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“Gli esami rappresentano un momento rituale, in cui può accadere di tutto. Segnano la transizione da un modo di essere ad un altro, un po’ come sposarsi o dare alla luce il primo figlio. Il panico dell’esame, in-sieme alla cena e alle altre curiose tradizioni della sera prima della laurea, mettono ulteriormente in luce il carattere rituale dell’esame. Gli esami non mettono alla prova soltanto la nostra perseveranza, le nostre capacità e le nostre conoscenze; mettono alla prova la nostra vocazione”.
James Hillman, Il Co-dice dell’Anima, Adelphi - 1996, pag. 138.

 

Il 7 maggio del 2001 è stato presentato il Piano Nazionale CONIFSN di Formazione dei Quadri operanti nel mondo dello Sport. Il piano elaborato dalla Scuola dello Sport del CONI in collaborazione con tutte le Federazioni ha visto il notevole contributo del Prof .Alberto Madella, esperto di metodologie sportive e didattiche, collaboratore negli ultimi anni della Federazione Italiana Pallacanestro per i corsi d'Allenatore e allenatore nazionale.
Il piano recepisce sia le indicazioni della Comunità Europea per la formazione degli operatori sportivi, sia la nuova caratterizzazione
giuridica delle organizzazioni sportive (Decreto Legge 242/99). Il nuovo sistema di formazione proposto si articola su cinque livelli, di cui quattro di responsabilità delle Federazioni e del CONI ed il quinto delle Università (cfr. tabella 1).
Il primo e secondo livello sono quelli di formazione iniziale degli operatori sportivi, condotti e progettati dalle Federazioni. Per allinearsi a questo nuovo contesto, finalizzato a superare "l'evidente inadeguatezza della risposta istituzionale del movimento sportivo in termini di formazione" il Consiglio Direttivo del CNA: Pozzati, Bucci (membri eletti), Messina (responsabile tecnico), Nani e Piccin su indicazione del Consiglio Federale, Corsolini per l'USAP, Mencattini (coordinatore) e Massacesi (segretario) ed in particolare la Commissione Tecnica del CNA, composta da Messina, Gebbia, Piccin, Nani, Di Lorenzo , Saibene, Biccardi e Madella, ha rivisto
l'organizzazione ed i contenuti tecnici e metodologici dei primi tre livelli dei corsi allenatore. Al
momento sono stati completamente rinnovati i corsi d'allievo allenatore. In tre incontri (Salsomagg
iore, Fermo e Reggio Calabria) le novità sono state presentate ai formatori provinciali dei corsi. Il primo corso, ad essere stato ampiamente rivisitato, è quello d'allievo allenatore, che è stato sdoppiato in un primo corso di tipo informativo denominato "Corso per Allievo A l l e n a t o re" ed in un secondo denominato "Corso per Allenatore di Base". Gli altri corsi, allenatore ed allenatore nazionale, saranno rivisti nel prossimo futuro, con lo scopo di creare una reale sinergia tra tutti i corsi.
Tabella 1: Caratteristiche dei livelli di formazione

 

