Mancano
poco più di 6 ore all'evento e tutto sembra essere
contrario alle mie aspettative.
Alle 7:43 ci mettiamo in viaggio, sempre sotto un cielo
plumbeo, partendo da Parigi e notando già in città un
certo movimento di automobili verso gli imbocchi
autostradali e quelli delle strade nazionali in direzione
nord. La scelta di Beauvais come sito osservativo era
stata fatta la sera precedente, dopo aver scartato Reims
e Rouen perchè, in quanto città, in questi luoghi era
prevista una vera e propria invasione di turisti. Ciò
per me era abbastanza scomodo, siccome dovevo
assolutamente avere una certa libertà di movimento per
la mia attrezzatura.
Sono circa le 8 di mattina quando ecco il primo vero
ingorgo all'uscita di Parigi dalla "Porte de la
Villette". Un lungo serpentone di auto francesi (e
non) si muove a velocità ridottissima. A questo punto,
vedendo la coda, ci viene il dubbio se proseguire verso
la zona nord-ovest della Francia oppure verso quella nord-est
in direzione di Soissons. Fortunatamente il guidatore
dell'auto su cui siedo conosce molto bene Parigi ed i
suoi dintorni ed ecco che, miracolosamente, riusciamo a
prendere tutta una serie di vie parigine che ci
consentono, in breve tempo, di raggiungere l'imboccatura
della strada nazionale che ci porta verso Beauvais,
rispettando quindi la scelta iniziale del luogo dal quale
osservare l'eclisse.
La scelta della strada nazionale è dipesa principalmente
dal fatto che le autostrade francesi costano parecchio e
dal timore di trovarle bloccate. Per tutta la durata del
viaggio stiamo sintonizzati su una radio francese della
quale non ricordo il nome che diffonde ogni dieci minuti
il bollettino metereologico di Meteo France e le
condizioni del traffico. Le previsioni della sera
precedente avevano parlato di schiarite più probabili ad
ovest ma, con grande sorpresa e delusione, ecco un freddo
e sintetico comunicato che annuncia "nuvole più
compatte ed organizzate del previsto su tutta la banda
della totalità, con qualche minima possibilità di
schiarita verso le zone più occidentali della Francia (Bretagna)".
Lo sconforto piomba di brutto su tutti noi.
Come magrissima consolazione notiamo una strada
assolutamente priva di traffico e, quasi, semideserta. Ciò
è dipeso dalla nostra grande "lungimiranza"
nel partire molto presto. Verso le ore 8:40, infatti,
apprendiamo dalla radio che tutte le strade in uscita da
Parigi sono bloccate da un traffico colossale. Almeno in
questo siamo fortunati !
Sono circa le 8:50 quando, quasi improvvisamente, ecco
uno squarcio di cielo sereno ! Siamo in prossimità di
Creil (circa a metà strada) e le speranze tendono
nuovamente ad accendersi. Colgo l'occasione per testare
gli occhialini protettivi (2 realizzati con AstroSolar ed
un altro, sempre della Baader, realizzato con un altro
tipo di filtro che dà un'immagine arancione del Sole)
che ci serviranno in seguito.
Siamo enormemente in anticipo sulla tabella di marcia ma
ecco che, altrettanto improvvisamente e viaggiando sempre
più verso nord, quel tanto desiderato squarcio di sereno
si allontana per far posto ad un cielo nuovamente
nuvoloso, scuro e senza schiarite in vista. Sono circa le
9:15 e, finora, ci siamo fatti un viaggio da thrilling
metereologico !
Arriviamo sul posto (Beauvais) alle ore 9:40 e, con mia
grande soddisfazione, troviamo un cielo in fase di
schiarita. Infatti, poche ore prima c'è stato un
temporale ma ora la situazione pare volgere al meglio con
la classica situazione post-temporalesca: grandi nuvole
bianche e grigie disseminate ovunque e che si spostano
molto velocemente in cielo a causa di un vento abbastanza
sostenuto. Tra queste nuvole, spazi di cielo limpidissimo
e di un azzurro da favola fanno "calmare" le
molte persone presenti sul posto.
Essendo in anticipo, cogliamo l'occasione per berci un
caffè che, come molti turisti italiani all'estero
sapranno, non è un granchè. Tra le tante persone che
girano per le strade della cittadina, ce ne sono
addirittura alcune (del posto) che si chiedono
addirittura il perchè di tutta questa gente. Roba da
matti !
