ALDO FIORENZA autore dei seguenti romanzi:

"Cinque studenti e un prof contro Hitler..e via le teste!"

"Dietrich Bonhoeffer"

"Il delitto di lesa...moglie"

"La Creazione"

POESIE e RACCONTI

HITLER e il NAZISMO. Riferimenti storici

CIRCOLI DELLA RESISTENZA TEDESCA sotto la Germania hitleriana

LA ROSA BIANCA
(DIE WEISSE ROSE)
movimento di resistenza di 5 studenti universitari finiti ghigliottinati col loro professore

DIETRICH BONHOEFFER il prete che amò Dio, Maria Von Wedemeyer e che volle attentare alla vita di Hitler

LA ROSA BIANCA
(DIE WEISSE ROSE)
interrogativi inquietanti

FOTO DEI PROTAGONISTI e altre immagini della Rosa Bianca

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HITLER E IL NAZISMO (Brevi cenni storici).

Il movimento nazionalsocialista tedesco arrivò al potere col suo leader, Adolf Hitler, il primo gennaio 1933, dopo un’ininterrotta rincorsa al governo del paese durata circa dieci anni.

Il Fùhrer non agguantò la massima carica dello Stato (il cancellierato), con la forza delle armi. Fu proprio il popolo tedesco invece a decretarne il successo politico attraverso libere elezioni democratiche. Così il presidente della Repubblica - il vecchio Feldmaresciallo Hindenburg - non potè che elevarlo alla carica di Cancelliere e quindi a primo ministro dello Stato germanico.

Immediatamente il caporale austriaco ed ex aspirante pittore respinto dall’Accademia delle Belle Arti di Vienna, spazzò via le forze parlamentari dell’opposizione e per primo i massimi esponenti del partito comunista dei lavoratori tedeschi che rinchiuse in campi di lavoro, finendo per assassinarli o perseguitarli in massa.

La conquista del potere di Hitler in Germania

Una serie di leggi inique che colpivano al cuore le istituzioni più democratiche del paese come il Parlamento - oltre a vari provvedimenti restrittivi di censura e perfino di limitazione delle libertà civili personali emanati già nei primi mesi dell’avvento al potere - trovò addirittura consenziente la stessa popolazione che inneggiò apertamente sia alle sue leggi razziali sia ai suoi deliri d’onnipotenza,  fino a marciare in perfetta sintonia col suo tragico vate, perfino nel momento della dichiarazione di guerra del 1939, una guerra di pura e vile aggressione alla Polonia e agli altri stati dell’est europeo, che sancì l’inizio del più sanguinoso dei conflitti della storia del pianeta terra: la seconda guerra mondiale.

Uno straccione di nome Adolf

 

Lo Stato tedesco, sotto Hitler, aveva perso ogni garanzia democratica e s’era dotato della polizia più repressiva che si sia mai vista. Fiancheggiava - e, anzi sopravanzava quasi sempre la polizia di Stato - il corpo speciale delle S.S., la famigerata Gestapo e il suo tragico profeta Heinrich Himmler che fondò i famigerati lager in cui vennero deportati e annientati in massa circa sei milioni di ebrei.

La disfatta di Stalingrado dei primi di febbraio del 1943 non attenuò le mire espansionistiche del Terzo Reich che pure dovette ogni giorno di più, fino alla fine della guerra, arretrare il fronte dell’aggressione fino a riportarlo dentro gli stessi confini della madrepatria.

La popolazione, che aveva osannato Hitler per gran parte della sua azione di governo e quasi all’unanimità fino alla disfatta di Stalingrado, non osò ribellarsi fino al 9 maggio 1945, cioè fino all’occupazione dell’interro territorio tedesco da parte delle forze alleate (Inghilterra, Stati Uniti e Russia in particolare) e addirittura fino all’atto finale del suicidio di Hitler, in un bunker sotto la Cancelleria mentre la capitale, esausta e semidistrutta, consegnava la sua dichiarazione di resa agli occupanti.

 

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