"In mezzo di ogni cortina evvi una porta di marmo,
se ben assai logoro per la lunghezza del tempo, e delle arsioni. Hanno
esse porte ciascuna di qua, e di là due bastioni, a guisa di torri
quadrate, ripiene di grossa sabbia di calcina impastata; sono ancor gli
angoli di detti bastioni, formati di grosse pietre scarpellate fino all'altezza
descritta, ed indi in su di ordinaria pietra e mattoni, e pezzi di altre
pietre a scarpello, posti così alla rinfusa, che danno a divedere,
di esser tutta materia, tolta dalle antecedenti rovine".
(G.F.Trutta, Dissertazioni Historiche delle Antichità
Alifane, Diss. V, p.57)
Sono in via di completamento ad Alife i lavori avviati
dallAmministrazione del Sindaco Roberto Vitelli per la valorizzazione
di Porta Fiume, la Porta Urbica che sul Cardine Massimo apre verso
meridione laccesso allantica città romana difesa ancora
oggi dalla potente cerchia muraria risalente al I sec. a. C.
Liniziativa dellintervento fu intrapresa tempo addietro dallassessore
al Patrimonio Storico Archeologico lartista Alessandro Parisi
che così riferisce Con le sole risorse economiche del
Comune è partito questo progetto pilota inteso alla valorizzazione
delle quattro porte monumentali di Alife. Utilizzando lavoratori socialmente
utili ho eseguito il lungo lavoro preliminare di rimozione dello spesso
strato di terra (mt 1,50) che trasportato nei secoli da agenti meteorici
si era accumulato sulla cima dei due bastioni(a nove metri di altezza)
che fiancheggiano laccesso monumentale.
Sulla sommità del bastione occidentale ho dissepolto una camera,probabilmente
della guarnigione militare di controllo della Porta che i Normanni, nella
difesa della città divenuta Contea e capoluogo della circoscrizione
territoriale di Rainulfo III Drengot, avevano fortificato.
E stata inoltre messa in sicurezza la stabilità di molti
massi pericolanti con opportune superfici di sacrificio, sono
stati rimossi intonaci estranei e recenti, differenziate le strutture
romane originarie (lopus quadrato e bugnato, l opus incertum)
dalle strutture caotiche eseguite dai Longobardi e poi dai Normanni
Ma il tocco finale Parisi lo ha realizzato con una suggestiva illuminazione
dellarco a luce gialla e di sotto in suche esalta i
poderosi bugnati romano-medioevali mentre una proiezionne di luce bianca
illumina a distanza il bassorilievo di età
romana (raffigurante armi e corazze dei gladiatori) incastrato nellangolo
del bastione occidentale.
Nella piazzetta antistante Porta Fiume inoltre si sta eseguendo una opportuna
pavimentazione in pietra calcarea bianca.
Il programmma di Parisi per Porta Fiume non finisce con il completamento
dei lavori descritti Voglio creare in uno spazio adiadente a
questa Porta Monumentale una rampa di salita per i turisti al camminamento
di ronda e alla camera di manovra per linnalzamento della grata
di chiusura della Porta.Voglio inoltre affidare a cooperative giovanili
questo ambiente corredato da un plastico tridimensionale a scopo didattico
illustrativo della difesa in età romana della PORTA PRINCIPALIS
SINIXTRA oggi detta Porta Fiume e nel Medioevo detta anche Porta di San
Sebastiano.
In sostanza, perché il restauro dei Monumenti che lAmministrazione
Vitelli va perseguendo? Perché il riconoscimento di Alife come
motore del PIT Trebulani Matese per lutilizzazione dei finanziamenti
della Comunità Economica Europea con cui si scaveranno lAnfiteatro
e il Criptoportico romano?
La risposta è semplice, salvare i Monumenti e utilizzarli
per migliorare la qualità della vita affidandoli a schiere di giovani
alifani per gestire al turismo questo immenso e prestigioso patrimonio
che la stroria benevola ha donato alla terra di Alife.
Ma tutto questo si potrà realizzare solo con forze sinergiche al
termine del PIT (nel 2008) e dei numerosi restauri sui Monumenti che esso
prevede in tutti gli altri centri dislocati intorno alla piana di Alife
(che ne è epicentro) dai versanti del Matese ai monti Trebulani.
Si otterrà il successo se tutti questi centri insieme saranno capaci
di organizzare,realizzare e divulgare un vero programma competitivo di
attrazione turistica che comprenda insieme alle bellezze monumentali e
storiche di tutti i nostri centri, il fascino del nostro paesaggio lussureggiante
di monti e vallate,del sapore antico delle nostre ricette e prodotti enogastronomici
custoditi dai ridenti paesi dellalifano,da manifestazioni di spettacoli
della cultura e dello svago legata alla presenza storica di fortificazioni
sannitiche e romane di torrioni e castelli longobardi
e normanni, di monasteri,chiese e palazzi rinascimentali e quanto
altro costella e qulifica questa terra che deve decidere ora di RINASCERE
risollevandosi dallabbandono in cui per anni è stata confinata
da vecchi e obsoleti politicanti.
Alessandro Parisi
27/10/04