Bollettino di Informazione Astronomica dell’Associazione Lucana di
Astronomia
Solstizio
d’inverno 2003
http://web.tiscali.it/alaweb e-mail: ala@memex.it – stella@basilicatanet.it
In questo numero: 14 gennaio 2004, inaugurazione del
telescopio Il bilancio delle attività del 2003 Le iniziative del 2004 promosse dall’U.A.I. |
La Torre delle Stelle si è dotata di uno strumento dalle
caratteristiche eccezionali: un telescopio di 30 cm di apertura
in configurazione Ritchey-Chretien con motorizzazione su entrambi gli assi e
con computer di puntamento attivo.
Lo strumento è stato progettato e costruito in Lucania da Franco
Toscano.
Il prossimo 14 gennaio, lo strumento sarà inaugurato alle
ore 20.30 presso la Torre Guevara. Precederà l’evento una conversazione tra
Francesco Lelj Garolla Di Bard, Rettore dell’Università di Basilicata, Franco
Giovannelli, ricercatore del C.N.R., Giulio Auriemma,
ordinario di Fisica Sperimentale all’Università di Basilicata, Giuseppe Bianco,
Direttore del Centro di Geodesia Spaziale di Matera.
L’avvio sarà dato alle 18.00 presso la sala convegni del
Museo Provinciale dal presidente dell’A.L.A. Massimo Bottesini e concluderà il Presidente della Provincia di Potenza Vito
Santarsiero.
Il 2003 è stato un anno molto interessante per i fenomeni
celesti che si sono verificati; il transito di Mercurio sul Sole e
l’opposizione di Marte per citare gli eventi più importanti. La nostra
associazione ha seguito e divulgato al pubblico questi eventi riscontrando un
interesse crescente; interesse dato anche dalla notevole pubblicità fatta dai
mass media.
Per permettere al pubblico di usufruire della Torre, di
assistere e partecipare alle lezioni ed alle attività osservative, abbiamo
deciso di aprire tutti i lunedi dalle 19.00 alle 21.00.
La Torre Guevara, la Torre delle Stelle, è stata visitata da
un numero sempre crescente di persone e molte scolaresche hanno assistito alle
lezioni al planetario tenute dai soci.
In dicembre è anche arrivato (finalmente!) il telescopio che
completerà la dotazione strumentale della Torre, ma per l’entrata in funzione
si dovrà aspettare l’inaugurazione ufficiale che si
terra entro gennaio 2004.
Un sentito ringraziamento da parte dell’Associazione va al
presidente della Provincia, Vito Santarsiero, che ha fortemente voluto fare
della Torre Guevara un centro di divulgazione scientifica.
Le iniziative del 2003:
8 febbraio
"La notte dei giganti" Osservazione
di Giove, Saturno, la Luna, Orione e le altre grandi costellazioni invernali.
6 marzo
"Il lato oscuro dell'Universo" Conferenza di
G.Auriemma
16 marzo
"XIII Giornata
Mondiale dei Planetari" Visita e lezioni sul cielo primaverile.
7 maggio
"Transito di
Mercurio sul Sole"
8 luglio
"La geometria e l'orientamento delle piramidi
d'Egitto"
Presentazione del saggio di Vito Rosa
26-27 luglio
"Viaggio al centro della Galassia"
Monte Volturino, Piano Imperatore.
Star party dedicato all'osservazione del cielo estivo
28 agosto
“ La grande opposizione di Marte”
7 settembre
“L'osservazione di Marte alla minima distanza”
Osservazione e proiezione del pianeta su schermo gigante
8-9 novembre
"La notte della Luna rossa"
Osservazione dell'eclisse totale di Luna
dal 17/11 al 8/12
“Corso base di astronomia”
Le scolaresche che hanno visitato la Torre ed assistito alle
lezioni al planetario:
21/3 -
Scuola Media “Domenico Savio” POTENZA
25/3 - Scuola Media “Luigi La Vista” POTENZA
1/4 - Scuola Media “Luigi La Vista” POTENZA
15/4 - Scuola Media “Luigi La Vista” POTENZA
classi
3aE, 3aD, 2aD, 1aC
7/5 - Scuola Media “ F. Torraca” POTENZA classe 1aC
- Liceo Scientifico “G. Galilei” POTENZA
casse 5aG
- I.P.I.A.S. “G.
