Sidera

Bollettino di Informazione Astronomica dell’Associazione Lucana di Astronomia  Equinozio di Primavera 2002_______________________________

 

 

 

EDITORIALE

La Sacralità dell’Epoca

dell’equinozio di Primavera

Equinozio di primavera: la luce è a metà del suo percorso tra il punto più basso e quello più alto, nel ciclo delle stagioni a cui l’uomo è stato da sempre legato.

Questo legame così forte era direttamente collegato alla coltivazione agricola, quindi a ciò che essa rappresentava: il cibo.

Il presupposto stesso della vita!

Avvertire dentro sé stessi la ciclicità delle stagioni vuol dire sentire dentro sé stessi il senso della vita e quindi la sacralità di esso.

Scrutare e comprendere questo senso significa superare la mera materialità dell’atto del nutrirsi, per incedere in un mondo diverso, dove l’uomo distingue sé stesso dagli altri animali che fanno parte della Natura imparando a nutrire il proprio Spirito, dove il Simbolo acquista dignità vera di realtà, dove l’apparenza e la realtà scambiano i ruoli che la fisicità del mondo ha loro assegnato.

Profondamente nelle loro fibre, questo avvertivano gli uomini che abitavano nelle terre tra il Tigri e l’Eufrate oppure nella terra dei Faraoni, fecondata dalle acque del Nilo con la immutabile ciclicità divina delle stagioni.

Il contrasto tra la sterilità della terra riarsa e la fertilità della stessa terra dopo l’azione fecondatrice del Fiume era evidente ed evidentemente legato alla ciclicità delle stagioni.

Questo sostanziava e dava spessore fisico alla dimensione sacra di questa ciclicità.

Nella Bibbia (Ecclesiaste 3,1) è detto:

”Ogni cosa ha il suo momento

ed ogni faccenda ha il suo tempo

sotto il cielo…”

*

L’uomo moderno ha costruito per sé un ambiente artificiale: in esso egli si sente al riparo dalle incertezze della vita, e riceve da ciò sicurezza.

Questo è cosa buona.

L’ambiente artificiale, però, interrompe il contatto dell’uomo con la percezione della ciclicità delle stagioni, del respiro della Natura; egli ha costruito per sé un ambiente artificiale, ma la Terra continua a girare attorno all’astro del giorno con il ritmo di sempre.

L’uomo quindi non avverte più il ritmo della Terra su cui ha costruito il suo ambiente artificiale: egli riceve il suo senso di sicurezza da una situazione che in realtà non ha nulla di intrinsecamente sicuro.

Questo non è cosa buona.

Se l’uomo moderno riuscirà a godere di questo suo costruito senso di sicurezza, nella consapevolezza del respiro della Natura di cui fa parte, allora avrà fatto un vero passo avanti nella coscienza di sé e del suo habitat, ed il suo bisogno di sicurezza non sembrerà più così inevitabile.

*

Nel Ciclo delle Stagioni l’epoca dell’Equinozio di Primavera riveste un grande significato simbolico. Astronomicamente segna l’intersezione dell’equatore celeste con l’eclittica, del piano di rotazione della Terra con il piano della sua rivoluzione attorno al Sole.

E’ il momento in cui un ciclo finisce ed un altro inizia.

Al Solstizio d’Inverno, nell’istante di massima durata delle tenebre, qualcosa era stato sottilmente avvertito: il processo contrario iniziava e, pian piano, la luce ricominciava ad erodere la loro grandezza e protervia!

Ora, tutto è chiaro: quel processo allora appena percepito nella sua dimensione embrionale è in pieno sviluppo. Ora il Dì si commisura con la Notte.

Da qui si incomincia a contare i giorni del nuovo anno.

Quell’embrione che al Solstizio era soltanto una promettente speranza, è ora nel pieno della propria maturità e, con la spinta potente del risveglio primaverile, preannuncia il rigoglioso beneficio di bionde messi abbondanti!

