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La grazia di Dio

 

Testo: Efesini 2

 

L'annuncio biblico della grazia come lo leggiamo nel testo di Efesini 2, così come in tanti altri punti della scrittura è semplice, chiaro, non lascia spazio a grandi e difficili considerazioni intellettuali, i termini "condanna e grazia" usati nella bibbia li ritroviamo entrambi nella terminologia giuridica, dove si parla di grazia sappiamo che esiste una condanna quale giusta punizione dovuta alla trasgressione di una legge, la grazia viene così definita: "concessione di un favore o beneficio dovuto solo in virtù della magnanimità e generosità di chi lo elargisce... facoltà di un capo di stato di condonare una pena con un atto di clemenza personale…beneficio ricevuto senza alcun merito".

La grazia secondo il concetto biblico è l'immeritato condono della pena inesorabile che grava su tutti gli uomini a causa della loro manifesta iniquità e trasgressione nei confronti della legge di Dio, grazia che Dio stesso vuole concedere come atto liberatorio in virtù della sua sovranità. Purtroppo a causa delle molte aberrazioni nei confronti del pensiero di Dio e della diabolica tendenza dell'uomo a cercare scuse e giustificazioni si possono incontrare molte difficoltà nell'annunciare un messaggio che è così semplice e chiaro.

L'ostacolo moderno.

Faciloneria, presunzione.

Molti ritengono che sia facile essere salvati davanti a Dio, concetti quali peccato e conseguente condanna, giudizio e severità di Dio, responsabilità morale dell'uomo nei confronti di Dio, sono considerati "modi di pensare" ormai superati, peccato e pentimento termini che fanno rabbrividire per il loro sapore di oscurantismo, ma quando viene a mancare il timore di Dio è difficile che l'annuncio evangelico trovi terreno fertile, d'altra parte non mancano quelle persone che sono profondamente convinte di potersi salvare da sole, credono che esista un Dio giusto giudice, ma pensano di poterlo affrontare con un carico di buone opere, che testimonieranno in loro favore, a che serve la grazia di Dio?

Tolleranza morale.

L'uomo moderno difficilmente si dispone a credere che fondamentalmente la sua vita non è moralmente corretta davanti a Dio, si parla di piccoli difetti, peccatucci, tra l'altro largamente compensati da tante altre virtù, "non sono poi il peggiore di tutti" sentiamo spesso ripetere, l'uomo è compiacente con se stesso, tollerante verso le proprie debolezze (un po’ meno verso quelle altrui), e forse è convinto che anche Dio la pensi così, difficilmente riceve nella propria mente il pensiero di essere sporco e inaccettabile e che "Tutta la propria giustizia è come un panno lordo davanti a Dio".

La giusta retribuzione di Dio.

Oggi è molto di moda essere tolleranti verso le ingiustizie, si dice che in alcuni casi è meglio chiudere un occhio, non è sempre buono sollevare dei polveroni, tanto più quando rischiamo di essere coinvolti in prima persona, non si ha il coraggio di riprendere perché manca la forza morale. Tollerare e indulgere da un senso di magnanimità, spesso nasconde debolezza e mancanza di moralità e se si azzarda a denunciare il male si viene immediatamente definiti puritani moralisti, con questi presupposti figuriamoci a parlare di un Dio che punisce, che castiga, si viene accusati di distorcere il carattere di Dio, ma la Bibbia ci parla ampiamente di Dio come giusto giudice di tutta la terra, pronto a punire e castigare i trasgressori delle sue leggi perfette; fintanto che l'uomo non sarà profondamente convinto del castigo che colpisce il peccatore non potrà mai ricevere e gustare a pieno la grazia di Dio.

Accattivarsi Dio.

L'uomo comprerebbe tutto e tutti se fosse possibile anche Dio, si convincono governanti e giudici con sostanziose bustarelle, ci si compra delle amicizie altolocate, si vorrebbe comprare anche il favore di Dio per mezzo di buone opere, ma "nessuna carne sarà giustificata davanti a Dio per le opere".

La sovrana libertà di Dio.

Le religioni pagane incoraggiano a credere che il benessere personale è fondato sui doni ed il culto ai loro dei, per tanto più la divinità era adorata e più era in debito con il fedele. L'Eterno Iddio da questo punto di vista non ha debiti con nessuno, Egli fa grazia non per ciò che riceve, ma per sua spontanea decisione e né tanto meno noi possiamo in qualche modo costringerlo ad amarci, un filosofo diceva prima di morire "Dio perdonerà anche me, perdonare è il suo mestiere", questa è un'aberrazione del perdono divino, Dio non è assolutamente obbligato a perdonarci, e se Dio decide di perdonare o no, non possiamo contestarlo, l'unica cosa che ci tocca è quella di ricevere la grazia che personalmente c'è offerta.

