella Bastiglia, affinche' siano sottoposti al giudizio del Parlamento di Parigi.(Corte speciale di giustizia)

JEANNE DE LUZ, DE SAINT-REMY, DE VALOIS contessa di LA MOTTE. Nata a Fontette(Aube) il 22/7/1756 e morta a Londra il 23/8/1791.
Tanto bella quanto sveglia, intrigante ed avventuriera; dama di corte a Versailles, aveva ben presto saputo conquistare l'amicizia e la confidenza di Maria Antonietta. La storia, quella non ufficiale, dice che sia stata lei ad indurre la regina a disegnare il bozzetto del collier che servi' di traccia per il lavoro dei gioiellieri; questo spiegherebbe la cifra da capogiro raggiunta dal monile. A quei tempi 1.600.000 lire tornesi corrispondevano al salario di un intero anno di circa 3400-3500 operai.
Dopo il processo, vivra' a Londra il resto dei suoi giorni, morendo, relativamente giovane, a 35 anni.

LOUIS RENE EDOUARD principe di ROHAN-GUEMENEE, cardinale di ROHAN. (1734-1803)


860531

31 Maggio 1786

Presso il Parlamento di Parigi (Corte speciale di giustizia) si e' concluso il processo per l'affare del collier. Il verdetto sancisce:

- l'estraneita' della regina al fatto;
- assolve a pieno titolo il cardinale di Rohan ritenendolo vittima innocente di un raggiro; sembra quasi un santo;
- condanna al carcere a vita la contessa La Motte.
Tutto il danno finanziario va a carico dei gioiellieri che si sono dimostrati tanto stupidi da fare credito ad un prelato.

Una versione "non ufficiale" dell'evento racconta che il processo sarebbe giunto a ben altra conclusione se si fosse ascoltato un testimone ritenuto "scomodo". Si sarebbe trattato di un individuo, coinvolto nel raggiro che, avendone ricavato molto poco, non avrebbe esitato a rivelare alcuni scottanti particolari, pur di salvarsi. Un individuo del genere non doveva testimoniare; infatti Luigi XVI, con una "lettre de cachet", lo fa rinchiudere, prima del processo, in una segreta della Bastiglia, con la raccomandazione, sottintesa, di buttare via la chiave. Ma il 14 Luglio 1789 uno scheletro fara' capolino dall'armadio in cui era stato nascosto.


860600

Giugno 1786

La contessa La Motte e' rinchiusa, da qualche giorno, nel carcere della Salpêtriere, per scontarvi la sua condanna a vita.
Succede pero' un fatto "strano": un carceriere dimentica di chiudere la porta della cella; la contessa esce, agghindata di tutto punto e, fatto altrettanto "strano", trova davanti al carcere una carrozza che si avvia di gran carriera verso il passo di Calais.
Dopo qualche giorno la contessa si ricongiunge con il suo amante a Londra, dove....vissero felici e contenti.

Si dice sia stata la stessa regina a favorire l'evasione della contessa La Motte. Era diventata un personaggio troppo scomodo e pericoloso, in possesso di documenti, assai compromettenti per la corte, che sarebbero stati resi pubblici in caso di sua morte violenta.


870222

22 Febbraio 1787

Calonne, d'accordo con il re, convoca una Assemblea di Notabili, composta da alti prelati e da esponenti di spicco della nobilta'.

Calonne predica bene e razzola male. Dopo aver criticato l'operato di Necker, non trova niente di meglio che riproporre, in linea di massima, gli stessi rimedi, a suo tempo indicati dal predecessore: una piu' equa ripartizione delle imposte e liberalizzazione delle attivita' commerciali ed industriali.
Il re rifiuta di prendere posizione contro nobilta' e clero e, d'altro canto, rifiuta anche fermamente di convocare gli Stati Generali, come da piu' parti suggerito. Calonne cerca di girare l'ostacolo proponendo di convocare una Assemblea di Notabili per discutere le sue proposte. L'esito della riunione e' scontato: netto rifiuto di pagare le imposte da parte di nobilta' e clero. In fondo un tentativo piuttosto ingenuo e pericoloso: come cercare di sottrarre la preda ad un branco di lupi.


870409

9 Aprile 1787

Calonne, silurato dall'Assemblea dei Notabili e vittima di una violenta campagna denigratoria, si dimette e sceglie volontariamente di esiliarsi a Londra.


870413

13 Aprile 1787

L'incarico di risanare le finanze statali viene affidato a Lomenie De Briènne, arcivescovo di Tolosa.

