Missione Cristiana Evangelica di Segrate - Home Page

 

 

La vera pace

 

Testo: Ezechiele 13:1-12.

 

La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: "Figlio d'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele che profetizzano, e di' a quelli che profetizzano secondo la propria volontà: "Ascoltate la parola del SIGNORE. Così parla DIO, il Signore: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro proprio spirito, e parlano di cose che non hanno viste! O Israele, i tuoi profeti sono stati come volpi tra le rovine! Voi non siete saliti alle brecce, non avete costruito riparo attorno alla casa d'Israele, per poter resistere alla battaglia nel giorno del SIGNORE. Hanno visioni vane, divinazioni bugiarde, costoro che dicono: "Il SIGNORE ha detto!" mentre il SIGNORE non li ha mandati; e sperano che la loro parola si adempirà! Non avete voi visioni vane e non pronunziate forse divinazioni bugiarde, quando dite: "Il SIGNORE ha detto" e io non ho parlato? Perciò, così parla DIO, il Signore: Poiché proferite cose vane e avete visioni bugiarde, eccomi contro di voi, dice DIO, il Signore. La mia mano sarà contro i profeti dalle visioni vane e dalle divinazioni bugiarde; essi non saranno più nel consiglio del mio popolo, non saranno più iscritti nel registro della casa d'Israele, non entreranno nel paese d'Israele; voi conoscerete che io sono DIO, il Signore. Proprio perché sviano il mio popolo, dicendo: "Pace!" quando non c'è alcuna pace, e perché quando il popolo costruisce un muro, ecco che costoro lo intonacano di malta che non regge, di' a quelli che lo intonacano di malta che non regge, che esso cadrà; verrà una pioggia scrosciante, e voi, o pietre di grandine, cadrete; e si scatenerà un vento tempestoso; ed ecco, quando il muro cadrà, non vi si dirà forse: "E dov'è la malta con cui l'avevate intonacato?"

 

"Pace", parola magica che suscita nel cuore degli uomini allettanti speranze di un tanto desiderato riposo interiore, tranquillità, momenti di serenità, di un buon rapporto con se stessi, e con il prossimo. Mai come ai nostri giorni si sente tanto parlare di "pace", si promuovono meeting per la pace, ci sono movimenti per la pace nel mondo, ci sono eserciti armati chiamati "forze della pace" (questo mi lascia un po' perplesso). Religioni, filosofie, movimenti pseudo spirituali e circoli intellettuali, tutti parlano di pace.

Se c'è una così grande offerta è perché vi è un'ampia richiesta del mercato, un grande urgente bisogno di pace, ma paradossalmente, l'uomo mai come in questi tempi vive in costante conflitto, guerre e focolai di guerre in tutto il mondo, in ogni ambito della sua vita l'uomo sperimenta tensioni e conflitti, nella società in genere, nella famiglia, a volte le stesse comunità cristiane sono in conflitto dentro loro, fra di loro. Non parliamo poi dei problemi che ci assillano, ansie che ci tormentano, e infine non siamo in pace neanche con noi stessi, il nostro cuore, la nostra mente diventa a volte un vero campo di battaglia … dove è la pace promessa e tanto desiderata? Perché non riusciamo realizzarla?

Salmo 55:4-8 Il mio cuore spasima dentro di me e spaventi mortali mi son caduti addosso.   Paura e tremito m'hanno assalito, e il terrore mi ha sopraffatto; onde ho detto: Oh avess'io delle ali come la colomba! Me ne volerei via, e troverei riposo. Ecco, me ne fuggirei lontano, andrei a dimorar nel deserto; m'affretterei a ripararmi dal vento impetuoso e dalla tempesta.

Perché l'uomo non ha pace?