 

Alla fine di questa varia carrellata di pensieri umani vediamo come Dio per mezzo di poche parole smentisce senza ombra di dubbio ogni scusa e teoria umana, ponendoci di fronte alle nostre responsabilità "tutti hanno peccato e sono privi della grazia di Dio". Le scuse, l'umanesimo, la teologia liberale e via dicendo non fanno altro che evidenziare lo stato di miseria in cui l'uomo si trova, ed il suo estremo bisogno della grazia di Dio. Abbiamo urgente bisogno della grazia gratuita immeritata, grazia che conduce l'uomo a Dio, grazia che salva, grazia che dona speranza.

La sostanza della grazia.

 

La lettera agli Efesini in generale è un meraviglioso riepilogo della grazia di Dio nei confronti del peccatore, grazia che salva il peccatore e lo libera dalla condanna eterna, grazia che ci rende figlioli di Dio, che dona lo Spirito Santo e benedizioni spirituali, che abbatte le barriere umane, grazia che ci rende un solo corpo in Cristo, grazia che ci ammaestra nel cammino spirituale, ecc.., ma prenderemo in considerazione solo pochi aspetti.

Grazia quale fonte di perdono per il peccatore.

Dio non perdona il peccatore perché sorvola sulla malvagità, perché è tollerante o perché siamo così pentiti e umili che lo muoviamo a compassione, Egli ci dona la Sua grazia perché è l'unico mezzo per poterci salvare e redimere dalla nostra miseria.

C'è la tendenza a pensare che il perdono del peccato proceda dal fatto che abbiamo confessato e ci siamo pentiti, sbagliato! Senza il sacrificio di Cristo Gesù potremmo pentirci mille volte al giorno ma rimarremmo sotto giudizio, la grazia di Dio sta proprio in questo, che Dio ha scaricato il giusto giudizio del peccato sul suo figliolo Gesù, per grazia ci ha provveduto un sostituto, un sacrificio espiatorio, Cristo è la fonte aperta dalla quale scaturisce la grazia e la salvezza per tutti coloro che credono, quindi il ravvedimento è un atto dovuto, in esso non vi è alcun merito, Paolo diceva "Io non mi vanterò di altro che della croce di Cristo" considerando quanto è costata la nostra salvezza è chiaro che senza ravvedimento non ci può essere perdono perché in realtà non si è compresa e ricevuta la grazia di Dio.

Grazia come motivazione del piano di salvezza.

All'origine della grazia troviamo l'amore di Dio, Egli non ha cercato e d'altra parte non avrebbe trovato delle altre valide motivazioni per offrire la grazia all'uomo, se non ne siete convinti provate a ripercorrere la storia dell'umanità, proviamo a guardare la realtà dei nostri giorni, guardiamo con sincerità nel fondo del nostro cuore. La decisione di offrire una via di salvezza all'uomo parte dal cuore di Dio e dalla sua decisione di donarci la grazia, decisione che ha anticipato ogni azione dell'uomo, Egli si è mosso a compassione per noi prima ancora che noi arrivassimo a comprendere la nostra miseria.

Grazia come unica speranza del credente e fondamento dell'evangelo.

Come cristiani evangelici chiediamoci ora se abbiamo ben compreso la grazia gratuita di Dio quale unico fondamento del messaggio gioioso dell'Evangelo di Gesù Cristo, o se a volte purtroppo non ci ritroviamo senza rendercene conto nel terreno della legge, d'altra parte se non abbiamo ben compreso la grazia non possiamo trasmetterne con efficacia il significato e la forza che c'è in essa, se non abbiamo compreso appieno cosa significhi salvati per grazia e camminare nella grazia rischiamo di diventare molto spesso dei buoni religiosi rigidi e legalisti.

Grazia e legge.

