La Città. A cura di Alessandro Parisi | ||||||||
ALLIFAE conserva, dopo oltre due millenni, singolarmente inalterato loriginario impianto urbanistico romano con strade ortogonali, Decumanus ( est - ovest) e Cardo maximus ( nord - sud ), incrociantisi nel Forum, che la dividono in quadranti; i decumani e cardini minori ( gli attuali vicoli, ora leggermente distorti ) paralleli ai primi la dividono ulteriormente nella tipica scacchiera ippodamea in insulae ( ed altre aree predisposte nella maglia per la realizzazione di monumenti pubblici). Limpianto urbano, ancora circoscritto dal Pomerio (post moerium - area intorno alle mura ) indicato oggi in alcuni punti perfino da cippi gromatici, é cinto da un poderoso anello murario arrotondato ai quattro angoli e realizzato con la tipica muratura a sacco , getti di opus caementicius ( l emplecton) contenuto in murature perimetrali ( di m.0,60 circa) rivestite dal rude parametro in reticolo dell opus incertum per uno spessore complessivo di m.2,40 su uno sviluppo lineare di km. 1,9. Bastioni pieni di calcina fiancheggiano le quattro monumentali porte munite di poderoso basamento in bugnato di opus quadratum chiuse allorigine dalle cataractae (grate) e antae (battenti) come testimoniato dai canali di scorrimento ben evidenti e scavati negli interni delle porte: doppie e vicinissime e senza coorte di sicurezza P. Roma ( PORTA DECUMANA ), con coorte di sicurezza quadrata m.7,19 allinterno, chiusa in corrispondenza dellarco da cataractae e posteriormente da antae a P. Piedimonte ( PORTA PRINCIPALIS DEXTRA ) come testimoniato dagli scavi di questi anni; con sola cataractae a P. Fiume ( PORTA PRINCIPALIS SINIXTRA ) e a P. Napoli ( PORTA PRAETORIA ). I bastioni, posti a cavaliere ai lati delle porte fortemente avanzati allesterno per m.6 circa offrivano interventi difensivi laterali dallalto contro gli aggressori. Le cataractae venivano sollevate attraverso feritoie con argani, azionati da camminamenti sulle sommità delle porte ( come a Saepinum ); le coorti di sicurezza oltre che a munire di ulterriori difese gli ingressi, vennero utilizzate per la conta e il dazio degli armenti imposti ai pastori sanniti. Torrette circolari e quadrate (esagonali ai quattro angoli ), disposte a intervalli regolari lungo la cortina muraria fortificavano ulteriormente lantica struttura difensiva che si elevava per circa m.12. Essa oggi ci appare nelle forme della ricostruzione operata da FABIUS MAXIMUS Rector della provincia dopo il terremoto del 346 che la distrusse; subì numerosi rimaneggiamenti poi, per gli interventi di restauro dei longobardi ( visibili specie ad ovest di P. Fiume dove sono singolarmente incastrati nelle mura tronconi di pilastri in laterizio, e perfino pezzi di conglomerati viari; sensibile é pure la presenza di questi materiali di spoglio in P. Piedimonte. Altri interventi un pò ovunque furono apportati dai Normanni. Sono presenti nelle mura ( tratto meridionale ) due piccole aperture ( postierle), ampie m.0,60, mentre nellangolo di nord - est ho recentemente riscoperto una apertura notevole detà tardo imperiale, con paramenti interni rivestiti e con volta a botte, ampia m.1,70. Il fornice fa pensare ad un probabile ingresso, in quel punto, al praesidium romano, corrispondente al sito dellattuale Castello medioevale. Poco sappiamo dei camminamenti sotterranei pur esistenti (Criptoportico, cloache). Il vasto AMPHITHEATRUM (arena m.45 per 72 ) scoperto nel 1975 si affianca ai numerosi edifici di Allifae: in intra moenia , ( p.zza Vescovado ) era il piccolo THEATRUM scavato nella seconda metà dell 800 e negli anni 60 ( Johannowsky) ed adibito in seguito a TERMAE urbane ad ipocausto; il CRYPTOPORTICUS ( portico sotterraneo a m.7 di profondità con trenta arcate disposte su tre bracci e 24 spiracula fuoriuscenti dal piano romano, che é attualmente sottoposto a m.2 dallattuale calpestio, il FORUM, con un tempio con pronao colonnato e tre celle allinterno, trovato negli anni 70 presso p.zza Termini, le DOMUS, abitazioni signorili in stile pompeiano arricchite di affreschi, mosaici e fontane ( impluvii ) ( scavi anni 70 e 90 ), le TABERNAE di p.zza Vescovado (scavi anni 90 ) e le numerose tracce di lastricati in calcare poligonale di cardini e decumani sondati in questi anni; fuori dalle mura, extra moenia , presso P.Napoli, giganteggia il MAUSOLEO degli ACILII GLABRIONES, integro nella poderosa volta emisferica, ha gli sviluppi proporzionali del PANTHEON; é sostenuto da un tamburo nel cui spessore allinterno sono incassate nicchie cieche in laterizio; allesterno tutto era rivestito di bianco calcare a finta commessura e arcate cieche poste al di sotto del cornicione marcapiano di imposta alla cupola. Altri analoghi monumenti sepolcrali romani erano ad ovest della città, il Santuario della Madonna delle Grazie; il TORRIONE; il MAUSOLEO in località CERASE; ad est della città erano il mausoleo di via CAMPISI (rudere ) e quello scomparso da me visto negli anni 60 in località VERNELLE; numerosi criptoportici sono ciò che resta delle numerose villae e fattorie soprastanti disposte lungo il TRACTUS CELEBERRIMUS della Via Latina declamato da Cicerone, le ultime delle quali scoperte in questi giorni ( area industriale di S.Angelo). Acquedotti sotterranei oggi segnati dalle spiramina ( torrete piezometriche con funzione di pozzi ) o sostenuti da arcate (Trutta) oggi scomparsi portavano abbondanza di acque alla città provenendo dal Cila e Capo Torano, entrando in essa ai due lati del lato nord a est e a ovest riscontrabili ancora oggi dalle sensibili conglomerazioni calcaree formatesi per stillicidio su due torrette di tal tratto ( Caiazza ) e alle numerose villae dell ager Allifanus. Il Volturno era traversato con due ponti distanziati di circa 10 km., luno a est ( località Fossalagna , il PONTE DEGLI ANICI, di cui esistono piccoli avanzi e che congiungeva con la città caudina di Kompulterium; laltro ad ovest ( località Corvara - Inferno ), il PONTE DELL INFERNO o DELL OLOFERNO di cui esistono notevoli avanzi: i piloni a carena di nave in opus quadratum e conglomerato cementizio sulluna e sullaltra sponda, segnate da numerosse tracce di reperti ceramici ( che fanno pensare alla presenza di darsene dattracco per trasporti fluviali dalle fabbriche alifane ) congiungeva con Teanum Sidicina; il tutto immerso in un paesaggio suggestivo e verdeggiante, fortemente segnato dalla CENTURATIO romana, negli appezzamenti e stradine di campagna con tipico andamento ortogonale. Alessandro Parisi |
||||||||
Documenti | ||||||||
|
||||||||