ETIENNE CHARLES DE LOMENIE DE BRIENNE, nato a Parigi il 9/10/1727 e morto a SENS il 16/2/1794.
Arcivescovo di Tolosa dal 1763 e membro dell'Accademia Francese. E' stato uno dei piu' violenti oppositori di Calonne durante le riunioni dell'Assemblea dei Notabili ed, a sua volta, uscita' sconfitto dall'Assemblea dei Parlamenti alla quale proporra' le sue pseudo riforme. Sconfitto ma ....ricco.
Volta gabbana per costituzione, cerchera' di salvarsi dai pericoli della Rivoluzione prestando, tra i primi, il giuramento alla Costituzione Civile del Clero, diventando cosi' vescovo costituzionale. Muore di un colpo apoplettico il 16/2/1794 mentre viene arrestato dai rivoluzionari.


870819

19 Agosto 1787

Lomenie De Briènne propone ad una Assemblea di Parlamenti un prestito di 440 milioni di Lire promettendo un rinvio di 5 anni della temuta convocazione degli Stati Generali.
Durante la seduta il re, che sostiene la proposta di De Briènne, cerca di forzare la volonta' dei Parlamenti imponendo la registrazione del decreto relativo al prestito. Il Duca di Orléans lo accusa di illegalita' ed il re, plagiando forse il suo antenato, ribatte seccamente "e' legale perche' io lo voglio". Atteggiamento inconsueto in un sovrano abituato a non prendere mai una decisione precisa e definitiva.
Il prestito comunque non passa e il Duca di Orleans viene punito con l'esilio a Villèr-Cotteret. Scontera' il periodo di punizione dal 19/11/1787 al 16/4/1788.

I PARLAMENTI. All'epoca della rivoluzione esistevano in Francia 13 Parlamenti e 4 Consigli Sovrani, con sede nelle piu' importanti citta' del paese.
Il termine Parlamento non deve trarre in inganno sulle loro funzioni. Istituiti nel 1278 come supreme corti di appello e di giustizia per determinati reati (crimini contro lo Stato, lesa maesta', ecc.) avevano anche il compito di registrare ufficialmente leggi, decreti ed ordinanze emesse dalla Corte. Questi enti, in mano alla nobilta' ed al clero, nel corso dei secoli erano degenerati in vere e proprie cricche di giudici intriganti e prezzolati, tanto da essere piu' volte sciolti ed i loro appartenenti esiliati, salvo poi a ricostituirli quando faceva comodo ai detentori del potere averli come alleati.
Al tempo di Luigi XVI il Parlamento di Parigi, composto da 164 membri (dotati di cospicue rendite) era particolarmente ostile al re ed in netto contrasto con la Corte in generale, rifiutando sovente la registrazione dei provvedimenti della Corona; nessuna meraviglia quindi che la proposta De Briènne, caldeggiata dal re, sia stata respinta.


880607

7 Giugno 1788

GRENOBLE: la rivolta delle tegole.
Avendo il Parlamento di Grenoble rifiutato la registrazione di alcuni editti reali emessi nel precedente mese di maggio, Luigi XVI tenta di imporre la sua autorita', come fatto a suo tempo da Luigi XIV, ordinando la soppressione del Parlamento e l'esilio dei suoi membri. I cittadini di Grenoble non sono d'accordo con questi provvedimenti e lo manifestano salendo sui tetti e bombardando con le tegole le truppe reali incaricate di far eseguire gli ordini della Corte.
Questo episodio e' ritenuto il principio di quella rivoluzione che ormai covava da tempo nel paese.


880713

13 Luglio 1788

Un violento uragano devasta le regioni di Normandia, Champagne e Fiandre distruggendo i raccolti appena prima della mietitura. Il maltempo imperversa anche in tutte le altre regioni causando, in definitiva, una perdita stimata del 25% del raccolto del 1788.
Il re, che stava rientrando da Rambouillet, se la vede brutta ed e' costretto a rifugiarsi con il suo seguito sotto dei capannoni a Coignères e a Trappes.
E' una grave crisi che provoca immediati rialzi dei prezzi ai danni delle popolazioni con basso reddito. Si profila l'ombra della carestia.

Molto succintamente. La crisi economica, che si prospettava da tempo, si aggiunge alla crisi finanziaria e comincia a far sentire i suoi effetti.
La causa principale e' dovuta alla scarsita' del grano a seguito di pessimi raccolti e, non meno importante, alla liberta' concessa ai grandi proprietari terrieri di esportare il prodotto senza un occhio di riguardo alla conservazione di ragionevoli scorte. Con l'esportazione in Europa si spuntano prezzi migliori che non sul mercato interno, abbastanza calmierato.
Una serie di scarsi raccolti che si verificheranno negli anni a venire, dovuti in parte a condizioni climatiche ed in parte a devastazioni ed abbandono delle campagne, contribuiranno a ridurre ulteriormente le scorte e ad alimentare il fenomeno dello stoccaggio speculativo di cio' che resta, da parte dei proprietari terrieri.
Ai sensibili aumenti del prezzo del grano seguiranno anche i licenziamenti, da parte dei proprietari, di migliaia di salariati agricoli, sempre a causa degli insufficienti raccolti che costringono a ridurre la manodopera al minimo indispensabile.