Il ciclo infatti continua, a mano a mano che la Terra prosegue nella sua orbita attraversandone i punti nodali, ed è proprio la intima consapevolezza di questo che permette all’uomo di sentirsi parte della Natura.

M. Bottesini

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Prosegue L’Attività Di Divulgazione Delle Scienze Astronomiche …

 

Gli incontri di astronomia con i ragazzi della scuola media.

Uno degli scopi della nostra associazione, a cui gioiosamente vengono profuse le nostre energie, è quello di diffondere, presso i ragazzi, le basilari e fondamentali conoscenze nel campo della astronomia.

La colpevole condizione di oblio da parte della programmazione scolastica ci fa sentire questo compito come un imperativo categorico: siamo infatti convinti che qualsiasi piccolo passo sulla via della conoscenza delle scienze astronomiche, sia a causa del proprio intrinseco fascino, sia per i forti stimoli che induce, ad intraprendere indispensabili incursioni nei limitrofi campi dello scibile (l’indagare il cielo stellato spinge con forza a curiosare più a fondo nella geometria, fisica, matematica, storia, letteratura, arti figurative, filosofia, musica, … certamente chiunque di voi potrà aggiungere qualcosa all’elenco.

Dedicare i nostri sforzi a cercare di spingere il maggior numero di ragazzi sulla via della curiosità per queste cose mi sembra allora certamente che valga la pena d’esser fatto.

Quest’anno in due scuole diverse abbiamo potuto concretizzare questi incontri: la Scuola Media “Domenico Savio” di Potenza e l’Istituto Comprensivo “T. Claps” di Lagopesole.

In questi due casi i nostri intenti si sono proficuamente incontrati con la volontà dei Presidi e dei Docenti di profondere, a loro volta, le necessarie energie.

 

… a  Potenza

Alla “Domenico Savio”, il nostro Ivan Lacerra ha dedicato con grande capacità ed efficacia il proprio (poco) tempo libero a far percorrere ad un centinaio di vivaci ragazzi delle terze classi le affascinanti, anche se a volte impervie, strade della storia dello sviluppo delle conoscenze astronomiche da parte dell’uomo, dai primi approcci nelle terre tra i due Fiumi fino alle esplorazioni dello spazio degli ultimi tempi.

La collaborazione, sia organizzativa che didattica, della Prof.ssa Carola Del Pizzo è stata, bisogna dirlo, generosissima e determinante: la sua caparbietà ed il suo entusiasmo sono oltremodo contagiosi! (ci tengo a sottolineare che Carola Del Pizzo è socia dell’A.L.A.).

Il mio desiderio ed auspicio è, naturalmente, che questo proficuo incontro tra noi e le scuole possa, in futuro,  moltiplicarsi.

Lascio ora la parola al nostro vice-presidente Vito Rosa per alcune sue considerazioni sull’argomento, con particolare riferimento alla esperienza di Lagopesole.

M.A.Bottesini

                  

… a Lagopesole

 “…in conclusione, credo che se la scienza è una forza potente, capace di mettere in discussione la nostra stessa sopravvivenza, una cultura democratica debba cercare di appropriarsi di questa forza, chiedendo un maggiore accesso ad essa, attraverso una maggiore diffusione della cultura scientifica, istituzioni accademiche indipendenti ed un sistema informativo imparziale.”

Con questa considerazione, certamente condivisibile, il prof. Giulio Auriemma ha concluso la sua prolusione in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2001-2002 dell’Università degli Studi della Basilicata.

L’educazione scientifica, infatti, dovrebbe essere considerata assolutamente prioritaria nelle scuole di ogni ordine e grado.

Purtroppo non è così.

Nelle nostre scuole, per esempio, l’insegnamento dell’astronomia è considerato meramente sussidiario, tanto che l’attuale Ministro della Pubblica Istruzione ha proposto addirittura l’abolizione di questa disciplina nei licei classici.

Intanto nelle televisioni, private e pubbliche, e sui periodici di larga diffusione imperversano maghi, astrologi, veggenti, esorcisti ed imbroglioni di ogni tipo, talvolta accolti e riveriti come se fossero portatori di verità assolute.

