Il tempo è un valore concepito in maniera alquanto soggettiva, per alcuni scorre troppo in fretta, per altri non passa mai, altri non si pongono il problema di come scorre il tempo, veloce o lento per loro è indifferente, di fatto, però benché noi cerchiamo di suddividerlo in unità di misura, di registrarlo, di renderlo meno astratto, è pur sempre una realtà che sfugge al nostro controllo. Noi cerchiamo di pianificare il tempo, di gestirlo al meglio, di sfruttarlo, ma non è in nostro potere di fermarlo o di farlo scorrere più velocemente, il tempo passa, segue il suo corso scandito dal sole che nasce e muore, dal ciclo delle stagioni, senza curarsi del fatto che noi lo viviamo con più sollecitudine o con più parsimonia, è al di sopra delle nostre suggestioni, lo scorrere del tempo non ci appartiene, dice un proverbio arabo: "Tre cose non si possono fermare, la freccia una volta scoccata, la parola uscita dalla bocca, e il tempo che passa!".
Considerando tutto questo è bene riflettere sul fatto che ogni istante della nostra vita è unico, ogni secondo che è passato non lo potremo più rivivere, e tutto quello che avremo potuto fare, e non abbiamo fatto in quella frazione di secondo, in quel minuto, in quell'ora non lo potremo più recuperare, sarà necessario spendere dell'altro tempo, per tanto è importante sapere come spendere bene il tempo che c'è dato da vivere, parliamo spesso del "nostro tempo", ma in realtà non ci appartiene a noi è dato di viverlo, lo abbiamo solo in amministrazione, senza averne la potestà.
Lo scrittore della lettera agli Ebrei usa le parole di questa profezia per incoraggiare i credenti alla costanza e alla perseveranza nella fede nonostante le difficoltà e i problemi. Ancora prima di loro Abacuc fu confortato e incoraggiato nelle sue difficoltà e perplessità, direttamente dal Signore grazie a queste promesse, "...brevissimo tempo". Quante volte ci ritroviamo in una condizione simile a quella del profeta, e più che mai desideriamo che sia breve il tempo che ci separa dalla guarigione quando viviamo delle sofferenze, che al più presto si risolvano le situazioni e veniamo liberati dalle circostanze negative, a volte è un tempo vissuto nell'ansia nell'impazienza, e si cerca conforto sperando che il trascorrere del tempo cambi le circostanze che allevi i dolori, che lenisca le ferite. Quante speranze deluse, il tempo passa ma i problemi restano, le circostanze negative continuano a sgomentarci, gridiamo come il profeta "perché Signore?", quando finiranno tutte queste sofferenze, quando i prepotenti cesseranno di farla sempre franca, quando malattie, catastrofi, assurde violenze cesseranno di gettare l'uomo nell'angoscia, "Fino a quando?" durerà la mia prova la mia sofferenza, perché sento di non farcela più a sopportare, e diventato un peso insopportabile..."Ancora per brevissimo tempo... se tarda aspettala, poiché per certo verrà", la motivazione dell'annuncio che abbiamo appena letto è quella di incoraggiare alla perseveranza alla pazienza nonostante le circostanze siano sfavorevoli, ma per ottenere questo risultato sono necessari alcuni elementi:
Dio è fedele e non viene mai meno
alle sue promesse, "se noi siamo infedeli Egli rimane fedele perché non
può rinnegare se stesso", non solo ci annuncia le sue promesse, ma ha
giurato per se stesso che le avrebbe mantenute Ebrei 6:17. Ha promesso
una via di salvezza per l'umanità, e l'ha provveduta mediante il sacrificio di
Gesù. Ha promesso lo Spirito Santo ed è disceso dal cielo, ed ora è ha
disposizione di tutti coloro che lo vogliono ricevere. Ha promesso la vita
eterna, e noi sappiamo che Cristo è la via recente e vivente che ci conduce al
cielo, e tutti coloro che credono in lui "hanno la vita eterna".
Ha promesso che non avremo mai più avuto problemi? No! questo non lo ha
promesso, anzi ha affermato che nel mondo avremo tribolazione, ha detto però
che Lui ha vinto il mondo e coloro che lo seguono sono vincitori, ha promesso
che tornerà e lo farà di sicuro "Ancora brevissimo tempo".
