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Denominazione area Monte Linas, Marganai, Oridda, Montimannu. Ubicazione Province: Cagliari Com. Montane: 16-18-19 Comuni: Domusnovas,Fluminimaggiore, Gonnosfanadiga,Iglesias, Villacidro. Estensione ha 22.220 BREVE SCHEDA DEL PARCO Complesso montuoso di varia costituzione geologica, ricco di giacimenti minerari, caratterizzato da profondi canali, orridi, incisioni. Sono presenti ancora intatte piccole porzioni delle foreste originarie (Canale Molu), soprattutto la foresta sul calcare paleozoico nel Marganai. Vegetazione caratterizzata da fustaie di leccio, cedui misti della macchia-foresta mediterranea, sugherete, relitti di agrifoglio e tasso. Presenza di specie rare ed endemiche: helychrysum montelinasianum,mentha requienii, festuca morisana, genista sulcitana, armeria sulcitana... Fauna di notevole interesse: aquila reale, gheppio, falco pellegrino, poiana, sparviero; presenza sporadica del grifone; dubbia presenza dell' aquila del Bonelli. Presenti inoltre: pernice sarda, corvo imperiale, rondine alpina, gatto selvatico. Rinvenuto anche il geotritone sardo e nelle zone umide, l' euprotto, il rospo smeraldino ed altri. Situazione attuale Pascoli estensivi, recenti impianti di Pinus radiata. Vincolo idrogeologico in parte. Foreste a Marganai e Montimannu. Degradazione da incendi, lavorazioni irrazionali, tagli della vegetazione. Oasi permanente di protezione faunistica (M. Linas, Oridda). Pericoli per interventi di forestazione produttiva, alluvioni ed erosione del suolo. Fenomeni di bracconaggio, distruzione di nidi d' aquila. Eccessive infrastrutture varie. Proprietà Azienda Foreste Demaniali Regione Sardegna Presenze ambientali Testimonianze paleontologiche e archeologiche importanti; cascate, grotte: la grotta di S. Giovanni è una delle più vaste cavità della regione. Grande filone di quarzite a Murumannu. Proposta di tutela Parco naturale.

Comuni abitanti superficie tot. superficie a parco

Domusnovas 6926 8047 5567 Iglesias 30428 20763 2029 Villacidro 14995 18355 8394 Gonnosfanadiga 7322 12523 4053 Fluminimaggiore 3238 10821 2175

