SCHEDA TECNICA



Mensile,
82 pagine
£. 4.000
(o 2.06 euro,come vi pare)


Direttore responsabile:
Valentina De Poli

Ideazione della serie:
Elisabetta Gnone

Storie e Sceneggiature:
Elisabetta Gnone
Francesco Artibani
Bruno Enna


Art direction fumetto:
Alessandro Barbucci
Barbara Canepa


Indicazioni colori ed atmosfere:
Barbara Canepa

Disegni, chine, coloriture:
Alessandro Barbucci Graziano Barbaro
Gianluca Paniello
Daniela Vetro
Donald Soffritti
Mara Damiani
Marina Baggio
Manuela Razzi
Roberta Zanotta
Paolo Campinoti

Casa editrice :
The Walt Disney Company Italia S.p.A.

Per altre informazioni:

Tremate tremate,le streghe son tornate!
W.i.t.c.h.

Correva l'anno 1995 quando notai in edicola il primo,timido numero del manga di Sailor Moon della Star Comics. Probabilmente lo vidi perché il 1995 correva troppo per i miei gusti e decisi di gambizzarlo; in questo modo il tempo rallentò considerevolmente ed ebbi il tempo di notare il suddetto manga, che poi, come sanno pure i sassifrassi, è diventato un caposaldo, generando nel corso degli anni una serie di cloni più o meno riusciti sia video che cartacei. A distanza di sei anni da quel giorno, nelle edicole italiane si è affacciato, sotto l'egida della Walt Disney Italia, un prodotto che non può non richiamare alla mente le indimenticabili guerriere in marinaretta; "W.i.t.c.h" narra infatti le avventure di cinque ragazze tredicenni che scoprono di essere le prescelte per la non facile missione di chiudere i dodici portali che consentirebbero ale creature del Metamondo di invadere la nostra terra. Forti del potere degli elementi primari della natura (fuoco, acqua, terra, aria ed energia) (a quando delle guerriere che usano come arma le tasse, l'assicurazione della macchina, l'affitto ecc? nd Naga innovativa) e del Cuore di Kandrakar, Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin (ovvero le protagoniste, che con le iniziali dei loro nomi formano anche l'acrnonimo che dà il titolo alla serie) affrontano da ormai sette mesi le perfide macchinazioni di Cedric e Phobos, i tiranni di Meridian decisi a tutto pur di estendere il loro dominio sulla nostra realtà.
A questo punto, molti staranno pensando che "W.i.t.c.h" sia agli effetti solo un altro clone slavato di Sailor Moon made in Disney, o peggio ancora un altro plagio spudorato sulla scia di "Atlantis" ; i più agguerriti diranno che è solo un giornalino per bambine di dieci anni con annessi regalini altrettanto infantili.
A parte il fatto che chi esprime quest'ultimo giudizio è invitato a dirmelo in faccia, cosicchè possa crivellarlo col mio fido uzi mentre gli mostro orgoglioso la mia spillina di Will attaccata alla bandoliera, per tutti gli altri la risposta può essere uno sola; vi sbagliate di brutto! "W.i.t.c.h" può sembrare un prodotto scadente o ripetitivo solo se si conosce la linea generale della trama, ma non è affatto così scontato e banale come sembra. Senza parlare della buona qualità della carta ad un prezzo più che accessibile, se dovessi star qui ad elencarvi numero per numero e vignetta per vignetta i pregi di questa serie ci vorrebbe un numero speciale di Albator (anzi, forse più di uno, visto che già le sole matite di Manuela Razzi e le chine di Marina Baggio e Roberta Zanotta nel numero 7 trasformano ogni disegno in un prodotto degno di un libro di illustrazione) perciò mi limiterò a darvi solo alcuni dei pregi di questa serie, che pur non essendo giapponese,strizza l'occhio a quel "manga-style" che già da anni impazza su un po' tutte le testate. E uno dei punti di forza di "W.i.t.c.h" è proprio questo; l'ispirarsi ad uno stile di disegno senza plagiarlo completamente come hanno fatto altri autori italiani e non, i quali hanno spesso ottenuto risultati deludenti o ridicoli (vedi l'inguardabile "Enya" della Rock'n comics), ma derivando un tratto che si colloca a metà strada tra le delicate linee dei maestri del sol levante e le esageratissime e cinematografiche tavole