 

Le motivazioni apparenti possono essere tante: la malvagità dell'uomo in genere, per la quale si scatenano guerre e conflitti a tutti i livelli. La corruzione che genera tensioni sociali, l'orgoglio e l'egoismo che distruggono intere famiglie, le ansie e le paure che ci stressano, problemi di salute, di lavoro, di relazioni interpersonali, ecc…

Secondo la logica umana, la mancanza di pace procede sempre da cause esterne, circostanze o persone che ci rubano la serenità, ci sgomentano e ci turbano, ma è veramente così? Se così fosse, veramente la pace sarebbe un'utopia, perché sappiamo quanto sono incontrollabili e volubili le circostanze. Ma allora quale valore avrebbe l'annuncio dato dagli angeli alla nascita di Gesù? "Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra fra gli uomini che egli gradisce" per quale motivo parlare dell'Evangelo della pace, se dovesse poi restare solo una buona notizia, senza mai concretarsi nella nostra vita?

La risposta di Dio.

 

L'uomo cerca nella direzione sbagliata e cerca la cosa sbagliata "Io vi lascio pace, vi do la mia pace … " Giov.14:27. Queste parole pronunciate da Gesù sono una promessa e nello stesso tempo contengono la prima risposta al perché l'uomo non ha pace.

"Io vi lascio pace … "

Tutte le persone aspirano alla pace, sia quelle tormentate dai problemi, dalle ansie, dalle paure, sia quelle che desiderano una vita più armoniosa, come si dice oggi: meno stressante. Per realizzare questa condizione si è disposti a tutto, s'intraprendono lunghi viaggi in paesi lontani per cercare la pace, per ritrovare se stessi. Si spendono fortune presso cartomanti, maghi, indovini. Si tenta con la scienza e la filosofia, per ritrovare l'equilibrio interiore. Si ricorre alla religione, si fanno "sacrifici" nell'intento di placare chissà quale dio e trovare la pace … questa è la storia dell'uomo senza pace che si appoggia, e spera in un altro uomo, nell'illusione di poter ricevere quello che nessun uomo potrà mai dare … "Io vi lascio pace … ".

Tutti i tentativi dell'uomo per trovare la pace risulteranno un fallimento. Se non sono rivolti verso Dio, sono uno "scavare delle cisterne screpolate che non contengono l'acqua" Ger.2:11-13. Spendere le proprie energie in una affannosa ricerca che non porterà a nulla.

Non cedere alle lusinghe degli uomini, solo uno può dare la pace, è Gesù, lui è chiamato il Principe della Pace.

"… Vi do la mia pace, non come il mondo la da ".

Questo significa che ci sono due tipi di pace, una che proviene da Dio, e una dal mondo, e quella che offre il mondo se non viene da Dio, viene dal maligno, il quale tenta sempre di scimmiottare ciò che fa Dio, è una pace che nasce dal compromesso con il "nemico".

In occasione dell'assedio di Gerusalemme, il re Assiro fece delle proposte di pace al re Ezechia e al popolo assediato, ma ciò aveva il suo prezzo: "fate pace con me arrendetevi … " II Re 19:28-32, queste sono le offerte del Diavolo, fare pace con lui, per ottenere dei vantaggi materiali, qualche cosa di simile a quello che Dio ci offre.

La pace del mondo è una pace che dipende sempre dalle circostanze, siamo in pace se tutto va bene, se abbiamo un buon lavoro, una buona condizione finanziaria, salute e stabilità sociale, siamo in pace se gli altri non ci fanno guerra, se non ci pestano i piedi, molto spesso è una pace di comodo, illusoria e sicuramente precaria, perché fondata su principi che sono precari, cambia il vento e crolla tutta la nostra illusione di pace.

Le persone sono veramente assetate di pace, ma la vorrebbero secondo dei principi umani, una pace che calzi alle proprie esigenze personali, e soprattutto che questa pace non "impegni troppo", la vogliamo quando ci fa comodo, e come ci fa comodo.

La pace di Dio è qualche cosa di molto diverso, molto più profondo, è una pace che parte da dentro di noi, è un dono di Dio, è una pace stabile, e chi la riceve sa di non poterla mai perdere, ma al contrario di quella del mondo, non è solo un bel sentimento, e il riceverla e sperimentarla non dipende tanto dalle circostanze esterne, ma dalla nostra disposizione interiore, e per tanto c'impegna personalmente, e ora vedremo perché.

