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Impedimenti alla rivelazione di Dio

 

Testo: Matteo 13:1-23.

 

Lo scopo per il quale Dio ci rivela "cose grandi", per mezzo della Sua Parola non è di certo quello di farci diventare esclusivamente dotti e sapienti quanto a nozioni e dottrine, o che noi facciamo della sua Parola un argomento di infinite discussioni. Dio ci dona la sua Parola affinché noi portiamo frutto, e quando parlo di frutto non mi riferisco a importanti imprese nel servizio cristiano, ma assimilare e manifestare il carattere di Cristo, rendendo così la nostra vita esuberante e fonte di benedizione per chi ci circonda.

Il Salmo 119 ci offre un'ampia descrizione delle meraviglie operate dalla Parola di Dio: illumina, da intelletto, è dolce, rallegra l'anima, ravviva, da sollievo, santifica, ha potenza per salvare.

Tutto questo ci fa comprendere con quale attenzione deve essere ricevuta e assimilata, per poi essere messa in pratica e portare frutto. Vorrei portare l'attenzione, vista l'importanza fondamentale per un figliolo di Dio di udire con chiarezza la voce dell'Eterno, sul fatto che possono esistere degli ostacoli alla ricezione delle "cose grandi" che Dio desidera rivelarci, quali sono gli ostacoli, e come eliminarli.

 

Incredulità: "la strada".

 

Geremia 6:10. "A chi parlerò io, chi prenderò a testimonio perché m'ascolti? Ecco, l'orecchio loro è incirconciso, ed essi sono incapaci di prestare attenzione; ecco, la parola dell'Eterno è diventata per loro un obbrobrio, e non vi trovano più alcun piacere".

 

Vi è una categoria di persone che assolutamente non crede che Dio possa e voglia comunicare con gli uomini. Il loro cuore è paragonabile ad una strada, un terreno duro, asfaltato diremo oggi, sicuramente inadeguato a qualsiasi tipo di semina, ma noi sappiamo che Dio ha parlato per mezzo di Gesù, la Parola fatta carne e crediamo per fede che ancora oggi Dio salva dal peccato, dona lo Spirito Santo, guarisce l'anima e il corpo e desidera comunicare con tutti gli uomini, in modo speciale Dio vuole rivelarsi nella vita di coloro che sono divenuti suoi figlioli per guidarli, ammaestrarli, confortarli, per condurli a vivere una vita esuberante nello Spirito. Come mai allora tante volte questa Parola non porta frutto? E' forse divenuta inefficace? Dio non la pensa così.

Purtroppo vi un'altra realtà, alcuni credenti, pur essendo convinti che Dio si rivela e parla, dal canto loro "odono", ma solo intellettualmente, per tanto sono spesso insicuri e preda di facili scoraggiamenti e delusioni, questa è una forma d'incredulità, anche se celata e mitigata, noi pensiamo che increduli siano solo coloro che rifiutano di convertirsi, ma come possiamo definire il comportamento di chi non vive praticamente le promesse che Dio ci rivela? Non è altro che "incredulità", camuffata, ma in ogni caso è molto pericolosa e nasce dal:

Credere alla Parola di Dio in modo generico e non personale.

Dio perdona i peccatori, Dio ama tutti gli uomini, Dio punisce gli ingiusti, ma se vogliamo ricevere la rivelazione di Dio non possiamo permetterci di essere troppo generici, II Tim.3:16, non dice "tutta l'umanità in generale sia istruita", ma "ogni uomo di Dio" singolarmente!

Riceverla con l'intelligenza, ma non con il cuore.

Quando parlo di udire la voce di Dio, non mi riferisco a strane esperienze extrasensoriali, ma intendo quell'azione pratica dello Spirito Santo per la quale la Parola di Dio diventa efficace nei nostri cuori, la Parola scritta diventa in quel momento Spirito e Vita, si tratti di promesse, di insegnamenti, di riprensione, di esortazione, sentiamo chiaramente che Dio sta parlando proprio a noi personalmente, "Dio è Amore", una bella dichiarazione, posso udirla con l'intelligenza e non mi servirà a molto, oppure udirla con il cuore, cioè viverla, credere, sentire, e sperimentare nelle esperienze quotidiane che Dio ama me "Chi ha orecchi oda ciò che lo Spirito dice alle chiese".

Approvarla, ma non applicarla a noi stessi.

Capita a volte di ascoltare un messaggio, leggere un versetto della Bibbia e subito pensare che cade a proposito per il fratello un po' superbo, per la sorella un po’ troppo vanitosa, e non solo le sorelle! Ma la Scrittura dice anche: "Chiunque tu sei che giudichi, sei inescusabile perché nel giudicare condanni te stesso perché tu che giudichi commetti le stesse cose".