E, dulcis in fundo, a confondere le idee dei lettori e dei telespettatori contribuiscono anche le bislacche e sconclusionate argomentazioni di un canuto professore siciliano, ospite fisso da anni di una popolare trasmissione televisiva domenicale.

In questo desolante panorama non è facile imbattersi in dirigenti scolastici capaci di farsi carico del superamento di questa anomala situazione. Non è facile trovare docenti che si rendano conto della necessità che dalla scuola escano giovani abituati ad interpretare razionalmente i fenomeni della natura e, di conseguenza, “vaccinati” contro le assurde credenze che affondano le radici nei secoli bui della storia dell’umanità.

Da questo punto di vista un corretto approccio all’astronomia, oltre a far conoscere le meraviglie del cielo stellato e le leggi che governano l’universo, serve soprattutto ad abituare i giovani a guardare la vita con disincanto.

Basti pensare al fatto che solo la pura e semplice visione degli oggetti celesti è di gran lunga più affascinante ed appagante di qualsiasi altra visione fantastica, dettata da strane e fantasiose teorie.

Non c’è dubbio che, per queste ragioni, l’insegnamento dell’astronomia, insieme a quello delle altre discipline scientifiche, risulta essere altamente formativo.

Per il secondo anno consecutivo, grazie alla sensibilità ed alla lungimiranza del prof. Giuseppe Coviello, preside della Scuola Media “T. Claps” di Lagopesole, alla disponibilità del corpo insegnante ed alle capacità della professoressa M. Carmela Penna, la nostra Associazione ha organizzato un corso di astronomia per i ragazzi delle terze classi, aperto anche ai cittadini estranei alla scuola.

Il corso è stato inaugurato nella sala convegni del castello federiciano il 30 gennaio scorso con una magnifica conferenza del nostro amico prof. Giulio Auriemma sul tema della costituzione della materia.

In questa occasione, caratterizzata dalla presenza di un pubblico numeroso ed attento, ha portato il suo saluto anche il sindaco di Avigliano dott. Domenico Tripaldi.

Gli incontri hanno avuto ed avranno come tema di discussione, la fisica terrestre, il calcolo delle distanze astronomiche, l’origine del sistema solare, l’evoluzione delle stelle e la cosmologia.

Sono previste anche serate osservative nel piazzale del castello federiciano di Lagopesole.

Insomma, facciamo del nostro meglio per dare un contributo alla formazione degli studenti e di quanti hanno scelto di seguire il nostro corso. E quello che facciamo, lo facciamo senza spocchia, cercando di mettere a disposizione della comunità le nostre conoscenze, le nostre idee, la nostra esperienza e, soprattutto, la nostra passione per le “cose del cielo”.

L’ interesse con il quale le nostre numerose iniziative vengono sempre seguite, ci gratifica e, al tempo stesso, ci stimola ad approfondire le nostre conoscenze per rispondere adeguatamente alle numerose richieste che ci giungono da molte località della nostra provincia, per iniziativa di associazioni culturali e di singoli cittadini.

In un’epoca come la nostra, caratterizzata da un tumultuoso sviluppo tecnologico da un lato e, paradossalmente, dal ritorno di interesse per la magia, l’occultismo, l’astrologia ed altre scemenze dall’altro, è più che mai attuale il pensiero del grande Galileo:

” compito della scienza non è aprire una porta all’infinito sapere, ma porre una barriera all’infinita ignoranza”.

Vito C. Rosa

 

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Immagini Astronomiche

Con La Web-Cam

 

Quanti di noi non hanno provato le cocenti delusioni dei tentativi di disegni o foto astronomiche? Per disegnare e fotografare bisogna possedere talento e tecnica, per usare la web-cam, però,  solo un po’ di pazienza.

Un vantaggio della web-cam è sicuramente la esiguità della spesa: il dispositivo di acquisizione, compreso il raccordo per il collegamento all’oculare non costa più di € 75-100.

