MusicArchitettura http://members.xoom.virgilio.it/occhionudo/interattivita.html
Alcune proposte di architetti contemporanei ci fanno capire quanto l'informatica offra la possibilità di ad edifici e spazi di interagire con il cambiamento di situazioni.
EDUARDO KAC, non concepisce architetture reali ma architetture connettive, sistemi di relazioni o correlazioni tra gli spazi reali e virtuali.
Ogni istallazione è il progetto di un circuito tra almeno tre spazi differenti, di cui due reali e lontani tra loro ed uno virtuale (sito web). Gli spazi reali sono interconnessi con webcam che trasmettono le azioni a distanza, producendo conseguenze reali nello spazio reale.
In "DARKER THAN NIGHT" invece interagiscono un robot e l'osservatore. Attraverso un pipistrello robot e un caschetto da realtà virtuale, lo sguardo dell'osservatore viene trasformato nel punto di vista del sonar del robot. Il sistema di orientamento basato sull'eco sonar del pipistrello è convertito in onde sonore accessibili al sistema sensoriale umano e in una serie dinamica di punti bianchi su sfondo nero che rappresentano gli ostacoli incontrati dal pipistrello.
http://www.ekac.org/darker.html
http://architettura.supereva.it/interview/20010611/
Novak alla Biennale di Venezia inserisce un'istallazione dotata di una piattaforma sensibile a qualsiasi movimento.
XENAKIS insegna che la composizione dell'architettura non è dissimile dalla composizione di un brano musicale, entrambe si avvalgono degli stessi schemi logici. Fa nascere architetture da sue composizioni, instaura relazioni matematiche inequivocabili tra suoni e segni dell'architettura.
IANNIS XENAKIS- ARCHITETTURA DELLA LUCE E DEI SUONI di Alessandra Capanna - tratto da "Nexus Network Journal"
Xenakis è senz'altro una figura particolare che riesce ad incarnare quella di compositore e quella di architetto della musica.
Architetto dello spazio costruito ha collaborato per circa dodici anni con Le Corbusier. E' proprio con Le Corbusier che nel 1956 inizia a realizzare il padiglione per l'Esposizione Universale di Bruxelles.
Le sue esperienze riguardano lo stretto legame tra architettura, musica e matematica. "Musica ed architettura sono entrambe arti che non hanno bisogno di imitare le cose, sono arti in cui materia e forma hanno tra loro un rapporto più intimo che altrove (....) Entrambe ammettono la ripetizione (....) Infine, la loro rispettiva natura permette un'abbondanza di combinazioni e sviluppi regolari che le collegano o le confrontano con la geometria e l'analisi".
Con i POLITOPI riesce a creare delle strutture di luce, spazio e suoni, delle vere architetture sonore. In queste rappresentazioni coinvolgenti tutte le sfere della percezione, lo spazio architettonico è concepito per contenere in posizioni stabilite altoparlanti e proiettori di luce che interagiscono vicendevolmente, le cui emissioni sono studiate per avere mutevoli effetti sul pubblico.
http://www.nexusjournal.com/Capanna-it.html