 

Tollerare questi atteggiamenti ci porta ad esseri simili alla strada, dove il seme, la Parola di Dio giorno dopo giorno cade, ma rotola via. Credere che Dio sta parlando per mezzo del predicatore, leggere e rileggere la Bibbia, non ti servirà a nulla se non ricevi nel cuore quello che ascolti e leggi, e credi che Dio ti sta parlando personalmente. Non al fratello a fianco, non agli inconvertiti, non in modo generico, ma a te e a me personalmente e per il nostro bene e per la nostra edificazione.

Se questo non accade la rivelazione di Dio diventa una lezione teorica fredda e alla fine infruttuosa, si diventa abitudinari nel senso più negativo della parola, vale a dire apatici e indifferenti, le nostre orecchie spirituali ascoltano di tutto senza realmente riceverlo "non vi trovano più alcun piacere". Ricordatevi che il nemico non aspetta altro che poterci distogliere definitivamente dall'ascolto della Parola di Dio.

 

Immaturità spirituale: "Terreno roccioso".

 

Efesini 4:13-15. "finché tutti siamo arrivati all'unità della fede e della piena conoscenza del Figliuol di Dio, allo stato d'uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più dei bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore, ma che, seguitando verità in carità, noi cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo".

 

Un altro ostacolo che si pone tra la rivelazione di Dio e lo spirito dell'uomo, che è lo strumento predisposto alla ricezione, è sicuramente rappresentato da una mancanza di crescita spirituale, Dio vuole comunicare "cose grandi", verità più profonde, ma non potrà farlo efficacemente, perché non siamo in grado di riceverle, non siamo cresciuti in statura spirituale, siamo rimasti bambini. 

Forse vi è stata una crescita repentina ma solo esteriore, non abbiamo sviluppato la struttura ossea, e siamo pertanto fragili, capita in alcuni adolescenti, abbiamo fatto un bell'albero ma senza radici profonde, e come dice la Scrittura nel momento della prova siamo bruciati, non abbiamo radici profonde nella Parola di Dio per attingere forza, costanza e consolazione.

Come può verificarsi una simile condizione, quali sono le cause?

Superficialità.

Essere superficiali significa fare poca stima del dono che Dio ci ha fatto rivelandoci la Sua volontà per mezzo della sua Parola.

Pigrizia.

"L'uomo pigro non cucina la propria caccia…l'uomo pigro tuffa la mano nel piatto, ma non la porta alla bocca" Proverbi. 24:30. Il paragone è molto efficace, significa accostarsi alla Parola di Dio con desiderio e fame, ma poi non "mangiarla", approvarne la bellezza superficialmente, ma senza ricercarne la profondità, osservarla, ma senza realmente assimilarla e metterla in pratica. La pigrizia generalmente produce negligenza.

Negligenza.

Dobbiamo tenere presente che noi siamo formati da: spirito, anima e corpo, abitiamo un corpo, abbiamo un'anima, siamo spirito. Il nostro spirito ha un'anima e abita un corpo, questo concetto ci fa comprendere che la parte essenziale è il nostro spirito che è eterno, così come nutriamo e manteniamo in buone condizioni il nostro corpo per ottenere delle buone prestazioni, allo stesso modo, anzi con più diligenza ci si dovrebbe prendere cura della parte spirituale. Per mancanza di nutrimento vi può essere un deperimento addirittura cadere in uno stato d'apatia verso il cibo "anoressia" una malattia che conduce alla morte, questo può accadere nella vita spirituale. Quale sarà la medicina?:

Lo studio sistematico della Parola, cibarsi.

Significa leggere quotidianamente e con costanza la Bibbia, prendere un impegno preciso, non "quando capita … se ho tempo", e poi il tempo chissà perché non lo si trova mai!

Meditare la Parola, digerire, non limitarsi ad una lettura superficiale e impersonale.

Una lettura frettolosa fatta tanto per assolvere il nostro dovere non sarà mai efficace.

Comunione dello Spirito Santo, metabolizzare, cioè trasformare in energia il cibo.

Abbiamo l'esempio di Mosè quando tornava dopo essere stato alla presenza dell'Eterno il suo volto era raggiante.

Gesù trovava forza per esercitare il suo ministerio cercando e vivendo momenti particolari di solitudine e comunione con il Padre.

Non dimentichiamo che è lo Spirito Santo che insegna consola, guida, corregge.

Purtroppo molti fraintendono il significato di crescita e maturità spirituale, e pensano che si manifesti per mezzo di un super attivismo nella chiesa, ma se noi veramente vogliamo imparare ad udire la voce del Signore, e di conseguenza maturare e crescere spiritualmente, dobbiamo seguire l'esempio di Maria, la quale sedeva ai piedi di Gesù e ascoltava le Sue parole, impariamo anche noi a ricercare questo tipo di comunione.

Applicare concretamente ciò che abbiamo ricevuto dal Signore significa crescere.

Più prendiamo coraggio a mettere in pratica la Parola di Dio, più cresceremo e ci svilupperemo spiritualmente realizzando per esperienza chi siamo in Cristo, e che capacità abbiamo come nuove creature in Cristo.