Le web-cam più adatte sono quelle che hanno l’obiettivo smontabile, per poter effettuare le riprese al fuoco diretto (ad esempio la Philips Vesta Pro, ormai non più in produzione, o la ToUcam Pro, sempre della Philips).

Cos’altro serve?

- il telescopio, possibilmente motorizzato (è possibile fare riprese anche senza motore orario, anche se non è cosa proprio semplice!)

- una lente di Barlow od altro sistema di allungamento della focale, per riprese a grande dettaglio

- un ottimo seeing (non si fanno riprese planetarie o ad alta risoluzione senza l’atmosfera stabile).

Non bisogna spendere altro, i programmi per l’acquisizione e l’elaborazione delle immagini, infatti, sono per lo più gratuiti e scaricabili da Internet.

A questo punto siamo pronti. Svitate l’obiettivo della webcam, montate al suo posto l’apposito adattatore (se non ce l’avete utilizzate il contenitore di un rullino da 35mm opportunamente forato e attaccato con nastro adesivo), mettetelo al posto dell’oculare con o senza barlow (a seconda che vogliate operare al fuoco diretto o no), collegate la webcam al computer e lanciate il programma di acquisizione fornito con la webcam.

METTETE BENE A FUOCO e poi acquisite filmati di 10 - 20 secondi.

Acquisitene almeno 4 o 5, operando con risoluzioni di 352x288 o 640x480 e regolando tempo di esposizione e frequenza di quadro a seconda del soggetto ripreso. Ad esempio sulla Luna conviene usare l’esposizione automatica e frequenze di quadro di 5 fotogrammi al secondo (fps), su Giove 1/25 sec e sempre 5 fps. Queste non sono regole fisse, ciascun soggetto astronomico ha il suo miglior compromesso, da ricercare per tentativi.

ATTENZIONE! I filmati acquisiti sono molto “pesanti”. In genere 20 secondi di acquisizione sono pari a circa 200 Mb operando a 640x480 e 5 fps. E’ molto facile riempire il disco fisso!

La fase di ripresa a questo punto è terminata e possiamo iniziare la fase più complicata e lunga delle elaborazioni di quanto abbiamo “fotografato”.

La prima cosa da fare è scegliere, tra le centinaia che abbiamo ripreso, le immagini migliori, quelle meno distorte. In genere avremo a che fare con circa 700 - 800 immagini da esaminare complessivamente, da cui ne ricaveremo circa 100 - 200 accettabili. Fare tutto ciò è possibile usando un programma di editazione dei filmati come AviEdit.

Dopo aver scelto i fotogrammi migliori bisogna sommarli e ricavarne la media: in questo modo otterremo un’immagine molto meno granulosa della singola ripresa e qualitativamente migliore e più ricca di informazioni, sulla quale si potranno fare tutte quelle elaborazioni che ci consentiranno di migliorare la visibilità dei dettagli.

Tutto questo si può fare con programmi come Astrostack o Iris, reperibili su Internet (per gli indirizzi vedi alla fine dell’articolo).

La fase di elaborazione sarà oggetto di un prossimo articolo.

Come avete visto, lavorare con questo strumento è facile ed economico.

E’ possibile però ottenere, sulle immagini planetarie, ottimi risultati e grandi soddisfazioni.

Il dispositivo di acquisizione delle immagini di una web-cam può essere o un CMOS o un CCD (più economico, però, di quelli delle camere dedicate, che possono costare diversi milioni). Il CCD è preferibile perché con esso si può arrivare a riprendere oggetti di magnitudine 7-8.

Le due immagini che seguono mostrano il risultato ottenibile con questa tecnica usando un 20 cm, una barlow 2x di media qualità in una serata di seeing discreto e mediando solo 20 fotogrammi.

 

Si può notare come il programma di elaborazione di immagini abbia “ripulito” i frame da evidenti tracce di polvere depositate sulla web-cam.

