Cronaca del mio 11 agosto 1999

Quello che state per leggere è il resoconto completo del mio viaggio a Beauvais per assistere all'eclisse dello scorso 11 agosto 1999.
La giornata di mercoledì 11 agosto inizia per me molto presto: sono infatti circa le 6 di mattina quando, dopo una notte quasi insonne per l'attesa dell'evento o forse per le cattive condizioni metereologiche della sera precedente, mi affaccio alla finestra per scorgere il cielo.Con grande delusione ed arrabbiatura noto una copertura abbastanza uniforme fatta da nuvole basse di color bianco-grigiastro ma, soprattutto, osservo una totale mancanza di schiarite e cieli sereni in tutte le direzioni.

Mancano poco più di 6 ore all'evento e tutto sembra essere contrario alle mie aspettative.
Alle 7:43 ci mettiamo in viaggio, sempre sotto un cielo plumbeo, partendo da Parigi e notando già in città un certo movimento di automobili verso gli imbocchi autostradali e quelli delle strade nazionali in direzione nord. La scelta di Beauvais come sito osservativo era stata fatta la sera precedente, dopo aver scartato Reims e Rouen perchè, in quanto città, in questi luoghi era prevista una vera e propria invasione di turisti. Ciò per me era abbastanza scomodo, siccome dovevo assolutamente avere una certa libertà di movimento per la mia
attrezzatura.
Sono circa le 8 di mattina quando ecco il primo vero ingorgo all'uscita di Parigi dalla "Porte de la Villette". Un lungo serpentone di auto francesi (e non) si muove a velocità ridottissima. A questo punto, vedendo la coda, ci viene il dubbio se proseguire verso la zona nord-ovest della Francia oppure verso quella nord-est in direzione di Soissons. Fortunatamente il guidatore dell'auto su cui siedo conosce molto bene Parigi ed i suoi dintorni ed ecco che, miracolosamente, riusciamo a prendere tutta una serie di vie parigine che ci consentono, in breve tempo, di raggiungere l'imboccatura della strada nazionale che ci porta verso Beauvais, rispettando quindi la scelta iniziale del luogo dal quale osservare l'eclisse.
La scelta della strada nazionale è dipesa principalmente dal fatto che le autostrade francesi costano parecchio e dal timore di trovarle bloccate. Per tutta la durata del viaggio stiamo sintonizzati su una radio francese della quale non ricordo il nome che diffonde ogni dieci minuti il bollettino metereologico di Meteo France e le condizioni del traffico. Le previsioni della sera precedente avevano parlato di schiarite più probabili ad ovest ma, con grande sorpresa e delusione, ecco un freddo e sintetico comunicato che annuncia "nuvole più compatte ed organizzate del previsto su tutta la banda della totalità, con qualche minima possibilità di schiarita verso le zone più occidentali della Francia (Bretagna)". Lo sconforto piomba di brutto su tutti noi.

Come magrissima consolazione notiamo una strada assolutamente priva di traffico e, quasi, semideserta. Ciò è dipeso dalla nostra grande "lungimiranza" nel partire molto presto. Verso le ore 8:40, infatti, apprendiamo dalla radio che tutte le strade in uscita da Parigi sono bloccate da un traffico colossale. Almeno in questo siamo fortunati !
Sono circa le 8:50 quando, quasi improvvisamente, ecco uno squarcio di cielo sereno ! Siamo in prossimità di Creil (circa a metà strada) e le speranze tendono nuovamente ad accendersi. Colgo l'occasione per testare gli occhialini protettivi (2 realizzati con AstroSolar ed un altro, sempre della Baader, realizzato con un altro tipo di filtro che dà un'immagine arancione del Sole) che ci serviranno in seguito.
Siamo enormemente in anticipo sulla tabella di marcia ma ecco che, altrettanto improvvisamente e viaggiando sempre più verso nord, quel tanto desiderato squarcio di sereno si allontana per far posto ad un cielo nuovamente nuvoloso, scuro e senza schiarite in vista. Sono circa le 9:15 e, finora, ci siamo fatti un viaggio da thrilling metereologico !

