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Una delle più grandi ironie uscite da Auschwitz: ad un certo punto le SS mandarono un giudice amministrativo, il dott. Konrad Morgen, ad investigare sulla corruzione colà. Ovviamente il problema non era che si ammazzasse la gente nel campo; era che il lavoro del campo - l’assassinio - non veniva condotto secondo gli standard delle SS. Tutte le merci razziate agli internati e alle vittime delle camere a gas dovevano essere rispedite a Berlino, al governo; invece, una baracca nota come "Canada" era stata ben riempita di bottino e il comandante del campo Rudolf Höss e le guardie SS ne traevano vantaggio. Inoltre, almeno due uomini al campo - Höss e il tenente Maximilian Grabner - avevano relazioni clandestine con delle internate. Morgen aveva già ottenuto la pena capitale per il comandante di Buchenwald sulla base d’accuse simili. Morgen fece arrestare e ricondurre Grabner a Berlino perché fosse interrogato; egli fu poi condannato a dodici anni di prigione dalla giustizia nazista per crimini che comprendevano alcuni degli omicidi che erano avvenuti al "Muro Nero" tra il Blocco 10 e il Blocco 11.

 

Nella complicata ragnatela dei regolamenti SS applicati da Morgen, la fucilazione di prigionieri al Muro Nero era illegale, mentre la loro uccisione nel Blocco 11 mediante l’iniezione di fenolo era perfettamente legale, come lo erano le camere a gas.

 

Höss, dopo essersi stancato della sua amante, Eleanor Hodys, aveva ordinato che fosse uccisa, ma Morgen la salvò e la mandò a Berlino (dove le SS la uccisero lo stesso, verso la fine della guerra).

 

Morgen testimoniò a Norimberga e continuò ad esercitare la professione legale in Germania dopo la guerra.

 

Friedrich, pagg. 25-27; Lifton, pagg. 138-139, 387; Conot, pag. 297.

     

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