Per partecipare al primo livello, non servono pre requisiti, ed alla fine del corso si ottiene la qualifica d'allievo a l l e n a t o re, che non consente di andare in panchina. Dopo questo primo corso si devono arbitrare 15 partite e part e c i p a re ad almeno trenta ore d'allenamento d'allenatori
della propria provincia, che avranno la funzione di superviso-ri/tutor. La certificazione dell'effettuazione degli arbitraggi e della visione degli allenamenti, consentirà l'iscrizione al corso Allenatore di Base, che si terrà a livello regio-nale o interprovinciale e sarà di tipo residenziale. Superato questo secondo livello si potrà andare in panchina per tutti i campionati giovanili e per quelli seniores fino alla C2 esclusa. Al momento, per entrambi questi primi due moduli, l'indicazione è quella di non superare i trenta partecipanti per corso. Per chi vorrà proseguire, dopo due anni il conseguimento della qualifica d'Allenatore di Base, e solo per chi sia stato in attività per due stagioni, sarà possibile iscriversi al corso Allenatore.
Obiettivo primario del corso per allievi allenatori e il poter rispondere alla domanda: Cos'è il gioco della pallacanestro. Il corso sarà periodico ed a carattere provinciale. In tutto sono previsti dieci moduli di 120 minuti ciascuno. Il sapere che dovrà caratterizzare un allievo allenatore deve comprend ere: il gioco, le regole, i fondamentali indi-viduali e i principali aspetti didattici. Il suo
saper fare dovrà consistere nel saper osserv a re e valutare le esercitazioni pratiche, saper scrivere disegnare la pallacanestro, ed il saper arbitrare .
I moduli sono: il gioco della pallacanestro; come si disegna la pallacanestro; come s'insegna - aspetti didattici; fondamentali individuali - il palleggio; fondamentali indivi-duali - il tiro ; Fondamentali individuali - il passaggio; fondamentali individuali - gioco senza palla e la difesa; valutazione; regolamento e tecnica arbitrale; pallacanestro gio-vanile.
Ogni modulo sarà caratterizzato da esercitazioni pratiche e, dove necessario, da una focalizzazione
degli aspetti arbitrali. Centrale sarà il lavoro sul campo, in quanto si ritiene indispensabile pro v a re sul proprio corpo quello che si vuole e si deve poi tra-smettere ad altri.
Il sapere dell'allenatore di base dovrà basarsi su: fondamentali nel gioco; collaborazio-ni; sistemi di gioco. Ovviamente, il tutto sia per gli aspetti offensivi, sia difensivi. Il saper fare su: progettare e mettere in pratica una progressione didattica; programmare un allenamento; preparare una partita.
I moduli che caratterizzeranno questo corso di secondo livello sono: 1 vs 1 attacco con palla; 1 vs 1 attacco senza palla; 1 vs 1 difesa sulla palla; 1 vs 1 difesa lontano dalla palla; collaborazioni attacco; collaborazioni difesa; transizione offensiva e difensiva; costruzione difesa di squadra individuale; costruzione attacco alla difesa individuale; costruzione attacco e difesa a zona.
In questo corso saranno presenti prove pratiche che i discenti dovranno sostenere, i classici tirocini.
I corsi per allenatore di base partiranno già dai prossimi mesi, quindi chi è interessato prendesse subito contatto con il CNA provinciale per ulteriori informazioni.
Fin qui l'informativa ed in attesa di comunicazioni ufficiali, permettetemi alcune brevi note di commento. Cambiare è sempre sintomo d'attenzione alla realtà, e sicuramente la rivisitazione
della filiera dei corsi per divenire allenatore di pallacanestro, era ormai una necessità. Questa
nuova organizzazione cerca evidentemente di salvare quanto di buono in questi anni era stato prodotto (vedicorsi CNAG del Settore Giovanile), di superare alcune contraddizioni del passato (corso per Istruttore di Settore Giovanile) e di raccogliere le indicazioni e suggerimenti provenienti
dal territorio (si pensi alla figura del supervisore tanto simile a quella del Tutor messa in cantiere
dall'ALAIP). Molte sono ancora le zone d'ombra da chiarire (si spera che le partite da arbitrare siano un reale momento di crescita dell'allenatore di base, e che, quindi, sia seguito opportunamente dagli organi territoriali CIA e non mandato allo sbaraglio; anche se questo sbaraglio molte volte sarà creato da allenatori o genitori). Quello, che a mio giudizio, si evidenzia è la prova che
un intero territorio dovrà sostenere. Il vero esame, la vera misura della propria vocazione, la dovrà superare un'intera provincia, sulla quale ricadono le responsabilità della riuscita di questi primi momenti formativi.
Solo là dove ogni componente della pallacanestro saprà lavorare bene per il suo ed in collaborazione con le altre, i corsi avranno successo.
Solo dove comitato provinciale FIP, formatori, allenatori, arbitri e dirigenti sapranno condividere
un comune obiettivo di crescita, che passa attraverso la migliore formazione possibile da
offrire, il ri-sultato sarà una nuova generazione d ' istruttori/allenatori realmente pronti ad insegnare la pallacanestro del terzo millennio.
Concludo con le parole di un maestro Zen, Deng Ming-Dao: "È questo il momento di imbarcarsi. I segni propizi sono al loro posto".
Che la forza sia con noi.

Raffaele Imbrogno