GEOLOGIA E PAESAGGIO Il Parco naturale del Monte Linas, (o del Marganai), ha una superficie totale di 22220 ettari con un perimetro di 80.27 Km comprendenti i comuni di Domusnovas, Fluminimagiore, Iglesias, Villacidro, in provincia di Cagliari. Villacidro e Gonnosfanadiga sono situati ai limiti orientali del parco, mentre Fluminimaggiore é ad ovest Iglesias; e Domusnovas a sud all' estremo dell' area. Nel settore sud-occidentale vi sono i piccoli villaggi minerari di San Benedetto e Sa Duchessa. Il Parco, situato in un territorio montuoso dell' Iglesiente, a nord si contrappone ai rilievi granitici dell' Arburese; ad est e a sud domina rispettivamente la piana campidanese e quella del Cixerri; ad ovest, infine, trova la sua naturale continuità nei monti compresi tra Fluminimaggiore e Sant' Angelo d' Iglesias. Si può accedere mediante varie vie che conducono ai centri minerari dell' area (S. Benedetto, Sa Duchessa,...). L' assetto geologico-strutturale e la conformazione del rilievo, presentano una marcata analogia con il massiccio paleozoico che si protende verso nord col Monte Linas e Marganai. Procedendo dai monti fra Iglesias e S. Angelo Antas, fino a monte Serrau, si possono notare 0le classiche formazioni del Cambriano, con alla base le Arenarie (a Nebida), seguite dai Calcari del metallifero (a Gonnesa) e dagli Scisti Carbonatici, arenacei ed argillosi (a Cabitza). I sedimenti marini (tra 570 e 490 milioni di anni fà) conservano numerosi organismi fossili esclusivi di tali periodi. Al Cambriano inferiore e al Cambriano medio appartengono diverse specie di Alghe e di Trilobiti . Taluni di questi generi sono stati istituiti proprio nella regione Iglesiente. Sulle superfici di strato di queste rocce, si possono osservare strutture sedimentarie causate dall'azione del moto ondoso o dalle correnti che agivano sui sedimenti sabbiosi ed argillosi degli antichi fondali marini, come ad esempio impronte di pioggia fossile risalente ad oltre 500 milioni di anni orsono e incredibilmente conservate. Nella formazione del metallifero risultano insediati i noti giacimenti dell'Iglesiente, con i centri minerari di Monteponi, San Benedetto, Sa Duchessa, Malacalzetta, da dove sono stati estratti Blenda, Galena Argentifera, Pirite, Barite, Fluorite; rilevantissimo è il numero di minerali rari e pregiati che fanno bella mostra della nostra storia naturale di questa antica terra, nei musei e nelle collezioni Italiane e straniere. Procedendo verso nord-est vi sono rilievi di conglomerati di vari colori. A sud-est affiorano banchi di calcari metamorfici; ad est scisti arenarici e argillosi che appartengono alla falda tettonica dell'Arburese traslata da nord-est verso sud-ovest accavallandosi sui terreni paleozoici. Le rocce granitiche affiorano nel settore di Oridda. Degni di rilievo, per la particolare impronta che danno al paesaggio, i grossi filoni di quarzo bianco latteo, Wolframio, Nichel, Cobalto, Piombo...... uno particolarmente notevole è il potente ed esteso filone quarzoso di Muru Mannu sul versante est di Monte Lina. Dal punto di vista morfologico il parco è composto dal massiccio montuoso del Linas e quello del Monte Marganai, con guglie e pinnacoli isolati, rovine e cataste di blocchi, tipica dei paesaggi granitici dell'Isola. Questo paesaggio si ripete fino all'abitato di Villacidro. I numerosi gruppi montuosi da sud-est a nord-ovest presentano un allineamento sottolineato dal reticolato idrografico che si articola nelle valli del rio Tini, rio d'Oridda, rio Canigioni e rio Bidda Scema, tutti affluenti del rio Leni che si sviluppano da sud-ovest verso nord-est. Questo fitto reticolato ne rende un paesaggio caratterizzato dai rilievi e dai contrasti morfolologici che è sottolineato dai versanti spesso inaccessibili, dai canali e le rocce granitiche con spumeggianti cascatelle d'acqua. Queste sono alte oltre 25 metri con alla base laghetti profondissimi dai 4 ai 5 metri. Sul rio Coxinas vi è la cascata di Sa Spendula (proposta come monumento naturale); impostata nei graniti rosa, la cascata raggiunge dai 20 ai 30 metri con un laghetto alla base incastonato fra grandi massi precipitati dalle pareti strapiombanti ed una rigogliosa macchia mediterranea, che insieme ne accrescono la bellezza, meritatamente immortalata in un bel sonetto da d'Annunzio. Non lontano dalla cascata, il rio Coxinas, serpeggia fra la roccia granitica in una bella serie di meandri incassati ed una diga vi sbarra un lago artificiale. Al filone di Muru Mannu, appartengono le cascate omonime alte 35 metri, in roccia granitica. Poco distanti vi sono quelle di rio Linas anche loro in roccia granitica, alte 30 metri con alla base una marmitta col laghetto. Molto attrattive sono le grandi Guglie (la più nota è Corongius Longus, 626 metri); alta 30 metri, opera dell'erosione selettiva è la grandiosa cresta di Muru Mannu che richiama vagamente, nel suo profilo arcuato, un gigantesco dorso seghettato di dinosauro. Nei settori sud occidentali del parco, si contradistingue un paesaggio carsico, caratterizzati da una morfologia aspra con pareti rocciose strapiombanti. In quest'area si presentano molte cavità dove, all'interno si possono riscontrare (al seguito dei lavori minerari) concrezioni di calcite, aragonite, dolomite, quarzo, solfuri e anche minerali più rari (calamina azzurra, crisocolla). Tali siti sono ben riconoscibili dalle presenza di villaggi, edifici e impianti, ingressi di pozzi e gallerie, discariche che attendono un recupero e un riuso per fini turistico-culturali. Nel complesso, dunque, si tratta di un territorio con una notevole varietà di aspetti geologico-morfologici e giacimentologici che costituiscono il tratto dominante di una natura complessa, aspra e interessante nella quale, sono ben leggibili notevoli testimonianze di una lunga vicenda umana legata allo sfruttamento delle risorse minerarie. In tal modo l'area protetta assume per il visitatore un rilevante interesse culturale, intimamente connesso con i suoi connotati si potrebbe definire Parco della natura selvaggia e dei paesaggi minerari.

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