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La rivelazione di Dio (1° parte)

Testo: Geremia 33:3

 

"Invocami, e io ti risponderò, ti annunzierò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci"

 

Quella di acquisire un numero sempre maggiore di nozioni di accrescere la conoscenza in ogni campo, è una prerogativa della natura umana, da sempre l'uomo ha avuto questa sete di sapere, di svelare i misteri, di conoscere il futuro, si è adoperato con ogni mezzo per spiegare i fenomeni legati alla natura che lo circonda, e quelli che riguardano l'uomo stesso, si sono fatti progressi enormi in ogni settore della scienza.

Vi è un campo però dove la scienza mostra le sue molte lacune, ed è quello dello spirito, in questo campo non si possono vantare regole matematiche o teoremi validi per fornire parametri assoluti, l'uomo ha cercato di investigare e risolvere a modo suo i problemi legati alla mente allo spirito, si sono fatte scoperte incredibili per quanto riguarda il cervello umano, i comportamenti ecc.., ma vi è qualche cosa che sfugge ad ogni regola e teoria.

Già nell'antichità alcuni filosofi si dedicavano a questo tipo di ricerca al fine di spiegare la ragione dell'esistenza dell'uomo, del bene del male la ragione della vita stessa ecc..., costoro erano gli "gnostici", nome che deriva da "gnosi" ovvero dal greco "conoscere" una corrente filosofica religiosa che cercava di andare oltre la semplice fede in un dio, ma ricercava, per mezzo di una conoscenza spirituale, di elevarsi sopra la materia.

Anche ai nostri tempi non mancano gli gnostici, che s'ingegnano per cercare chissà quali improbabili spiegazioni esistenziali, si perdono in un mare di teoremi spirituali senza venire a capo di nulla, cercano di dare un senso alla vita, all'eternità, alla morte, seguendo ragionamenti che partono da una logica umana, vorrebbero addirittura razionalizzare Dio, renderlo più vicino alla logica umana e pertanto più comprensibile dal nostro punto di vista, e non capiscono che Dio è vicino all'uomo, che Dio vuole dare spiegazioni all'uomo, che Dio vuole farsi conoscere dall'uomo, ma non per questo verrà meno alla Sua immanenza, una realtà che non può essere sottoposta alla logica finita e limitata dell'uomo, tutto ciò che riguarda lo spirito, l'esistenza di Dio, la Sua conoscenza, i suoi piani, non si potranno ricevere o comprendere per mezzo d'investigazioni scientifiche ne religiose, ma sarà necessaria la rivelazione di Dio, una rivelazione alla quale Dio stesso in alcuni casi ha posto dei limiti invalicabili, certo l'uomo può cercare di addentrarsi da solo in questa ricerca senza l'aiuto di Dio, può addirittura per sete di conoscenza cercare di varcare i limiti che Dio gli ha imposto, ammesso che abbia successo, ma tutto questo non gli sarà di alcun beneficio, anzi, quando la nostra voglia di conoscere non cammina di pari passo con la volontà di Dio andremo fuori strada, non possiamo dimenticarci quale fu il primo inganno che fece cadere l'uomo Gen.3:4-6. Ma come sarà possibile conoscere Dio, quale è la giusta attitudine.

Dio desidera rivelarsi all'uomo "invocami...". I Tim.6:16, Isaia 57:11.

Per quanto Dio possa sembrare lontano, irraggiungibile, misterioso, in realtà Lui stesso come in questo caso sfida l'uomo a cercarlo per ricevere notizie e nozioni importanti, sensazionali, ma lo farà solo per coloro che sono disposti per prima cosa a rivolgersi a Lui con la giusta attitudine, cioè con umiltà, purtroppo quello che spesso accade è che l'uomo desidera conoscere quello che riguarda la parte spirituale della sua esistenza, il perché della vita, del bene del male, ecc..., vuole anche indagare sul suo futuro, ma si rivolge alla fonte sbagliata, piuttosto che recarsi a Dio ed invocarlo cerca nella scienza, nella religione fatta di sapienza umana, in maghi astrologi ecc. e cosa peggiore cerca nei propri sentimenti. Quante delusione e dispiaceri, quando invece Dio è pronto a parlarci se solo ci rendessimo disponibili Deut.4:32, e non solo ma spesso quando l'uomo rivolge a Dio la sua attenzione lo fa con arroganza e presunzione, non dimentichiamoci che il termine "invocare" significa pregare, supplicare, quindi il grido, la richiesta di colui che è estremamente nel bisogno. Dio non risponderà agli arroganti ai presuntuosi, ma sarà pronto a rivelare i Suoi segreti a coloro che lo temono, "Il segreto dell'Eterno è per coloro che lo temono!"

La certezza di una risposta "Io ti risponderò e...".

Vi è mai capitato di fare una richiesta per un vostro bisogno, alle autorità, a una persona influente, chiediamo e speriamo che la nostra richiesta sia accolta con favore, e più è urgente il bisogno più si fa irrequieta l'attesa di una risposta, e purtroppo capita anche di non ricevere nessuna risposta. Nel nostro caso siamo invitati ad invocare l'Iddio onnipotente, il suo orecchio è sempre pronto ad ascoltare, il Suo cuore sempre disponibile per donare, per rispondere secondo la Sua perfetta volontà. La Sua mano è stesa per soccorrere chi nel bisogno grida a Lui, non ascoltò forse il grido del Suo popolo in Egitto? Non rispondeva forse alle struggenti invocazioni di Davide come le leggiamo nei salmi, donandogli meravigliose liberazioni nello spirito e anche dai nemici?