Giorgi” POTENZA
16/5 - Istituto Comprensivo “G. Carducci”
Avigliano
19/5 - Istituto Comprensivo “ T. Claps”
Lagopesole
11/11 -
Scuola Elementare “Poggio tre Galli” POTENZA
classi
5aE, 5aB
21/11 -
Liceo Classico POTENZA classe 3aC
17/12 -
I.T.C. “L. da Vinci” POTENZA classe 4aB
20/12 -
A.P.O.F. obbligo formativo
Spesso l’idea che abbiamo degli scienziati è quella di
persone austere, poco inclini allo scherzo, sempre persi con la mente nelle loro
speculazioni. Ma non è così: lo scienziato di cui
parleremo tra poco, oltre ad aver scritto pagine che rappresentano le pietre
miliari della cosmologia e della fisica nucleare, era anche una persona
simpatica e dedita allo scherzo, doti che molto spesso servono a far digerire
una materia ostica come la cosmologia.
Georgij Antonovich Gamow nasce ad Odessa, sul Mar Nero, nel
1904 da genitori insegnanti. La madre viene a mancare quando il piccolo Geo ha
nove anni, e sarà il padre a occuparsi interamente della
sua educazione avviandolo alla musica e alle scienze.
Gamow era molto affascinato dall’astronomia, per il suo 13° compleanno il padre gli regalò un telescopio con cui studiò
pazientemente le stelle.
L'avventura di Gamow nel mondo della fisica comincia nel
1923 all'Università di Leningrado dove si laurea nel 1928. Qui ha la fortuna di
avere come guida Alexander Friedmann e quindi di veder nascere e sviluppare la
cosmologia direttamente dal suo fondatore. Tuttavia,
quando nel 1925 il maestro muore, Gamow abbandona la cosmologia per dedicarsi
alla meccanica quantistica. E con eccellenti
risultati.
Durante un viaggio in Europa conosce Born, Rutherford e Bohr
e risolve, grazie a una brillante intuizione
sull'effetto tunnel, il problema del decadimento alfa, fenomeno
sperimentalmente osservato ma mai spiegato teoricamente.
Di ritorno in patria viene accolto
con grande calore e ammirazione e già considerato uno dei grandi esperti della
meccanica quantistica nonostante la sua giovane età, appena ventiquattro anni!
All'inizio degli anni 1930 la durezza del regime staliniano,
che non lasciava libertà di ricerca e bloccava gli studiosi entro i confini
nazionali, convince Gamow ad abbandonare la patria insieme alla giovane moglie
Lyubov Vokhminzeva, sposata nel 1931. Per due volte tenta senza successo
l'impresa, prima cercando di attraversare su un canotto il tratto di mare che
separa la Crimea dalla Turchia, poi cercando di passare il freddo confine
norvegese.
Ma i fallimenti non lo scoraggiano e la fortuna lo aiuta allorquando
il governo sovietico lo delega al Congresso Solvay
sulla fisica nucleare che si sarebbe tenuto a Bruxelles. È l'occasione giusta.
Gamow, con la moglie spacciata per indispensabile segretaria grazie a un disguido della burocrazia sovietica, nel 1933 abbandona
la patria in cui non farà più ritorno.
Il "traditore e criminale di stato" George Gamow
approda in Europa dove rimane per un anno, poi accetta l'invito della George
Washington University al di là dell'Atlantico, dove
risiederà per circa quindici anni. In questo ambiente
enuncia insieme a Teller la regola di selezione (oggi detta di Gamow-Teller)
per il decadimento beta, e insieme a importanti collaboratori, tra i quali il
premio Nobel Hans Bethe, getta le basi per la comprensione dei fenomeni
nucleari all'interno delle stelle.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale Gamow lavora alla
Divisione Alti Esplosivi della Marina Usa. Approderà a
Los Alamos soltanto a guerra terminata, nel 1948. Questo non deve sorprendere
più di tanto: nonostante fosse un esperto della teoria del nucleo atomico, Geo
rimaneva pur sempre un russo, e per di più amante della conversazione!
Comunque i lavori teorici che portano alla
costruzione della prima bomba H portano anche la sua firma. Nel periodo
compreso tra la fine degli anni 1940 e gli inizi degli anni 1950 Gamow propone la teoria sua più fortunata e famosa, ossia la
teoria del Big Bang (caldo).
Il punto di partenza di questo lavoro di Geo è stato senza
dubbio l'idea di universo in espansione nata dal
vecchio maestro Friedmann, arricchita però da felici intuizioni di fisica
nucleare. Nel lavoro intitolato "Space, the Big Ball of Fire" Gamow
presenta la sua straordinaria teoria, che poi il celebre cosmologo Fred Hoyle
ribattezzerà alquanto sarcasticamente Big Bang. Uno dei grandi successi della
teoria di Gamow è stata la previsione dell'esistenza della radiazione di fondo cosmica, poi effettivamente scoperta nel 1965 da
Penzias e Wilson.