Due ostacoli che impediscono all'uomo d'avere la vera pace.

"Non c'è pace per l'empio". Isaia 57:21.

Vi è un problema fondamentale che non permette all'uomo di ricevere la vera pace, si chiama: peccato. Il peccato che nelle sue varie manifestazioni porta l'uomo ad essere schiavo delle passioni, dell'incertezza e delle paura, a fare scelte sbagliate, a vivere egoisticamente, a fare guerra al proprio simile, a vivere cercando la pace, ma senza realizzarla a causa del proprio peccato. Galati 5:19-21. Or le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, gozzoviglie, e altre simili cose; circa le quali vi prevengo, come anche v'ho già prevenuti, che quelli che fanno tali cose non erederanno il regno di Dio.

Ma queste sono solo ed esclusivamente le manifestazioni esteriori, in realtà c'è qualche cosa di molto più profondo: l'uomo è per natura peccatore, nemico di Dio, Efesini 2:1-3. E voi pure ha vivificati, voi ch'eravate morti ne' vostri falli e ne' vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potestà dell'aria, di quello spirito che opera al presente negli uomini ribelli; nel numero dei quali noi tutti pure, immersi nelle nostre concupiscenze carnali, siamo vissuti altra volta ubbidendo alle voglie della carne e dei pensieri, ed eravamo per natura figliuoli d'ira, come gli altri.

La Parola di Dio non afferma che siamo semplicemente un po' cattivelli e dobbiamo migliorare il nostro carattere se vogliamo piacere a Dio, no! Che ci piaccia o no, sostiene che gli uomini per natura sono nemici di Dio, e questo significa che se vogliamo avere la pace di Dio dobbiamo assolutamente prima d'ogni altra cosa cercare una riconciliazione con Dio "… meglio mettersi all'opera, cercare una religione che ci metta al riparo, fare della beneficenza per ottenere il favore di Dio, rattoppare questa relazione con Dio un po' malandata, facendo a Dio un'offerta di pace ..."  No!!! Le cose funzionano diversamente, è Dio che per assurdo è venuto a cercarci per farci un'offerta di pace.

"Oh se tu avessi conosciuto in questo giorno quello che è per la tua pace!". Luca 19:41.

Dio, aveva provveduto un Messia per la sua nazione eletta, Gesù Cristo, venuto per portare sulla terra pace agli uomini che Dio gradisce, per liberarli dalla condanna di una legge divina perfetta, santa e giusta, che loro non avrebbero mai potuto soddisfare, e per tanto li metteva sotto giudizio. Il Figlio di Dio era venuto in casa sua, ma i suoi non lo avevano ricevuto, preferivano mantenere le loro tradizioni religiose, le loro belle apparenze esteriori piuttosto che umiliarsi e ricevere il loro Salvatore, non riconoscevano quello che era per la loro pace, aspiravano ad un altro tipo di pace, e hanno richiesto a gran voce e senza indugio la sua crocifissione.

Le cose non sono molto diverse oggi, perché Dio allo stesso modo continua a proporre a tutti gli uomini una via di riconciliazione, ed è sempre Gesù Cristo, Romani 5:1. "Giustificati dunque per fede, abbiam pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore", ma al pari del popolo giudeo, ancora oggi molte persone non vogliono riconoscere quello che è per la propria pace, continuano a camminare come nemici della croce, Gesù come allora pianse sull'imminente castigo di Gerusalemme, ancora oggi lancia appelli urgenti a tutti coloro che vogliono la pace, ma non riconoscono e non accettano la Pace di Dio in Cristo.

"Cristo è la nostra pace", ma le orecchie di molti sono sorde, i cuori chiusi. Molti soffrono, sono travagliati, pieni di ansie e paure, schiavi dell'orgoglio e del peccato perché sono nemici di Dio, ma non vogliono accettare la sua offerta di pace, cercano e preferiscono vie alternative, senza voler accettare la semplice e meravigliosa verità che Cristo è il mediatore di pace, l'unico fra Dio e gli uomini.