Arriviamo sul posto (Beauvais) alle ore 9:40 e, con mia grande soddisfazione, troviamo un cielo in fase di schiarita. Infatti, poche ore prima c'è stato un temporale ma ora la situazione pare volgere al meglio con la classica situazione post-temporalesca: grandi nuvole bianche e grigie disseminate ovunque e che si spostano molto velocemente in cielo a causa di un vento abbastanza sostenuto. Tra queste nuvole, spazi di cielo limpidissimo e di un azzurro da favola fanno "calmare" le molte persone presenti sul posto.
Essendo in anticipo, cogliamo l'occasione per berci un caffè che, come molti turisti italiani all'estero sapranno, non è un granchè. Tra le tante persone che girano per le strade della cittadina, ce ne sono addirittura alcune (del posto) che si chiedono addirittura il perchè di tutta questa gente. Roba da matti !
Dopo il caffè, una passeggiata in paese è d'obbligo visto il grande anticipo sul momento fatidico (anche se ho già in programma di osservare tutte le fasi parziali pre-eclisse ed alcune del post-eclisse la cui totalità ha una durata prevista di 1 minuto e 59 secondi). Durante il termine di questa passeggiata (sono circa le ore 10:30) noto, con mio grande disappunto e preoccupazione, le prime avvisaglie di ciò che avverrà in seguito: le classiche condizioni di instabilità atmosferica causate da correnti fredde in quota e dal riscaldamento solare, fatto che come tutti sanno tende a produrre i cumulonembi che si affacciano minacciosamente e velocemente da ovest.

Poco prima delle ore 11 mi piazzo sul luogo ed inizio a montare il
telescopio (un po' in ritardo sulla tabella prevista in quanto il primo contatto è previsto alle ore 11:04).
La postazione osservativa era quanto di meglio mi potessi aspettare: non molta gente (quindi ampia libertà di movimento e poca confusione) ed un gran bel piazzale dove ho sistemato solidamente il mio tele e l'attrezzatura annessa. Insomma, una sorta di comoda "seconda casa".
Il problema del ritardo nel montaggio del tele, però, non mi fa perdere il primo contatto perchè il primo nuvolone rompiscatole della giornata si piazza sopra il Sole proprio alle 11:02 precise. E' il classico cumulonembo bianco che, a causa delle notevoli dimensioni e di un vento improvvisamente calato, abbandona il Sole circa 15 minuti dopo. Da questo momento in poi l'osservazione sarà continuamente contrastata da nuvole più o meno grandi ed insistenti e raramente il cielo sarà limpido: infatti il Sole risulterà sempre leggermente velato tanto da costringermi qualche volta a togliere il filtro solare per scattare alcune fotografie. Tutto ciò mi altera notevolmente in quanto, fino a circa 30 minuti prima del primo contatto, tutta l'area di cielo contenente il moto apparente del Sole per le successive ore risultava essere totalmente priva di nuvole. A questo punto non resta che sperare in un cielo almeno decente durante la totalità.

I minuti scorrono velocemente e, man mano che il tempo trascorre e man mano che osservo il Sole progressivamente eclissato, ho un netto presentimento che un evento inesorabile ed inarrestabile sta per sopraggiungere: una strana sensazione di impotenza nei confronti della natura. Che effetto poi vedere tutte quelle falci solari attraverso le ombre proiettate dagli alberi !
Circa 2 minuti prima della totalità una stranissima penombra cade su Beauvais, un qualcosa di naturale sì durante le eclissi ma estremamente irreale per chi, come me, lo vive per la prima volta. Inutile dire che nel frattempo, continuo a scattare
fotografie i cui tempi di esposizione, che avevo scrupolosamente calcolato giorni prima, sono alquanto soggettivi.
Gli ultimi due scatti prima della totalità li prendo quando mancano 60 e 30 secondi (circa) all'evento, perchè poi il cielo si copre inesorabilmente. Una vera e propria disdetta.
Nonostante ciò, ma con qualche difficoltà, quando mancano ormai pochi secondi al momento culminante, noto l'ombra della Luna avanzare inquietante da ovest verso est.

Quando meno te lo aspetti (anche perchè non lo si è visto direttamente per colpa della nuvole) ecco la totalità: un brusco calo di temperatura (6-7 gradi) accompagnato da una leggera brezza ed un buio quasi non naturale perchè non è né quello notturno né tantomeno quello degli istanti pre-serali. L'orizzonte (quello sì che è libero da nuvole, accidenti !) assume uno splendido colore giallo-arancio ed il cielo sopra di esso ha sfumature che vanno dall'azzurro cupo al grigio scuro (per colpa delle nuvole) nei pressi del Sole. E' un vero peccato che non abbia portato con me un'altra macchina fotografica per riprendere le immagini dell'ambiente perchè le parole non rendono totalmente l'idea.
Tra un'imprecazione e l'altra (in italiano, francese, tedesco ed inglese per i diversi tipi di turisti che ci sono) ecco che, improvvisamente, qualcuno esclama "regarde !" (che in francese significa "guarda !"). Alzo gli occhi al cielo ed ecco sbucare dalle nuvole il Sole Nero. E' un qualcosa di indescrivibile per chi non lo ha mai osservato. Vedo chiaramente quattro protuberanze che si stagliano alte sopra il profilo irregolare della Luna e parte della cromosfera.
Osservo sia ad occhio nudo (senza protezione) ed al
telescopio, attraverso la reflex che vi ho collegato. Prendo una sola fotografia (in tutta fretta, fra l'altro) di questi istanti perchè, viste le precarie condizioni climatiche, preferisco fissare bene nella mente questo meraviglioso spettacolo.

