Sigmund Freud
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Nato
a Freiberg, Moravia, ora Repubblica Ceca 1856 - Londra 1939, medico e
neurologo austriaco, fondatore della psicoanalisi. Il suo principale
contributo fu la creazione di un approccio del tutto innovativo alla
comprensione della personalità umana, sulla base della scoperta
dell'esistenza dell'inconscio. Creò, inoltre, una tecnica di
trattamento delle nevrosi e dei disturbi mentali che, con le opportune
modificazioni, viene utilizzata ancora oggi. Anche se fu oggetto di
numerose critiche, Freud è universalmente considerato una delle menti
più creative dell'epoca moderna.
Il primo scritto di Freud, Sull'afasia, fu pubblicato nel 1891;
si trattava di uno studio su un disturbo neurologico, dovuto a una
lesione del cervello in cui viene colpita la capacità di pronunciare le
parole e i nomi di uso comune. L'ultimo lavoro di argomento neurologico
fu un articolo sulle paralisi cerebrali infantili pubblicato nel 1897.
Fu scritto, però, solo per l'insistenza dell'editore, poiché a
quell'epoca Freud era già attivamente impegnato a ricercare spiegazioni
psicologiche, e non fisiologiche, dei disturbi mentali: i suoi scritti
successivi riguardano infatti quasi esclusivamente la disciplina da lui
stesso definita (1896) psicoanalisi.
L'Isteria
I primi studi di Freud in ambito psicoanalitico furono condotti con la
collaborazione del medico viennese Josef Breuer. I risultati furono
presentati in forma definitiva nel 1895, con il titolo Studi
sull'isteria. In questo scritto (molto influenzato dagli studi di
fisiologia), i sintomi isterici venivano presentati come manifestazioni
di energia emotiva non scaricata, in relazione a un trauma psichico
completamente dimenticato (o, in termini psicoanalitici,
"rimosso" ). Attraverso l'induzione di uno stato ipnotico,
diventava possibile recuperare il ricordo del trauma e scaricare,
attraverso la catarsi, le emozioni a esso associate e causa dei sintomi.
Questa pubblicazione segnò l'avvio della costruzione su basi cliniche
della teoria psicoanalitica.
L'inconscio
Tra il 1895 e il 1900 Freud sviluppò molti concetti successivamente
entrati a far parte della teoria e della tecnica psicoanalitica. Poco
dopo la pubblicazione degli scritti sull'isteria, abbandonò l'uso
dell'ipnosi e del metodo catartico per dedicarsi allo studio dei flussi
spontanei di pensiero dei pazienti (vedi Associazionismo),
rivelatori dei processi mentali inconsci e della struttura della
nevrosi.
Freud trovò attraverso l'osservazione clinica le prove dell'esistenza
di meccanismi mentali quali la rimozione e la resistenza. Definì la
rimozione come un dispositivo inconscio capace di rendere inaccessibile
alla coscienza il ricordo di eventi dolorosi o minacciosi e la
resistenza come una difesa inconscia contro l'emergere dei sentimenti
rimossi, per evitare l'ansia. Egli scoprì i processi inconsci
avvalendosi delle libere associazioni dei pazienti come guida per
l'interpretazione dei sogni e degli errori verbali (i cosiddetti
"lapsus freudiani", considerati sintomatici di desideri
inconsci).
L'analisi dei sogni portò Freud a teorizzare l'esistenza della
sessualità infantile e del cosiddetto complesso di Edipo, il presunto
legame erotizzato del bambino verso il genitore del sesso opposto, cui
si accompagnano sentimenti di ostilità verso l'altro genitore. Questi
concetti erano in linea con l'enfasi attribuita da Freud alle basi
biologiche del comportamento umano (soprattutto sessualità e
aggressività) e costituivano i punti più controversi della costruzione
psicoanalitica.
L'aggettivo "freudiano" è spesso utilizzato in riferimento
proprio a queste teorie, intrise di un ricco simbolismo, che tentavano
di conciliare il conflitto tra i fattori biologici e le determinanti
culturali del comportamento (estetica, capacità cognitive e religione);
in questo periodo sviluppò anche la teoria del transfert (il processo
per cui la qualità dei rapporti emotivi stabiliti con i genitori nella
prima infanzia tende a essere riprodotta successivamente con le altre
persone). La chiusura di questo ciclo di studi fu segnata dalla
pubblicazione dell'opera più importante di Freud, L'interpretazione
dei sogni (1900), che comprendeva molte esperienze personali
registrate in tre anni di autoanalisi a partire dal 1897 e illustrava
tutti i concetti basilari della teoria e della tecnica psicoanalitica.
Nel 1902 Freud divenne professore di ruolo all'università di Vienna,
non tanto per il riconoscimento della sua opera scientifica, quanto per
l'interessamento di un suo paziente molto influente: la comunità medica
gli era, infatti, ostile e la successiva pubblicazione delle opere Psicopatologia
della vita quotidiana (1901) e Tre saggi sulla teoria sessuale
(1905), non fece che aumentare il dissidio. Freud continuò a lavorare
prevalentemente solo, in quello che chiamò uno "splendido
isolamento". Dal 1903, cominciò tuttavia ad avere un piccolo
gruppo di seguaci che lavoravano con lui, tra i quali gli austriaci
William Stekel, Alfred Adler e Otto Rank, l'americano Abraham Brill e
gli svizzeri Eugen Bleuler e Carl Gustav Jung; a essi si aggiunsero nel
1908 lo psichiatra ungherese Sándor Ferenczi e l'inglese Ernest Jones.
La Notorieta'
La crescente notorietà del movimento psicoanalitico rese possibile la
costituzione nel 1910 di un'organizzazione mondiale, chiamata
Associazione psicoanalitica internazionale. Mentre il movimento si
ingrandiva, grazie anche all'adesione di nuovi membri di altri paesi
europei e degli Stati Uniti, Freud dovette affrontare il dissenso
interno al gruppo originario, in particolare le critiche di Adler e Jung,
che fondarono altre scuole in aperto contrasto con la teoria freudiana
sull'origine sessuale della nevrosi. Freud reagì elaborando
ulteriormente i propri concetti basilari e sviluppandoli in numerose
pubblicazioni.
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