Ovviamente, migliore la qualità dell’acquisizione, migliore l’immagine finale. Bisognerà quindi verificare che le ottiche del telescopio siano ben allineate, acquisire con un buon seeing e tenere pulita la superficie del CCD della web-cam.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

frame grezzo di Giove da un filmato di 10 secondi.

immagine di Giove ottenuta elaborando 20 frame

scelti da un filmato di 10 secondi

 

Ecco qualche indirizzo utile:

www.astrocam.org

www.astrabio.demon.co.uk/QCUIAG

Aviedit si trova qui

www.am-soft.ru

Astrostack invece

utopia.knoware.nl/users/rjstek/index.htm

ed Iris

www.astrosurf.com/buil/us/iris/iris.htm

 

Nel prossimo numero di Sidera  approfondiremo l’argomento parlando delle tecniche di elaborazione delle immagini.

Ivan Lacerra

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Il Mito Di Orione

Tra le più splendenti costellazioni del cielo, Orione é quella che meglio rappresenta la figura di un uomo.

Questi è raffigurato mentre affronta la carica del toro, rappresentato nella costellazione confinante, sebbene nella mitologia greca non vi sia riscontro del combattimento.

L’origine di questa costellazione risale ai Sumeri, che l'associarono al loro grande eroe Gilgamesh, che combatteva contro il toro. Essi chiamavano la costellazione "URU AN-NA" (luce del cielo) e quella del toro "GUD AN-NA" (toro del cielo).

La mitologia greca narra che l'eroe era figlio di Poseidone, dio del mare, ed Euriale, figlia del re di Creta Minosse; egli ebbe in dono dal padre il potere di camminare sulle acque.

Una notte, sull'isola di Chio, si diede a corteggiare Merope, figlia del re Enopione, tentando di usare violenza su di lei. Questo suscitò l'ira di Enopione, che lo fece accecare e bandire dall'isola. Costretto così ad allontanarsi, si diresse verso l'isola di Lemno dove Efesto, impietosito dalla sua cecità, lo affidò alla guida di Cedalione, che lo condusse verso est, da dove sorgeva il sole. Lì, secondo quanto rivelato dall'oracolo, Orione riebbe la vista.

Sembra che Orione fosse legato alle Pleiadi (rappresentate dall'omonimo ammasso nel Toro), le sette figlie di Atlante e Pleione, delle quali si innamorò e perseguitò. Secondo altri, oggetto del suo amore non erano tanto le sette sorelle, quanto la stessa madre.

Zeus, allora, decise di consegnare all'immortalità dei cieli l'intera vicenda, collocando in aree adiacenti tutti questi personaggi. Orione trovò la morte a causa di uno scorpione. Su questo episodio esistono diverse versioni; secondo una di esse, l'eroe osò offendere Artemide, dea della caccia, affermando di essere in grado di uccidere qualsiasi animale della Terra.

Quest'ultima, indignata, generò uno scorpione che lo punse a morte. Entrambi furono poi portati in cielo, ma collocati in punti opposti affinché il velenoso animale non potesse più insidiare il grande cacciatore.

Le stelle Betelgeuse e Bellatrix segnano le spalle di Orione; nel mezzo è posta la cintura, formata dalle stelle Alnitak, Alnilam e Mintaka. Più in basso, si trovano Saiph e Rigel, che segnano rispettivamente ginocchio e piede del cacciatore. Dalla cintura pende la spada, in cui si trova la celebre e bellissima Nebulosa di Orione.

I.                     L.

II.                    

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Le Attività Di Divulgazione

Si sono conclusi gli incontri iniziati il 15 dicembre 2001 presso la scuola media Domenico Savio, a cui hanno partecipato un centinaio di alunni delle terze classi.

