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ARCHITETTURA VIRTUALE di Silvio d'Ascia

Grazie alle nuove tecnologie, l'architettura oggi è in grado di tradurre in forma estetica la rivoluzione elettronica e telematica di questo nuovo secolo. Tale obiettivo è raggiunto percorrendo due strade parallele, infatti, se da un lato gli architetti e i progettisti in genere gestiscono la rappresentazione ed il controllo di un progetto architettonico attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie digitali, dall'altro si inizia a ragionare anche in termini di architetture virtuali, di architetture destinate a vivere solo nella rete di Internet.

Già negli anni '70 il Centro d'Arte Contemporanea Georges Pompidou oltre ad essere il manifesto dell'architettura High-tech, fu uno dei primi progetti ad essere disegnato completamente al computer.

La complicata progettazione del Museo Guggenheim di Bilbao è stata resa possibile attraverso l'uso di complessi programmi informatici, come il software Katia, che ha consentito di tradurre in formule matematiche i  plastici di studio del progetto.

  

Grazie al Vrml ( Virtual reality midelling language ) il gruppo olandese dei Nox ha potuto realizzare a Rotterdam il Padiglione dell'Acqua, un esempio di architettura fluida.

Il Padiglione è formato da due edifici divisi in due parti. Sono edifici liquidi che non assomigliano a niente, senza porte, finestre o facciate. All'interno lo spostamento del visitatore lo modellerà, lo modificherà sia da un punto di vista sonoro che visivo. Sono attivati poi dei flussi d'acqua che obbligano a cambiare percorso.

Altra figura particolarmente significativa all'interno di questo percorso è senz'altro quella di Marcos Novak, che sin dagli anni '70 ha iniziato a sperimentare le prime forme di immagini di sintesi. "Siamo arrivati al momento in cui il vecchio modo di concepire il mondo non funziona più. Un tempo c'erano da un lato gli architetti a dall'altro le persone che lavoravano con la tecnologia: adesso si sono incontrati e ne è emerso qualcosa di nuovo, che si può definire TRANSARCHITETTURA".

Anche AMMAR ELOUEINI studia ed utilizza il virtuale, tanto da sostenere che "....la virtualità è un'estensione di tutto ciò che è realtà".

 

http://www.mediamente.rai.it/home/tv2rete/mm9899/99020105/s990204.htm