Solo coloro che riconoscono il proprio bisogno davanti a Dio, che accettano di essere riconciliati con Dio "nel corpo della carne" di Cristo, possono beneficiare della vera pace. Nessun uomo potrà mai parlare di pace se prima non si è riconciliato con Dio, il Dio della pace.

Abbiamo nella Scrittura l'esempio di Gedeone, il quale dopo aver ricevuto la chiamata di Dio, e  dopo aver offerto un sacrificio rituale, e avendo visto l'Angelo dell'Eterno faccia a faccia, a questo punto pensò di dover morire, ma la voce di Dio gli disse "non temere non morirai", solo allora edificò un altare e lo chiamò: "L'Eterno Pace", Jahweh Shalom. Gedeone aveva riconosciuto nell'Eterno il Dio della Pace, un Dio che non gli era nemico, il Dio che era venuto per soccorrere, liberare il popolo dalla schiavitù dei Madianiti, per dargli la Pace.

Dio oggi sta facendo a te la stessa offerta, ti sta chiamando, ti ha scelto, anche tu puoi offrire un sacrificio, l'unico che Dio può accettare, quello di Gesù Cristo, davanti alla grandezza della santità e dell'amore di Dio, che ha sacrificato il suo Unigenito Figliolo per liberarti dalla schiavitù, non potrai fare altro che dire: "Misero me, o Signore, o Eterno, perché ho veduto l'Angelo dell'Eterno a faccia a faccia!". Ma anche tu potrai sentire il conforto della risposta di Dio: "Sta in pace, non morirai!", qualcuno ha già pagato con la vita al posto tuo il Suo Nome è Gesù Cristo, potrai conoscere allora la pace di Dio … "L'Eterno pace".

Una pace stabile.

 

Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni maniera. Il Signore sia con tutti voi. II Tess.3:16.

 

Per tutti coloro che finalmente sono in pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo e hanno conosciuto la via della pace, che cosa succede, cosa cambia? Sicuramente da ora in poi tutte le cose dovrebbero filare lisce, noi siamo propensi a credere che sia così, che la pace di Dio significhi: niente più problemi, ma non è esattamente così.

Certo essere in pace con Dio, cambia molte cose nella nostra vita, ma la pace di Dio non è una polizza assicurativa contro infortuni e rapine, Dio vuole fare molto di più, vuole edificare nel nostro uomo interiore un fondamento di pace stabile, solido, irremovibile, che possa resistere a tutti gli attacchi delle intemperie e del tempo, una pace che resista durante gli attacchi del nemico, una pace che non si sgretoli alla prima tempesta, una pace che non si secchi all'arsura della prova.

Per fare questo l'opera inizia dall'interno verso l'esterno, o meglio Dio, non si limita a migliorare la nostra condizione di vita per farci sentire un po’ più sereni, Dio inizia dalla parte più profonda, il nostro spirito, per allargarsi poi all'anima, e per raggiungere infine il nostro uomo esteriore, guarda caso siamo trinitari! Ora se Dio lo ha promesso, e se Paolo benediceva i cedenti di Tessalonica con queste parole, sappiamo che è possibile anche per noi credenti del terzo millennio avere "pace del continuo ed in ogni maniera", ma se siamo veramente onesti, dobbiamo ammettere, che non sempre riusciamo a realizzare in modo completo e stabile questa pace, per quale motivo?

Pace nello spirito.

 

Il nemico numero uno che c'impedisce di realizzare una vera condizione di pace spirituale si chiama: mancanza di santificazione. Non riconosciamo, non confessiamo onestamente i nostri peccati, e non li abbandoniamo.

Riconoscere i peccati.

