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Avevano un bel dire quella mattina
del 26 Aprile a esortarci per cercare di stare un po più calmi. Non erano bastate
le decine di telefonate del giorno prima e quelle del giorno prima ancora.
Eravamo come elettrizzati, anche se latmosfera era dolce e ci prometteva tanti
divertimenti.
Dopo aver commentato ancora il nostro abbigliamento e la pesantezza (sigh!!) dei nostri
bagagli abbiamo cercato di dare uno scossone (a fin di bene) a quelli che ancora, pur
sembrando svegli, letteralmente dormivano ad occhi aperti e così saliti
sullauto-bus ..... : allacciate le cinture di sicurezza, il viaggio sta per
cominciare. E se pensate di incontrare delle difficoltà durante il tragitto, niente
paura, ci siamo noi ragazzi del Liceo Scientifico "E.Majorana", situato in
S.G.la Punta (CT), che vi aiuteremo raccontandovi le nostre esperienze e consigliandovi le
direzioni da prendere.
Con questa specie di atlante stradale, se così lo si può definire, vorremmo
sponsorizzare la nostra isola al fine di far nascere dentro di voi un desiderio sfrenato
di venire a vedere le infinite bellezze che da secoli sono celate nella natura splendida,
colorata e calorosa della Sicilia Occidentale, con le non differenti risorse artistiche e
architettoniche.
Tutto questo è in breve la visita distruzione che i nostri professori hanno
organizzato per noi studenti in data 26-29 Aprile 1998. E come tutti ben sanno, anche la
cultura ha un peso, soprattutto per ragazzi come noi, a cui piace di più il divertimento.
Nel nostro caso fortuna ha voluto che alloggiassimo nel villaggio turistico "Città
del mare", situato in Terrasini (PA), grandissimo, dotato di ampi spazi verdi,
piscine, campi da tennis, da golf e da pallavolo, discoteca, bar, ristoranti e negozi di
ogni genere. Lì le nostre menti e i nostri corpi si sono potuti ritemprare fra
unampia scelta di svaghi, partite, balli notturni, incontri imprevisti con
"tribù indiane" alle ore piccole. Se linsegnante vi richiama non
cè problema, si può ricominciare appena se ne torna in camera ..... a recuperare
(lei sì, noi no) un po di sonno per la giornata che ci attende.
Ma vi lasciamo a qualcosa di più serio e utile, consigliandovi di intraprendere questo
magico viaggio muniti di costumi da bagno, abbronzanti, macchine fotografiche e, perché
no, cinepresa.
Con linvito a ripercorrere le tappe suggerite e, magari, continuare a scoprire
qualcosa che incuriosisca unaltra .... comitiva.
Parecchie se non troppe civiltà si impossessarono della nostra terra migliaia di anni fa soggiogando le
popolazioni libere presenti, centinaia di culture, di razze, di costumi, diversi intrecci
di sangue hanno condizionato nonché marcato la storia di questisola ormai svigorita
e spossata dal susseguirsi di sconfitte fisiche e morali.
Lattuale realtà sicula ci ingiunge di accettare, seppur con riluttanza, un passato
che avremmo voluto rinnegare o dimenticare: un passato di prevaricatori e sottomessi, di
violenze materiali e morali, di glorie e di inesorabile mestizia, di illusioni e di
stanche rinunce.
"... il viaggio in Sicilia rappresenta un viaggio totale alle radici nere e vermiglie
del mondo. Un viaggio necessario comè necessaria la pubertà per crescere in
uomini."(Gesualdo Bufalino).
I primi invasori, approdando sulle nostre coste come devastatori, rimasero esterrefatti
dellattrattiva e dalla floridità dello scenario di una Sicilia piena di risorse,
acerba ma allo stesso tempo incontaminata: scoprirono in essa una rigogliosità ed una
avvenenza innata che la designavano ad essere la più ricercata, la più desiderata, ma
anche lunica perennemente sottoposta a guerre di conquista ed ad un cambiamento
assiduo ed estenuante di "padroni".
"Sono venticinque secoli almeno che portiamo sulle spalle il peso di magnifiche
civiltà eterogenee, tutte venute da fuori già complete e perfezionate, nessuna
germogliata da noi stessi..." (Giuseppe Tomasi di Lampedusa) ma che ormai hanno
creato la nostra tradizione, le nostre ideologie, le nostre vetuste ed il più
incomprensibile dei misteri: il siciliano. "Ogni siciliano è, difatti, una
irripetibile ambiguità psicologica e morale. Così come lisola tutta è una mischia
di lutto e di luce." (Gesualdo Bufalino).
Tutti questi grandiosi monumenti, le imponenti costruzioni, gli arcaici resti, tutte
bellezze di un fascino incomprensibile perché a noi siciliani stessi estranee; ma esse
sono inconsciamente parte di noi, stupefacenti nella loro unicità: comprenderli, vorrebbe
dire accogliere il nostro passato come doloroso ma ugualmente insostituibile e grandioso.
Come scrisse Gesualdo Bufalino: "Capire la Sicilia significa per un siciliano, capire
se stesso, assolversi o condannarsi."
Queste le motivazioni per le quali abbiamo deciso di visitare i luoghi più significativi,
sotto laspetto storico-culturale, della nostra Sicilia.