Costanza significa continuare a camminare malgrado siamo circondati da onde impetuose e minacciose tempeste, continuando ad avere davanti agli occhi la visione della gloria e della vittoria finale. Quando perdiamo di vista la meta definitiva diventiamo deboli, incostanti, impazienti e ci scoraggiamo facilmente siamo incapaci di sopportare le ingiustizie le sofferenze, vi ricordate del profeta Elia? Elia vincitore sui profeti Baal, Elia che scende dal Monte Carmelo trionfante, ma poi comincia a guardare alle difficoltà, guarda se stesso, vede la sua incapacità la sua debolezza si sente solo e perduto, perde la fiducia e costanza che fino allora lo aveva portato a combattere, vuole morire, ma Elia non aveva ancora portato a termine la missione "va' rifà la strada", gli dice il Signore. Paolo diceva a Timoteo: " ho combattuto il buon combattimento, ha finito la corsa e ha serbato la fede, del rimanente mi è riservata la corona della giustizia" I Tim.4:6-8.
Nonostante le inevitabili difficoltà, siamo chiamati a resistere fino alla fine, sorretti dalla potenza dello Spirito Santo.
La costanza è alimentata, e cresce, quanto più siamo consapevoli della posizione che per grazia abbiamo ricevuto in Cristo. Sapere con piena certezza di fede che per il sangue di Gesù siamo stati redenti e apparteniamo a Dio, liberati per sempre dalle catene del peccato. Per grazia siamo figli di Dio, e siamo come la pupilla del suo occhio, siamo preziosi ai suoi occhi, niente e nessuno può sottrarci e separarci dal suo amore. E' la base della nostra costanza, questa consapevolezza ci permette di guardare e affrontare le difficoltà nell'ottica giusta. Romani 8:29-32.
Il tutto non può che essere
sostenuto dalla fede, la nostra forza è nella fede, fede in Gesù che ci
ha salvati e liberati dai nostri peccati, fede in Gesù che è con noi tutti i
giorni, quando le circostanze sono favorevoli e quando non lo sono, fede in
Gesù che ritorna per condurci con lui nella dimora eterna. Fede che non è
rifugiarsi in un ideale, ne una fuga dalla realtà, e non è neppure fatalismo
del tipo "tanto tutto passa", la fede è vivere nelle circostanze
aspettando con pazienza, sopportando con umiltà e dignità, consapevoli che
anche se non vedremo una soluzione immediata a qualunque nostro problema, in
ogni caso Dio ha in serbo cose migliori per i suoi figlioli, e crediamo che Dio
per la sua fedeltà realizzerà le sue promesse nella nostra vita, Romani
8:22-26, "la fede è certezza di cose che si sperano..", in che
cosa speriamo, quali sono le nostre aspettative? Se speriamo nelle promesse di
Dio e aspettiamo il loro adempimento non saremo mai delusi, e Dio non ci ha
promesso una vita priva di ogni difficoltà, né che il mondo sarebbe stato un
luogo di felice ristoro dove vivere senza problemi, né che la fede è una sorta
di polizza contro ogni forma di avversità, Lui ci ha promesso che "tutte
le cose cooperano per il bene di coloro che amano Dio". Al popolo
d'Israele non disse: "Entra pure nel paese non incontrerai nemici, andrà
tutto liscio", i nemici c'erano, ed erano giganti, ma loro dovevano
affrontarli, e per la forza e la presenza del loro Dio erano in grado di
vincerli, "Io so in chi ha creduto" diceva con convinzione
Paolo, "E so che Egli è potente da custodire il mio deposito fino a
quel giorno".
La fede non è mai una virtù inoperosa. La fede è dimostrata con le opere, e per compiere queste opere che Dio ha preparato per noi ci resta "brevissimo tempo", come lo utilizziamo? Siamo attenti alla gestione, approfittando delle occasioni, oppure siamo di quei credenti che rimandano sempre accampando mille scuse! Le parole dell'apostolo Paolo ci fanno comprendere che è tempo di svegliarci, "perché il giorno si avvicina", e come possiamo comprendere dal testo vi sono delle priorità che vanno rispettate, poco tempo per:
Per
amare, il Signore ci chiama oggi a mettere in pratica il Suo
comandamento, domani potrebbe essere troppo tardi, oggi il mondo ha bisogno
dell'amore di Cristo manifestato per mezzo del suo Corpo, la Chiesa, oggi il
fratello, la sorella ha bisogno della compassione di Cristo che vive in te.