Certamente, alla croce Gesù ha risolto una volta per tutte la questione del peccato, e quando noi crediamo e lo riconosciamo come Signore e Salvatore, confessiamo i nostri peccati, per fede riceviamo un perdono immeritato, illimitato e incondizionato per tutti i nostri peccati, non solo, ma avviene in noi una rigenerazione spirituale, riceviamo lo Spirito Santo, inizia una nuova vita e un nuovo cammino, siamo liberati dalla legge del peccato, ma non siamo perfetti ne infallibili, e purtroppo potrebbe capitare … forse, di commettere qualche peccato, certo una possibilità remota … forse, ma può succedere, e noi sappiamo bene cosa è il peccato: peccato è trasgredire la volontà di Dio, certo non siamo adulteri, fornicatori ecc… ma proviamo un po' a considerare alla luce di Dio quelle parole di critica, quella mancanza di umiltà, quelle piccole bugie dette tanto per aggiustare le cose, quell'orgoglio che ci fa inalberare con tanta facilità, il tempo sprecato pigramente, le occasioni per fare il bene e non lo abbiamo fatto, la mancanza di profonda fedeltà al Signore, ecc…alla fine sono tanti nemici, come tante "spine negli occhi e pungoli nei fianchi", che ci impediscono di vivere in pace nella terra promessa.

Numeri 33:55. "Ma se non cacciate d'innanzi a voi gli abitanti del paese, quelli di loro che vi avrete lasciato saranno per voi come spine negli occhi e pungoli ne' fianchi e vi faranno tribolare nel paese che abiterete".

Non giustificare i peccati.

Salmo 85:8.  "Io ascolterò quel che dirà Iddio, l'Eterno, poiché egli parlerà di pace al suo popolo ed ai suoi fedeli; ma non ritornino più alla follia!".

Certo, peccheremo ancora, ma questo non deve essere una scusa. Purtroppo vi sono credenti che vivono una specie d'opportunismo spirituale, vogliono la pace, ma vorrebbero anche continuare ad "amare il mondo", tollerano cattive abitudini, le scusano, non si confessano onestamente davanti a Dio, e non fanno cordoglio per la loro infedeltà … ma alla fine devono fare i conti con la loro coscienza che li accusa come il più severo dei pubblici ministeri.

Vivere costantemente nella pace invece, significa avere una coscienza pura davanti a Dio, ma se il tuo essere interiore, la tua coscienza, è corrotta dal peccato, tu sarai in costante conflitto con Dio, e non avrai pace, potrai fingere d'essere sereno, potrai cercare di pregare, di svolgere le tue attività di credente, lodare, cantare, ma la tua coscienza ti accusa … altro che pace, ti ritrovi a gridare "misero me uomo …". Questa è l'opera dello Spirito Santo che ci compunge di peccato, per distruggere ogni apparenza di falsa pace, una simile pace è un sentimento molto pericoloso, si tollera … si tollera … ci si abitua e alla fine il peccato non fa più paura.

Deut.29:18-19. "Non siavi tra voi uomo o donna o famiglia o tribù che volga oggi il cuore lungi dall'Eterno, ch'è il nostro Dio, per andare a servire agli dèi di quelle nazioni; non siavi tra voi radice alcuna che produca veleno e assenzio; e non avvenga che alcuno, dopo aver udito le parole di questo giuramento, si lusinghi in cuor suo dicendo: ' Avrò pace, anche se camminerò secondo la caparbietà del mio cuore ".

Nel nostro cuore in realtà la pace, quella vera, è sparita, la coscienza ci accusa il diavolo, l'accusatore, ci chiama al banco degli imputati e ci sentiamo colpevoli, privi di vera forza, vulnerabili, la presenza di Dio è lontana, siamo in conflitto con Dio e con noi stessi e questo si riproduce poi nei sentimenti e nelle relazioni.

Confessare i peccati.

Avere una coscienza pura davanti a Dio com'è possibile?  Noi siamo peccatori, e partendo da questa prospettiva non avremo mai la pace! La via la conosciamo bene. La via della vera pace è quella della santità. Santità che ci mantiene in comunione con Dio, e per tanto nella pace, santità che ricerchiamo e riceviamo ogni giorno, purificando il nostro cuore e la nostra coscienza dai peccati per mezzo del sangue di Gesù.

