FAMIGLIA D'ALESSANDRO


dati anteriori al 1793

Arma: di oro al leone di rosso con la banda di nero attraversante caricata di tre stelle a cinque raggi del campo. Dimore: Napoli, Pescolanciano, Montalto Uffugo. Il ramo di Napoli e' estinto. Possedette molti feudi tra i quali quello della Castellina col titolo di Duca nel 1639 e quello di Pescolanciano anche col titolo di Duca nel 1648, il quale ultimo titolo si possiede ancora dalla Famiglia. Fu decorata di alti uffici e dignità; ebbe molti uomini illustri: Giovanni Battista fu uno dei fondatori del Monte della Misericordia di Napoli. Sono iscritti nell'Elenco Ufficiale delle Famiglie Nobili d'Italia col titolo di Duca di Pescolanciano i discendenti da Nicola di Pasquale, ascritto all'Ordine di Malta. E' iscritto allo stesso elenco ed al Libro d'Oro della Nobiltà Italiana il ramo secondogenito nobile dei Duca di Pescolanciano Giuseppe Luigi di Giambattista con i figli Giovanni Napoleone, Fabio e Luigi Filippo. Fra i feudi posseduti ce ne furono presso Marigliano; Muzio possedeva il feudo di Cisterna. Nella chiesa "Ave Gratia Plena" di Marigliano esiste il sepolcro di Antonio d'Alessandro, milite, morto nel 1653.

Dal "Dizionario storico-blasonico delle Famiglie nobili e notabili italiane" del Comm. di Crollalanza - Pisa 1886:
d'Alessandro di Napoli e di Sorrento: Famiglia greca d'origine. Nel 1187 un Guidone partì per la Terra Santa. Un Angelo fu consigliere del Re Carlo Primo e Luogotenente del Regno. La famiglia ha goduto di Nobiltà in Napoli ai seggi di Porto, Montagna, Sorrento, Ascoli e Monteleone, Rossano. Ebbe 18 baronie ed i due ducati di Castellina nel 1638 e Pescolanciano nel 1594. Un ramo è fiorito a Borgo San Sepolcro e quello che si e' trasferito in Sorrento si estinse nel Secolo XVIII. Arma: d'oro al leone di rosso con la banda di nero attraversante sul tutto, caricata di tre stelle nel campo.

Dall'Archivio dei Cavalieri dell'Ordine di Malta:
d'Alessandro di Napoli Camillo, ricevuto nell'Ordine il 25 giugno 1574. d'Alessandro Antonio, nato a Taranto il 1 febbraio 1666, figlio di Andrea, duca della Castellina e patrizio napoletano, ricevuto nell'Ordine nel 1686, come risulta dai processi del Priorato di Capua nell'archivio del Gran Priorato delle Due Sicilie. Alessandri o degli Alessandri di Borgo San Sepolcro Pietro, ricevuto i 13 luglio 1607. d'Alessandro di Pescolanciano Francesco, ricevuto il 20 novembre 1778 nel Priorato di Capua. d'Alessandro Antonio, ricevuto il 20 dicembre 1778 nel Priorato di Capua.



Altre notizie sulla Famiglia d'Alessandro:

- Attestato del Sindaco di Montalto:
Noi qui sottoscritti Sindaci di questa nobile e fedelissima citta' di Montalto facciamo piena, certa ed indubbia fede per concessione di Ferdinando Primo Re di Napoli nel mese di gennaio dell'anno millequattrocentoottantanove per privilegio registrato nella Real Cancelleria Capitolorum terbio col. Ottanta fu concesso a detta nostra citta' di Montalto il titolo di Fedelissima e Nobile. La medesima citta' di Montalto viene governata da due Ordini, uno detto dei nobili Patrizi, e l'altro chiamato dell'Onorati Cittadini per privilegio di Sua Altezza Reale il Duca di Calabria Alfonso D'Aragona Primo Re, quale poi esso Alfonso fu re e fu chiamato Alfonso Secondo quale privilegio fu concesso nell'anno millequattrocentosettantatre propriamente nel mese di febbraio ecc. e confermato ecc. E ritrovandosi come si e' detto nel possesso di detto Sedile serrato ove non possono entrare od essere ammesse altre famiglie se non quelle sole che sono descritte e tra questi vi e' la Nobile Famiglia d'Alessandro dei quali individui e' il nostro concittadino Don Gaetano d'Alessandro, la famiglia del quale ave imparentato colla famiglia Alimena, Bernaudo, Spadafora dell'Antichi Baroni di Rose. E parimenti facciamo fede, che dalla sopra Famiglia d'Alessandro e' discendente Don Carlo d'Alessandro figlio di don Gaetano e D. Aurora Sacchini dei baroni di San Lauro e dei duchi di Cirella per parte di Donna Teresa Catalano, madre della suddetta Donna Aurora, onde in onore del vero ne abbiamo sottoscritto la pagina munita col nostro solito universale suggello. Montalto 30 novembre 1793. Firmato: Salvatore Nardi, Sindaco dei Nobili; Bernardo Bianco, Sindaco dei onorati cittadini.

- Scritti del Padre Elia d'Amato in "Pantologia Calabra":
La Famiglia d'Alessandro fiorente ormai in pieta', armi, ricchezze, nell'Albo dei fondatori del Monastero di S. Francesco di Paola di questa citta', tiene luogo distinto: nel passato secolo venne fregiata di lauree dottorali nell'una e nell'altra legge, nelle persone di Gaetano e di Carlo; venne addetta ai servigi degli Eccellentissimi Duchi Aragonesi , fu decorata di capitanato militare nella persona d'Ignazio; fu illustrata da nobili maritaggi tanto con persone illustri tra i suoi cittadini che forestieri. Carlo d'Alessandro dottore nell'una e nell'altra legge sopra lodato, cantore della chiesa collegiata di questa citta'. Protonotario apostolico, Vicario Generale di Cosenza e di S. Marco, nell'una e nell'altra lingua in poesia ed oratorie dottissimo die' alla luce in italiano: il panegirico sopra la citta' di Montalto, che si legge nel sesto nostro tomo circa il fine "De congressi accademici, Venetia apud L. Radici anno 1721.

- Bolla dell'Ordine dei Minimi:
Noi fra Giuseppe Gesch, lettore giubilato, qualificatore della Suprema Inquisizione Spagnola Umile Correttore Generale di tutto l'Ordine di Minimi, sia noto a tutti che nel sesto capitolo Romano dell'Ordine dei Minimi, tenuto a Roma nel 1617 dai Padri Sinodali, la illustrissima Signora Orefina De Sanctis, singolare benefattrice del medesimo ordine e' stata scritta e aggiunta nell'Albo delle fondatrici del medesimo Ordine, per i moltissimi benefici di particolare importanza concessi al nostro convento di Montalto. Per cui sia nota a tutti che la medesima e' stata ammessa a godere la partecipazione e la comunione di tutte le grazie e privilegi, dei quali sogliono godere e partecipare le altre fondatrici del nostro ordine. Poiche' ora della discendenza della predetta signora Orefina in linea retta, discendono gli illustrissimi signor Gaetano d'Alessandro e D. Carlo d'Alessandro uomini di singolare dignita', fratelli germani, come a noi risulta da documenti autentici. Dichiariamo che a tenore delle presenti lettere i medesimi signori Gaetano e Carlo godono dei privilegi dei fondatori. 28 novembre 1699, firmato Giuseppe Gesch correttore generale.






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