Putroppo la magia dura solo 18 miseri secondi perchè al termine di questo breve intervallo di tempo, ecco che il Sole eclissato viene a sua volta eclissato dall'ennesima e noiosissima nuvola che impedirà di osservare il resto della totalità e pure il terzo contatto. Quindi niente perle di Baily, niente effetto "anello di diamanti", niente corona.
Nemmeno il tanto annunciato fenomeno del microclima dell'eclisse, che a causa del calo della temperatura tende a far diradare le nubi, si è verificato.
Nonostante ciò quei 18 secondi sono stati assolutamente emozionanti ed hanno lasciato tutti gli spettatori a bocca chiusa.
Così come, poco prima della totalità, la luminosità era calata in maniera verticale allo stesso modo, dopo il terzo contatto, ecco che il chiarore post-eclisse si ridiffonde nell'ambiente. Ironia della sorte (ed aggiungerei anche: classico esempio di sfiga) il Sole torna a far capolino tra le nuvole proprio adesso, a totalità conclusa. Anzi, questo ritorno è molto più intenso degli istanti del pre-totalità, in quanto anche quel leggero velo di nuvole sopra il Sole tende a svanire. In sostanza: un cielo buono solo quando la Luna sta abbandonando la nostra stella.
Non a caso alcune delle mie migliori
fotografie si sono verificate proprio in questi istanti in cui il calcolo teorico dei tempi di esposizione non è stato disturbato dall'elemento nuvola.

Come ulteriore fatto che rende ancor più fastidioso il tutto, vi dico che a soli 2-3 km a nord di Beauvais si è verificata una eccezionale schiarita proprio nel momento giusto. Evidentemente la fortuna ha voluto far compagnia ad altri...
Alle ore 13:15 circa decidiamo di smobilitare, anche per non venire ulteriormente "presi in giro" da condizioni atmosferiche ora assolutamente buone. Smonto in pochi minuti il
telescopio e l'attrezzatura e ci dirigiamo ancora verso Parigi. Questa volta, però, prendiamo l'autostrada che si presenta un po' intasata (30 minuti per fare 1200 metri) nei pressi del casello. Fortunatamente (ed intelligentemente) però, le autorità francesi hanno deciso di non far pagare i pedaggi per evitare code ancor più lunghe.
Notiamo, sulla carreggiata opposta, un'enorme fila di auto di gente che, non avendo avuto il tempo di raggiungere un sito osservativo, si sono piazzate in autostrada per osservare.
Così come era successo per l'andata, accendiamo nuovamente la radio per sentire le notizie e le impressioni. Apprendiamo che, in Francia, le migliori condizioni si sono avute nella zona occidentale (città come Fécamp o altre) mentre ad est il cielo è stato ancor più inclemente che con noi. Ci sono state, comunque, diverse chiazze di sereno sparse un po' in tutte le direzioni; bisogna in tali casi essere solo fortunati.

Il viaggio verso Parigi trascorre senza rallentamenti o altri intoppi anche perchè essendo partiti relativamente presto abbiamo evitato diverse code che si sono successivamente sviluppate nel corso del pomeriggio.
La giornata dell'eclisse si conclude guardando tutti gli speciali e tutti i telegiornali possibili ed immaginabili sulle varie televisioni francesi. Come magra consolazione, ci accontentiamo dei nostri 18 secondi dato che in altre zone non si è visto assolutamente nulla anche se resteremo un po' "invidiosi" di chi ha potuto osservare integralmente la totalità.
La giornata successiva, quella del 12 agosto, sarà invece caratterizzata da un acquisto smisurato di quotidiani e, come presa in giro finale, da un cielo poco nuvoloso.

Il prossimo appuntamento (al quale non so se parteciperò a causa dei problemi politico/sociali che affliggono gran parte delle zone interessate dalla totalità) è fissato per il giorno 21 giugno 2001 nel quale si verifica, tra l'altro, il solstizio invernale per le aree geografiche attraversate dalla totalità.
L'eclisse avrà una durata superiore rispetto a quella appena passata (quasi 5 minuti per l'Angola ed il Mozambico, ad esempio).

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