Dopo il caffè, una passeggiata in paese è d'obbligo
visto il grande anticipo sul momento fatidico (anche se
ho già in programma di osservare tutte le fasi parziali
pre-eclisse ed alcune del post-eclisse la cui totalità
ha una durata prevista di 1 minuto e 59 secondi). Durante
il termine di questa passeggiata (sono circa le ore 10:30)
noto, con mio grande disappunto e preoccupazione, le
prime avvisaglie di ciò che avverrà in seguito: le
classiche condizioni di instabilità atmosferica causate
da correnti fredde in quota e dal riscaldamento solare,
fatto che come tutti sanno tende a produrre i cumulonembi
che si affacciano minacciosamente e velocemente da ovest.
Poco prima delle ore 11 mi piazzo sul luogo ed inizio a
montare il telescopio (un po' in
ritardo sulla tabella prevista in quanto il primo
contatto è previsto alle ore 11:04).
La postazione osservativa era quanto di meglio mi potessi
aspettare: non molta gente (quindi ampia libertà di
movimento e poca confusione) ed un gran bel piazzale dove
ho sistemato solidamente il mio tele e l'attrezzatura
annessa. Insomma, una sorta di comoda "seconda casa".
Il problema del ritardo nel montaggio del tele, però,
non mi fa perdere il primo contatto perchè il primo
nuvolone rompiscatole della giornata si piazza sopra il
Sole proprio alle 11:02 precise. E' il classico
cumulonembo bianco che, a causa delle notevoli dimensioni
e di un vento improvvisamente calato, abbandona il Sole
circa 15 minuti dopo. Da questo momento in poi l'osservazione
sarà continuamente contrastata da nuvole più o meno
grandi ed insistenti e raramente il cielo sarà limpido:
infatti il Sole risulterà sempre leggermente velato
tanto da costringermi qualche volta a togliere il filtro
solare per scattare alcune fotografie. Tutto ciò mi
altera notevolmente in quanto, fino a circa 30 minuti
prima del primo contatto, tutta l'area di cielo
contenente il moto apparente del Sole per le successive
ore risultava essere totalmente priva di nuvole. A questo
punto non resta che sperare in un cielo almeno decente
durante la totalità.
I minuti scorrono velocemente e, man mano che il tempo
trascorre e man mano che osservo il Sole progressivamente
eclissato, ho un netto presentimento che un evento
inesorabile ed inarrestabile sta per sopraggiungere: una
strana sensazione di impotenza nei confronti della natura.
Che effetto poi vedere tutte quelle falci solari
attraverso le ombre proiettate dagli alberi !
Circa 2 minuti prima della totalità una stranissima
penombra cade su Beauvais, un qualcosa di naturale sì
durante le eclissi ma estremamente irreale per chi, come
me, lo vive per la prima volta. Inutile dire che nel
frattempo, continuo a scattare fotografie i cui
tempi di esposizione, che avevo scrupolosamente calcolato
giorni prima, sono alquanto soggettivi.
Gli ultimi due scatti prima della totalità li prendo
quando mancano 60 e 30 secondi (circa) all'evento, perchè
poi il cielo si copre inesorabilmente. Una vera e propria
disdetta.
Nonostante ciò, ma con qualche difficoltà, quando
mancano ormai pochi secondi al momento culminante, noto l'ombra
della Luna avanzare inquietante da ovest verso est.
Quando meno te lo aspetti (anche perchè non lo si è
visto direttamente per colpa della nuvole) ecco la
totalità: un brusco calo di temperatura (6-7 gradi)
accompagnato da una leggera brezza ed un buio quasi non
naturale perchè non è né quello notturno né tantomeno
quello degli istanti pre-serali. L'orizzonte (quello sì
che è libero da nuvole, accidenti !) assume uno
splendido colore giallo-arancio ed il cielo sopra di esso
ha sfumature che vanno dall'azzurro cupo al grigio scuro
(per colpa delle nuvole) nei pressi del Sole. E' un vero
peccato che non abbia portato con me un'altra macchina
fotografica per riprendere le immagini dell'ambiente
perchè le parole non rendono totalmente l'idea.
Tra un'imprecazione e l'altra (in italiano, francese,
tedesco ed inglese per i diversi tipi di turisti che ci
sono) ecco che, improvvisamente, qualcuno esclama "regarde
!" (che in francese significa "guarda !").
Alzo gli occhi al cielo ed ecco sbucare dalle nuvole il
Sole Nero. E' un qualcosa di indescrivibile per chi non
lo ha mai osservato. Vedo chiaramente quattro
protuberanze che si stagliano alte sopra il profilo
irregolare della Luna e parte della cromosfera.