Non dice forse il Signore che ancora prima che i Suoi figlioli lo invochino Egli ha già risposto? Anche il testo in questione non dice: "forse ti risponderò, vedremo se sarà il caso...", ma dice "ti risponderò", è una certezza, quando noi invochiamo, cioè cerchiamo con tutto il cuore il Signore Egli si fa trovare. Non sarà la forma, la nostra appartenenza ad una particolare denominazione religiosa, non saranno i nostri sforzi che renderanno possibile la risposta, ma la fedeltà del Signore, Lui lo ha promesso! "Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore ed Io mi farò trovare".

Purtroppo a volte vi sono riunioni di preghiera che assomigliano più ad una seduta spiritica che ad un'assemblea di credenti riuniti nel nome di Gesù, "Signore parla...Signore parla", ricordiamoci che invocare non ha nulla a che vedere con evocare, noi non abbiamo bisogno di evocare nessuno perché il Signore è già presente ed è pronto ad ascoltare.

Sapete il vero problema, è che molti pregano ma non sia aspettano che Dio risponda, oppure mentre Dio risponde il loro ricevitore è spento o male sintonizzato, disturbato dalle interferenze, per essere più chiari, Dio risponde, ma siamo troppo distratti dalle cose del mondo dai nostri affari dai nostri problemi e non possiamo ascoltare la sua voce, altri pregano, pregano e dicono che Dio non risponde, in realtà non sanno aspettare il tempo di Dio, ma quante e quante volte la Parola di Dio c'esorta ad aspettare, Giobbe 35:14, Salmo 37:7; Salmo 40:1.

Il profeta Daniele avendo a cuore di conoscere il futuro del suo popolo, consapevole del suo bisogno invocò l'Eterno, si preparò a pregare, digiunò, si umiliò, fece le cose seriamente cercò il Signore con tutto il cuore, e Dio lo esaudì ancora prima che potesse finire la sua preghiera, Daniele 9:20-23, fu ammaestrato, ricevette una grande rivelazione, in altra occasione dovette aspettare.

Può anche accadere di ricevere una risposta che non è conforme alle proprie aspettative, Paolo pregò intensamente per ben tre volte per una sua guarigione, e ricevette una risposta dal Signore, Dio non fa il misterioso, semplicemente gli disse "la mia grazia ti basta". Questo ci lascia perplessi? Certo Dio non ha guarito il suo servo Paolo, ma non lo ha trattato con freddezza, non lo ha lasciato nel dubbio, aveva una risposta certa, una parola da Dio.

Dio in altra occasione non si limitò a ricordargli la Sua grazia, ma gli diede una rivelazione così grande e gloriosa delle cose spirituali, che Paolo non era in grado né gli era concesso di riportarle in parole II Cor.12.

Ciò che Dio vuole dirci "ti annunzierò cose grandi". Proverbi 22:19.

Quando parliamo di rivelazione da parte di Dio, subito la mente corre a chissà quali esperienze mistiche, chissà quali grandi e profondi misteri spirituali il Signore vorrà rivelarci, Egli è pronto a rivelarci cose grandi ma non secondo il nostro pensiero. Le cose grandi di Dio a volte sono così semplici da sconcertarci e pertanto possono diventare per la nostra mente troppo grandi e inconcepibili.

L'apostolo Paolo definiva la verità ricevuta per rivelazione dello Spirito Santo "pazzia", per coloro che vivono e vogliono vivere secondo la carne e quindi nelle tenebre del peccato. Provate a pensare alle parole pronunciate da Gesù su quel monte, un sermone che ha fatto storia, ricordato anche da coloro che di fede ne sanno ben poco, ha forse fatto lunghi e difficili monologhi, indagini psicologiche sulla natura umana, no! Ha pronunciato pochi principi, così lontani dal concetto che l'uomo ha della vita e dei rapporti con il prossimo che diventano "cose grandi impenetrabili" se valutate secondo una logica puramente umana. Per ricevere la rivelazione di Dio è necessario, per prima cosa, che lo Spirito Santo operi in noi per aiutarci ad "investigare le cose profonde di Dio".

Gesù prima della sua morte parlando ai suoi discepoli diceva che avrebbe avuto ancora molte cose da rivelargli, ma prima doveva venire lo Spirito Santo, lo Spirito di verità, esistono due sfere nelle quali l'uomo può muoversi, la Scrittura le definisce quella della carne e quella dello Spirito, e sarà proprio per lo Spirito di Dio che potremo ricevere e comprendere ciò che il Signore vuole rivelarci, I Cor.2:9-12, purtroppo sono molti coloro che cercano di conoscere Dio e la sua rivelazione, per questo leggono la Bibbia, ma in realtà vorrebbero scoprirvi il dio che si erano precedentemente costruiti nella loro mente e vorrebbero che avesse i loro stessi pensieri, pura follia! Isaia 55:8-9.

Nella seconda parte di questa meditazione tratteremo la sostanza e il contenuto della rivelazione di Dio.

 

La rivelazione di Dio (2° parte)

 

 

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