die fumetti americani, il tutto senza strafare. Non vi basta la qualità artistica e volete dell'altro? Vogliamo parlare delle protagoniste? Parliamone allora di queste adolescenti, che finalmente SONO adolescenti di tredici / quattordici anni che dimostrano la loro età e vivono i problemi di tutti i giorni nonostante la loro missione;vanno a scuola, si innamorano, litigano e ognuna di loro conserva la propria personalità sia in battaglia che nella vita normale,senza passare per quell'improbabile processo "sfigato/a-che-diventa-superfigo/a" a cui siamo da sempre abituati. L'introspezione è poi uno dei punti forti della serie; i combattimenti con le creature del Metamondo (che a loro volta non sono poi così cattive, a parte Cedric e Phobos, ma sono piuttosto esseri infelici in cerca di un mondo migliore) occupano uno spazio molto marginale nella complessività dei singoli episodi, in cui è il rapporto tra le protagoniste, i loro sogni, le loro paure e il loro modo di rapportarsi al prossimo a farla da padrone,e in soli sette numeri Elisabetta Gnone (ideatrice della serie) e il suo staff di sceneggiatori ci fanno apparire Will, Irma,Taranee, Cornelia, Hay Lin e tutti gli altri personaggi della serie come persone credibili e a tuttotondo, senza trascurare nemmeno quei character che potrebbero essere considerati di secondo piano. I disegnatori che si alternano sulla serie (tenendola sempre ad altissimi livelli di disegno, senza passare da un numero all'altro dalle stelle alle stalle come succede in casa Bonelli) comunicano poi perfettamente le sensazioni che provano i vari personaggi, tanto che a volte le battute potrebbero perfino essere superflue. Tutto questo risulta più che evidente nel numero di ottobre, "Un giorno lo incotrerai", che fino ad ora è probabilmente il migliore della serie per il lirismo con cui esplora il rapporto tra l'altezzosa Cornelia e Elyon, la sua amica del cuore che (non vi dico perché per non guastarvi la curiosità) è passata dalla parte del nemico. Veramente un numero che è un piccolo gioiello non solo per la serie in sè, ma anche per il fumetto italiano in generale.
Se dopo tutto ciò qualcuno si fosse deciso ad acquistare questo mitico fumetto, potrebbe obiettarmi che i redazionali sembrano usciti da un numero di Cioè, e che i vari gadget in regalo sono del tutto stupidi e inutili. Potrebbe anche aver ragione (e io potrei anche tagliargli la gola, se è per quello), ma al di là del modo più che valido e competente con cui sono gestite le varie rubriche, che riescono ad incuriosire anche un mercenario senza fronzoli come me, vorrei solo ricordare che anche i primi numeri di Sailor Moon avevano un taglio alquanto leggerino, che poi si è evoluto man mano che il target cui era destinato la serie in origine si è alzato. Chi siamo noi per dire cosa succederà in futuro, visto che "W.i.t.c.h" si è rivelato uno dei successi e la vera rivelazione di quest'anno, e affascina grandi e piccini, maschietti e femminucce e loquaci mercenari?
Suvvia, navigatori e navigatrici jappofili della rete, non deve essere il pregiudizio verso un prodotto o il sottile strato di cellophane a farvi desistere; tutti gli orfani delle guerriere all'amatriciana dovrebbero buttarcisi a pesce e amare questa splendida serie come la amiamo io e Naga; tutti gli altri dovrebbero almeno darci un'occhiata prima di giudicare; il fumetto italiano è una palude putrescente, ma a volte anche nelle paludi nascono splendidi fiori, e non si può non coglierli!
Perciò, mentre io mi rendo conto turbato che questo mio improvviso lato sdolcinato che emerge prepotentemente minaccia la mia reputazione di duro & puro, vi do solo un ultimo, appassionato, sincero ordin… ehm, consiglio:
COMPRATE "W.I.T.C.H", LA VERA PROVA CHE NONOSTANTE LA BONELLI IL FUMETTO ITALIANO E' VIVO E VEGETO!

Detto ciò, sguaino le katane e mi dileguo nelle notte!
SEE YOU!!!

Il redattore esule D-POOL

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