Estate tempo di feste: fede o folklore ?

La riforma Liturgica ha portato il popolo cristiano a una maggiore comprensione del mistero della Salvezza. La Chiesa, durante l’anno liturgico, ricalcando l suo cammino fa vivere i diversi tempi di essa proponendo, anche, degli esempi illustri di questa storia: i Santi.  In ogni paese, infatti, si fanno festeggiamenti in onore dei Santi Protettori o Titolari delle parrocchie. La Chiesa li propone ai popolo cristiano come stimolo per vivere il Vangelo, come loro lo hanno vissuto. Molte volte, purtroppo, si tralascia o si mette in sordina quello che è  essenziale e si pensa di più alla “formalità”.  Si costituisce un comitato per la festa che raccoglie le offerte dal popolo, per pagare un cantante in concerto che non c’entra niente con il santo. Si fa una processione spettacolare, con la giunta comunale che fa da cornice eccellente e che, spesso, nemmeno lontanamente rivolge una preghiera al santo, perché deve apparire, come di fatto a volte è, agnostica: con la banda musicale che esegue marce militari, come se il santo andasse in guerra: e poi..  una marea di gente che chiacchiera. sorride, pensa a tutt’ altro che a pre-gare. Dovè il vero spirito della festa religiosa? Perché non dare risalto, valorizzare e coinvolgere le forze della Comunità ecclesiale “es. banda in concerto, giochi, festival e concerto di giovani con canti di impegno e valore sociale...). Certo, è più comodo e sbrigativo assoldare qualcuno che poi, magari, prende in giro il Santo e i valori da lui testimoniati. Se vogliamo veramente rievangelizzare, tornare alla radice Gesù, giungere al Giubileo, al terzo millennio con spirito rinnovato dobbiamo capire, specialmente i Parroci, i consiglieri pastorali, tutti gli organismi di partecipazione… che anche le feste, fuori del Tempio devono servire ad educare e a edificare il popolo santo di Dio.

Sac. Rosolino La Mendola