Per
perdonare, "se non perdonate ... nemmeno Io perdonerò a
voi", poiché il tempo non ci appartiene, non possiamo permetterci il
lusso di serbare rancori, "prima di accostarti all'altare, vai
riconciliati con tuo fratello...".
Per
esercitare il ministero della consolazione. Noi che siamo stati così
abbondantemente consolati dall'amore di Cristo, resteremo ora inoperosi vedendo
la sofferenza attorno a noi, metteremo prima i nostri interessi piuttosto che
quelli di Gesù, "Quando lo avrete fatto a uno di questi miei minimi è
come se lo aveste fatto a me".
Per
progredire nella santificazione. Non rimandiamo ad un futuro improbabile
la decisione di spogliarci di tutte le opere delle tenebre, il Signore ritorna
come ci troverà, in cosa saranno impegnati i nostri occhi, i nostri pensieri,
la nostra bocca, le nostre mani, i nostri piedi, servi al peccato o alla
giustizia? I Pietro 4:1-3.
Per
annunciare l'Evangelo, " non dite voi che ci sono ancora
quattro mesi e poi viene il raccolto" Giov.4:31-35, Gesù dava la
priorità alla volontà del Padre dicendo che questo era il suo cibo, seguiamo il
suo esempio non perdiamo tempo, sfruttiamo le occasioni che il Signore ci
propone per annunciare il Suo amore, domani potrebbe essere troppo tardi,
troppo tardi per il tuo famigliare, per il tuo collega, per il tuo vicino di
casa, non pensare che tanto il Signore ha mille strumenti e altrettanti
servitori, Dio oggi chiama personalmente te per essere suo prezioso testimone
della sua grazia e del suo imminente ritorno.
Per
servire degnamente il Signore. Nessuno può scusarsi davanti alla realtà che
tutti possiamo servire degnamente il Signore donandogli parte del proprio tempo
e investendolo bene. Come? Partecipando alle riunioni, leggendo e meditando la
Parola di Dio per edificare la propria vita spirituale, per edificare
l'assemblea. Prendendosi a cuore la condizione dei fratelli, facendo visite,
avendo cura del locale di culto, e potrei continuare ancora per molto, ma
ognuno sa se dedica il suo tempo migliore al Signore o solo i rimasugli, oggi
puoi servire il Signore hai tempo e forze a disposizione, domani non lo puoi
sapere.
"Noi siamo come un vapore
che appare e scompare", se fino ad ora la Parola riguardava i credenti
non posso fare a meno d'esortare tutti coloro che ancora non hanno riconosciuto
in Cristo il loro Salvatore personale. Magari confidano nella loro religione, o
nella bontà di Dio che chiuderà un occhio, o pur consapevoli della loro
condizione precaria, continuano a rimandare pensando di aspettare tempi
migliori per una decisione così importante. Alcune persone in realtà vivono
affetti dalla sindrome di onnipotenza, pensano di avere tutto il tempo a loro
disposizione, ma Dio, l'Eterno dice: "brevissimo tempo", "oggi
è il giorno accettevole, oggi è il giorno della salvezza".
La tendenza umana spesso è quella di rimandare, conosciamo a memoria il famoso detto "non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi", ma in realtà ci piace prendere tempo specialmente se siamo di fronte a decisioni che ci costano, ma oggi il Signore del mio e del tuo tempo ci sta' chiedendo conto della gestione: "che cosa ne stai facendo del tempo che Io ti ho dato a disposizione?", se hai creduto e per tanto sei un figliolo di Dio, non sciupare il tempo del tuo Signore, servilo con gioia in attesa del suo ritorno, se stai attraversando momenti difficili "aspettalo.. ancora per brevissimo tempo...per certo non tarderà". Tu che pensi di avere ancora tanto tempo davanti a te, in realtà sai bene di non essere padrone del tempo, Gesù verrà come un ladro nella notte, accettalo oggi così facendo hai la possibilità di farti trovare pronto, ed Egli ti porterà con se nella gloria del cielo per l'eternità!
Missione Cristiana Evangelica
per la diffusione dell'Evangelo
Via Mazzini, 22 - 20090 SEGRATE MI
Tel. 0339-8917053 02-9241553 02-92105133
E-mail grign@tiscalinet.it
Orario delle riunioni:
Domenica 10,30 Culto - Mercoledì 20,30
Studio Biblico
home page| articoli di fede
| chi siamo | meditazioni
bibliche | riflessioni | Alla luce della Bibbia |Testimonianze