Anche in occasione di ricerche così importanti Geo non
perdeva mai la sua vena umoristica e in un lavoro del 1948 fatto con l'allievo
Ralph Alpher, sempre sul Big Bang, convinse l'amico Bethe, di
fatto non molto esperto di cosmologia, a firmare il lavoro in modo che
esso potesse essere presentato alla comunità scientifica come teoria αβγ
(Alpher Bethe Gamow).
Nel 1954 la curiosità di Gamow si dirige verso la biologia.
Dopo aver letto un lavoro del biologo americano James Watson e del chimico
inglese Francis Crick nel quale si presentava il corretto modello della
molecola del DNA, Gamow propone un'importante teoria su come l'informazione
genetica possa organizzarsi per creare la sequenza dei
venti aminoacidi che formano le proteine. In onore al suo proverbiale umorismo,
Geo presenta la sua teoria in un articolo firmato G. Gamow e C.G.H Tompkins!
(da notare la finezza: le lettere c, g, e h sono le lettere che corrispondono
alle costanti universali velocità della luce, costante di gravitazione
universale e costante di Planck). Tuttavia questo lavoro viene
alla luce con la sola firma di Gamow, perché i curatori della rivista
nella quale sarebbe dovuto apparire non apprezzarono lo scherzo.
Grazie all'entusiasmo che circolava nella comunità
scientifica in seguito alle sue idee, Gamow fonda successivamente
l'RNA Tie Club, un gruppo di venti scienziati (uno per ogni aminoacido) dediti
allo studio e alla diffusione di lavori sul problema della codifica del
patrimonio genetico, le cui periodiche riunioni non disdegnano vino, birra e
vodka.
La vena brillante di Geo si spegne il 19 agosto del 1968 nel
Colorado, dove si era trasferito nel 1956. Un edificio
del locale campus universitario porta oggi il suo nome.
Nonostante molte delle sue teorie si siano rilevate inesatte
o quanto meno suscettibili di profonde revisioni,
Gamow rimane una delle menti più fertili e versatili del panorama scientifico
dell'ultimo secolo nonché, senza dubbio, una delle più divertenti.
Non bisogna essere seri ed austeri per fare della scienza e
tantomeno per divulgarla. Geo docet!
26-28
Marzo – “Le Notti Galileiane”
Serate osservative pubbliche – Un viaggio alla scoperta del Sistema
Solare, ripercorrendo le tappe dello scienziato pisano: osservazione della Luna, dei giganti Giove e
Saturno, dei pianeti interni Mercurio e Venere, e degli oggetti più
spettacolari del profondo cielo. Organizzato da numerose Associazioni in tutta
Italia e in diretta via Internet.
4 Maggio – “La Notte della Luna Rossa”
Serata osservativa pubblica nazionale in occasione dell’eclisse totale
di Luna visibile nella prima parte della notte.
21 Maggio – “La Luna nasconde Venere”
Il pianeta
più brillante della volta celeste viene occultato dal
nostro satellite naturale. Osservazione diurna per le scuole.
8 Giugno – “Venere eclissa il Sole”
Manifestazione pubblica
in occasione del transito di Venere sul Sole, uno dei fenomeni più rari
e spettacolari in natura
18-20 Giugno – “Sotto il Cielo del Pollino”
La seconda edizione
dello Star Party nazionale nel territorio del Parco del Pollino (il “Cerro
Paranal” d’Italia) – San Severino Lucano (POTENZA)
10-15 Agosto – “Le Notti delle Stelle”
Iniziativa
europea di divulgazione astronomica durante la quale le Associazioni potranno
programmare opportunamente una o più serate dedicate all’osservazione delle
Perseidi e delle gemme più belle del cielo estivo.
Osservare l'universo per
mezzo delle onde radio è una esperienza molto diversa
rispetto all'osservazione visuale. Esistono molte stelle, pulsar, galassie,
satelliti e pianeti che emettono onde radio e che possiamo ricevere dalla Terra
con mezzi più o meno artigianali.
Persino le meteore che entrano nell'atmosfera terrestre possono essere
facilmente rilevate e contraddistinte per mezzo delle onde radio.
Riuscire a captare
questi segnali, talvolta deboli nel caso di galassie e stelle lontane o
talvolta assordanti come nel caso del Sole, significa carpire una forma non
visibile dell'universo la cui manifestazione e' il suono.