Vorrei ricordarvi dei due discepoli sulla via d'Emmaus, erano delusi dai fatti appena accaduti a Gerusalemme: Gesù il Messia nel quale tanto avevano sperato era stato alla fine crocefisso, e tornavano sconfitti e tristi al loro villaggio. Lungo la strada incontrano Gesù. Egli si affianca a loro ma non lo riconoscono. Lui comincia a parlare loro di tutte le cose che lo riguardavano partendo da Mosè, e il cuore dei due discepoli comincia a riscaldarsi, ma come sarebbe potuto accadere se costoro non avessero avuto nessuna dimestichezza con la Scrittura? Cosa mai avrebbe potuto raccontargli Gesù per poterli confortare, come avrebbe potuto ricordargli le promesse dell'Eterno, se non le conoscevano, e cosa mai potrà dirci lo Spirito Santo per consolarci nei momenti difficili per guidarci nelle scelte, se noi non abbiamo nessuna conoscenza della Parola di Dio, se nei nostri cuori non vi è un buon tesoro dove mai potrà attingere lo Spirito Santo? Non di certo dai nostri pensieri carnali pieni di angosce e incertezze.

Questo tesoro non possiamo improvvisarlo, ma va accumulato nel tempo, se nei momenti di calma non abbiamo imparato a riconoscere la voce del Buon Pastore, difficilmente sapremo riconoscerla e sentirla quando urla la tempesta.

Troviamo un ottimo esempio nel comportamento del re Asa, il quale nel tempo che l'Eterno aveva dato al popolo "pace tutt'intorno", lui non perse tempo in attività superflue, ma impiegò saggiamente il tempo a disposizione fortificando le mura della città.

Facciamo attenzione all'uso che facciamo di ciò che Dio ci ha donato perché: "Ha chi ha sarà dato, ma ha chi non ha sarà tolto anche quello che pensa di avere".

 

Spegnere lo Spirito: "Terreno spinoso".

 

Salmo 25:14. "Il segreto dell'Eterno è per quelli che lo temono, ed egli fa loro conoscere il suo patto".

Avete mai provato ad ascoltare più persone che parlano contemporaneamente, cercando di seguire i vari ragionamenti? Un orecchio qua e l'altro la, si ruba una frase qua e un'altra la. Alla fine non abbiamo capito nulla né di uno né dell'altro, anzi forse abbiamo frainteso, capito una cosa per l'altra, bene in questo tipo di terreno la rivelazione di Dio arriva distorta, o non arriva per nulla, le spine sono:

L'amore per il mondo.

Le passioni, l'idolatria materialistica, sono condizioni che spengono e soffocano lo Spirito Santo, Dio desidera comunicare, ma trova la linea occupata.

Le distrazioni.

Vorrei ricordare l'esperienza di Pietro, Atti 10 "Una voce gli disse: Pietro levati, ammazza e mangia", Pietro pur essendo restio ad ubbidire per vero timore della legge dell'Eterno, non ha alcun dubbio sulla provenienza della voce, anche se la rivelazione è nettamente in contrasto con ciò che Pietro sapeva riguardo gli ordini dell'Eterno, ma Pietro era in una condizione di ottima ricezione, lontano dalle distrazioni, pronto e disposto a ricevere.

I nostri pensieri, le nostre mille attività, le nostre ansie, le paure che assordano le nostre orecchie spirituali, diventano più importanti di ciò che Dio vuole dirci. Non permettere alla voce del nemico di distrarti.

Tollerare il peccato.

La coscienza è un ottimo strumento per udire la voce di Dio, ma quando noi tolleriamo il peccato, e non lo confessiamo diventerà uno strumento nelle mani dell'avversario, sarà un pubblico ministero che ci accuserà continuamente senza darci tregua, e se non ci affretteremo a confessare il peccato e abbandonarlo, diventerà una barriera davanti alla rivelazione di Dio.

Mancanza di perdono.

Riflettiamo bene sulle motivazioni che possono contristare lo Spirito Santo! Una di queste è sicuramente la mancanza di perdono: "Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione. Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria! Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo". Efesini 4:30-31. Quando lo Spirito è contristato non ci è possibile vivere in armonia e comunione con Dio, per tanto la ricezione della Sua parola diventa difficoltosa e poco produttiva.

Conclusione.

 

Dio ci mette di fronte come al solito ad una scelta: possiamo continuare a vivere una vita spirituale fredda, poco entusiasmante, monotona, continuando a credere che Dio si rivela e parla, ma noi non lo sentiamo, o facciamo finta di non sentirlo, o diciamo e facciamo credere di sentire la "voce di Dio", ma in realtà siamo in balia di noi stessi e non riusciamo a portare frutto, oppure possiamo finalmente decidere di dire basta con la vita sterile vissuta fino a questo momento, e decidere ora di diventare un buon ascoltatore della Parola di Dio, diventare un buon terreno dove il seme porta frutto. Per essere un buon terreno devi sviluppare le tue orecchie spirituali, "udire e intendere", fai piazza pulita di tutti gli ostacoli, fai come il profeta Abacuc, sali sul monte e mettiti in ascolto!

 

 

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