Osservo sia ad occhio nudo (senza protezione) ed al telescopio,
attraverso la reflex che vi ho collegato. Prendo una sola
fotografia (in tutta
fretta, fra l'altro) di questi istanti perchè, viste le
precarie condizioni climatiche, preferisco fissare bene
nella mente questo meraviglioso spettacolo.
Putroppo la magia dura solo 18 miseri secondi perchè al
termine di questo breve intervallo di tempo, ecco che il
Sole eclissato viene a sua volta eclissato dall'ennesima
e noiosissima nuvola che impedirà di osservare il resto
della totalità e pure il terzo contatto. Quindi niente
perle di Baily, niente effetto "anello di diamanti",
niente corona.
Nemmeno il tanto annunciato fenomeno del microclima dell'eclisse,
che a causa del calo della temperatura tende a far
diradare le nubi, si è verificato.
Nonostante ciò quei 18 secondi sono stati assolutamente
emozionanti ed hanno lasciato tutti gli spettatori a
bocca chiusa.
Così come, poco prima della totalità, la luminosità
era calata in maniera verticale allo stesso modo, dopo il
terzo contatto, ecco che il chiarore post-eclisse si
ridiffonde nell'ambiente. Ironia della sorte (ed
aggiungerei anche: classico esempio di sfiga) il Sole
torna a far capolino tra le nuvole proprio adesso, a
totalità conclusa. Anzi, questo ritorno è molto più
intenso degli istanti del pre-totalità, in quanto anche
quel leggero velo di nuvole sopra il Sole tende a svanire.
In sostanza: un cielo buono solo quando la Luna sta
abbandonando la nostra stella.
Non a caso alcune delle mie migliori fotografie si sono
verificate proprio in questi istanti in cui il calcolo
teorico dei tempi di esposizione non è stato disturbato
dall'elemento nuvola.
Come ulteriore fatto che rende ancor più fastidioso il
tutto, vi dico che a soli 2-3 km a nord di Beauvais si è
verificata una eccezionale schiarita proprio nel momento
giusto. Evidentemente la fortuna ha voluto far compagnia
ad altri...
Alle ore 13:15 circa decidiamo di smobilitare, anche per
non venire ulteriormente "presi in giro" da
condizioni atmosferiche ora assolutamente buone. Smonto
in pochi minuti il telescopio e l'attrezzatura
e ci dirigiamo ancora verso Parigi. Questa volta, però,
prendiamo l'autostrada che si presenta un po' intasata (30
minuti per fare 1200 metri) nei pressi del casello.
Fortunatamente (ed intelligentemente) però, le autorità
francesi hanno deciso di non far pagare i pedaggi per
evitare code ancor più lunghe.
Notiamo, sulla carreggiata opposta, un'enorme fila di
auto di gente che, non avendo avuto il tempo di
raggiungere un sito osservativo, si sono piazzate in
autostrada per osservare.
Così come era successo per l'andata, accendiamo
nuovamente la radio per sentire le notizie e le
impressioni. Apprendiamo che, in Francia, le migliori
condizioni si sono avute nella zona occidentale (città
come Fécamp o altre) mentre ad est il cielo è stato
ancor più inclemente che con noi. Ci sono state,
comunque, diverse chiazze di sereno sparse un po' in
tutte le direzioni; bisogna in tali casi essere solo
fortunati.
Il viaggio verso Parigi trascorre senza rallentamenti o
altri intoppi anche perchè essendo partiti relativamente
presto abbiamo evitato diverse code che si sono
successivamente sviluppate nel corso del pomeriggio.
La giornata dell'eclisse si conclude guardando tutti gli
speciali e tutti i telegiornali possibili ed immaginabili
sulle varie televisioni francesi. Come magra consolazione,
ci accontentiamo dei nostri 18 secondi dato che in altre
zone non si è visto assolutamente nulla anche se
resteremo un po' "invidiosi" di chi ha potuto
osservare integralmente la totalità.
La giornata successiva, quella del 12 agosto, sarà
invece caratterizzata da un acquisto smisurato di
quotidiani e, come presa in giro finale, da un cielo poco
nuvoloso.
Il prossimo appuntamento (al quale
non so se parteciperò a causa dei problemi politico/sociali
che affliggono gran parte delle zone interessate dalla
totalità) è fissato per il giorno 21 giugno 2001 nel quale
si verifica, tra l'altro, il solstizio invernale per le
aree geografiche attraversate dalla totalità.
L'eclisse avrà una durata superiore rispetto a quella
appena passata (quasi 5 minuti per l'Angola ed il
Mozambico, ad esempio).
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