Abbandonare i peccati.

Questo significa considerare attentamente e scrupolosamente la nostra condotta spirituale, riconoscendo i nostri peccati, e sicuramente ce ne sono, confessarli poi onestamente davanti a Dio, ricevere con fede il suo perdono, e infine decidere di allontanare quel peccato dalla nostra vita, allora siamo in pace con Dio, la nostra coscienza non ci accusa, e possiamo "entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù" Ebrei 10:19.

Significa esercitarsi del continuo ad avere una buona coscienza davanti a Dio, e il perfetto perdono di Dio ricevuto per fede, ci farà realizzare la vera pace nel profondo del nostro essere, ci sentiremo in armonia con Dio, certo che siamo deboli, siamo sempre paragonabili a vasi di terra, ma realizziamo cosa significhi avere dentro un tesoro prezioso, lo Spirito Santo, il quale ci potrà parlare e ammaestrare, perché non è soffocato dall'ipocrisia, da un'inutile apparenza religiosa … siamo deboli, ma Cristo è forte in noi! Cristo è sempre la nostra pace.

Pace nell'anima.

 

"Tu conservi la pace a coloro che sono stabili nei loro sentimenti".

Il nemico numero due della pace è: l'incredulità, ma come è possibile, direte voi, noi siamo credenti, frequentiamo una chiesa, leggiamo la Parola di Dio, ecc… Vero! Ma spesso la nostra fede è fatta solo di teoria e belle parole, Isaia 29:13 "Il Signore ha detto: Giacché questo popolo s'avvicina a me colla bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lungi da me e il timore che ha di me non è altro che un comandamento imparato dagli uomini".

Non c'è prevenzione, non combattiamo per mantenere la pace che Dio ci ha donato, permettiamo al nemico di giungere fin sotto le mura della città, assalirci fin dentro la città, di metterci nella prigione dell'ansia, del dubbio e della paura. Altre volte lottiamo per mantenere o per riconquistare la pace, ma lo facciamo con le nostre forze, in sostanza, non manifestiamo fiducia in Dio, e per tanto succede di perdere completamente la pace, ma Dio ci ha dato tre armi potenti per sconfiggere il nemico e proteggere la pace che ci ha donato:

La fede.

 " … resistetegli, stando fermi nella fede". Il Diavolo vorrebbe fare della nostra mente un bel campo di battaglia, e spesso ci riesce, facendo in modo che i problemi si trasformino in montagne d'ansia e paura, al punto tale che anche noi gridiamo: "Signore non vedi che stiamo affondando … non ti curi di noi?" ma Pace con Dio significa pace di Dio che regna e governa nei nostri cuori.

Se hai fatto pace con Dio e se per fede continui a dimorare nella sua pace, Dio stesso per mezzo dello Spirito Santo continuerà a mantenerti nella pace anche nei momenti più difficili. Il nemico ti potrà attaccare e insidiare, ma sai bene che per grazia sei un figlio di Dio, e tuo Padre non ti abbandonerà, ha offerto in sacrificio la cosa più preziosa: la vita del suo Unigenito Figlio, lo ha fatto per te, per salvarti, per darti la vita eterna, e non permetterà che tu sia abbandonato in balia delle insidie del nemico, e nemmeno che le circostanze ti possano vincere, ma occorre credere IN DIO.

Certo, se guardiamo alle circostanze difficili con disperazione, se ascoltiamo la voce dell'avversario, se ci fidiamo dei nostri sentimenti, non faremo altro che sperimentare delusioni e sconfitte, ma se mettiamo la nostra vita con fede nelle mani del Sommo Pastore, anche nei momenti più difficili potremo dire: "In pace io mi coricherò, e in pace dormirò, perché tu solo o Eterno mi fai abitare in sicurtà".