Ecco gli argomenti trattati:

- LA STORIA DELL’ASTRONOMIA, le concezioni cosmologiche dagli uomini primitivi fino alla teoria del big bang, passando per i greci, Galileo e Newton;

- L’EVOLUZIONE STELLARE, come nasce una stella, la sua evoluzione e classificazione in base al colore, gli elementi chimici prodotti dalle reazioni nucleari, la morte delle stelle e cosa ne rimane;

- IL SISTEMA SOLARE, descrizione delle principali caratteristiche dei nove pianeti;

- LE COSTELLAZIONI E GLI STRUMENTI DI OSSERVAZIONE, descrizione delle principali costellazioni anche dal punto di vista mitologico. Cenni di ottica e descrizione dell’uso e del funzionamento dei telescopi.

Alla fine del corso gli alunni hanno partecipato ad una serata osservativa in cui hanno potuto vedere “da vicino” alcuni degli argomenti trattati.

 

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Informazioni Dall’ Associazione

 

Serate osservative

Giove e Saturno, i  pianeti giganti che hanno accompagnato le nostre pur scarse serate osservative (in inverno è difficile pianificare le osservazioni) saranno visibili nei prossimi mesi nella prima parte della notte.

Dall’ 8 aprile sarà interessante l’osservazione quotidiana della zona ovest del cielo, dove saranno visibili i 5 pianeti osservabili ad occhio nudo. Questi, in sequenza, saranno in congiunzione con la Luna.

Il 6 maggio Marte, Venere e Saturno saranno molto vicini e formeranno un triangolo equilatero con i lati di circa 2°.

Il giorno 10 Venere e Marte saranno in congiunzione, alla distanza di circa 20’.

Il 3 giugno Venere sarà in congiunzione con Giove.

La redazione di Sidera pubblicherà i dati osservativi dei fenomeni planetari che farete pervenire. Vi consigliamo di scaricare da internet il planetario virtuale Skymap8.

 

Serate di osservazione deep-sky:

In programma le galassie primaverili del gruppo Virgo-Coma e dell’Orsa Maggiore.

Calendario:

   - 13 aprile   -  11 maggio   -   7 giugno

L’ora dell’appuntamento per recarsi al sito è fissata per le 19.00.

I siti osservativi saranno scelti di volta in volta anche in base alle condizioni atmosferiche.

Le date possono cambiare nel caso di altre iniziative non ancora pianificate.

Chi desidera partecipare è pregato di mettersi in contatto con Ivan al numero 3473855378 oppure e-mail ala@memex.it o ivan.l@katamail.com almeno un giorno prima della data prevista.

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Iniziative Programmate

 

18 Maggio       RIONERO

- osservazione della Luna al primo quarto

tramite web-cam e schermo gigante.

8 Giugno         ALBANO di LUCANIA

- osservazione del cielo primaverile e di galassie. In collaborazione con la Pro-loco.

13/14 Luglio     MONTE VOLTURINO

- in collaborazione con il C.A.I. e la Federazione Italiana Volo Libero, nell’ambito del “Anno Internazionale delle Montagne”, è organizzata la manifestazione in programma:

Sabato

-          ore 15, presentazione del programma e delle attività

-       Ore 16.00 voli dimostrativi di deltaplano e parapendio

-       Ore 16.30 escursione sul monte Volturino

-       Ore 21.00 osservazione del cielo

Domenica

-          Ore 9.00, voli dimostrativi , escursione sul Monte Volturino e arrampicata su pareti attrezzate. Osservazione del Sole.

-       Ore 17.00 fine delle attività

 

Per avere sempre gli aggiornamenti sugli appuntamenti iscrivetevi alla mailing list di Basilicatanet.

Le commissioni divulgativa e didattica, messe in cantiere un anno fa, stentano a decollare per mancanza di soci che si occupino del coordinamento, chiunque avesse voglia di cimentarsi può mettersi in contatto con Massimo Bottesini al 3489008515.

 

Iscrizioni alla Associazione

Chi vuole iscriversi all’Associazione può farlo presso la sede in via Torraca n.9 o in oc­casione degli incontri stessi (le quote annuali sono di 30€ per gli adulti e 5€ per i ragazzi).

Chi volesse collaborare con i propri articoli può inviarli a: ala@memex.it, o recapitarli alla nostra sede.