Corso di Java

(senza pretese)

Lezione uno: Nozioni fondamentali


Premessa

Questo non vuole essere un manuale per il Java, ma piuttosto un breve corso per imparare un linguaggio potente e semplice con cui creare applet per il web, ma anche applicazioni standalone che non hanno limiti di operatività (è da ricordare che le applet non leggono ne scrivono files).
Per poter creare un programma in Java c'è bisogno di un compilatore che "traduca" il codice sorgente in codice eseguibile dalla macchina. Non vi tragga in inganno questa ultima frase: i files creati non sono files del tipo ".exe" ma hanno estensione ".class" e necessitano di essere lanciati attraverso un altro programma. Tutta la suite completa necessaria a creare e usare programmi scritti in Java è il JDK (Java Development Kit) prelevabile presso il sito della Sun (http://java.sun.com).
Già il JDK da solo permette di creare files sorgenti (d'altronde un file sorgente può essere fatto anche con Notepad o Blocco Note!) e di compilarli. Ma talvolta può essere necessario un piccolo aiuto per quanto riguarda le proprietà o gli attributi di un elemento. Per questo motivo il ricorso a programmi appositi, che permettono di avere un ambiente più user-friendly sono i ben venuti (anche a me non fa tanta voglia di compilare da riga di comando!).
Ultimamente la Inprise-Borland, ha messo in rete, disponibile come Freeware, un buon compilatore con le foundation classes.
Questo programma lo potete scaricare dal sito della Borland a questo indirizzo www.borland.com.
Come ultima cosa, se dopo aver letto queste pagine sarete interessati al Java, vi consiglio di acquistare un buon manuale in libreria. Serve sia per riferimento quando non vi ricordate qualcosa, sia come guida alla struttura delle classi di Java. Come vi ho già detto, questa non sarà una "opera magna", ma un semplice manualetto che spiega i concetti importanti di questo linguaggio, ma non comprende cose come la struttura delle classi né i principi della programmazione ad oggetti (questo è compito dei molti libri disponibili sull'argomento).

Concetti fondamentali

Attenzione: questa parte riguarda in particolare coloro che non si sono mai avvicinati a lingauggi come il C o il C++. Per coloro che già conoscono questi linguaggi quello che segue sarà estramamente facile e simile a quello che già conoscono.

Le variabili:

Creare varibili in Java è estremamente semplice e molto ma molto simile a quella che si effettua in ogni linguaggio (o quasi!!!).
Basta specificare il tipo e il nome della variabile.
Per quanto riguarda i tipi di dati da usare, possiamo spaziare dai tipi di dati fondamentali (numeri interi, a virgola mobile, booleani e caratteri. Clicca qui per aprire una scheda che illustra gli otto tipi fondamentali), un array, oppure una classe (o interfaccia).
Ecco alcuni esempi commentati di variabili di diverso tipo (per i commenti, come in C o C++, si usa // per commenti su riga singola e /* commento */ su più di una riga:

int i=0;      //variabile di nome "i", di tipo int (32bit), inizializzata a 0
char lettera='a';      /*le variabili di tipo "char" devono avere il valore compreso tra apici!!!*/
boolean decisione = "true";
String frase = "Ciao!";     //Variabile che ha una classe come tipo!
L'ultimo tipo di variabili ha un'ulteriore metodo per essere definita, usando l'operatore new. Ecco di seguito un modo alternativo per scrivere l'ultima variabile:

String frase = new String("Ciao!");

(In verità anche le altre hanno un costruttore del genere, ma viene usato raramente).

In questo caso succede che viene creata una nuova istanza della classe String e viene associato il valore "Ciao!".Il risultato è lo stesso di quello di sopra.
Nelle variabili precedenti ho volutamente lasciato fuori gli array per mostrarvi il loro funzionamento adesso. Gli array sono dei contenitori di dati di uno stesso tipo e si dichiarano così:
String[ ] frasi;
String frasi[ ];
String parole[ ] = new String[20];
String parole[ ] = {"Uno", "Due", "Tre"};
Le prime due sono esattamente la stessa cosa. Siete liberi di usare quella che vi piace di più (io preferisco le parentesi quadre dopo il nome per il motivo che vedrete più sotto). La terza usa new e inoltre specifica che l'array conterrà un certo numero di elementi, e la quarta specifica gli elementi (tra parentesi graffe) contenuti nell'array.
Attenzione!Il primo oggetto di un array ha indice 0 (zero). Un array di venti elementi ha elementi di indice da zero a diciannove.
Per richiamare un oggetto contenuto nell'array, basta specificare il nome dell'array stesso, seguito dal numero dell'indice voluto (tra parentesi quadre).
Se ad esempio volessi prendere il valore "Due" dell'array definito sopra e volessi assegnarlo a una variabile "pippo", scriverei:
String pippo = parole[1];
Ovvero, ho preso il valore di indice 1 dell'array "parole", di tipo String, e lo ho associato alla nuova variabile "pippo".
Come avrete intuito, è questo il motivo per cui uso la notazione con le parentesi quadre dopo il nome della variabile!

Per questa prima "lezione" è tutto, adesso si può passare a qualcosa di più: cicli e condizioni if.

Prossima pagina

Indice Webdesign