y ugoslavia ed altri genocidi               

          

 

Parlando di genocidio, durante la seconda guerra mondiale o in Bosnia e in Ruanda oggi, quanto spesso riconosciamo che il nostro paese, gli Stati Uniti d’America (sotto la stessa Costituzione, e la Carta dei Diritti, che ancora oggi onoriamo) fu fondato sul genocidio?

 

Ciò che segue è una testimonianza oculare del massacro di Sand Creek nel 1864, dove 105 donne e bambini Cheyenne furono mutilati e uccisi dalle truppe statunitensi al comando del colonnello J.M. Chivington:

 

Sembrava ci fosse una strage indiscriminata d’uomini, donne e bambini. Trenta o quaranta squaw si erano raccolte in una fossa per proteggersi; mandarono fuori una bambina di circa sei anni con una bandiera bianca su un bastoncino; non fece che pochi passi prima d’essere uccisa. Tutte le squaw nella buca furono poi uccise, e quattro o cinque maschi fuori. Le squaw non fecero alcuna resistenza. Tutti quelli che avevo visto morti furono scuoiati. Vidi una squaw aperta da cima a fondo con un bimbo non ancora nato, così mi sembrò, standole sdraiato accanto… vidi un buon numero di lattanti uccisi con le loro madri.

 

Un altro testimone:

 

Sentii anche di numerosi casi in cui gli uomini avevano ritagliato parti intime femminili e le avevano stese sulle selle, e le indossavano sui copricapi cavalcando con la truppa.

 

Il colonnello Chivington, tenendo un discorso poco prima della strage, difende l’uccisione e lo scorticamento di tutti gli indiani, persino lattanti: "I pidocchi vengono dalle uova!"

 

Fonte: Dee Brown, Bury My Heart at Wounded Knee, Washington Square Press, 1981, pagg. 88-89 (Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori 1977 prima ed.)

 

 

Nel 1948, gli israeliani si macchiarono di genocidio a Deir Yassin.

 

Gli abitanti del villaggio resistettero, com’era loro diritto, ai 120 aggressori ebrei, e fu necessario servirsi di mitragliatrice pesante e mortaio per porre fine alla battaglia. Dopo di che, gli invasori entrarono nel villaggio e cominciarono a comportarsi come un Einsatzkommando nazista. Ventitré uomini furono condotti in una cava e giustiziati a sangue freddo, ed un numero di persone variabile tra 90 e 230 furono uccise nel villaggio.

 

La dichiarazione di Menachem Begin dopo i fatti:

 

Accettate le mie congratulazioni per questo splendido atto di conquista…

 

Le notizie di Deir Yassin si propagarono velocemente, provocando la fuga di gran parte della popolazione araba fuori dei confini del neonato stato d’Israele. Israele ha ovviamente costruito un’intera struttura di possesso basata sull’ "abbandono" delle loro case e terre, così come ha affermato incessantemente che coloro che fuggirono nel 1948 lo fecero senza alcuna necessità e non meritano di tornare.

 

(Fonte delle informazioni su Deir Yassin: Paul Johnson, a History of the Jews, Harper Perennial 1987)

 

 

Gli americani si macchiarono di genocidio nel Vietnam e non furono mai puniti:

 

Le esecuzioni di massa erano avvenute per gradi – inizialmente sul sentiero principale che portava al villaggio, e più tardi presso il fosso d’irrigazione. Una delle persone condotte al sentiero era Truong Thi Le, di trent’anni, che perse nove membri della famiglia, compresi il marito, la madre, tre fratelli, e la figlia di diciassette anni… fu messa in fila insieme al suo bambino di sei anni… quando cominciarono gli spari, lo spinse nella risaia accanto al sentiero e gli giacque sopra, schiacciandolo, imponendogli di non piangere… Due cadaveri la coprivano e quando alzò leggermente la testa al cessare dei colpi vedeva i soldati che si muovevano ancora. Sembrava che indicassero la gente a terra. Cominciarono nuovamente a sparare a quelli che erano ancora vivi.

 

Bilton and Sim, Four Hours in My Lai, Penguin 1992, pagg. 157-158

 

 

Il genocidio è tra noi oggi, e noi non facciamo niente al riguardo:

 

Dopo, lei dice, il signor Viskovic li costrinse ad uscire dall’appartamento. Fuori, puntò l’arma contro la signora Sestovic e la fece sdraiare sulla strada. Quindi le ordinò di strisciare lungo la via mentre lui la prendeva a calci. Alla fine, lei e due ragazzine furono spinte su un piccolo autobus pieno di mussulmani e portate al campo di Susica.

 

Le condizioni di vita al campo, dove una guardia serba sostiene che siano stati uccisi circa tremila mussulmani nel giro di quattro mesi, erano rivoltanti.

 

La signora Sestovic è perseguitata in particolare dal ricordo di due uomini – Durmo Handzic e Izmet Dedic – picchiati a morte, da incubi ricorrenti al riguardo di un altro mussulmano cui le guardie serbe tagliarono via l’orecchio pezzo per pezzo in quattro sere consecutive, e dal ricordo del comandante del campo Dragan Nikolic che teneva un mozzicone di sigaretta dicendo, "questo adesso vale più di tutte le vostre vite mussulmane messe insieme."

 

Estratto da un articolo del New York Times del 31 dicembre 1994.

 

 

Nessuno pensi che l’Olocausto sia stato un evento unico nella storia umana: fu superiore ad altri genocidi solo per vastità ed efficienza, ma non fu di diverso genere.

    

avanti.jpg (9953 bytes) avanti.jpg (9953 bytes)

Torna alla Home Page