Osservando per la prima
volta in visuale, per quanto affascinante e incredibile, ci si aspetta comunque di "vedere" oggetti di cui conosciamo già
la forma e che un po' immaginiamo. Pur essendo una esperienza
unica, ascoltare l'universo per la prima volta e' invece qualcosa di
inaspettato e di profondamente diverso, visto che non e' possibile immaginarsi
in anticipo la "forma sonora" di una stella o di una galassia...!
Ma
esattamente cosa occorre per ascoltare l’universo?
Sicuramente
un radiotelescopio professionale o amatoriale, un sistema che consente di
captare le onde radio emesse da corpi lontani. Volendo ridurre al
minimo indispensabile la sua definizione, possiamo affermare che il
radiotelescopio e' formato essenzialmente due elementi principali: una antenna e un ricevitore.
Normalmente e' presente anche un computer il cui compito e' quello di
analizzare il segnale rilevato per trasformarlo in dati molto
più comprensibili.
Per quanto riguarda la
ricezione potranno essere utilizzate radio multibanda, gli scanner, i
ricevitori professionali o circuiti radio ed elementi appositamente
autocostruiti.
L'antenna radio e'
paragonabile allo specchio primario di un telescopio e la sua forma e
dimensione deve essere appositamente calcolata in
funzione della frequenza di ascolto che si intende utilizzare. Esistono tanti
tipi di antenna, diverse per forma, dimensioni,
tipologia di costruzione ed efficacia e alcune di esse sono veramente facili da
costruire.
Come in tutte le cose ci
sono i PRO e i CONTRO che possono essere sintetizzati in sei punti:
Vantaggi:
Svantaggi:
Aggiungo che anche la
Luna, le tempeste di Giove e le meteore che entrano in contatto con la Terra
sono tra gli oggetti più facilmente rilevabili, per darvi un'idea più precisa
sulla potenza dei segnali, considerate che il Sole emette onde radio
quantificabili in 1milione di Janskys (questa e' l'unita' di misura delle
tempeste elettromagnetiche), mentre Cassiopea ne emette
quasi 5000, per arrivare ai 44 Janskys del quasar 3C 295.
Ma entriamo nel dettaglio
del nostro progetto…
Lo scopo di questo
progetto e' quello di rilevare l'eco delle meteore che entrano nella nostra
atmosfera per mezzo delle onde radio. Un apposito
sistema di analisi basato su un PC ci permetterà di individuare e registrare le
caratteristiche del fenomeno.
Per ricevere il
"rimbalzo" e' necessario sintonizzarsi sulla frequenza nota di un
lontano trasmettitore radio o TV, non captabile nella nostra zona a causa della
curvatura terrestre (o perché separato da una montagna).
Il passaggio di una meteora permetterà alle onde radio di
rimbalzare nella nostra area di ascolto (come visibile
nello schema qui sopra)
Un rimbalzo radio si manifesta con
l'improvvisa apparizione di segnali (musica, voci, fischi o aumento di rumore)
che emergono dal classico rumore di fondo della radio non sintonizzata. I
segnali dureranno per il solo tempo di rimbalzo per poi scomparire.
Una volta captato dal nostro ricevitore,il segnale
dovrà essere immediatamente analizzato
dal computer che ci fornirà dati più precisi sulla natura dell’evento (questo
perché anche il semplice passaggio di un aereo causa un evento molto simile);
successivamente se il segnale captato risulterà estraneo alle “attività umane”
verrà classificato e nuovamente analizzato per delineare più precisamente la
sua struttura interna (intensità, durata,ecc…).
Questo progetto è attualmente in
fase di realizzazione dai soci della sezione osservativa Alessandro Sarli e Emilio Lapenna dell’A.L.A.
La sede dell’Associazione presso la Torre Guevara è aperta
tutti i lunedi dalle 19.00 alle 21.00.
La campagna di tesseramento per il 2004 è già partita; si invitano tutti i soci a rinnovare l’adesione. Le quote
rimangono invariate e sono: 30€ per gli adulti lavoratori e 5€ per gli studenti
ed i minorenni. La tessera di quest’anno porterà su un lato una splendida foto della Nebulosa Anello (M57) ripresa dal nostro Lorenzo
Siciliano.
Sidera
è il bollettino trimestrale di informazione
astronomica dell’Associazione Lucana di Astronomia.
A questo numero, hanno
collaborato:
Ivan Lacerra, Emilio Lapenna, Alessandro Sarli per i testi e Gerardo Caputi per la stampa.
Sono graditi i vostri interventi.
Il prossimo numero per l’equinozio di primavera.