STORIA DI BAIA E LATINA

STORIA DI LATINA*

 

LATINA in Terra di Lavoro in diocesi di Cajazzo, 1 miglio distante da Dragone. E’ situata alle radici dei monti forse un tempo Saticolani, e comprende i seguenti casali: Contra, Castello, Casolla, Berti, Vicinato, e Mungioli. La distanza da Cajazzo è 9 miglia, da Napoli 30.

Tale terra, si dice, abbia la sua origine da una legione latina, perché in un frammento di antico marmo vi leggono queste due lettere L. L. Si crede, inoltre, che dove oggi si vede questa terra, vi fosse l’antica Compulteria. sebbene altri la vogliano nel territorio di Dragone. Altri ancora, affermano che essa abbia origine Saticola insieme con Baja, Statigliano, Rocc romana e Pietrarnolara.

Dal 1797 appartiene alla famiglia Sannito.

*Archivio Biblioteca Comunale di Caserta

 

Al centro della frazione di Latina sorge la Chiesa di San Lorenzo. Ma è da ricordare soprattutto l’antica Chiesa dell’Annunziata, recentemente restaurata, dove è da ammirare il soffitto superbamente decorato e rifinito in oro zecchino, sul cui portone d’ingresso spicca uno stemma in cui sono riportate le lettere “A. G. P.” (Ave Grazia Plena), ma soprattutto il misterioso richiamo alla Legione Latina con le due lettere “L.L.”.

 

 Per visitare la galleria fotografica vai sulle foto

   
Infine è da ricordare il Castello di Latina, discretamente conservato, anch’esso posto su un’altura, sulla cui torre centrale è ancora visibile l’ori­ginaria merlatura. Sullo stesso colle si trova il Santuario della Madonna delle Grazie, luogo di culto e meta di tradizionali pellegrinaggi.

L’unica traccia del periodo romano è un’iscrizione un tempo murata sulla facciata della chiesa di S. Sebastiano a Latina (oggi proprietà comunale,), attuai­niente l’iscrizione trovasi presso il museo campano di Capua. Essa, è dedi­cata ad Aulis Albinus, personaggio forse originario della zona che, dopo aver rivestito incarico equestre nell’esercito, era tornato in patria per ini­ziare la carriera municipale. Latina è menzionata nella bolla di S. Stefano di Caiazzo del 979.

 

STORIA DI BAIA*

BAIA o Baja. terra in provincia di Terra di Lavoro, in diocesi di Cajazzo, distante da Napoli 31 miglia, e 1 solo dalla terra di Latina. Essa è situata ad oriente delle radici del monte della Petrosa, ed a borea dei monti Saticolani, oggi detti Statigliano. Essa è anche nominata Baia prope Vulturnutn.

Gli eruditi affermano che questa terra come pure Latina, Statigliano. Roccaromana e Pietramolara, abbiano la loro origine dall’antica Saticola volendola al lato orientale del Monte Massico, oggi Monte Maggiore, volgarmente detto Maiolo o Maiulo, dove si unisce col Trebolano, e situata a mezzogiorno della terra di Statigliano e Roccaro,nafla, che si trovano in detti monti, dietro a quelli della stessa Latina, e di Baia.

Al di sotto di questa terra verso borea, fra la medesima e quelle di Raviscanina, si vedono gli avanzi di un antico ponte sul Volturno, che chiamiamo ponte di Baia. Detto fiume fa confine del territorio di Baia con quello di Santangelo, Raviscanina e di Alife. Il territorio di Baia confina pure con Pietramolara, Rocca romana e Statigliano, mediante gli elici di S. Pietro, ed il bosco montuoso di Latina, e per il vallone di Pontemurato sino al fiume. Il suo territorio è separato dal tenimento di Dragone.

Tommaso de Marzano successe al padre che possedeva Castra Dragonis. Bayarum. Furoni, Cose et Saxe. Orbano Auriglia, o Origlia, comprò Baia insieme con l’altra terra di Dragone dal Re Ladislao. Passò poi di nuovo alla famiglia Marzano. Nel 1457 Gio. Antonio Marzano duca di Sessa, rifiutò questa terra con Roccaromafla e Latina ad Altobello suo primogenito. Nel 1532 per ribellione Sigismondo Marzano dette le tre terre al Vescovo di Aversa, col patto de retrovendendo, e la vendita fu ratificata da Carlo V.

Passò poi, alla famiglia Francisco che la vendette a Lucrezia Arcamone. Quest’ultima la rifiutò al secondogenito Gio. Tommaso di Capua con Francolisi e Pietramolara nel 1546. Nel 1563 Andrea di Capua marchese di Francolisi successe a Gio. Tommaso in Baia, e Latina. Intorno al 1797 il territorio di Baia passò alla famiglia Sannito di Pietramolara, con titolo di baronia.

*Archivio Biblioteca Comunale di Caserta

I testi in questa pagina sono tratti dal libro FRAMMENTI DELLA NOSTRA STORIA

Home Page

landolfiantonio@tiscali.it