UNA   VITA   VISSUTA   NELLA   COERENZA   E'     L'ANTIDOTO CONTRO  IL  VIRUS  DEL  COMPROMESSO  E  L'INDIFFERENZA

 

L‘apertura della porta santa si avvicina, tanti si chiedono ma che cos’è l’anno Giubilare?".Domanda legittima che denunzia, ancora una volta la poca informazione e il poco risalto dato a questo grande e periodico avvenimento Sfugge così l’effettivo scopo dell’anno Giubilare che è quello di realizzare in se stessi una vera "Conversione" e di interiorizzare la Parola che non va semplicemente proclamata, ma, testimoniata. Per questo, la Chiesa, si sta attivando perché in ogni Diocesi si realizzino delle "missioni popolari" che verranno tenute, non soltanto dal "clero, ma anche dai laici.

Secondo l’insegnamento del Concilio Vaticano II tutta la Chiesa è, infatti, "Missionaria". La "conversione" implica la consapevolezza di avere sbagliato il cammino spirituale e la capacità, in tal caso, di ripensare la propria fede e riconoscere di essersi allontanati da essa. La "rievangelizzazione" ha quindi lo scopo di riformare la coscienza e rive-dere la scala dei valori. A poco a poco si è buttata al macero la "sana morale" e si è scelto di vivere alla giornata, secondo il criterio: "fa ciò che ti va di fare" norma del tuo agire sia il tuo "capriccio" e "la tuacapacità di importi". Così, abbiamo assistito, nella più profonda apatia, allo scardinamento di valori come la saggezza, la fortezza d’animo e la giustizia. Il rischio è che l’angoscia del "nulla" si sostituisca ai "veri valori". Iì cristiano non può star tranquillo, non può accettare questo dilagante clima di
irrazionalità violenta, questo spappolarsi del consenso, perfino, sulle regole minime dell’agire morale; non può star tranquillo dinanzi alla subdola arroganza, all’uso vessatorio di un potere amministrativo che si autogiustifica col suo stesso imporsi. Senza dubbio, se perde il sensodi Dio, il cristiano è condannato a vivere nella mediocrità. Lì Cristiano non può vivere nella mediocrità perché è chiamatoogni giorno, in ogni sua attività a rendere ragione della propria Fede. lì pericolo in cui uno puòcadere è quello di ritagliarsi dalVangelo un Gesù su misura,secondo il proprio comodo ecosì sentirsi tranquillo e sereno.Gli effetti potrebbero, però, essere devastanti. La persona che ha aderito a Cristo non può continuare a predicare che il Regno di Dio è presente, se poiagisce in maniera contraria. Deve, invece, impegnarsi a vivere e far vivere il messaggio evangelico nella complessa e mutevole realtà dell’uomo di oggi. Purtroppo, anche nell’istituzione Chiesa, può capitare di pregare Dio a modo proprio, di leggere la Scrittura solo come risposta e conferma alle proprie richieste e finire per approdare a un Dio fatto a misura delle proprie angosce e delle proprie nostalgie, con il rischio di seguire sirene che incantano, moltoinsidiose perché giungono mascherate da voci amiche. Una vita vissuta nella coerenza di Fede è, invece l’antidoto contro il virus del compromesso, dell’indifferenza e dell’apatia. Per fortuna c’è ancora un diffuso desiderio popolare di essereonesti, di salvare la famiglia, di non danneggiare il prossimo. Formare le coscienze, ripartire dall’uomo interiore è la cosa più importante e giusta. E’ sempre possibile cambiare direzione e mettere i nostri passi sulle orme di quelle del Cristo; questo si può attuare se ascoltiamo e facciamo nostra la Sua parola. lì Grande Giubileo del duemila offre l’occasione propizia per rivedere il cammino di fede e rigenerare la propria vita spirituale.

Sac. Rosolino  La   Mendola