880721

21 Luglio 1788

Dopo gli eventi di Grenoble i maggiorenti delle Provincie del Delfinato si riuniscono a Vizille per concordare un piano di azione in opposizione al potere centrale. La Rivoluzione e' di fatto iniziata.


880802

5 Agosto 1788

Considerati vani i tentativi precedentemente fatti per risanare le finanze statali, il re e' costretto, suo malgrado, a convocare gli STATI GENERALI per la data del 1° Maggio 1789.
Lo scopo e' quello di chiedere il consenso ampio e incondizionato, da parte di tutti i componenti la societa' francese, a mettere in atto i provvedimenti necessari per evitare la bancarotta (riforma fiscale).

Gli STATI GENERALI erano una assemblea rappresentativa del popolo francese divisa in tre Ordini:
- Nobilta'
- Clero
- Terzo Stato (il popolo)
Gli Stati Generali venivano convocati eccezionalmente per decidere su provvedimenti atti a risolvere i problemi piu' gravi del paese.
L'ultima convocazione risaliva al lontano 1614.
I partecipanti all'assemblea dovevano essere designati con pubbliche elezioni da svolgersi in ogni Dipartimento e nell'ambito di ciascun ordine. Mentre tutti i nobili e gli ecclesiastici erano considerati elettori di diritto, per il Terzo Stato avevano diritto al voto solo i cittadini maschi con almeno 25 anni di eta' e regolarmente iscritti nei ruoli delle imposte.


880808

8 Agosto 1788

Lomenie De Briènne lascia il suo incarico portando a casa come bottino:
- 800.000 lire
- l'arcivescovado di Sens (uno dei piu' redditizi di Francia)
- il cappello da cardinale

Un utile riferimento: posto che a Parigi, nello stesso periodo, un operaio non specializzato guadagnava mediamente circa 450 lire l'anno, la prebenda di De Briènne di 800.000 lire corrisponde al salario annuale di circa 1700 operai.
Tutto merito della Divina Provvidenza che ha voluto premiare i 16 mesi di "sacrifici" di questo eccelso ministro di Dio.


880827

27 Agosto 1788

In attesa dell'assemblea degli Stati generali Necker viene richiamato alla Direzione delle Finanze.


881231

Inverno 1788-1789

L'inverno si presenta eccezionalmente rigido. La Senna gela e rende impossibili i gia' precari rifornimenti destinati alla capitale. Manca la legna da ardere che normalmente giungeva a Parigi da Clamecy e da Morvan, per flottazione sulle acque del fiume. Anche il pescato di acqua dolce, che costituiva una risorsa alimentare non indifferente, viene a mancare.
Tutte le regioni settentrionali sono strette nella morsa del freddo; al passo di Calais l'acqua della Manica e' coperta di ghiaccio sino ad 8 chilometri dalla costa, rendendo impossibile la navigazione.
Secondo gli scienziati, in questi anni, perduravano ancora quei fenomeni meteo, indicati come "Piccola Glaciazione" che, iniziati verso la fine del 1500 verranno ad attenuarsi nei primi decenni del 1800. Qualche volta e' capitato che a Versailles, vino ed acqua gelassero nei bicchieri alla tavola del re.
A Parigi ed in altre grandi citta' si comincia a sentire gli effetti della carestia dovuta al cattivo raccolto del 1788. Migliaia di diseredati e di mendicanti si avviano verso i centri urbani dando origine ad una potenziale ed esplosiva massa di manovra. Migliaia di donne, prostitute professionali od occasionali, vanno ad ingrossare quelle che saranno definite le armate del piacere. Solo a Parigi ne verranno contate piu' di 20.000.
E' stato calcolato che l'approvvigionamento dei principali generi alimentari per Parigi, in tempi normali, ammontava annualmente a:

620.000Sacchi di farina
70.000Buoi
180.000Vacche
120.000Vitelli
360.000Montoni
35.000Maiali
700.000Ettolitri di vino

La base dell'alimentazione, sia nelle campagne che in citta', era il pane il cui consumo era assai superiore a quello di oggi: da 400 a 500 grammi al giorno pro-capite. A Parigi se ne consumavano 100.000 tonnellate l'anno.
In casi estremi ed in mancanza d'altro, alcuni poveri giungevano a consumare sino a 1500 grammi al giorno di pane di bassa qualita'.



HOMEPAGE CATALOGO <> INDICE INIZ.PAG. CONTINUA