La preghiera.

Filippesi 4:6-7 "Il Signore è vicino. Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma in ogni cosa siano le vostre richieste rese note a Dio in preghiera e supplicazione con azioni di grazie. E la pace di Dio che sopravanza ogni intelligenza, guarderà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù".

Questa è un'arma per combattere, ma è un'arma che va usata prima che il nemico ci abbia completamente atterrato.

Purtroppo spesso noi ci rivolgiamo a Dio solo dopo aver dato fondo a tutte le nostre risorse, dopo lunghe ed estenuanti lotte personali, ma non avrai mai la pace se cercherai di liberarti da solo. Puoi cercare e tentare tutte le soluzioni possibili all'uomo, puoi passare tutte le tue notti senza dormire, questo non ti darà la pace, e alla fine esausti realizziamo che: "se l'Eterno non edifica la casa invano si affaticano gli edificatori" allora gridiamo al Signore.

Certo non mancheranno le prove, gli attacchi del nemico arrogante e minaccioso, ma per mezzo della preghiera possiamo permettere allo Spirito Santo di consolarci, la preghiera della cameretta segreta, è il modo per incontrare Dio nel luogo santo, e li ricevere dalla Sua mano la pace, e questo ci preserverà dalla disperazione, ci salverà dall'angoscia. Non abbiamo forse la testimonianza dei salmi, non sono forse preghiere che molto spesso scaturivano dall'angoscia dalla paura dalla disperazione, per poi terminare in canti di liberazione e giubilo, prima ancora che fosse avvenuta materialmente la liberazione?

L'esperienza.

"Ora se sapete queste cose siete beati se le fate".

Se acquistiamo un prodotto saremo in grado di valutarne l'efficacia solo dopo averlo provato, e Dio ci permette di sperimentare personalmente l'efficacia e la potenza della sua pace.

Abbiamo un esempio nell'esperienza degli amici di Daniele, loro dovettero affrontare la prova, ma ci hanno lasciato una testimonianza incoraggiante. Per loro, fedeltà a Dio significava affrontare la fornace ardente, certamente, ma quale pace Dio aveva già messo nei loro cuori, erano perfettamente sicuri che il loro Dio, l'Eterno li avrebbe liberati, come? Non lo sapevano, ma la fiducia nell'Onnipotente Dio d'Israele gli dava pace, "Il nostro Dio è potente da liberarci!" Dan.3:17.

E se non lo farà? Siamo disposti ancora a continuare a credere che l'Eterno è Pace?

Ora noi sappiamo tante belle cose riguardo alla pace, abbiamo tante nozioni teoriche sul come sperimentarla, conosciamo le esperienze di coloro che ci hanno preceduto, ma in ultima analisi per comprendere che la pace di Dio è stabile anche nelle difficoltà, anche nelle prove più dure, è necessario sperimentarlo personalmente, per esperienza.

Le parole sono belle, ma a volte sono solo teoria, conosciamo i versetti, siamo capaci di inventarci fantasiosi teoremi spirituali riguardo alla fede, la pace ecc…, ma poi come avviene in teatro, arriva il giorno del debutto, allora non sono più sufficienti le nostre belle proclamazioni di fede, le nostre elaborate teorie spirituali, la nostra conoscenza. In quel momento, quando saremo davanti alla fornace, tutta la teoria deve diventare pratica. Ciò significa che se crediamo che Dio è il Dio della pace, dobbiamo crederlo davanti alla fornace, e anche quando c'entriamo dentro, allora avrai il privilegio di sperimentare la pace di Dio nella tempesta, nella prova i tuoi sentimenti, la tua anima sarà custodita al sicuro, allora potrai dire di aver visto la mano di Dio all'opera.