Non dimentichiamoci che la lettera uccide è lo Spirito quello che vivifica, non dimentichiamoci che la legge dichiara maledetto chiunque non riesce a praticarla completamente, la grazia dichiara completamente benedetto chiunque la riceve per fede! La legge dice devi pagare tutto, la grazia dice che è tutto pagato, la legge dice che c'è un'opera da fare, la grazia dice che "Tutto è compiuto", ma molto spesso ce ne dimentichiamo e vorremmo aggiungere qualche nostro merito alla grazia di Dio. Non è forse vero che ci si sente più santi ponendoci qualche peso sulle spalle, offrendo a Dio le nostre rinunce, i nostri sacrifici, quando mettiamo rigorosamente in pratica regole e precetti come ci sentiamo spirituali, ma se la santificazione fosse risolta con l'ubbidienza a riti, regole e precetti perché la Bibbia dice che: "Cristo ci è stato fatto da Dio, sapienza, giustizia, santificazione e redenzione"?, e ancora in Romani 8:1-4, dice che Dio ha mandato Gesù Cristo affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo secondo… regole, dogmi ecc.., no! Non dice questo, ma dice che camminiamo secondo lo Spirito, il quale non c'è donato perché abbiamo ubbidito alle regole di chissà quale denominazione religiosa, o interpretazione dottrinale, ma ci viene donato per GRAZIA, lo Spirito Santo ci viene donato per grazia, affinché noi miseri, meschini senza forze e incapaci di praticare la legge perfetta di Dio, per mezzo dello Spirito Santo potessimo finalmente rivestire una nuova natura e svestire quella vecchia e corrotta e cominciare a camminare secondo la volontà di Dio. Senza lo Spirito Santo, tutto ciò che facciamo viene dalla carne, ed è inimicizia verso Dio, anche l'opera più elevata se non è offerta a Dio per mezzo del sacrificio di Cristo e motivata dallo Spirito Santo, sarà vana per la nostra salvezza

La Grazia, perfetta e continua sicurezza per il credente.

A volte allontanandoci dal vero senso della grazia di Dio non solo torniamo nel terreno della legge, ma perdiamo anche la sicurezza che proviene dalla fede.

I credenti che provenivano dal giudaismo tendevano a ritornare alle loro pratiche religiose fatte di sacrifici e rituali, così noi cominciamo a vivere un cristianesimo fatto di sforzi, pensiamo di dover fare tutto da soli anche perdonarci i peccati, e al posto di ricorrere alla grazia infinita di Cristo Gesù, cerchiamo nelle nostre lacrime sollievo e perdono per i peccati e per tanto manchiamo di gratitudine, si capisce dalle preghiere e dai culti privi di sincera lode e adorazione a Dio per la GRAZIA che ci ha elargito.

Nel testo di Efesini, Paolo insiste sul fatto che la grazia ci permette nel tempo di accostarci a Dio con piena fiducia, per grazia intende la salvezza data per mezzo del sacrificio di Gesù, ma specifica che perché ciò risulti possibile dobbiamo conoscere profondamente l'amore di Dio, significa che per riuscire ad avere sempre fiducia nella grazia di Dio dobbiamo conoscere intimamente la fonte dalla quale scaturisce: "la legge è stata data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo".

Camminare nella grazia.

Molti pensano che parlare troppo della grazia possa condurre il credente a vivere una vita dissoluta, io non penso proprio, camminare nella grazia ci aiuta a vincere il peccato perché sappiamo che Dio è per noi, camminare nella grazia ci rende fiduciosi, perché colui che ha dato il suo proprio figliolo Gesù ci donerà tutte le altre cose con Lui, e per tanto mi permetto di dichiarare che chi volge la grazia di Dio in dissolutezza, o non l'ha ricevuta per niente perché con la grazia riceviamo lo Spirito Santo che è la vita del credente e lo Spirito ci guida ad una vita di santità, oppure ha volontariamente deciso di abbandonare la via della verità, e perciò peccare contro lo Spirito Santo.

La grazia di Dio c'incute timore, e riverenza "Presso di te vi è perdono affinché tu sia temuto".

Per concludere.

La grazia di Dio che giustifica il peccatore si riceve per fede, riconoscendosi peccatori meritevoli solo di essere condannati.

La grazia di Dio annulla ogni vanto e orgoglio umano, mette da parte tutti i nostri sforzi e le nostre opere, per esaltare l'opera e la gloria di Cristo Gesù colui che si abbassato, umiliato fatto maledizione per noi, ma che ha per questo ricevuto il nome che è al di sopra di ogni altro nome, l'unico nome per il quale possiamo essere salvati.

Accetta oggi di diventare un figlio di Dio salvato per grazia, onorato per grazia, benedetto per grazia, e tu che già hai gustato la sua bontà e la sua misericordia ti sei forse dimenticato che Dio "non prende piacere nella forza del cavallo o nelle gambe dell'uomo, ma in coloro che lo temono e sperano nella sua benignità"? Abbandona i tuoi sforzi vani per piacere a Dio con le tue forze e riconosci che hai bisogno della sua grazia ogni giorno per continuare a camminare fino alla meta.

 

Amen

 

 

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