Davide in tutta la sua vita aveva imparato per esperienza vissuta sulla sua pelle cosa significasse la sofferenza, ma sapeva anche per esperienza cosa significava essere al sicuro con Dio, sentire la sua pace anche quando tutto è buio, "L'Eterno è il mio Pastore, nulla mi fa mancar, egli mi fa giacere in verdeggianti pascoli, mi conduce lungo i rivi delle acque chete, egli mi ristora l'anima … ". Mentre scriveva queste parole Davide non stava semplicemente componendo un bel poema, ma era l'esperienza della sua vita. Noi oggi siamo molto bravi a vantarci della nostra fede, a dichiarare che bisogna essere sempre allegri, anche nelle prove, ma dichiarare è una cosa sperimentare un'altra. Certo può essere che abbiamo superato bene problemi di lavoro, qualche contrarietà, ma al solo pensiero che ci sia la possibilità che Dio non ci liberi dalla fornace, la pace è già fuggita. Ma Dio può anche permettere di farci sperimentare la "fornace", per dimostrarci che niente sfugge al suo controllo, e per fare si che ciò che sappiamo teoricamente diventi anche pratica. La pace di Dio non è soggetta alle circostanze, allora vedremo che nel fuoco non siamo soli, se non avessimo questa speranza dove potremmo trovare la forza per andare avanti? Per affrontare le incognite della vita?

Pace nel corpo.

 

A questo punto la pace che abbiamo realizzato e vive dentro di noi, si manifesterà anche esteriormente, che cosa significa? Significa forse che anche il nostro corpo ne riceverà beneficio … guarigione? Certo la pace di Dio può guarirci anche da alcuni tipi di malattia, quanti malesseri causati dallo stress, dalla depressione, dall'insonnia, dall'angoscia.

Ma sicuramente la più bella delle guarigioni nel campo materiale sarà quella nelle relazioni con il prossimo, chi ha la pace di Dio nel cuore lo manifesta con i suoi modi dolci, con un parlare sereno e pacifico, potrà consolare. La pace di Dio ci permetterà di perdonare, perché Dio ci ha perdonati in Cristo, la pace di Dio in noi, ci permetterà di promuovere la pace intorno a noi, e saremo chiamati figli di Dio.

Questo senso di profonda e stabile pace, ci permetterà di affrontare la vita in modo totalmente diverso, le circostanze non ci potranno abbattere, per tanto siamo fiduciosi, possiamo permetterci di essere sereni, e di incoraggiare chi ci sta vicino, di allacciare e mantenere relazioni serene e positive, ma attenzione che anche in questo caso la pace ha un nemico … guardati allo specchio, e lo conoscerai, sei tu! Il vecchio uomo con il suo egocentrismo, l'orgoglio, la vanità, è una terribile minaccia per la pace.

Dio ci ha chiamati a cercare la pace, a vivere in pace, e se non dobbiamo permettere al peccato, all'ansia, alle circostanze di privarci personalmente della pace di Dio, ma non possiamo neppure permettere che i nostri comportamenti orgogliosi possano privare il corpo di Cristo della pace. Per tanto deponiamo ogni risentimento, ogni forma di malumore, non permettiamo mai, in nessun modo e per nessun motivo al nemico di seminare nei nostri cuori il germe dell'inimicizia della discordia, ma sottomettiamo i nostri pensieri all'ubbidienza di Cristo.

 

Per tanto se abbiam ricevuto la pace di Cristo, se beneficiamo della sua pace nel cuore e nell'anima, se siamo custoditi anche nei momenti difficili dalla pace di Dio, se abbiamo compreso che come figli di Dio siamo chiamati a procacciare la pace, sforziamoci in tutti i modi di conservare l'unità dello Spirito con il vincolo della pace.

Amen

 

 

Missione Cristiana Evangelica

per la diffusione dell'Evangelo

Via Mazzini, 22 - 20090 SEGRATE MI

Tel. 0339-8917053 02-9241553 02-92105133

E-mail grign@tiscalinet.it

 

Orario delle riunioni:

Domenica 10,30 Culto - Mercoledì 20,30 Studio Biblico

 

 

home page| articoli di fede | chi siamo | meditazioni bibliche | riflessioni | Alla luce della Bibbia |Testimonianze